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Autore: Fwooper    18/09/2015    2 recensioni
[Nicolas Rogers]
Nicolas è ormai giunto alla metà della sua vita, Nia invece ha da poco fiito l'università. entrambi escono da una storia difficile. entrambi hanno bisogno di un segno del destino per ricominciare.
Genere: Introspettivo, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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La piazza era affollata dei soliti turisti che erano lì per visitare la prima tappa del loro itinerario, e mai avrebbe potuto pensare solo qualche anno prima, di poter stare lì in mezzo senza dover nascondere il proprio viso dietro un paio di occhiali. L'Italia era Meravigliosa, ma con i propri idoli poteva davvero essere soffocante. Appoggiò il piede su di un enorme conca di pietra che conteneva un aiuola e poi appoggiò il gomito sopra il ginocchio, e infine appoggiò il mento sulla mano;  l'altra era rilassata accanto al corpo e alla fine vi pendeva una busta da regalo verde scuro. Mentre era così pensieroso, riflettendo su quanto la popolarità possa durare meno del battito di ali di una farfalla, una mano picchietto la spalla di Nicolas e lui si girò a guardare chi fosse stato a chiamarlo. Si aspettava di vedere Nia e invece, davanti a lui c'era una donna sulla trentina, gli sorrise e lui cercò di mettere a fuoco il suo viso tentando di ricordare se la conoscesse oppure no, ma lei sorrideva nervosamente, << Si? Non posso stare con il piede sull'aiuola? Lo tolgo subito. >> e cosi dicendo tornò in posizione eretta,  la donna sorrise ancora più nervosamente << Mi scusi se la disturbo, magari e qui in vacanza con la famiglia, ma io devo chiederle una Foto, quando ero una ragazzina ero pazza di lei. Nessun cattivo mi è mai entrato nel cuore come lei. >> Lui socchiuse gli occhi per capire se la donna fosse seria, lo era. Prese un grande sospiro e annuì, così lei si avvicinò e scattò un selfie ad entrambi, << Le ho sempre mandato gli auguri di buon Compleanno e di natale. Lei era il mio idolo >> Lui sorrise e la guardò per un secondo, stampandole un bacio sulla guancia che fece arrossire la donna << È bello sapere che c'è ancora qualcuno che si ricorda di me! >> Lei sorrise e poi continuò per la sua strada stranamente felice, si tocco distrattamente il collo e girandosi vide Nia che gli andava incontro sorridendo, lei e la donna che era appena andata via, Avevano forse sei sette anni di differenza e mentre una ancora si è ricordava di lui l'altra non sapeva nemmeno chi fosse.

Era strano andare ad un appuntamento con un perfetto sconosciuto, per dieci anni era uscita solo con Federico o con gli amici di Federico.  Ora invece stava per andare ad un appuntamento con un architetto trentacinque conosciuto solo il giorni prima in una piazza. Ma lui era così strano, aveva una sensazione alla bocca dello stomaco da quando l'aveva visto la prima volta, una sensazione positiva. Si guardò un ultima volta allo specchio contemplando il trucco che le mani sapienti di Victoria le avevano fatto, e poi diede un ultimo colpo di spazzola ai capelli corti che aveva lisciato apposta; indossava una camicetta azzurra e un paio di jeans scuri, e visto che non sapeva se avessero dovuto camminare molto a piedi aveva messo una paio di scarpette da ginnastica, era più bassa della sera prima ma non le importava, prese la borsa e vi infilò dentro le chiavi della stanza, il portafogli e il cellulare e prese anche la Nikon sperando di poter fare qualche bella foto. Uscì dalla stanza che erano già le dieci e mezza e si diresse velocemente alla metro, lì acquistò un biglietto e dopo averlo obliterato prese al volo il primo convoglio che portava a piazza di Spagna. Mentre il treno si spostava velocemente verso la sua meta Nia si trovò a pensare a quanto strana poteva essere la vita, al fatto che un perfetto sconosciuto potesse d'un tratto essere così interessante, beh almeno per lei, sospirò sonoramente e si guardò intorno con aria stranita, non era possibile che degli occhi l'avessero sconvolta così tanto. Il treno si fermò e lei scese lasciando il convoglio più pieno di quanto lo aveva trovato, e uscì alla luce del sole incamminandosi verso la piazza, che come al solito era gremita da una miriade di persone, ma lui era l'unico che spiccava come se brillasse di luce propria, indossava una camicia verde e un paio di jeans chiari e anche lui aveva le scarpe da ginnastica, gli sorrise ancora prima di arrivargli vicino e poi si bloccò non sapendo come salutarlo, ma ci pensò lui ad abbassarsi di venti centimetri per darle un bacio sulle guance il suo respiro si bloccò sentendo il suo odore avvolgerla e arrossi senza motivo. << Ciao Nia, sei stata puntuale, pensavo di dover aspettarti per ore! >> Rise lievemente e lei rise con lui << No. Sono una persona puntuale, non mi piace che la gente mi aspetti, dunque che programmi hai per oggi? >> Si sentiva leggermente stupida per come si stava comportando ma non sapeva perché, lui si strinse nelle spalle e poi sorrise << questo è per te, sperando che la nostra conoscenza possa continuare senza problemi. >> Nia prese la busta un po' titubante e ne estrasse un libro sulle opere più importanti di Roma,  poi alzò lo sguardo su Nick e sorrise. << Io non so cosa dire, non mi aspettavo nulla del genere, beh grazie! >> prese  un profondo respiro e si alzò sulle punte abbracciandolo forte. Dopo pochi secondi si staccò e lo guardò sorridendo ancora. << Beh io pensavo che potremmo girare per Roma, sono tornato ieri per la verità e non mi ricordo granché, vorresti fare la turista con me? >> Nia annuì e lui le porse il braccio che lei accettò volentieri.

