Teatro e Musical > Romeo e Giuletta - Ama e cambia il mondo
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Autore: Naomi_Shonenai    12/09/2015    3 recensioni
*[“Mercuzio, chi è la regina Mab?”
[...]
“Come non sai chi è?”
Poi cominciò a parlarne in modo poetico e sognatore:
“Lei che tra le fate è levatrice…”
Romeo, comprendendo che il suo amico era partito per il mondo dei sogni, lo lasciò perdere ma fu attratto da una frase in particolare:
“Su questo cocchio, notte dopo notte, galoppa nelle menti degli amanti riempendole di sogni amorosi.”
[...]
“Questa notte ti verrà a trovare! E allora capirai chi è davvero la regina Mab”
Mercuzio x Romeo
Un sogno inaspettato, una paura di non essere accettati e poi, quando tutto è finalmente chiaro e roseo, il futuro riserverà dolori più o meno forti, ma anche gioie e felicità.
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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"D-dove sono?"chiese con voce impastata mentre apriva piano gli occhi nocciola.
"Oh...finalmente ti sei svegliato."affermò sollevata una voce adulta.
Provò a mettersi seduto ma una fitta al fianco e alla testa lo bloccarono come corde che lo tenevano legato al letto.
"Oh no, figliolo, devi restare sdraiato a riposare." 
A quelle parole si arrese e si adagiò tra i guanciali.
Si accorse, dopo, che quel letto gli era vagamente familiare.

Tornò un poco indietro con i ricordi e finalmente fu fatta chiarezza, un  poco alla volta, nella sua memoria.
Gli avvenimenti di una vita riaffiorarono come il corpo di un ragazzo che, tuffandosi nell'acqua e avendo ancora una piccola scorta di ossigeno, potrebbe restare seduto sul fondale del fiume, ma, proprio a causa dell' aria che ha nei polmoni, una forza maggiore lo porta in superficie, lontano dalla protezione della leggera corrente, a contatto con il mondo esterno.

Ad uscire dall' acqua prima del resto fu il petto, all'altezza del cuore.
"E Romeo? Dov'è Romeo? È ferito?"domandò frenetico.
"Quieta il tuo animo e tranquillizza il tuo cuore. Romeo è salvo a Mantova tutelato da Benvolio."
Il ragazzo non capiva. Provò nuovamente ad alzarsi ma fu ancora trattenuto da una fitta alla testa.
La trattenne con la mano come se volesse alleviare il dolore, poi ricadde sul cuscino.
"Ma per quale motivo si trova a Mantova?"
"L'ho condannato al bando!"lo informò imponente il principe, entrando dalla porta socchiusa.
Il cuore di Mercuzio mancò un battito.
"Ah, il bando!  Per pietà chiamatelo Morte poichè vi è più terrore nel volto del bando che in quello della morte. Oh Zio, perchè lo avete fatto?"
"Mercuzio, rilassati e riposa su questo letto le tue membra. Ora ti racconterò tutto ciò che necessiti di sapere."lo calmò il frate.
Riversó,così, al giovane le medesime parole di Benvolio.Gli raccontò di ogni singolo dettaglio che conosceva:dall'arrivo di Tebaldo a tutto ciò che successe poi.
"È deciso:andrò da loro a Mantova."

"Tu non vai da nessuna parte!" gli impose categoricamente  il principe. 
"Ascoltate zio, ho riposato per tre giorni! Ora devo andare. Romeo ha bisogno di me!"affermò con una punta di disperazione .
"Romeo ha Benvolio! " il principe aumentò il volume della voce arrivando a coprire il nipote.
"Ma io non ho nessuno"gridò infine Mercuzio con gli occhi velati di lacrime.
Il principe era sbalordito. Lo vide riprendere fiato dopo lo sforzo, immane per lui, di sovrastare la voce dello zio Escalus. Un istinto paterno si mosse in lui e, senza una ragione vera e propria, andò ad abbracciare il suo amato nipote.
"Oh Mercuzio, nipote mio, ti prometto che ti porterò indietro Romeo. Te li porterò indietro entrambi."
Si sciolse, poi, da quel caldo abbraccio.
"Ora torna a riposare. Sarà lui a risvegliarti. E con questa promessa, mi congedo."
Mosse il suo pesante mantello e lasciò la stanza.
Il frate si avvicinò a lui e lo scoprì del lenzuolo. Solo in quel momento si accorse di essere a petto nudo con una fasciatura ai fianchi leggermente macchiata di sangue, coperta per una piccolissima parte dai pantaloni.
"Controlliamo la ferita. Togli delicatamente la fasciatura."gli ordinò il frate.
Lui obbedì e, inevitabilmente, dovette abbassarsi l'indumento, mostrando il ventre piatto che, in un tempo brevissimo gli ricordò Romeo e il suo addome che aveva baciato ripetutamente senza esserne mai soddisfatto completamente.
"Chissà se sulla sua pelle persistono i miei baci." pensò abbassando lo sguardo alla ferita.
Constatò ch e
ra messo davvero male! E se in quel momento aveva la possibilità di respirare, lo doveva a Benvolio, che lo aveva strappato dalla morte,oppure era devoto a Romeo, perchè gli aveva regalato un miracolo chiamato vita.
La sua vita ora era nelle mani dei Montecchi. Ora doveva proteggerli,almeno questo era ciò che pensava.
Capì pochi secondi dopo che lui aveva sempre cercato di proteggerli, così come loro avevano sempre tutelato e sostenuto, come se qualcosa più forte di una semplice amicizia li unisse, come se fosse tutto scritto e giurato in una promessa.

