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Autore: sono_una_fanvergente_efp_    10/09/2015    2 recensioni
Sono passati ormai tre anni da quando i Draconiani hanno sconfitto Nidhoggr a Villa Mondragone, diventando così i sei ragazzi "nomali" che tanto avevano desiderato.
Hanno deciso di vivere tutti assieme in una villa a Castel Gandolfo, assieme al professor Schlafen, e finalmente posso vivere una vita felice e sicura.
Ma quando, in una notte senza luna, avviene un'esplosione alla loro vecchia villa, i Draconiani si ritrovano a dover combattere con un nuovo nemico, deciso a rivendicare Nidhoggr e a riprendersi ciò che gli spetta.
Genere: Avventura, Fantasy, Fluff | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Fabio, Georg Schlafen, Nuovo personaggio, Sofia, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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~~Castel Gandolfo.
Nel cielo neanche una nuvola e il sole splendeva luminoso, illuminando ogni cosa.
Un raggio curioso si intrufolò nella finestra aperta della camera di Sofia, scaldandole il viso.
Era il suo diciottesimo compleanno ma non era comunque riuscita a svegliarsi presto. Era una dormigliona, che ci poteva fare?
Si stiracchiò pigramente e solo allora si rese conto che la finestra della sua camera era aperta.
Spalancò gli occhi e si guardò attorno allarmata.
-Buongiorno, signorina Sofia -la salutò Thomas, il maggiordomo di casa Schlafen entrando nella stanza con un vassoio colmo di varie prelibatezze.
-Buon compleanno -aggiunse poi con un sorriso.
Sofia prese il vassoio e cominciò ad abbuffarsi.
-Buongiorno Thomas -lo salutò -Grazie per la colazione è davvero ottima -si complimentò.
Il maggiordomo le rivolse un sorriso paterno.
Quando ormai Sofia aveva terminato di mangiare, qualcuno bussò alla porta della camera.
Il maggiordomo e la ragazza si girarono verso la fonte del rumore e videro, attraverso l'uscio socchiuso, un paio di occhi scuri, quasi neri, e dei ricci capelli marroni.
Sofia si sentì scaldare il cuore.
Avrebbe riconosciuto quella persona tra mille.
-Posso entrare? -chiese Fabio facendosi avanti.
Sofia gli sorrise ma fu Thomas a rispondere.
-Certo. Stavo giusto per lasciare sola la signorina Sofia -rispose, facendo l'occhiolino alla ragazza, dopodiché uscì dalla camera.
Fabio si avvicinò e si sedette sul letto, accanto a Sofia.
Sofia si incantò un attimo a guardarlo.
Indossava un paio di jeans strappati all'altezza del ginocchio e una canottiera bianca che lasciava intravedere il suo fisico asciutto e nervoso, la pelle leggermente abbronzata.
-Allora, -sorrise Fabio rompendo il silenzio -stai diventando vecchia, eh? -la canzonò.
-Mai quanto te -rispose la ragazza sfiorandogli le labbra con le proprie.
Fabio le sorrise, quel sorriso che le faceva sentire le farfalle nello stomaco e che la ipnotizzava, quel sorriso che amava da morire, e la baciò con infinita dolcezza.
Sofia si abbandonò a quel contatto e affondò le dita nei suoi morbidi ricci color cioccolato.
Ad un tratto un colpo di tosse gli fece sobbalzare entrambi.
Si staccarono di colpo, leggermente imbarazzati e, mente Sofia chinava la testa per nascondere il rossore delle guance, Fabio si girò in direzione del rumore.
-Quando hai finito di baciare la mia amica sei pregato di accompagnarla di sotto, dove la stiamo tutti aspettando. -lo canzonò Lidja.
Il ragazzo le scoccò un'occhiataccia mentre Sofia sogghignava di nascosto.
-Penso di avere tutto il diritto di baciare Sofia dato che è la mia ragazza -ribatté Fabio truce.
-Si, certo, come vuoi -lo liquidò Lidja -Ma ora muoviti.
Fabio sbuffò sonoramente ma tese una mano a Sofia per aiutarla ad alzarsi.
Quest'ultima si cambiò velocemente e raggiunse i suoi amici in cucina.
Non fece neanche in tempo a varcare la soglia che un paio di forti braccia l'avvolsero stritolandola e alzandola da terra.
-Auguri, bellissima! -urlò Ewan scoccandole un sonoro bacio sulla guancia.