<< Non ci credo Nia? E tu cos'hai fatto? >> Erano le due e si erano da poco seduti in un ristorante per pranzare e il discorso era caduto tra le tante cose sulle loro relazioni, lui aveva detto di essere divorziato da poco e lei gli aveva raccontato quello che era successo con Federico suscitando la sua incredulità. << No purtroppo è tutto vero, dopo dieci anni che stavamo insieme l'ho trovato a letto con quello che credevo fosse il suo migliore amico. E da un Anno che non riesco ad uscire con nessuno. Lui è stato il mio primo ragazzo e ora ho una specie di blocco >>  Era vero, era molto più semplice parlare con uno estraneo che con chi ti conosceva da sempre, lui la guardò e sorseggio il suo bicchiere di vino quasi sovrappensiero, doveva essere orribile scoprire che la tua vita era un cumulo di bugie. << Mi dispiace Nia, non avrebbe dovuto tenerti allo scuro della sua vera natura. Ma non devi chiuderti all'amore, magari la tua anima gemella e dietro l'angolo. >> Le sorrise con uno scintillio dei denti bianchi, anche lui le stava mentendo sulla sua età, ma non trovava un  momento adatto per dirglielo,  lei bevve un sorso del vino che lui aveva ordinato. Mangiarono di gusto e chiacchierarono di un po' di tutto, e gli anni di differenza che avevano sembravano non esistere almeno dentro quel ristorante, proprio come l'insicurezza di Nia. << Mi sono divertita oggi con te Nick, e non mi succedeva da tanto, mi dispiace solo non poter restare insieme ancora un po' >> Lui la guardò mentre dava la carta di credito al cameriere con il conto. << E allora restiamo ancora un po' insieme no? Che impegni hai per oggi? >> lei lo guardò un attimo e poi si guardò le mani, aveva promesso a Victoria di andare con loro a visitare la cappella sistina e non voleva deluderle. << Ho un impegno con le mie amiche, per le cinque >> lui guardò l'orologio e sorrise guardandola poi negli occhi << Abbiamo un'altra ora di tempo. Cosa vorresti fare? >> lei ci pensò su per un attimo e poi sorrise, << verresti con me in un negozio che si Chiama Storia e Magia? >> il camerire tornò con la carta di credito che lui infilò nel portafogli e la guardò per un attimo sorpreso, si alzò tendendole la mano così con un gesto fluido lei lo seguì fuori dal ristorante.

