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Autore: KayS    11/09/2015    1 recensioni
Frivolezze e ricordi della dolce vita.
Genere: Introspettivo, Sentimentale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: Lime, Raccolta | Avvertimenti: Incompiuta
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Calava la notte, tiepida e serena, sulla città delle luci. La finestra era socchiusa, e la tenda di seta scarlatta si muoveva danzante, scostata dai soffi del vento. La vetrata ben lucidata del balcone rifletteva l'immagine malinconica di Julie, sepolta dalle coperte bianchissime dal petto alle caviglie dei suoi piedi bruni. 
Il lenzuolo drappeggiava il suo corpo come un panneggio scivola, dolce, su di una scultura di lustro bronzo.
Solo i capelli sciolti sulle graziose spalle, delicatamente spostati dall'aria notturna, conferivano movimento a quell'austera posa, che fin nelle membra era raccolta in riflessione.
Julie guardava il soffito affrescato, i lampadari di vetro, gli specchi antichi e aspettava, silenziosa e concentrata, di udire.
Attendeva il buffo rumore ovattato che le suole di cuoio delle scarpe di Flaubert producevano quando egli incedeva altezzoso.
Poteva quasi vederlo, le spalle larghe, il collo disteso ed il mento all'insù, le labbra curvate in quella superba espressione d'orgoglio e bellezza che tanto lo facevano apparire nobile.
Senza rendersene conto stava già ridendo della dolcezza e pacatezza intrinseche a quell'ostentata superiorità.
Si porto l'indice della mano femminile e curata al labbro inferiore e socchiuse gli occhi.
Tentò con ogni mezzo di ricordare il sapore della nobile bocca di Flaubert.
Le sue palpebre veleggiavano ancora sopra agli occhi che i primi sordi, deboli passi risuonarono oltre la porta lignea della camera 121 del Grand Palace du Paris, provenendo, eleganti e sicuri, dall'anticamera colma di fiori che precedeva il lungo corridoio.
Julie spalancò gli occhi scuri e le lunghe ciglia si sollevarono nerissime all'improvviso.
Si spogliò della coperta ed allungò il busto flessuoso verso il margine del letto. Stese un braccio sul suo fianco, piegò le ginocchia in una posa morbida ed immobile si fermò ad osservare il suo riflesso nello specchio.
Guardò lo zigomo roseo che poggiava sul palmo destro della mano aperta e sorrise, compiaciuta di sé.
Non appena la maniglia d'ottone della porta roteò in senso orario riportò gli occhi scattanti sulla porta.
Flaubert attraversò l'ingresso a schiena dritta, si tolse le calzature e allentò la cravatta.
Poi posò lo sguardo su di lei, tanto dolcemente adagiata su quei cuscini e tra quelle lenzuola, con la camiciola di pizzo rosa che la vestiva di una giovane, eterna bellezza. 
Sorrise bonariamente, sporgendo il capo in sua direzione:
- Bonne soir, mon amour.
  
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