Si era da poco tagliato i capelli ma aveva sempre quel ciuffo ribelle di capelli biondi che gli ricadeva davanti agli occhi grigi, perennemente vispi e allegri.
-Ehi, metti subito giù la mia ragazza -esclamò Fabio, fingendosi geloso.
-Che c'è? Hai paura che possa capire quanto in realtà io sia indescrivibilmente bello?- lo stuzzicò Ewan provocando uno scoppio di ilarità generale, mentre Fabio si limitò ad alzare gli occhi al cielo esasperato.
Poi fu il turno di Chloe e Karl che strinsero a sé Sofia augurandole buon compleanno.
Infine, toccò a Lidja.
La ragazza le venne in contro con la sua solita grazia, i capelli corvini legati una treccia che le ricadeva sinuosa giù per una spalla, e l'abbracciò con vigore.
-Buon compleanno Sof -le sussurrò con dolcezza.
-Grazie, Lidja -sorrise Sofia.
Lidja si sciolse dall'abbraccio e andò a mettersi accanto ad Ewan che le cinse la vita.
Nella stanza calò il silenzio e Sofia percorse con lo sguardo i volti dei presenti.
I suoi amici.
La sua Chloe. Il suo Karl. Il suo Ewan. La sua Lidja. E poi lui, il suo Fabio che adesso le sorrideva con dolcezza.
Si sentì commossa e fece per dire qualcosa ma una voce baritonale proveniente da dietro di lei la precedette.
-Non pensi di aver dimenticato qualcuno? -chiese Georg Schlafen con un sorriso.
Sofia gli corse incontro e lo abbracciò.
-Ehi piano! -esclamò il prof che per poco non cadde a terra -Auguri piccola mia -aggiunse poi con dolcezza.
-Prof -lo rimproverò scherzosamente la ragazza -non sono più piccola.
Schlafen fece un gesto di noncuranza con la mano.
-Per me resti sempre la mia piccola Sofia -esordì in un tono che non ammetteva repliche ma poi si aprì in un sorriso.
-Scusate se vi interrompo -disse Lidja da dietro -ma non pensate che sia il momento che Sof apra i suoi regali?
La proposta fu accolta con entusiasmo.
-Prima il nostro -cinguettò Chloe facendosi avanti e porgendo alla festeggiata un pacchetto azzurro.
-E' una sciocchezza ma spero ti piaccia -aggiunse Karl sorridendo da dietro la montatura degli occhiali.
Sofia strappo la carta e all'interno vi ci trovò un vestito verde con dei ricami dorati che le arrivava al ginocchio. Era senza parole.
-Ragazzi...è...è MERAVIGLIOSO! -esclamò, abbracciandoli euforica.
-Sono contenta che ti piaccia -le rispose Chloe con un sorriso -Pensavamo che il verde si intonasse con i tuoi occhi.
-Si, sono convinto che ti starà benissimo -aggiunse Fabio, scrutando il vestito. Sofia si girò a guardarlo e lui le sorrise.
Lidja inscenò un connotato di vomito.
-Siete talmente sdolcinati che date il voltastomaco -esclamò esasperata.
-Senti chi parla -le rispose Fabio con uno sguardo irritato.
Lidja lo ignorò.
-Tocca al nostro -disse tutta felice, porgendo all'amica una minuscola scatoletta di un bianco madreperlato.
Sofia l'aprì e all'interno, vi trovò una collanina con un pendente che riportava il suo nome.
-Sono davvero bellissimi -disse la ragazza commossa -Grazie ragazzi.
Ewan, Lidja, Chloe e Karl le sorrisero e nella stanza calò di nuovo il silenzio.
Fu Schlafen a romperlo.
-Io non ti ho fatto niente di stratosferico -disse con un sorriso -Però, dato che è una bella giornata ho deciso di regalarti, o meglio, regalarvi, un picnic al lago. Che ne dite?
-Grazie prof -esclamarono in coro i ragazzi.
Così dopo aver preparato il cestino da picnic e aver preso le coperte si avviarono verso il lago.
Dopo un po' arrivarono sulle sponde del lago di Albano.
Quel giorno l'acqua era limpidissima, tanto che con un po' d'attenzione si potevano scorgere i pesci nuotare pigri sotto la superficie dell'acqua, mentre i raggi del sole si riflettevano sulla superficie piatta e lucente dello specchio d'acqua.
Stesero a terra le coperte e tirarono fuori dal cestino i panini, delle fragole ricoperte di cioccolato, che aveva preparato Thomas, e due bottiglie di Coca Cola.