Il negozio era molto caratteristico, ma del resto cosa ci si poteva aspettare da un negozio che si chiamava "Storia e Magia"? Aveva gli oggetti più disparati che andavano dalla spada medievale al ciondolo della saga più famosa degli ultimi anni. Si fermò accanto ad una spada e la prese dal sostegno dove era poggiata saggiandone il peso e poi la posò al suo posto, guardando Nia che si interessava ad un ciondolo particolare così si avvicinò a sua volta e prese il ciondolo dalla sua mano guardandolo con interesse, era una pietra di un delicato rosa pallido incastonata in una  piccola spirale d'argento, << È meraviglioso Nia, dovresti prenderlo >> La ragazza lo osservò ancora un po' indecisa e poi annuì con un mezzo sorriso dirigendosi alla cassa e poggiando il ciondolo sul bancone, il cassiere si complimentò per la scelta, notando che la ragazza aveva scelto un pezzo unico, Nia pagò contenta ed uscì dal negozio e solo quando fu fuori dal piccolo ambiente si rese conto di essere sola così si guardò intorno e poco dopo Nick uscì con una scatola di cartone proprio fuori al negozio, << Vuoi vedere che cosa so fare? >> aprì la scatola di cartone e tirò fuori un fodero decorato, e dal fodero estrasse una spada che Nia guardò spalancando gli occhi e indietreggiando di poco ma lui come aveva fatto prima nel negozio soppeso la spada e poi iniziò a ruotarla e infine meno fendenti accurati a destra e a manca, lasciando Nia a bocca aperta, che nel frattempo aveva preso la macchina fotografica e aveva iniziato a fare foto perfette di ogni sequenza dei suoi colpi, non accorgendosi di qualche passante che si era fermato a guardare, e quando con un solo gesto rinfodero la spada e le sorrise, lei batte appena le mani come una bambina, << Ma sei bravissimo! Dove hai imparato? Sembravi un cavaliere! E il tuo sguardo era così concentrato! >> gli si avvicinò mostrandogli gli scatti che aveva fatto e poi presa dall'eccitazione di quello spettacolo gli scoccò un bacio sulle labbra che durò solo un secondo e poi si allontanò << Mi aiuti a mettere la collanina? >> e così dicendo gli diede le spalle mentre l'uomo era ancora un po' confuso, ma comunque fece come gli veniva chiesto e allacciò il sottile filo d'argento dietro al collo di Nia che si girò sorridendo. << Ti dona molto, e bello come te >> Lei abbassò lo sguardo e sorrise << purtroppo devo andare, magari ci vediamo prima che io parta. >> L'uomo la guardò con un po' di stupore sul viso, << E quando devi partire? Ma non sei di Roma? Posso sapere il tuo cognome così ti aggiungo su facebook? >> Nia lo guardò e si fermò un attimo con scoppiando poi a ridere, << Sono di Napoli, il mio cognome e De Angelis e parto domenica sera. >> Lui la guardò e posò la spada nel cartone avvicinandosi a lei << Ci rivediamo sta sera? >> Lei scosse la testa un po' dispiaciuta e poi sorrise << Domani per colazione? Dopo ti mando l'indirizzo del mio Hotel così potrai passare a prendermi! >>  Si avvicinò e si alzò come poco prima sulle punte e gli poggiò le mani sulla spalla abbassandolo di qualche centimetro e lo baciò, non un bacio breve come quello di poco prima, ma uno lento e delicato, per assaporarlo, e quando Nicolas lasciò cadere la spada prendendola per i fianchi e ricambiando il bacio le sembrò di volare su di una nuvola. Si staccò da lui e gli accarezzò una guancia con un sorriso << A domani Nicolas! >> e senza dargli il tempo di rispondere scappò via con un senso di leggerezza nel cuore e il suo sapore sulle labbra.

Aveva pensato molto a Nia e a quel bacio che secondo lui era stato un errore, non voleva che le cose degenerassero a  quel punto, avrebbe fatto meglio a non dare ulteriore corda alla ragazza. Mentre rifletteva sul pomeriggio si trovava seduto dentro il ristorante ad aspettare che gli altri arrivassero per cenare tutti insieme. Riccardo aveva organizzato tutto con una rapidità assurda, e a quel punto ringraziava il destino che Nia fosse impegnata altrimenti avrebbe dovuto darle buca.  