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Autore: iVatussi    18/09/2015    3 recensioni
Un giorno il prode Maschio (chiamato così per mancanza di fantasia della propria genitrice) incontra la sensuale e formaggiosa Caciotta, cadendo nella spirale dell'amooooore.
Ad aiutarlo ci sarà il nonno tedesco Raltz, vecchio veterano di guerra, che qualche voltà si confonderà e gli darà consigli su come conquistare la Polonia. Riuscirà il ragazzo a conquistare il latticino?
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* Locandina della storia: http://i57.tinypic.com/11tad0p.jpg *
Genere: Commedia, Demenziale, Erotico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Crack Pairing
Note: Nonsense | Avvertimenti: Contenuti forti
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Capitolo 8 - Il bello di essere carichi
 

Caciotta decise che per quel giorno ne aveva avuto abbastanza di stare all'aperto, solitamente passava le sue giornate sul divano a praticare cannibalismo addentando i suoi cugini caciocavalli. Quindi si recò nel suo ripostiglio, pronta a scegliere il più grande di tutti per divorarlo , canticchiando: "Ucci ucci, sento odor di cristianucci..."
*Click*
Caciotta ebbe una crisi isterica, ma nonostante ció, capì che qualcuno aveva chiuso la porta a chiave. Si mise a bestemmiare e poi ad implorare libertà, fin quando una voce che conosceva fin troppo bene disse, quasi sussurando:
"Ti faremo uscire solo se farai la brava..."
Dannati scoiattoli assassini.
Erano anche dei gran pervertiti.
Dopo essersi in un primo momento disperata, nel secondo momento si disperò ancora, e cominciò a cercare un cugino grassottello da usare come ariete, o qualcuno più smilzo da usare per forzare la serratura, ma le forme nel ripostiglio sembravano strane: c' era chi tremava, chi era in preda a convulsioni, chi credeva di essere Forrest Gump e chi ascoltava Gigi D' Alessio sdraiato sulle mani.
Caciotta aveva uno strano presentimento, ma aveva anche fame, quindi mangiò il cugino amante del neomelodico risolvendo due problemi in uno, e quando ruttò le arrivò sul telefono il messaggio della SIAE che la accusava di aver plagiato i Litfiba.
"Acciminchia!" esclamò il latticino "Ma ho il telefono con me!"
Quindi telefono alla mano si apprestò a fare l' unica cosa che le sembrava potesse essere d' aiuto in quel ripostiglio: giocare a Candy Crush.
Quando la batteria si scaricò, mangiò un altro cugino per consolarsi, si sedette e aspettò che un misterioso benefattore bussasse alla porta e le desse un caricabatterie per poi richiuderla.
Ma il suo piede cominciava a muoversi a ritmo di Gioca Joué e la sua pelle a mutare colore lentamente ed inesorabilmente...
Passò quattro giorni a cantare la Bibbia al contrario, a ballare il Gioca Joué (la sua parte preferita era mangiare) ed a tramutare la sua urina in lingotti d'oro. Intanto il suo colore diventava sempre più verdognolo, ad un tratto le fu chiara la terribile veritá: era stata aggredita dalla muffa!
Presa dallo spavento, collegò in fretta un vecchio lume ad una presa in giro ed accese la luce.
D' un tratto le apparve il genio della lampada, ma non era esattamente come se lo aspettava: era un essere con quattro gambe motrici, una gobba al posto del culo e la faccia di Facchinetti al posto della gobba, mentre al posto della faccia aveva una pokeball.
All' improvviso la pokeball parlò, con una voce simile a quella del cantante dei Pooh:
"Sono il genio della lampada! Esprimi il tuo desiderio, giovane e bizzarra creatura"
"Voglio uscire di qui!" urlò una bailante Caciotta
"Bene! Ma questo comporterà il sacrificio di uno dei tuoi cari cugini in questa stanza! Sei pronta a ..."
Prima che il genio finisse la frase, Caciotta aveva gia immolato tre dei suoi cugini provoloni al dio Galbanino.
Il genio terrorizzato aprì la porta alla carnefice... Anzi...  Lattefice, e scomparve lasciando al suo posto una manciata di monetine di cioccolata color arcobaleno e coi baffi finti.
Caciotta ora poteva correre all' ospedale, prese il primo passeggino-taxi che passava di la e disse all' iracheno che lo trainava di andare piano, perché come tutti sanno, al minimo urto gli iracheni scoppiano lasciando morte e conversione nei paraggi.
Incominciarono il loro viaggio.
Poco dopo un rumore che più strano non si può interruppe la folla corsa, l'iracheno spaventatissimo attivò la procedura d'emergenza, premette un pulsante che nascondeva sotto il foulard rubato e scoppiò, ma Caciotta sopravisse perché é la cazzo di protagonista.
Comparse così un essere dalle lunghe zanne e la faccia da ebete, che la guardava minaccioso.
"Matteo Salvietta!!!" - salutò Caciotta, riconoscendolo subito - "Sto combattendo la lotta contro la negrezza come tu comandi"
"Ruspaaaahh!" - gridò l'orrenda creatura - "Ruspaaaaahh!"
Caciotta era terrorizzata! Impaurita! Ma soprattutto... Era diventata negra di muffa!
"Signor Salvietta posso spiegare lei..." Cominciò ad urlare, ma la creatura non credette di aver di fronte una parente del Grana Padano e disse:
"Torna a casa tuaaaah!" Facendo comparire un gommone etiope pronto all' imbarco.
Caciotta venne messa nel barcone da due ominidi verdi e fu scacciata in Congo in men che non si dica.
Su quel gommone l' odore era insopportabile, l' igiene non esisteva e tutte le creature erano tristi... Tranne una, che era salita su quel mezzo di nascosto, ma era Valentina Nappi e questa é un' altra storia.
   
 
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