Serie TV > Merlin
Segui la storia  |       
Autore: simoasr94    22/09/2015    1 recensioni
TRATTO DAL PRIMO CAPITOLO:
Quel giorno Merlin decise che non poteva andare a lavorare, sentiva qualcosa di strano dentro di se,come una cosa che gli bruciava nel petto e allora si alzò di soprassalto, che stesse per accadere? Senza troppi convenevoli i suoi occhi diventarono d’oro e si ritrovò sulle sponde di Avalon. [...]
Ormai la giornata era quasi finita, Merlin avrebbe dovuto tornare a casa, ma non aveva la forza di alzarsi e l’unica cosa che poteva sentire erano gli occhi bruciargli per le troppe lacrime. Ci aveva creduto con tutto se stesso. Improvvisamente sentì dei passi dietro di se e una voce chiamarlo “Ehi.. ehi tutto bene?”, nel sentire quella voce sgranò gli occhi e sentì il cuore fermarsi, quella voce gli era rimbombata nella testa negli ultimi mille anni. [...]
Con tutta la forza che aveva in corpo si tirò sulle gambe, si asciugò le lacrime e con gli occhi ancora arrossati si voltò: era Arthur. Quando il moro si voltò Arthur sentì una fitta al petto e si bloccò, in quegli occhi c’era qualcosa che apparteneva anche a lui, che era suo da sempre, ma come poteva essere?!
Genere: Fluff, Introspettivo, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Galvano, Merlino, Morgana, Principe Artù, Un po' tutti | Coppie: Merlino/Artù
Note: AU | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessuna stagione
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

YOUR TOUCH IS MY MEMORY

QUINTO CAPITOLO


Merlin non poteva credere che era successo. Arthur, il suo re, il suo amico, l’uomo che amava non solo era tornato su questa terra ed erano riusciti a ritrovarsi, ma a quanto pareva nutriva dei sentimenti per lui, non poteva crederci. Forse dopo tanti anni di sofferenze il destino aveva deciso che poteva avere la sua ricompensa, il suo amore! Ancora scosso si portò una mano alle labbra per cercare di non perdere il suo sapore e si diresse verso il bagno per farsi una doccia.


Arthur non capiva cosa gli stesse succedendo, quel ragazzo che conosceva appena lo aveva rapito completamente, lo guardava e sentiva dentro di se di conoscerlo da sempre… quelle immagini che vedeva ogni volta che le loro mani si toccavano cosa stavano a significare? Avrebbe dovuto parlargliene? Aveva paura che lo prendesse per pazzo e l’unica cosa certa era che non voleva perderlo ora che lo aveva trovato “O ritrovato” la sua mente formulò quel pensiero e non sapeva neanche lui il perché. Baciarlo era stata una sensazione unica, le sue labbra erano cosi calde, avevano un sapore cosi buono che Arthur ne avrebbe voluto sempre di più; a quel pensiero sentì la zona inguinale infuocarsi e si impose di stare calmo. Non vedeva davvero l’ora che arrivasse la sera, ogni ora passata con Merlin era un’ora che lo conosceva meglio, e lui non desiderava altro.


Quando arrivò a casa trovò Morgana sul divano che lo aspettava davanti alla tv “Grazie per essere tornato a casa per vederti il film con me, quando ho visto che lo stavano passando in tv ho sentito il bisogno di vederlo ma non volevo farlo da sola” Arthur si sedette affianco alla sorella e le diede un tenero bacio sulla testa e proprio in quel momento partì la sigla de “La Spada Nella Roccia” “Ogni volta che lo vedo mi riviene in mente mamma che si sedeva per terra insieme a noi a guardare ogni singola videocassetta Disney” disse Arthur sorridendo in modo malinconico “Già..” sospirò Morgana “Questo però è sempre stato il suo cartone preferito” aggiunse. Rimasero cosi fino alla fine del film, avevano canticchiato tutte le canzoni e Morgana aveva detto che prima o poi avrebbe trovato il negozio in cui Mago Merlino aveva comprato quella borsa in cui era riuscito a far entrare letteralmente tutta la casa “Mentre tu cerchi quel negozio io lo raggiungo a Honolulu a prendere un po’ di sole e a stare lontano da tutto e tutti” sorrise Arthur.

