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Autore: pseudowords    14/09/2015    4 recensioni
[WAS ON HIATUS]
Non ne poteva più di quella situazione snervante, sperava solo che tutto finisse e tornasse alla normalità, anche se in cuor suo sapeva che nulla sarebbe stato come prima; non dopo essere precipitata sul freddo terreno del campo di battaglia.
[TestaBruta centric]
Long che è collocata durante la battaglia contro Drago, vi siete mai immaginati cosa sarebbe successo se Bruta non fosse stata presa al volo?
Genere: Angst, Fluff, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Astrid, Hiccup Horrendous Haddock III, Moccicoso, Testa Bruta, Un po' tutti
Note: Lemon | Avvertimenti: nessuno
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2.Not a viking anymore.

 

 

Quando aprì gli occhi una piacevole sensazione di tepore le pervase il corpo.

Si guardò attorno per poi capire che era in casa di Gothi, nel giaciglio dove anche lei aveva imparato a curare i membri del villaggio.

Il piacevole via vai le fece capire che era sana e salva, anche se la schiena le provocava ancora un fortissimo dolore.

Udì dei passi farsi sempre più vicini e d'istinto chiuse gli occhi, cercando comunque di capire chi stesse entrando.

Un grosso tonfo le fece capire che uno dei presenti fosse suo fratello e da un sospiro di rassegnazione capì che Astrid era con lui.

 

"Sono 6 giorni che è in quello stato." mormorò atona Astrid, schiarendosi la gola.

Suo fratello non parlò, ma capì lo stesso che stava soffrendo, lo capiva da come non si era neppure complimentato con Astrid per il pugno in faccia che aveva ricevuto o come avesse lasciato Mazzetta a casa giorni prima.
Per sei giorni aveva fatto da spettatrice nella sua stessa vita.

Altri passi, più pesanti e fieri la fecero scattare sull'attenti.

 

"Come mai sei qui?" fiatò Tufo, con la voce imbrattata d'astio.

Non gli era mai andato a genio quell'Eret Figlio di Eret.

 

"Sento che" fece una pausa prima di ricominciare a parlare "che in parte sia colpa mia, ecco." continuò tutto d'un fiato.

Astrid provò a dirgli che nessuno aveva nulla a riguardo, quando la voce di Eret la bloccò.

 

"Per sei giorni sento le sue urla nei miei sogni. Sento lei che grida il mio nome prima di schiantarsi al suolo. Sento le sue ossa rompersi e il sangue svuotare le vene." via via la sua voce si era fatta più seria, e quasi pentita.

 

"Ascolta, Eret. Non è certo colpa di nessuno, sono cose che un Rider mette in conto, e poi, anche volendo Bruta non ti porterà mai rancore." Iniziò Astrid con voce dolce.

 

"Stai parlando come Hiccup." ringhiò Tufo.

 

"Se tutto questo non fosse iniziato, se questa fottuta guerra non fosse mai stata proclamata. Se ci fossimo... come si dice?" il giovane si fermò qualche minuto, rimuginando sulla parola che tanto gli mancava.

 

"Limitati! Ecco! Ehm si, se ci fossimo limitati e avessimo solo difeso quello che era nostro, bhe, Bruta non sarebbe così" Finì, triste.
Hiccup comparve dietro di loro.

 

"Hiccup" disse Eret con una punta di imbarazzo nella voce.

 

"Tufo, ti capisco. Stiamo affrontando entrambi le conseguenze delle nostre azioni. Non che non abbia pagato anche io.
Ma non dovremmo pentirci di quello che abbiamo fatto, perchè infondo abbiamo salvato tutto cio' che ormai è parte di noi.

E sono fiero di voi ragazzi."

A quelle parole Bruta si sentì in dovere di parlare, sapeva che indirettamente aveva spinto tutti al punto di rottura.

 

"Ha ragione." disse semplicemente lei.

 

"Bruta!" esclamò Astrid, correndo verso di lei. "Mi hai fatto morire di paura." continuò.

 

Eret prese un bel respiro.
Era vero che si trattava del suo peggior incubo, ma vederla in quello stato aveva fatto un certo effetto anche a lui.

Vederla con i capelli lattei sparsi per il cuscino, le occhiaie violacee e la fronte imperlata di sudore lo aveva scosso.

 

 

"Bruta, bhe ecco i-" cominciò l'ex cacciatore di draghi.

 

"Non è colpa tua bellezza, cio'è, Eret." iniziò lei. "Sono cose che capitano" continuò facendo spallucce.

 

"E poi, credo di avere una bella cicatrice proprio qu.." la voce le morì in gola non appena vide il suo braccio.
O meglio.
Quello che ne restava.
Fissò la fasciatura posta dove una volta c'era il gomito.
Il suo cuore perse un battito.

I grandi occhi azzurri erano sbarrati e sul volto si era dipinta un'espressione traumatizzata.

