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Autore: fedetojen    15/09/2015    1 recensioni
[Josh Duhamel]
“Nicole, spero che tu abbia dormito bene, ti aspetto oggi alle 13.30 al King Restaurant. Il tuo, Josh Duhamel”
Genere: Avventura, Commedia, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Ti ho visto in mezzo a tanta bellezza…

Capitolo 4: Lontani, ma vicini

 
“Siamo sinceri, Jess” dissi cercando di alzarmi dal letto. Mi guardava in attesa.

“Tutto questo è stato un errore” dissi finalmente, mentre poggiavo i piedi a terra ancora dolorante.

“Nicole, parli seriamente?” mi disse a braccia conserte.

“Guardami! 48 ore fa, ero in piedi, camminavo e lavoravo! Se non l’avessi incontrato-”

“Non dirlo nemmeno!” mi interruppe Jess, facendo un passo avanti e lasciando cadere le braccia lungo i fianchi.

“Jess” dissi insistendo.

“Nicole, posso dirti una cosa? Ok, non hai mai avuto fortuna in amore, ma lui…Lui lo vedi come ti guarda? Se lui guardasse così me, non esisterebbe ostacolo che non riuscirei a saltare” mi disse puntando il dito verso la porta.

“Jess” insistetti ancora.

“E fammi dire ancora che, conoscendoti, non dev’essere stato facile arrivare fino a questo punto con te! Sei testarda, difficilmente ti fidi delle persone e le fai entrare nel tuo mondo; non ti confidi, sei peggio di un riccio e appena vedi il pericolo, sei come un pesce palla: ti gonfi e spaventi gli altri!” mi disse urlando. La porta si aprì e dallo sguardo di Jess, capii chi fosse.

“Falla ragionare” disse Jess prima di chiudere la porta.

I passi regolari di Josh si avvicinavano al mio letto, fino ad arrivare difronte a me, a braccia conserte poggiandosi al tavolino.
Mi guardava con sguardo scrutatore, mentre ogni tanto muoveva il capo a destra e a sinistra.

“Josh” dissi, poggiando le mani sul letto.

“Non mi dirai nulla di buono, vero? Quando dici così il mio nome, non è un buon segno” mi disse preoccupato.
Sorrisi con il volto basso, per poi guardarlo: aveva le mani poggiate ai bordi del tavolino, mentre continuava a osservarmi con un filo di preoccupazione nei suoi occhi.

“Non vogli offenderti o altro, ma dobbiamo smetterla di prenderci in giro” dissi subito. Batté più volte le ciglia, non riuscendo a capire le mie parole.

“Spiegati” mi disse sposandosi dal tavolino, avvicinandosi di più a me.

“Devi smetterla di venire in ospedale” dissi a fatica.

“Ok, possiamo-”

“Possiamo, nulla. Non dobbiamo più vederci” dissi guardandolo mentre si torturava i capelli con le mani.

“Spero tu stia scherzando” mi disse sorridendomi amaramente.
Scossi la testa, adagiandomi sul letto. Girò su se stesso nervosamente per poi fermarsi di colpo, facendomi sussultare.

“Lo sai, sei la prima che mi dice una cosa del genere….sei difficile, a volte non riesco a intravedere i tuoi sentimenti, altre volte risulti così trasparente e limpida…ho questo irrefrenabile desiderio di baciarti, ma mi trattengo perché non voglio rovinare tutto, e invece è già tutto rovinato a quanto pare” disse gesticolando e indicandomi.

“Hai finito?” dissi guardandolo. Iniziai ad avere gli occhi lucidi, per chissà quale motivo. Mi guardava con sguardo deluso, mortificato. Con le mani sui fianchi si posizionò
vicino alla porta, mentre mi dava le spalle.

“Non credere che sia finito qui” mi disse prima di uscire.

Scoppiai in lacrime, rifugiandomi sotto il lenzuolo.
Perché quelle parole mi facevano così male? Perché mi sentivo così sola e vuota?
Buttai all’aria l’acqua che era sul comodino di fianco a me, con rabbia facendo spaccare il bicchiere di vetro in pezzi.