Dopodiché si sedettero in cerchio.
Chloe con la testa appoggiata sulla spalle di Karl, che le cingeva la vita con un braccio;
Lidja con la testa adagiata sulle gambe di Ewan che le accarezzava piano i capelli e, infine, Sofia seduta in braccio a Fabio, che le faceva assaggiare le fragole al cioccolato.
-E' davvero una splendida giornata -constatò la ragazza.
-Puoi dirlo forte -concordò Lidja stiracchiandosi pigramente come un gatto.
-Ewan perché non ci canti qualcosa? -propose Chloe stringendosi di più a Karl.
Il ragazzo sorrise e gonfiò il petto con orgoglio.
-Oh...no! Eccolo che ricomincia! -lo prese in giro Fabio con un sorriso sarcastico.
Ewan gli scoccò un'occhiataccia ma si schiarì la voce preparandosi a cantare.
Iniziò a intonare le prime note di Photograph di Ed Sheeran.
Sofia vide gli occhi di Lidja diventare lucidi e un sorriso commosso solcarle il viso.
Ne capì anche il motivo perché l'amica una volta gliene aveva parlato.
Quella era la loro canzone.
Un po' come Uninteded per lei e Fabio.
I ragazzi si lasciano trasportare dalle note dolci della canzone e dalla potenza della voce di Ewan.
Ogni volta Sofia non poteva fare a meno di negarlo: quel ragazzo aveva un vero talento.
Il resto della giornata passò troppo in fretta.
Sofia, e così anche gli altri draconiani, avrebbero voluto che durasse in eterno.
Presto il cielo iniziò a tingersi di tutte le sfumature del rosa e dell'arancione e il sole iniziò a sparire lungo la linea dell'orizzonte, specchiandosi sul lago.
Sofia, in piedi accanto a Fabio, guardava rapita il paesaggio.
Il ragazzo, intanto, la guardava di sottecchi.
Non le era mai parsa tanto bella.
I lunghi capelli rossi le ricadevano sulle spalle e con la luce del tramonto sembravano fatti di fiamme e facevano risaltare i suoi occhi verdi, che in quel momento brillavano di meraviglia.
Sembrava una bambina che aveva appena scoperto che Babbo Natale le aveva portato il regalo a lungo desiderato.
Senza volerlo un sorriso gli increspò le labbra.
Proprio in quell'istante Sofia si girò nella sua direzione incatenando i loro occhi.
Fabio le si avvicinò senza dire una parola e quando le sfiorò la guancia con il pollice la sentì trattenere il respiro. Anche il suo cuore batteva a mille.
Senza indugiare oltre annullò la distanza che li separava e congiunse le loro labbra.
Vide Sofia chiudere gli occhi e abbandonarsi a quel contatto e solo allora si decise a stringerla di più a sé.
Ad un tratto l'atmosfera di profonda pace che si era creata tra i due fu rotta bruscamente.
-Ehi, piccioncini -li chiamò Lidja senza però traccia di sarcasmo nella voce -dobbiamo andare.
Sofia e Fabio si staccarono e prendendosi per mano si affrettarono a raggiungere gli altri.
Tornati a casa, i ragazzi si divisero.
Chloe e Karl si accomodarono sul divano a guardare un film, Ewan e Lidja andarono in cucina a posare il cestino da picnic mentre Fabio condusse Sofia nel garage che da un po' di tempo fungeva da camera per il ragazzo.
-Dove stiamo andando? -chiese Sofia confusa.
-Nella mia camera -rispose Fabio con un sorrisetto.
“Ovvio!” si disse Sofia, così riformulò la domanda.
-Perché mi stai portando nella tua camera? -chiese allora, più precisa.
Questa volta Fabio non rispose finché non arrivarono davanti alla porta chiusa del garage.
-Se non sbaglio devo ancora darti il mio regalo -le spiegò con un sorriso eccitato. -Avanti chiudi gli occhi! -aggiunse poi.
Sofia sospirò rassegnata ma obbedì perché in fondo era impaziente di scoprire che cosa si sarebbe inventato Fabio questa volta.
Il ragazzo la prese per mano e con cautela la guidò oltre la porta.
Poi sentì il suo fiato caldo solleticarle la pelle del collo.
-Ora li puoi aprire. -le sussurrò.
Sofia obbedì di nuovo, sempre più impaziente, e quello che vide la lasciò a bocca aperta.
Al centro della stanza era stata distesa una coperta sulla quale Fabio aveva sistemato dei cuscini, delle candele e dei tranci di pizza.