Quando il film finì il biondo si alzò dirigendosi in cucina “Quindi stasera presenterai ufficialmente a tutto il gruppo il misterioso ragazzo del lago?” chiese Morgana con un sorrisetto divertito sul volto, Arthur che in quel momento aveva già superato la porta si voltò in modo che spuntasse solo la testa “Gwen già ti ha chiamata per dirti che stamattina siamo andati a fare colazione al bar?” disse Arthur con un tono che lasciava capire che sapeva che ovviamente era successo “No..” disse Morgana, al che Arthur inarcò un sopracciglio “In realtà Gawain, Gwen era troppo impegnata a lavorare, sentivo il rumore di piattini e tazzine quando parlavamo” rise Morgana “E poi non sono stupida, quando mi hai detto che stasera mi avresti presentato un amico era logico che fosse lui” Arthur arrossì “Gawain ha blaterato cose come amore a prima vista e cavolate simili, conoscendo il tipo non gli ho dato più di tanto peso ma guardandoti… non dirmi che devo dargli ragione sennò è la fine!” il biondo rise e tornò a sedersi accanto alla sorella “Non lo so Morgana, amore no, è una parola troppo importante per una persona appena conosciuta, però… già mentre eravamo al lago e lui era per conto suo sentivo il dovere, il bisogno di avvicinarmi e poi non so… quando gli sono vicino sento delle sensazioni strane. Tu ci credi alla cosa delle vite precedenti?” chiese di punto in bianco Arthur.

Morgana colta di sorpresa fece un’espressione tra l’interrogativa e il pensierosa “Non lo so… sinceramente non ci ho mai pensato. Se ne sono sentite di cose di questo genere, alcune anche inequivocabili però non so… dovresti informarti su internet. Come mai questa domanda?” “Perché mi sembra di conoscerlo Morgana, da sempre! Ma un sempre che non appartiene a questa vita perché sono sicuro che prima dell’altra mattina non l’ho mai visto.” Omise il fatto delle immagini che vedeva quando le loro mani si toccavano, prima di parlarne con qualcuno voleva davvero documentarsi. “Questo ragazzo ti ha davvero rapito fratellino. Non vedo l’ora di conoscere il nostro Don Giovanni questa sera” “Non. Fare. La. Strega. Diabolica.” Disse quasi a mò di supplica Arthur, conosceva fin troppo bene la sorella, in molte occasioni la sua diabolicaggine lo aveva tolto da parecchie situazioni scomode, ma con Merlin non voleva rischiare di sbagliare. "Io???“ rispose Morgana fingendosi oltraggiata “Non sia mai” ridacchiò. Cosi dicendo frizionò la frangetta del fratello in segno d’affetto. Arthur si alzò e andò a farsi una doccia.


Merlin si trovava nel paesino in Catalogna, era andato a licenziarsi e a salutare alcuni tra i suoi utenti più affezionati. “Come mai stai andando via ragazzo?” gli chiese una signora, era nata nell’Irlanda del Nord e trasferitasi in Spagna per amore del marito. “Per lo stesso motivo per cui voi siete qui Daisy, per amore.” “Sono felice per te figliolo… e come si chiama?” l’anziana amava quel modo di fare che aveva Merlin con le persone adulte, non ha dato mai del lei a nessuno, solo del voi. Sembrava davvero un uomo di altri tempi. “Arthur!”.
Dicendo quel nome Merlin arrossì e non poté far a meno di sorridere, ma abbassò lo sguardo, stava praticamente ammettendo ad alta voce di essere omosessuale e non lo aveva mai fatto prima. La signora Daisy sorrise dolcemente e gli fece una carezza “Non vergognartene ragazzo. L’amore colpisce l’anima. Se è un uomo a darti la felicità non c’è niente di male. L’amore non è mai sbagliato, in qualunque forma sia. Non dimenticarlo.” Merlin alzò il viso sorridente “Lo amo da sempre” “E allora non perdere altro tempo, vai da lui. Non te ne pentirai. Ho lasciato tutto per seguire il mio Juan ed è una scelta che rifarei altre mille volte.”