Intato che questi pensieri occupavano la sua mente, il frate mise l'impacco di erbe medicinali sulla ferita del biondo e cambiò la garza.
Quando ebbe terminato gli indicò un cesto colmo di viveri e una brocca poggiati sul comodino alla sua destra. 
"Vado a prenderti la medicina, intanto ti conviene mangiare un boccone se non tocchi cibo da tre giorni."
Detto ciò,uscì chiudendosi dietro la porta.
Il ragazzo sospirò, poi afferrò qualche ciliegia rosata.
"Ahh...queste sono molto simili alle tue guance nel momento in cui il piacere te le colorava di rosso vivo."
Le baciò prima di infilarle delicatamente in una piccola fessura tra le labbra.
Ne prese un altro paio, più succose e intense di colore.
"Queste invece sembrano le tue labbra così calde e dolci."
Convolse anche queste in un bacio più passionale.
Quando ebbe gustato anche queste, prese un cuscino e lo strinse a sè.
"Oh Romeo, perchè non sei qui con me? Mi manchi come se non ti vedessi da secoli, eppure il mio ultimo ricordo risale a pochi giorni fa, a quel bacio. Queste sensazioni mi paiono curiose poiché non è la prima volta che rinuncio a te per interi giorni. pur avendoti amato dal primo istante."riflette malinconico.
Si rigirò nel letto senza però divisersi dal cuscino.
"Forse ora che io possiedo il tuo cuore e tu il mio le mie emozioni sono cambiate. Sono confuso, ma sono certo che non ho mai avuto un vuoto più profondo di questo."
Si strinse ancora di più al cuscino e al suo nostalgico calore e odore di Romeo che non si era perso nell'aria fredda della fatidica giornata piovosa ma persisteva sulla stoffa del guanciale.
"E forse questo l'effetto dell'amore?"sospirò "Oh mio sole, dove ti trovi? Perchè ci hanno divisi?"
Una lacrima scese dalla sua guancia.
Dall' altra parte della porta il frate ascoltava i suoi strazi quando decise di entrare, mostrando un finto sorriso gioviale.
"Eccoti la medicina. La lascio qui sul comodino."
Posò una piccola fialetta affianco alla brocca d'acqua ed uscì nuovamente, lasciando dietro sè una frase.
"Ricordati le parole del principe. Appena smetterai di sognare aprirai gli occhi e ricomincerai a sognare con loro."
Mercuzio restò di stucco. Quella frase l'aveva detta lui tantissimi anni prima, come poteva conscerla il frate?
L'uomo sorrise e uscì.
Il biondo s'accasciò ancora una volta sul letto notando che dallo stupore si era messo a sedere.
"Ah buon frate, vorrei non sognare proprio per averlo qua adesso."
Chiuse poi gli occhi e si addormentò con lo stesso ritmo con cui era fiorito il suop amore:prima pian piano poi tutto insieme.
Intanto frate Lorenzo consegnò una lettera al suo discepolo, il giovane frate Giovanni.
"Portatela a Romeo e Benvolio Montecchi."
Dopo aver ricevuto la benedizione,partì per Mantova. Arrivò in una villa,quella sera stessa e ad accoglierlo fu un servo.
"Come posso aiutarvi, messere?"
"Ho un lettera da consegnare a Romeo e Benvolio Montecchi. Costoro si trovano in questa dimora?"chiese scendendo da cavallo.
"Certamente, prego entrate."
Il servo lo fece accomodare e andò a chiamare i due. 
Quando essi arrivarono,frate Giovanni scattò in piedi. Studiò le loro espressioni: erano malinconiche. Non vi era più un sorriso spensierato sui loro volti.
"Frate Giovanni, cosa vi porta qui a Mantova?"domandò Benvolio.
"Non cosa, meglio chi. Mi manda Frate Lorenzo con una lettera per voi."
"Sarà l'invito al funerale della vita che mi è stata strappata. Benvolio, preparati a due funerali!"commentò Romeo sprofondato ormai nella depressione e  nella tristezza più acuta..
"No, messer Romeo. La notizia non parla di morti ma bensì di rinascite."
A quelle parole qualcosa si accese, o meglio, si riaccese nell' espressione dei due:qualcosa definita speranza.
"Vi prego, buon frate, non teneteci sulle spine. Porgeteci in fretta tale lettera."
Il ragazzo gliela porse e il castano lesse ad alta voce.
"Per i cuori afflitti di Romeo e Benvolio Montecchi.
Giovani messeri, una gioiosa notizia vi aspetta qui a Verona. Il buon Mercuzio ha riaperto gli occhi. A quanto pare la sua ora non era ancora arrivata. Correte a Verona in gean segreto e dirigetevi senza ostacoli nel luogo dove giaccio. Il buon Mercuzio sarà lì ad atten..."il castano non riuscì a concludere la frase poichè i suoi occhi cristallini come l' acqua ottennero un' altra caratteristica di questo elemento:la miriade di gocce. 
Il moro lo abbracciò per dargli conforto.
"Caro cugino, non far piovere i tuoi occhi di cielo. Oggi è un giorno sereno."
"Romeo, amico mio, un cielo sereno carico di pioggia è il luogo ideale per un arcobaleno."
I due si abbracciarono.
"E comunque..."continuò il castano"non chiedermi di smettere quando tu stesso sai di non riuscirci."
Prese tra le mani il viso del cugino e,con i pollici, gli asciugò le lacrime.
"Forza,  torniamo a Verona."
Il ragazzo annuì gioioso.
Qualche minuto dopo, terminati i preparativi, partirono a cavallo per Verona, guidati dal giovane frate.
Cavalcarono quella stessa notte e il giorno dopo.
I due si rifiutarono categoricamente di fermarsi anche solo per qualche minuto.Il tempo per riposare ci sarebbe stato dopo, tra le braccia di Mercuzio, dicevano.
Quando arrivarono a Verona, essa era già tinta dei colori del crepuscolo:le fontane, gli edifici, la vegetazione...
Era uno spettacolo mozzafiato per tutti coloro che avevano il tempo per goderselo.
Ma ai due giovani tutto ciò non importava. L'unico pensiero che girava nelle loro menti era quel giovane biondo che, con il suo sorriso, 
irradiava una giornata di tristezza.
Lui che, con una semplice parola,  riusciva a trasportarti in un altro mondo.
Lui che viveva nei sogni  e trascinava in essi tutti coloro che lo ascoltavano, intrappolandoli nei suoi occhi nocciola.
Mercuzio era questo, semplicemente indispensabile,e i due Montecchi lo sapevano bene.

