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Autore: M3K1317    09/09/2015    1 recensioni
Questa long-fiction è una versione migliorata di "Inazuma Eleven personalizzato", miglioramento della quale sono grato ad Ale2000.
Anno 2091 - Italia
Tra le tecnologie avanzate e i molteplici cambiamenti avvenuti sino ad ora, un gruppo di ragazzi tenta di creare una nuova potente squadra. Ma un ostacolo è in agguato nell'ombra.
Fra misteriosi personaggi, oscuri segreti e curiose rimembranze del passato, Milo e i suoi amici riusciranno nell'intento?
[Dal capitolo 4]
"Egli rideva in un modo così sguainato che Milo dovette coprire il telefono con una mano, per impedire che il tutto svegliasse i genitori o la sorella. E sopratutto che i suoi poveri timpani si distruggessero.
Dopo la scena a dir poco surreale, il portiere sbottò, mantenendo però un tono di voce basso:
"Ma... Era proprio necessario?".
Dall'altra parte ci fu il silenzio come risposta. Ormai sembrava inevitabile."
Genere: Avventura, Sportivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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CAPITOLO 12

"Vortice di Vento!" esclamò Volt.
"No!" strillò Cristoforo "Non può essere veramente... Una tecnica micidiale?!". Il pallone gonfiò notevolmente la rete in cui era appena entrato, sotto gli occhi stupiti di tutti. Per qualche istante, nessuno proferì parola, fin quando un entusiasta Sergio scoppiò nel tripudio. "Evvai!" urlò lui "Abbiamo segnato!".

"Mi avete chiamato?" chiese JJ, rivolto a due ragazzi circa suoi coetanei. Uno dei due era alto e magro, tanto da parere anoressico. Aveva i capelli neri pettinati ed ordinati. Portava un elastico attorno alla testa, all'altezza della fronte. Gli occhi erano azzurri chiari, da sembrare glaciali. "Sì." rispose questi "Si tratta del Progetto Delta 5.". "Ebbene?" chiese spiegazioni JJ "Ti ascolto, Artemisio.". Egli rispose: "Dai dati che abbiamo raccolto è sufficientemente potente da eliminare qualunque forma di opposizione ad esso...". "Ma...?" commentò JJ, quasi aspettando una cattiva notizia, mentre arrugava la fronte. "Ma..." rispose il terzo "L'ultima cavia non è finita bene...". Era probabilmente il più vecchio dei tre, era sui trent'anni. Pareva quasi fuoriuscito da un film non a colori: pallido, occhi grigi e capelli neri. Vestiva di grigio, quasi a voler sottolineare maggiormente questa sua curiosa caratteristica. "Ah!" rispose scocciato l'altro "Ricordo di quando me ne parlasti... Quindi, Arsenio, vi serve veruno che si sottoponga alla prova?". Gli altri due annuirono. "Bene!" continuò JJ "Conosco la persona giusta!".

La sfida tra Cristoforo e Volt si era chiusa senza un vincitore ed un vinto. Kill e All si erano ritirati, proprio come sperava Tundir, dopo aver visto la tecnica micidiale, ma mancava decisamente poco alla fine, era quindi inverosimile una rimonta, seppur col Vortice di Vento. Incapacitati di eleggere una squadra vittoriosa, i due ragazzi ripresero a litigare, senza un motivo preciso.