Cosi dicendo abbracciò Merlin con una forza che non si addiceva al suo fisico minuto “Buona fortuna figliolo” “Anche a voi Daisy, vi auguro tutta la felicità del mondo, un giorno magari, porterò Arthur qui… cosi lo conoscerete anche voi” “Ne sarei orgogliosa tesoro” “Arrivederci Daisy” “Arrivederci Merlin”.

Ci sperava davvero, Merlin, che un giorno avrebbe potuto portare Arthur nei luoghi dove aveva vissuto nelle sue tante vite. E poi voleva portarlo lì e presentargli Daisy, fargli assaggiare la paella preparata da Diego e portarlo nel giardino segreto che si era creato nel parco del paese, un posto che in tanti anni non aveva trovato mai nessuno, ma con lui lo avrebbe condiviso, voleva condividere tutta la sua vita con lui, come aveva già fatto in passato d’altronde.

Tornato a casa, a Londra, si guardò intorno e si rese conto che era il caso che desse una sistemata e rendesse quella casa più vivibile, e pensare che Arthur ci era entrato e non si era neanche accorto che c’erano scatoloni ovunque e ogni mobile era praticamente vuoto “Era troppo impegnato a baciarmi” gongolò tra se e se come uno scemo.


“Secondo te perché tuo fratello si è preso tanto disturbo per questo ragazzo?” chiese Gwen sedendosi sul letto mentre l’amica era davanti all’armadio per decidere cosa mettere. “Non lo so, non so cosa pensare, a me basta che stia bene e che, se si innamora, la persona che sceglie sia una brava persona che lo ama come merita. Il resto non mi importa. Tu lo hai conosciuto questa mattina, che te ne pare?” “Sembra un ragazzo apposto, semplice. Però è come se nascondesse qualcosa, non fraintendermi, so che non lo conosciamo ed ognuno nella vita ha gli affari suoi, è solo che mi sembra un ragazzo che ha passato davvero cose brutte… glielo si legge in faccia” affermò la ragazza riflettendo. Gli dispiaceva vedere un ragazzo cosi carino con un’espressione tanto triste, “Magari essersi trovati si rivelerà davvero una salvezza per entrambi allora” affermò Morgana con un sorriso speranzoso, l’unica cosa che contava per lei era che Arthur fosse felice.


Merlin aveva quasi finito di sistemare tutto “Santa magia” pensò, mentre si dirigeva in cucina sentì il telefono squillare, era un messaggio:

- Stasera cosa mangerai? -

Sorrise quando vide con quanta scioltezza Arthur gli avesse scritto, come se parlassero da sempre.

- Penso che mi cucinerò un po’ di pollo. Tu? -

La risposta arrivò in meno di un secondo:

- Io sto a cena con mio padre, quindi sicuramente cibo “raffinato” che non sa di niente. EVVIVA! -

Mentre Merlin ancora stava leggendo arrivò un altro messaggio:

- Se non avessi avuto la cena con mio padre ti avrei chiesto di cenare insieme, non mi piace l’idea che ceni solo! -

A quelle parole Merlin si commosse come un bambino, cosa stava succedendo ad Arthur… che cosa aveva architettato il destino che li aveva fatti rincontrare ma senza che il biondo sapesse chi fosse… l’unica cosa che Merlin voleva era amare Arthur, l’unica cosa che Arthur voleva era che Merlin non soffrisse più; era passato un’infinità di tempo eppure erano ancora lì a vivere l’uno per l’altro.