Si catapultarono da frate Lorenzo.
"Ah eccovi. Bentornati!"li accolse.
Ma i saluti potevano aspettare per Romeo.
"Posso andare da lui? Vi supplico padre!"chiese inginocchiandosi ai suoi piedi.
L'uomo guardò comprensivo i due giovani:questa scena gli era già nota.
Sorrise e acconsentì alla richiesta.
Il giovane corse come mai prima, ma questa volta seguito a ruota da Benvolio. 
Arrivarono davanti alla porta del laboratorio del frate.  Il moro la aprì con forza e decisione.
E poi... il suo cuore perse un battito per ricominciare più veloce ed emozionato.
Fece un sospiro e si avvicinò al corpo dormiente di Mercuzio. Le labbra erano semidischiuse, il respiro regolare, il colorito caldo e vivo e il petto candido privo di indumenti.
Le sue labbra si curvarono in un leggero sorriso mentre le avvicinava a quelle del compagno, finchè non le unì in un dolce bacio pieno di vita che destò Mercuzio.
Il biondo aprì piano gli occhi nocciola e incrociò quelli scuri di Romeo.
"Buon risveglio, mio amato Mercuzio. La regina Mab ti ha portato bei sogni?"
Lo sguardo del della Scala si velò di lacrime.
"Cosa importa di un sogno fittizio e aereo che con il vento si sperde, quando l'unico mio vero sogno è reale e concreto davanti a me?"
Anche al Montecchi si inumidirono gli occhi.
"Ohh Mercuzio!"
"Romeo!"sussurrò.
"Pronuncia ancora il mio nome e non smettere mai più."
Mercuzio si aggrappò al suo collo e lo coinvolse in un bacio più passionale.
Si specchiarono di nuovo l'uno negli occhi dell' altro. 
Romeo gli accarezzò quei ricci biondi che tanto amava.
"La convinzione di averti perso era sempre più grande."confessò lasciando scivolare via una lacrima che cadde sulla guancia del biondo.
Mercuzio, accarezzandolo,gli sorrise.
"L'ultima volta che io e te abbiamo dormito su questo letto promisi che resterò con te per sempre."
"Oh Mercuzio..."
Romeo cominciò a versare calde lacrime che bagnarono il petto del biondo.
Mercuzio gli accarezzavano i capelli corti e scuri. Gli baciò il capo e vi sprofondò il viso. A quel punto anche da parte sua cadde una lacrima di gioia.
Solo allora alzò il viso notando l'amico appoggiato al muro. Si scambiarono sguardi colmi di felicità e gratitudine.
"Grazie per averlo protetto in questi giorni"
"Grazie per essere vivo! E per aver dato una ragione di vita ad entrambi."
E anche loro scoppiarono in un gioioso pianto.
"Vieni anche tu! Forza! "Mercuzio invitò Benvolio all' abbraccio.
Romeo alzò la testa e, insieme a Benvolio,si buttò sul letto,tra le braccia dell'amico.
Quando il biondo si riprese da quella felice riunione, notò che la regina Mab si era impossessata di loro.
Pensò che fosse comprensibile dopo un lungo viaggio come quello appena compiuto.
Baciò la fronte ad entrambi e si accoccolò tra i loro corpi lasciando che la regina dei sogni rubasse anche i suoi pensieri.