Domenica passò senza che Milo ricevesse alcuna novità dai suoi amici, a tal punto che arrivò a sospettare che Tundir e Ventura fossero ancora a discutere. Invece, Lunedì, le sorprese non si fecero attendere.
Appena giunto in classe, il portiere fu avvicinato da Volt. Il centrocampista gli raccontò tripudiante di come la loro squadra potesse contare su due nuovi elementi. Pareva, infatti, che l'aver messo in fuga Kill e All avesse aumentato la fama della squadra, spingendo un ragazzo della seconda F ed uno della prima G ad unirsi alla squadra. Si chiamavano Giuliano Viverna e Yuri Banzai, e giocavano rispettivamente in attacco e in difesa. "Ottimo." commentò Milo, poi, però, notando l'assenza di Deception chiese "E Rich... Che fine ha fatto?". "Raffreddore." rispose con tono sbrigativo Tundir.
All'uscita da scuola Hammer conobbe i due. Giuliano era un ragazzo alto coi capelli ricci rossi e gli occhi verdi. Yuri era, invece, un ragazzino basso con i capelli biondi chiari e gli occhi castani. Immediatamente mostrarono i loro caratteri. Viverna era il classico giocherellone, che si dilettava a scherzare su tutti, primo se stesso. Banzai, invece, rappresentava lo stereotipo di presuntuoso che sopravvaluta se stesso.
Anche quel dì, Volt propose un allenamento, che non fu particolarmente fruttuoso. Il motivo di ciò fu che Yuri e Giuliano miravano solo ed esclusivamente a riuscire ad utilizzare delle tecniche micidiali, come Milo e Volt. I problemi più grossi sorsero quando Lara si presentò all'allenamento, facendo emergere due caratteristiche dal duo. Viverna si dimostrò il tipico casanova, cosa che parve generare piccoli scatti di gelosia in Milo. Diversamente, Banzai si scoprì come non poco maschilista, criticando in ogni momento la ragazza.
Dopo quell'infernale allenamento, Tundir, chiedendosi come avrebbe potuto tenere unita la squadra, stabilì che il giorno successivo sarebbe stato privo di allenamento.
Martedì pomeriggio, Milo fu invitato da André a vedersi con lui ed il suo amico, che si scoprì chiamarsi Lio. Egli aveva accettato ed il luogo stabilito per l'appuntamento erano i Parchi dell'Acquedotto, una struttura pubblica vicina al centro della città.
Essi erano composti da tre piccoli spiazzi d'erba, dislocati attorno ad uno assai più grande. Il quarto spiazzo era rotondo, ed era circondato da una strada di cemento, sulla quale non era permesso andare con veicolo alcuno. I tre parchetti erano ubicati tra questa strada e l'esterno ed avevano la forma di tre settori circolari, separati tra loro da delle stradine. Il primo era pieno di giochi e giostre, tarati per i bambini più piccoli. Il secondo era pieno di alberi e panchine, ideale per le coppie, o per gli adulti in cerca di pace. Il terzo era praticamente vuoto. Vi erano pochi alberi, e tra di essi vi erano grandi spiazzi d'erba. Esso era il preferito dai ragazzi, poiché si prestava a sport e picnic.
L'appuntamento era proprio all'ingresso di tale zona. Giunto lì, il castano non vide nessuno, ragion per cui si appoggiò ad un albero, nell'attesa che arrivasse anche André. Dopo breve giunse lì l'amico del ragazzo atteso. Era mediamente alto, coi capelli castano chiaro e gli occhi azzurri. Hammer gli fece cenno d'ove si trovasse, ottenendo ch'egli gli si avvicinasse. Il ragazzo chiese: "Sei Milo? Giusto?". Il castano annuì. "Io sono Lio." rispose l'altro "Lio Nitro.".
I due attesero Rocciosi a lungo, per poi dare per assunto che non si sarebbe presentato. Mentre colloquiavano sul da farsi, un pallone da calcio arrivò verso di loro. Era stato lanciato da due ragazzini con qualche anno meno di Milo e Lio.
Esso fu afferrato da Hammer, che procedette a restituirlo ai due che lo avevano calciato nella loro direzione. Il duo di ragazzini invitò Hammer e Nitro a giocare con loro. Per il loro gioco scelsero due alberi in qualità di porta.
Milo si piazzò trai "pali", preparandosi a parare il primo tiro. Esso arrivò da uno dei ragazzini, di nome Lorenzo, coi capelli neri e gli occhi scuri. Il colpo del moro fu facilmente agguantato dal portiere, senza nemmeno buttarsi. Rilanciò sull'altro ragazzo, coi capelli biondi e gli occhi castani. Esso cercò di tirare, ma fu bloccato da Lio, che si preparò a tirare a sua volta. La conclusione era potentissima, ma completamente priva di precisione, tanto che finì a destra del palo di svariati metri. La forza era, però, tale, che agli occhi degli altri tre parve essere avvolto dalle fiamme. "Wow!" esclamò Hammer "Che razza di tiro è quello?!".
I quattro continuarono a giocare per altri cinque minuti, prima dell'arrivo di un altro quartetto, che propose un 4 vs 4. Alla vista degli avversari, Luca, l'amico di Lorenzo, esclamò: "Loro sono fortissimi! Ci distruggeranno!". Milo e Lio si scambiarono sguardi di assenso: avrebbero giocato e avrebbero vinto.
La sfida iniziò poco dopo con la palla in possesso della squadra di Hammer. Furono Luca e Lorenzo a battere il calcio d'inizio. Sfortunatamente i due non misero particolarmente in mostra le loro abilità, poiché inciamparono sul pallone, lasciando che i due attaccanti avversari, Ferro e Tuono, si buttassero all'offensiva con la palla al piede. I due non sembrarono interessati a tirare, invece, il loro scopo pareva avvicinarsi alla porta il più possibile. Tuono aveva la palla, mentre procedeva sulla fascia sinistra e Ferro sulla destra. Milo fu colto dalla paura, in quanto avrebbe dovuto uscire dai pali per sventare l'azione ed avventarsi sulla palla, che era sui piedi di Ferro. Purtroppo per lui, non appena fece un passo verso l'avversario, questi passò la palla al suo amico, al quale per segnare sarebbe bastato indirizzare la palla verso la porta scoperta. Mentre il passaggio era in atto, Hammer vide Lio intercettare il pallone con la gamba sinistra. Sfortunatamente, il suo gesto non fu particolarmente efficace, poiché, colpendo di pianta la sfera di cuoio la indirizzò direttamente verso la porta, nella quale entrò indisturbata.
 

ANGOLO DELL’AUTORE
Dunque... Circa questo capitolo ho veramente poco da dire... Posso solo ringraziare JKEdogawa e kikkaxeljude per le loro recensioni... Inoltre ringrazio chiunque abbia letto questo obbrobrio di capitolo...
  
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