Era un maniaco della puntualità, preferiva arrivare in anticipo anziché in ritardo, era stato sorpreso di sapere con quanta rapidità i suoi ex colleghi avevano accettato di rivederlo. Guardò l'orologio e si rese conto che quella sera era sicuramente in anticipo, forse troppo; non sapeva come i suoi ex colleghi fossero diventati, ma era certo che almeno due di loro avevano continuato a recitare, Sicuramente Kim e Alessandra. Li aveva visti loro in giro, e doveva ammettere che erano invecchiati piuttosto bene. La prima ad arrivare fu l'attrice che aveva interpretato sua madre, e abbracciarla fu quasi come riabbracciare quella vera, parlarono del fatto che ormai era in pensione e Nick non mancò di farle qualche complimento sulla sua bellezza, in poco tempo furono tutti lì, quelli che ancora abitavano in Italia, e dopo le solite chiacchiere e i convenevoli si sedettero per cenare. Era strano scoprire che tutti in un modo o nell'altro erano rimasti legati al mondo dello spettacolo, chi come attore, chi come manager e chi come regista, o nel caso di Kim tutti e tre. << Perché non sei più tornato per recitare? Ero convinta che ti piacesse interpretare tanti ruoli. >> Lui Guardò Alessandra e poi annuì come a darle ragione, ma lui sapeva che non era portato per la recitazione, << Ho preferito indossare i panni di un unico personaggio per sempre, quelli di Nicolas. >> Le sorrise e il iniziò a sbocconcellare il pane che aveva davanti e poi so girò perché Kim stava parlando << Beh sicuramente avevi delle ottime doti, perché ricordo che avevi una schiera di fan molto corposa >> lui rise e appoggiò il mento sulla mano guardano Kim con aria di sfida << Era per questo che avevo delle fan, perché ero bello e dannato, non perché fossi bravo, tu piutosto, hai fatto carriera perché eri tu quello veramente bravo! >> Kim sorrise e alzò le mani in segno di resa mentre distrattamente Nick si portava un bicchiere alle labbra e beveva, si stava chiedendo come sarebbero andate le cose se avesse deciso di continuare a recitare invece di tornare in Australia per sposare Angela. A fine serata Kim lo prese sotto braccio mentre uscivano dal locale e lo guardò in viso per qualche secondo senza parlare << Se vuoi, sto preparando un corto per un concorso, e ci sarebbe un ruolo anche per te. >> Nick lo guardò pensando che qualche corto lo aveva fatto anche in Australia e si grattó un sopracciglio << Ti farò sapere, tanto credo che Riccardo non impiegherà tanto tempo per trovarti, sta sera ha fatto un ottimo lavoro >> Kim sorrise e si passò una mano sui corti capelli brizzolati e annuì << Nessuno ti vedeva da anni ed eravamo curiosi, e devo ammettere che sei cambiato poco o niente. >> Nick scoppiò a ridere e gli diede una pacca sulla spalla, e in quel momento da nuvole che Nick non aveva notato iniziò a scendere una leggera pioggia, infondo erano agli inizi di marzo e qualche scherzo del tempo poteva esserci. << Kim siamo stati fortunati, tutti noi compresa Alessandra >> Indicò la donna che dopo aver dato un bacio sulle labbra al marito era salita in macchina con lui, << Forse qualche incantesimo che ci lanciavano addosso ha funzionato davvero. >> Kim rise e lui con una strizzata d'occhio lo salutò prima di salire in macchina con Riccardo che era più felice di un bambino la mattina di natale.

La serata non era andata poi così male, gli amici di Isabella erano davvero simpatici e divertenti ti mettevano a tuo agio  e ti sentivi subito uno di famiglia. Ma era stata inquieta tutta la serata, dopo che aveva mandato il messaggio a Nick non aveva più avuto risposta, e ora che la pioggia cadeva lenta sulle finestre si rendeva conto che forse aveva sbagliato a baciarlo. Lui voleva un'amica e lei era sembrata un'assatanata che voleva solo farselo, guardò il display del cellulare e vide che erano le quattro, erano tornate tardi dal locale e la voglia di dormire era passata definitivamente, si stiracchio e si alzò dal tepore delle coperte per mettere in carica il cellulare, Victoria e Amanda dormivano profondamente e lei le invidio, avrebbe voluto anche lei poter dormire. Mentre completava l'operazione il telefono si illuminò, le era arrivato un messaggio così prima di spegnere il cellulare controllò con la vana speranza che potesse essere lui, in realtà era Federico che chissà perché le diceva che il suo compagno gli aveva chiesto di sposarlo, dopo un anno che avevano rotto era ancora lei la prima a cui si rivolgeva per dare una bella notizia. Ignorò il messaggio e spostò la sveglia di un tre ore in avanti, poi spense il cellulare e tornò a letto con la vana speranza di addormentarsi, ma non fu  così. Non riusciva ancora a chiudere occhio, si sentiva in colpa perché stava trascurando le sue amiche per uno qualunque. Un bacio non cambiava niente, lui era più grande e non era interessato ad una ragazza che aveva aveva vergogna della sua stessa ombra, chiuse gli occhi e regolarizzò il respiro e decise che il giorni successivo sarebbe stato solo per le ragazze e per lei, nessuno a distrarla dal suo weekend! Lentamente con quel pensiero scivolò nel sonno ma non era da sola gli occhi di Nicolas l'accompagnarono.
  
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