- Perché ti preoccupi tanto per me Arthur? -

Sapeva che quella domanda poteva essere intesa come un colpo basso, ma doveva farlo.
Quando lesse quel messaggio Arthur si sentì arrossire, cosa gli avrebbe risposto? Optò per la verità che nel suo essere semplice non sarebbe stata uno sbaglio:

- Non lo so Merlin. È solo che dentro di me sento che è giusto cosi. Sento il bisogno di starti vicino e anche se non riesco a spiegarmelo voglio farlo. -

subito dopo inviò un altro messaggio:

 - E’ appena arrivato mio padre, devo andare a cena sennò chi lo sente se ritardo a tavola per stare al telefono con il mio “gusto sbagliato”. -

A Merlin faceva tenerezza quella situazione, un padre come Uther per due vite consecutive, sarà stato anche il più grande Re che il mondo ricordi, ma cavolo… sfigato forte!

 - Non dargli peso Arthur! I tuoi gusti non faranno mai di te una persona sbagliata. Avrai i tuoi difetti, come li hanno tutti, chissà… magari sei un grande asino, ma non vuol dire che sei sbagliato! -

- Grazie Merlin, mi hai fatto sentire meglio. Ma… non sono un asino!!! Comunque ora devo davvero andare,  l’appuntamento con gli altri è alle 23,00 al pub, dimmi quando sei pronto cosi ti vengo a prendere. -

- A più tardi Arthur… grazie… per tutto! -

Arthur stava aspettando Merlin sotto il portone, si sentiva nervoso come se fosse il suo primo appuntamento. Era rimasto davanti allo specchio non si sa quanto tempo sistemandosi i capelli prima in un modo, poi in un altro, per farli poi tornare al modo iniziale. Si era messo una maglietta sul grigio scuro con sopra il giacchetto di pelle nera e un paio di jeans scuri. Il tutto ovviamente metteva in risalto in ogni parte il suo fisico perfetto.

Quando Merlin aprì il portone Arthur rimase senza parole “E’ bellissimo” pensò. Indossava una camicia nera e un paio di jeans, i capelli erano spettinati ad arte e quella barbetta di un paio di giorni gli donava da morire. Quando salì in macchina il moro sorrise imbarazzato “Ciao” disse vedendo la faccia da pesce lesso del biondo “C-ciao” rispose Arthur “Spero che non sia tanto che aspetti?” “Tranquillo!” Disse sorridendo, il biondo mise in moto l’auto e si recarono al pub. “Come hai passato questo pomeriggio?” chiese Arthur per fare conversazione, “Ho sistemato la casa per renderla più vivibile, avevo ancora alcuni scatoloni in mezzo. Ma ho sistemato tutto. Tu invece? Cosa era successo a tua sorella?” “In realtà niente. Mi ha chiesto se tornavo a casa per vedermi “La Spada nella Roccia” con lei…” a quelle parole Arthur fece una pausa per analizzare l’espressione del moro, non sembrava di una persona che lo avrebbe preso in giro, anzi aveva un sorriso dolce sul viso “Oh… che cosa carina!” “So che alla nostra età può sembrare stupido ma è come un rito che abbiamo da sempre, è difficile da spiegare… mi piace che sia cosi” “Non è una cosa stupida Arthur, anzi è una cosa molto bella. Ogni volta che mi capita di rivederlo dico sempre che voglio raggiungere Mago Merlino a Honolulu, ma alla fine non lo faccio mai!” disse Merlin ridendo.

A quella frase Arthur gli sorrise di rimando e lo guardò con uno sguardo indecifrabile, era possibile che dopo solo un giorno una persona gli dava già un senso di completezza in quel modo?!  Quando arrivarono Merlin restò a bocca aperta, era un tipico Irish pub e c’erano veramente tantissime persone, il moro ormai non era più abituato a tutto quel caos quindi mentre Arthur già si era avviato verso l’ingresso lui restò immobile vicino alla macchina a guardare tutta quella marea di gente.

