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Autore: KayS    12/09/2015    0 recensioni
Frivolezze e ricordi della dolce vita.
Genere: Introspettivo, Sentimentale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: Lime, Raccolta | Avvertimenti: Incompiuta
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Julie osservava le meraviglie e le miserie della vita parigina sfilare dinanzi alla terrazza fiorita del bar. 
Chiuse gli occhi un istante, in un delicato battito di ciglia - in un palpitare simile a quello di un bocciolo che si schiude, d'un frusciare d'ali di un angelo - e si portò il fiammifero alle labbra colorite, sapientemente dipinte di un forte color borgogna, protese leggermente e socchiuse; fra di loro stava incastonata un sigaretta.
La fiamma divampò per un istante, illuminò il suo viso, investito dal calore, e poi si estinse.
Quando Julie riaprì gli occhi essi viaggiarono lungo la fila di tavolini in ferro battuto che occupavano l'intera veranda e sorrise, estasiata.
Prono su uno di essi, con la chioma bionda immersa fra i petali delle gardenie alle sue spalle, stava Stephan.
Anch'egli voltò il viso armonioso in sua direzione e Julie gli apparve come una lontana visione: ella sedeva con il gomito puntato
sul piano rigido del tavolino, il tizzone ardente della sigaretta fra le mani aggraziate, la veletta bianca che ombreggiava sugli occhi esotici, profondi.
Stephan si tolse la bombetta dal capo, la premette contro il petto e le sorrise, avvicinandosi a passi ampi, ma discreti:

- Cherie... - balbettò entusiasta, fermo davanti a lei, contemplandola come un dipinto dall'alto della sua altezza.

- Siediti, caro - disse lei con dolcezza, abbassando per un istante gli occhi sulla sedia vuota davanti a sé.

- Cherie... Sono sorpreso, pardon. 

Julie accarezzò il suo viso con lo sguardo.

- Come sta Clarisse, Stephan? - domandò, sorridendo compiaciuta.

- Mi piacerebbe che mi fosse restituita direttamente dai ricordi. Clarisse non è più la stessa, ormai - Stephan si passò una mano sul mento appuntito, sfregandosi gli zigomi pronunciati.

Julie tacque per osservarlo meglio in tutta la sua glaciale bellezza.

- Ah Stephan, eppure tu non hai perso un millesimo del tuo fascino.

Per la prima volta da tempo immemore egli arricciò le labbra sottili ed esangui in un calmo sorriso.
Due sottili spicchi turchesi di iride risplendevano da sotto le palpebre, socchiuse.

"Ah Stephan" pensò Julie "se la tua anima è tanto spietata quanto quel tuo sguardo freddo, Clarisse è invecchiata soffrendo molto."

Improvvisamente le sembrò di capire.

- Tu hai un altra donna, Stephan? - le parole si staccarono dalle sue labbra come la cenere dalla sigaretta.
Julie osservò con impazienza il volto sempre calmo, garbato, piacevole di Stephan.

- Il suo nome è Francine.

Julie rimase immobile e a suo agio, alzò solo il mento in un cenno d'assenso molto elegante.

- Se tu potessi sapere, cherie, quanto vorrei non averla mai incontrata! Avrei desiderato davvero con tutto me stesso che lei non si fosse mai innamorata di me ed io di lei! - le sue parole si ridussero ad un impaziente sussurro.

- Gli dei ti hanno donato la bellezza e pagherai per questo, mon cher - Julie posò la sua mano su quella di Stephan per accarezzarla in un gesto rassicurante.

- Non trovi sia crudele far soffrire chi è bello? - i suoi occhi si riempirono di passione e tristezza.

- Come è bello far soffrire chi è crudele - rispose Julie, indifferente.

- Non lo so cherie, sono confuso, non so chi amo  - Stephan prese fra le sue mani grandi e gentili quella piccola e cortese di Julie e se la portò al cuore.

Lei premette sul suo petto il palmo caldo, giovane, sano:

- E allora è perché non sei realmente innamorato, Stephan.




dedicato al mio dolcissimo, prezioso tesoro "Stephan".
  
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