Serie TV > Once Upon a Time
Segui la storia  |       
Autore: SofiFlo    15/09/2015    2 recensioni
Questa è la mia prima fanfiction, si tratta di una rivisitazione in chiave moderna della vita di Regina riassunta in 4 capitoli. Mi sono presa la libertà di apportare tutte le modifiche che ho ritenuto corretto apportare, per cui la vita di Regina rimane solo una traccia generale, uno sfondo nel quale possiamo riconoscere nomi, ma in cui i personaggi e gli eventi vengono modificati (e a volte spostati cronologicamente). Spero che piaccia a tutti e accetto volentieri qualunque critica e consiglio. •Sofia
Genere: Generale, Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altri, Cora, Regina Mills
Note: AU, Raccolta | Avvertimenti: Tematiche delicate
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Regina sapeva che buona parte della responsabilità era sua, ma allo stesso tempo si chiedeva come avrebbe potuto impedirlo. La sua vita, fino a quel momento, aveva avuto come solo centro lo studio, non si era dedicata ad altro che alla scuola e, quando poteva, di nascosto, a qualche lettura che le interessava. Da quando la sua migliore amica era partita, le uniche persone con cui aveva potuto passare il suo tempo – eccetto ovviamente la usa famiglia e gli insegnanti – erano state alcune ragazze che all’università la avevano invitata a pranzare con loro, e che le avevano fatto compagnia per tutti quei cinque anni. Le avevano anche chieste se le andava, alla fine degli studi, di fare con loro una vacanza – nonostante Regina non si potesse considerare esattamente loro amica, visto che le vedeva solo a scuola e non era mai potuta uscire con loro la sera – ma Regina aveva detto di avere alcuni programmi di studi all’estero post-università, per non dover dire a quelle ragazze così gentili che mai avrebbe avuto il permesso di partire da sola. Aveva, per tutti quegli anni, evitato anche i ragazzi. Essendo bellissima – anche se non ci faceva molto caso e pensava a se come ad una ragazza di media bellezza – non aveva potuto fare a meno di avere sempre diversi bei ragazzi a corteggiarla, e aveva concesso la sua attenzione solo a Robin, un compagno di università, e solo per cinque minuti, perché sapeva, nonostante lui si fosse dichiarato innamorato di lei, che non poteva dirgli di ricambiare il sentimento, non perché non lo facesse, ma perché non avrebbe potuto vederlo apertamente, e avrebbe rischiato veramente tutto se fosse stata scoperta.  Per tutti quegli anni era stata una macchina da studio messa in moto e controllata da sua madre e a volte questo l’aveva resa felice, o almeno soddisfatta di sé, perché Cora, nonostante detestasse l’idea che la figlia si mescolasse ad altre persone, era fiera dei risultai ottenuti da Regina e amava pensare che il merito andasse soprattutto a lei. Una volta conclusa l’università, voleva però che Regina avesse una vita agiata, ma non certo restando a casa dei genitori – che certo se lo potevano permettere. Aveva invitato a cena diversi conoscenti, e quando era stato il turno di un ricco uomo d’affari, Leopold, aveva notato che questi si era interessato molto a Regina e che le aveva parlato più che aveva potuto, così si era sforzata ogni volta di trovare una scusa per averlo in casa il più possibile. Le era chiaro che la figlia non mostrasse lo stesso interesse per lui, e capiva che ciò fosse normale, visto che aveva, probabilmente, una ventina d’anni in più di lei, ma si accontentava del fatto che la ragazza si limitasse ad essere cortese con lui, che, ottenendo risposte gentili, non si scoraggiava. Dopo sei mesi, aveva chiesto a Regina di sposarlo. Non era una persona molto timida, questo era evidente, ma, aveva deciso addirittura di farlo durante una cena a cui lo avevano invitato, di fronte ai genitori della ragazza e alla sorella, in compagnia dell’uomo con cui si era fidanzata pochi giorni prima, felice di averlo trovato senza la madre, e allo stesso tempo aver accontentato Cora, la quale aveva chiesto più volte quali fossero le intenzioni della figlia riguardo a questo aspetto della vita. E nel momento in cui l’uomo si era inchinato di fronte a lei per chiederle la