Quando Arthur se ne accorse tornò indietro preoccupato “Merlin ti senti male?” “No no, è che… non sono più abituato a tutta questa gente. E poi dentro ci sono i tuoi amici… se non dovessi piacergli, se mi trovassero strano e iniziassero a prenderti in giro perché ti sei interessato ad uno come me?!” iniziò a blaterare senza nemmeno riprendere fiato, alchè Arthur lo prese per le spalle e con sguardo sicuro disse “Ok! Ora so come sei quando hai un attacco di panico, un’altra cosa che si aggiunge alla lista delle cose che so di te!” rise Arthur per sdrammatizzare “Calmati Merlin non succederà niente di brutto. Se tutta questa gente ti da fastidio tu rimani vicino a me e quando ti stanchi dimmelo che andiamo via.” “Certo e tu ti devi rovinare la serata per portare a casa me come se fossi un bambino capriccioso” Arthur sorrise dolcemente a quel ragazzo che non riusciva a non farsi mille problemi per tutto “Non ho detto che ti porto a casa, ho detto che ti porto via da qui e andiamo dove vuoi” a quelle parole Merlin si calmò e arrossì pensando che Arthur si stava offrendo di fare praticamente qualsiasi cosa pur di passare del tempo con lui “E togliti dalla testa che non piacerai ai miei amici, ho paura che Gawain già ti ami” cosi dicendo prese Merlin sotto braccio e iniziarono ad avvicinarsi all’ingresso del locale.

In tutta quella mandria di gente piano piano la mano di Arthur scese dal braccio alla mano del moro che la strinse talmente forte da far bloccare il respiro ad Arthur.

Delle strane immagini non tardarono ad arrivare, c’erano lui e Merlin a cavallo, con al seguito altri cavalieri, erano nella foresta… forse per una battuta di caccia, e sentì se stesso dire “Descrivi l’espressione… TESTA DI FAGIOLO!” “In due parole?” rispose il giovane moro “Si” “PRINCIPE ARTHUR” e vide se stesso sorridere divertito*.

La visione finì e Arthur si accorse che sul suo viso era spuntato un sorrisetto divertito dovuto a quello che aveva appena visto. In tutto quel caos mentre cercava di mantenere il controllo e infondere tranquillità anche a Merlin gli si avvicinò all’orecchio e gli sussurrò “Tranquillo non ti lascio”. Il mago sentì ogni fibra del suo corpo calmarsi, ma appena vide il tavolo dove erano gli altri istintivamente lasciò la mano di Arthur che si voltò con fare interrogativo e che ricevette da Merlin un occhiolino tranquillo.

“Ciao ragazzi, lui è Merlin, un mio… nuovo amico! Merlin loro sono Percival, Elyan, Lion, Gawain che già conosci e mia sorella Morgana.” disse Arthur sorridendo. Merlin sorrise educatamente verso tutti e dopo varie strette di mano si sedettero insieme agli altri. “Quindi non sbagliavi Arthur, il misterioso ragazzo del lago ha veramente degli occhi bellissimi” disse la mora sorridendo. Ma a differenza di altre volte era un sorriso colmo di dolcezza “Morgana!!” urlò Arthur con fare oltraggiato. Tutti scoppiarono a ridere e Merlin si girò verso la mora sorridendo “Grazie per il complimento”. “Dove sono Ginevra e Lancelot?” chiese Arthur “Stanno per arrivare, lo sai quei due hanno sempre scuse per fare tardi” sospirò Elyan “Certo, ora si chiamano scuse” ridacchiò Gawain “Ehi… è di mia sorella che stai parlando” disse fintamente offeso Elyan “Pardon!” disse Gawain alzando le mani in segno di resa. Proprio in quel momento Gwen e Lancelot arrivarono mano nella mano scusandosi per il ritardo, dopo aver salutato tutti Gwen disse “Ciao Merlin, lui è il mio fidanzato, Lancelot” “Piacere di conoscerti Lancelot” “Ah il Ragazzo del Lago, piacere mio” a quelle parole Arthur si portò una mano sul viso come esasperato “Ho l’impressione di essermi creato un soprannome a vita” rise Merlin, gli altri risero insieme a lui e Arthur fu veramente felice di vedere che Merlin si stava riuscendo a sciogliere.