"Il giovane frate Giovanni si è addormentato in fretta. Poverino, ha affrontato un lungo viaggio e dubito che quei due abbiano optato per fermarsi."commentò il frate camminando per il corridoio che portava al proprio laboratorio.
"Pensate che si trovino là tutti e tre?"
"Non ne dubito, Principe."
Arrivarono al luogo e trovarono la porta socchiusa.
Con delicatezza l'aprirono e trovarono i tre giovani abbracciati e addormentati.
"Che serenità fiorisce sui loro visi."
"Saggio Principe, la loro felicità é vicina ma non si trova qui a Verona, poichè, per questa città, Romeo Montecchi è bandito a Mantova e Mercuzio della Scala riposa in pace eterna."
"Avete ragione, frate, dobbiamo pianificare qualcosa"
"Qualcosa che potremmo definire come la loro felicità."concluse guardandoli soddisfatto. Perchè potevano girarci intorno all'infinito ma alla fine nessuno dei tre poteva fare a meno degli altri due, e di questo erano sicuri tutti coloro che, nella propria vita, avevano avuto il piacere di conoscerli.
Un ultimo sguardo da parte di entrambi prima di uscire e lasciarli dormire in beata pace.




Ciao a tutti amati lettori...
Apro questo siparietto per mettere in chiaro un paio di cose. Non spaventatevi, nulla di male ma dato che siamo arrivati al quinto capitolo mi sembra doveroso fare una piccola parentesi.
Prima di tutto mi devo scusare per una cosa: penso che la stragrande maggioranza di voi abbia notato che ho fatto di Romeo un dormiglione. Chiedo venia al  riguardo. In  pratica tutto questo perchè ho cercato di dare una parte del mio carattere a Romeo (e ad un altro personaggio di cui tale natura emergerà più tardi se adesso non è ancora visibile). Questo perchè, come lui, anch'io sono innamorata di Mercuzio (fan di Luca non  mi uccidete, vi supplico) e quindi ho dato un po' di me...forse un po' troppo.
Detto questo, passiamo ad un'altra informazione...nel prossimo capitolo scopriremo un nuovo e intrigante personaggio che incontreremo realmente solo nel settimo capitolo, insieme ad altri. E qui nascono i dubbi dei lettori. Si metterà tra i nostri due amanti o li aiuterà? nasceranno altre coppie o resteremo solo e unicamente fissi su Romeo e Mercuzio? Già vi annuncio che amo tantissimo questo nuovo personaggio e i prossimi capitoli (in particolare il 7 e l' 8) e ve ne parlo ora per avvisarvi poichè probabilmente farò questo siparietto solo ogni quattro o cinque capitoli.
Concludo dicendo che sono orgogliosissima di voi che leggete e commentate in tantissimi! Continuate così! anzi sempre più numerosi, quindi fate i bravi e lasciate un commento che non fa mai male e...niente.
Grazie ancora e a presto
Naomi <3 

   
 
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