Passarono quasi quattro mesi e finalmente riuscii a mettere piede fuori dall’ospedale.
I capelli lunghi vennero sostituiti da un taglio corto e sbarazzino.

“NICOLE!” disse venendomi ad abbracciare Jess, uscendo dal bancone della pasticceria.

“Sei tu vero?” mi disse dopo essersi staccata da me e avermi guardato affondo.

“Certo!” dissi con le mani sui fianchi, sorridente.

“Dov’è il mio grembiule?” chiesi guardandomi intorno.

“Eccolo” mi disse porgendomelo.

Iniziai subito a lavorare, ricevendo complimenti per il nuovo look e per il ritorno.
Ma tutto cadde non appena vidi entrare lui: lo vidi entrare al fianco di una ragazza bionda, più bassa di lui mentre ridevano e lui la spingeva gentilmente al tavolo divertendosi.

Appena la ragazza si sedette, lui si diresse proprio da me.
Abbassai lo sguardo non appena i suoi occhi incontrarono i miei.

“Un caffè latte e un macchiato, grazie” mi disse con voce profonda.

Subito iniziai a preparare i due caffè, ma appena mi voltai, lo vidi osservarmi con quel suo sguardo severo e mozzafiato, che ti porta quasi alla follia e al pensiero di scappare per paura di cosa possa accadere in seguito. Quasi mi mancò il respiro e dovetti appoggiarmi con la mano al bancone, cercando di nascondere la mano dallo sguardo di Josh.

“Hai tagliato i capelli” disse scostando il capo, osservandomi meglio.

“Sì, ci voleva un cambio” dissi cercando di non sembrare insicura.

“Mmh” disse osservandomi. Si voltò a guardare la ragazza bionda, che appena si accorse dello sguardo di Josh, sorrise mostrando i suoi denti bianchi e i suoi occhi celesti, a mio parere bellissimi. Dopo di che, portò di nuovo lo sguardo su di me.

“Nicole, i caffè sono pronti” mi gridò Jess, facendomi allontanare così dal bancone.

“Tutto bene?” mi chiese Jess, notando il mio stato.

“Sì” dissi ritornando al bancone.

“Ecco” dissi porgendo i caffè.

Un tocco, un solo tocco, mi ha fatto quasi perdere un battito.
Appena le nostre mani si sono sfiorate, ci siamo guardati nello stesso momento.
Subito ritirai le mani, indietreggiando e staccandomi il grembiule.

“Jess, vado a prendere aria” dissi gridando e uscendo dal negozio.

Respirai a pieni polmoni una volta fuori dal locale e iniziai a camminare a passo svelto.
Mi sentii tirare e ruotare, incontrando poi lo sguardo di Josh.
Sbarrai gli occhi in cerca di una risposta a quel gesto.

“Che fai?” mi chiese con un tono deciso.

“Che fai tu, piuttosto!” dissi strattonando il braccio.

“Quattro mesi che non ci vediamo e mi saluti così?” mi chiese curioso.

“E’ questa l’unica cosa che mi sai dire? Vedo che la sostituta l’hai trovata” dissi guardandolo con sguardo stizzito.

“Gelosa?” mi chiese divertito.

“Va al diavolo” dissi voltandomi, ma subito venni fermata da un abbraccio.
Il respiro affannoso, il suo profumo e le sue mani che mi stringevano non facendomi correre via.

“Dirti che non mi sei mancata sarebbe una bugia troppo grande” mi disse stringendomi ancora più a sé.

“Josh” dissi mettendo le mani sulle sue braccia.

“Non dire nulla, ti prego” disse aumentando la presa. Annuii, chiudendo gli occhi.



ANGOLO SCRITTRICE: Gente! Spero che anche questo capitolo vi piaccia, aspetto vostre recensioni :3

Josh e la ragazza

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