-E' davvero bellissimo! -disse la ragazza senza smettere di guardare la stanza.
Fabio le sorrise.
-Vieni -disse porgendole una mano e invitandola a sedersi.
Lei si accomodò sopra un cuscino e il ragazzo la imitò, offrendole un trancio di pizza.
Mangiarono quasi in silenzio.
Sofia gli raccontò degli studi che stava facendo e del fatto che era un po' preoccupata per gli esami di maturità mentre Fabio le disse che si trovava davvero bene nell'officina dove lavorava.
Il ragazzo, infatti, aveva scoperto di avere una grande passione per le moto e così, quando gli si era offerta l'occasione aveva accettato di buon grado di lavorare in quel settore.
Quando terminarono di mangiare, Fabio si alzò e si diresse verso lo stereo.
Dalle casse, partirono delle note dolci e struggenti.
Unintended.  Pensò Sofia commossa.
Il ragazzo le si avvicinò, porgendole una mano.
-Mi concede questo ballo, signorina? -le chiese con un sorriso.
Sofia prese la sua mano e ricambiò il sorriso.
In un attimo si ritrovò tra le sue braccia.
-Allora -le chiese Fabio -ti è piaciuto?
-Moltissimo! -rispose la ragazza, appoggiando la testa nell'incavo della sua spalla.
Continuarono a ballare per un altro po' fino a quando Fabio non si allontanò da Sofia.
La ragazza lo guardò interrogativa.
-Tutto okay? -gli chiese un po' preoccupata.
Il ragazzo annuì ma non si riavvicinò.
-Io... -disse titubate -vorrei chiederti una cosa.
Sofia vide che si tormentava nervosamente le mani.
-Certo -esclamò la ragazza senza indugio -tutto quello che vuoi.
Fabio rimase un istante in silenzio.
-Mi prometti che non farai quello che ti devo chiedere se non ti senti pronta? -disse stringendole le mani -Me lo prometti?
-Si si, te lo prometto! -disse la ragazza sempre più spaventata vedendo che il ragazzo era impallidito leggermente.
-Fabio, va tutto bene? -chiese poi angosciata.
Il ragazzo non gli rispose ma tirò fuori una scatolina dalla tasca dei pantaloni e si inginocchiò a terra.
“Non sta succedendo davvero!” si disse Sofia tra sé.
-Sofia -iniziò Fabio -stiamo ormai assieme da più di tre anni e forse è troppo presto ma il fatto è che io ti amo e non penso che questa cosa cambierà mai. -inspirò a fondo -Quello che volevo chiederti è. . . mi faresti il grandissimo onore di diventare mia moglie?
Sofia strabuzzò gli occhi.
“Mi ha chiesto di sposarlo!” urlò dentro di sé “Mi ha chiesto di sposarlo!”
Prima che potesse rispondere però, Fabio ricominciò a parlare.
-Se vuoi ti do un po' di tempo. So che è una scelta difficile e anche se dirai di no io …
-Si! -esclamò Sofia interrompendolo.
-Cosa? -le chiese Fabio alzando la testa per guardarla negli occhi.
-Ho detto di si, Fabio! -ripeté con un sorriso -Voglio diventare tua moglie.
Il viso del ragazzo si aprì in un enorme sorriso e senza dir nulla le prese il viso tra le mani baciandola con foga.
“Mi ha detto di si!” pensò Fabio con la mente finalmente pacificata.
“Oddio quanto ti amo, Sofia!” si disse poi mentre un'unica piccola lacrima di gioia gli solcava la guancia.

 

Buonasera a tutti:) Scusate se ho aggiornato così tardi ma sto scrivendo anche altre storie!
Ecco a voi un nuovo capitolo della ff. Spero vi piaccia perché è molto importante per me:)
S(Sofia):Non vi sta dicendo una bugia. Sapeste come si impegna.
F(Fabio):Si certo come no!
Io:Zittisciti tu! * rivolta ai lettori * come avrete capito ci amiamo molto. Non fraintendete. Litighiamo ma ci vogliamo bene, vero Fabietto?
F: * grugnisce * si certo!
Io: Okay vi saluto;)
C(Chloe): Ehi non dimentichi niente?
Io: Oh...si giusto! Come ho fatto a dimenticarmene! Ringrazio Drachen e Nihal che hanno recensito il prologo e ringrazio anticipatamente che lo farà per questo nuovo capitolo:)
Baciiiii:*
Eltanin<3

   
 
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