 

"Bruta?" la chiamò Astrid.

La ragazza non rispose.

Aveva sempre desiderato che le amputassero qualcosa e di primo acchitto era stata pervasa da un'enorme gioia.
Ma poi si rese conto di una cosa: non sarebbe più riuscita a fare quello che faceva tutti i giorni.
Come avrebbe picchiato Tufo adesso?
Come si sarebbe acconciata i capelli insieme ad Astrid?
Come avrebbe potuto combattere dinuovo?

Si sentiva così, impotente.

Si alzò di scatto, aveva bisogno di un posto dove nessuno si preoccupasse per lei e la guardasse con fare premuroso. Dopotutto non ci era abituata.
Tutto questo le faceva rabbia.

 

 

"Bruta! Dove pensi di andare!?" sbottò l'amica.

 

"Lasciami sola." intimò con un tono che poco aveva a che fare con la Bruta di sempre.

 

 

 

Per i boschi di Berk rieccheggiavano le urla rabbiose della giovane vichinga, intenta a sfogare la propria rabbia contro tutto ciò che le capitava a tiro.
La sua amata ascia giaceva accanto a lei.

 

"Principessa?" quella voce portò la sua rabbia a livelli estremi.

Prese un respiro profondo.

 

"Quante volte ti ho detto di non chiamarmi così." rispose gelida.
Moccicoso la guardò serio, per poi avanzare verso di lei.

 

"Andiamo bambola, non buttarti giù, sei una vichinga dopotutto." ribattè lui con tono melenso, accingendosi ad avanzare pericolosamente.
A sentire quelle parole Bruta esplose.

"ERO una vichinga." strillò

 

"Guardami Moccicoso, per il grande Odino! Ti sembro forse una vichinga ora?!" continuò.
Il ragazzo la squadrò, certo, la veste bianca, i capelli sciolti e le guance arrossate non aiutavano.
Ma per il ragazzo rimaneva sempre bellissima.

 

"Non riesco neanche più a tirare un'ascia contro un misero albero." sentì le lacrime pizzicarle gli occhi.

 

"Vattene!" gli urlò con tutta la rabbia che poteva avere.

 

"Ma Principessa, un po' di Moccicoso ti aiuterà." le sfoggiò un melenso sorriso, che lei ignorò, sferrandogli un pugno.

Il ragazzo non si mosse, rimanendo a pensare, poi dopo un attimo di titubnza

la strinse a sè, facendola tacere per un attimo.
Le sembrò tutto così strano.

 

"Lasciami!" gli urlò, cominciando a dimenarsi e ad urlare.

 

"Non capisci!" rinhiò, prima di aumentare la violenza degli strattoni.

La presa non sembrava diminuire, la ragazza si chiese per quale assurdo motivo Moccicoso stesse lì impalato ad incassare i colpi.

L'aveva sempre considerato stupido, ma in quella situazione potè solo che convincersene.

 

"Stupido!" continuò poi.

 

Così presa dai suoi pensieri non si accorse che aveva smesso di colpirlo e stava solo singhiozzando contro il suo forte petto.

Passarono una ventina di minuti in quella posizione, prima che Bruta si addormentasse sfinita dal troppo sforzo nelle sue condizioni.

 

 

 

 

 

 

 

Angolo Autrice.

 

Vi chiedo scusa per questo capitolo così abominevole.

Ma tra l'inizio della scuola e la playlist di musica triste non poteva che uscire un capitolo un po' deprimente.

Ho il terrore di essere andata OOC ma avendo visto i gemelli agire solo in situazioni comiche e un che voleva essere triste ma si è rivelata più comica delle altre, non ho proprio idea di come possano gestire rabbia, emozioni e tristezza più profonda. Ecco beh si, mi sono immaginata questa specie di legge antica , quando un vichingo non è più in grado di scagliare l'ascia, allora non sia più degno di essero, ma prendetelo come un valore che a Berk non viene neanche più considerato. O quasi. ehehe chi lo sa?
Avete visto il banner?
Vi piace?
Non è ancora definitivo quindi accetto proposte lol.

Detto questo, dopo una pseudo scena Ruffret ho voluto chiudere con un po' di sana Rufflout, giusto per confondervi un po' le idee eheh.

SO che il gesto di fare da pungiball non è una cosa propriamente da Moccicoso, ma, vedendo la sua morbosa attrazione per Bruta direi che farebbe qualsiasi cosa. E ho appena trovato delle GIF troppo cucciolose quindi lasciatemi sognare.
Ho anche (quasi) sistemato Tufo sul piano amoroso (e non è neanche il mio l'OC, sto diventando quasi masochista quanto loro), ma questo lo vedrete più avanti ;) preparatevi perchè ne vedrete delle belle!
Vi lascio il mio Tumblr, che ho rispolverato, nel caso vogliate seguirmi anche lì.
Bacini.

 

L:)

   
 
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