mano – e tutti sapevano cos’altro – Regina si era resa conto che l’unica via di fuga sarebbe stata dire ‘No’, sottovoce, urlato o come una qualunque riposta, trovare il coraggio di opporsi, di fronte a sua madre, ed essere punita per questo, ma lo stava per fare, era sicura che ci sarebbe riuscita, appena avesse smesso di essere paralizzata dalla paura. Invece tutto era finito, nel giro di pochi secondi. Il tempo che aveva impiegato a sbloccare i muscoli della faccia, fermi all’espressione di uno stupore privo di gioia, e a scattare in piedi come una marionetta era stato tutto il tempo che era servito a sua madre per urlare un ‘Sììììììì’ entusiasta e vivace al posto suo. E anche in quel momento, lo sapeva, per colpa sua, il ‘No!’ non le era uscito di bocca. Non sapeva come le lacrime le fossero rimaste ferme mentre quel guinzaglio veniva messo sul suo dito – era persino troppo stretto – e come avesse fatto per tutta la cena a rispondere alle domande che le erano state poste, ma appena entrata nella sua camera si era resa conto di non poter nemmeno provare il sollievo di essere finalmente sola, perché l’unico pensiero fisso che le restava era la certezza che le fosse rimasto un numero limitato di notti senza la presenza di qualcuno al suo fianco. E ci vollero meno di tre secondi prima che sulle sue guance scorresse un fiume.
Immersa nell’acqua calda della vasca, Regina sapeva di non avere molto tempo per rilassarsi, ma ci provava ugualmente, ne aveva bisogno, le piaceva tenere  la testa sott’acqua, essere isolata dai rumori, trattenere il respiro. Non aveva ancora trent’anni, ma per la gioia di sua madre, aveva già un figlio. Un bimbo di tre mesi che suo marito amava alla follia. L’uomo che aveva sposato, lo sapeva, anche prima di sposarlo, era bravo nel voler bene alle persone, e le dispiaceva davvero per il fatto di non poterlo ricambiare, di non poter ordinare al proprio cuore di amare quell’uomo. Poteva, e così aveva fatto, decidere di stargli accanto cercando di rendere la loro convivenza il migliore possibile per entrambi, ma questo aveva spesso significato per lei prendersi degli spazi, allontanarsi e non parlare con nessuno per parecchio tempo, cosa che lo aveva fatto arrabbiare in più occasioni, e portato a fare e dire cose che, ne era certa, non avrebbe mai voluto nemmeno pensare. Per lei era sempre stato difficile fare sesso con lui, vedeva che la amava, che lui non poteva fare a meno di pensare a quanto lei fosse fantastica, ma per lei era solo un dovere, una parte di quel che doveva recitare. E quando era rimasta incinta, si era resa conto di quanto poco volesse un figlio in quella situazione. Mentre il marito saltava di gioia e la abbracciava, lei aveva capito che, nonostante avesse sempre voluto avere figli, questo bambino la avrebbe legata per sempre a quell’uomo, che non poteva amare e non poteva odiare, per il semplice fatto che lui faceva di tutto per renderla felice. E non poteva fare a meno di amare quel bambino, sangue del suo tanto odiato sangue, legato a lei dal più forte dei legami. Ora che non aveva neanche più un lavoro – visto che suo marito, essendo il suo capo non si era limitato ad insistere perché stesse a casa, ma la aveva anche licenziata – passava tutto il giorno ad occuparsi di quell’esserino minuscolo, a quella sua meravigliosa maledizione. Si guardò per un attimo i capelli, un tempo lunghi, neri come l’inchiostro e con dei bellissimi boccoli che si formavano poco prima delle punte, ormai tagliati alla lunghezza del mento nella speranza che tornassero ad essere forti e belli dopo essere stati rovinati dalla gravidanza. Poi uscì dal bagno, per prendere in braccio il bimbo che già iniziava a lamentarsi della sua assenza.


-------
Ciao a tutti quelli che stanno leggendo questa storia, grazie per il tempo che le dedicate. Spero che vi stia piacendo, vorrei chiedervi se per voi sto sbagliando qualcosa, esagerando o dando troppa importanza ad alcuni temi piuttosto che ad altri. Tutte le opinioni sono sempre ben accette. Grazie mille,
Sofia

   
 
Leggi le 2 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > Once Upon a Time / Vai alla pagina dell'autore: SofiFlo