Il moro cercò di fare finta di niente ma rivedere Lancelot era stato un colpo al cuore che quasi lo fece piangere, ma doveva controllarsi perché era in un luogo pubblico, però si accorse con grande stupore che Lancelot non gli toglieva gli occhi di dosso, cosa che non sfuggì nemmeno ad Arthur “Scusami Merlin, so che è strano, ma ho l’impressione di averti già visto da qualche parte, ci siamo già conosciuti per caso?” “Si fratello, più mille anni fa, tu e Gawain siete i miei migliori amici e questo Asino biondo è l’amore della mia vita e mi siete mancati tutti da morire” avrebbe voluto rispondere questo ma fece un respiro profondo “No non credo, me ne ricorderei, ho un’ottima memoria” disse sorridendo flebilmente “Che strano, ma lo sai che stamattina dopo che ve ne siete andati dal bar anche Gawain ha detto la stesso, non è vero?” disse Gwen rivolta verso Gawain “In realtà si, ma sono sicuro di non averti mai visto prima quindi non gli ho dato peso più di tanto” disse sorridendo il giovane.

In quel momento arrivarono le birre che avevano ordinato e tutti bevvero rilassati “Allora Merlin, tu cosa fai nella vita?” “Fino a un po’ di tempo fa vivevo in Spagna, in un paesino sperduto e pacifico, poi sono tornato qui e ora che il contratto con le poste mi è scaduto e non ho avuto il rinnovo devo riuscire a trovare un altro lavoro.”
“Realmente usted viviò en Espana? Donde? Yo estaba en Madrid” esordì Gawain lasciando tutti a bocca aperta. “En serio Madrid? Yo en Barcelona” rispose Merlin, divertito da come tutti gli altri erano in silenzio a sentire la loro conversazione senza capirci nulla “Son hermosas chicas espagnolas, verdad?” ghignò Gawain “Yo prefiero chicos!” disse Merlin arrossendo, ora che aveva ritrovato Arthur non voleva più nascondersi con nessuno “Gracias a Dios, yo también” disse sornione Gawain ammiccando verso Percival (Traduzione: G. “Davvero hai vissuto in Spagna? Dove? Io sono stato a Madrid” M. “Davvero Madrid? Io a Barcellona” G. “Sono carine le ragazze spagnole vero?” M. “Io preferisco i ragazzi” G. “Grazie al Dio. Anch’io”). Entrambi scoppiarono a ridere e Arthur a quel punto iniziò a frignare come un bambino capriccioso “Ehi ehi ehi… fate ridere anche noi” “Oh tranquillo biondino, non ho mica intenzione di rubarti il ragazzo misterioso.”

A quelle parole Arthur alzò un sopracciglio e tutti risero sonoramente “Nulla Arthur, mi ha solo detto che è stato a Madrid e io gli ho detto che il paesino dov’ero era vicino a Barcellona” spiegò Merlin “E sono servite tutte queste parole?” rispose con il suo solito broncio il biondo “La loro lingua proviene dal latino, lo sai che per ogni cosa usano mille parole” ridacchiò il moro.

La serata passò in tranquillità, tra mille risate, domande per conoscersi meglio e veramente tanta, tanta, tanta birra. Gawain era arrivato al punto che gli bastava guardare in faccia qualcuno per scoppiare a ridere, ad un tratto, con voce e sguardo molto sbronzo esclamò “Ehi giovani amici miei un momento!!” iniziò ad indicare col dito ognuno di loro passandoli in rassegna “Re Arthur, Mago Merlin, la Strega Morgana, la Regina Ginevra, Sir Lancelot, Sir Percival, Sir Lion, Sir Elyan e Sir Gawain” disse indicando se stesso per ultimo “Cazzo ragazzi  abbiamo gli stessi nomi dei personaggi delle leggende arthuriane! E siamo qui, tutti uniti allo stesso tavolo che è… rotondo!” disse estasiato “Fratello, è quadrato il tavolo…” disse Percival con voce calma come a non voler distruggere i sogni dell’amico. “Non distruggere i miei sogni di gloria principessa” e cosi dicendo si buttò al collo del gigante “Io ti voglio un bene dell’anima Percy lo sai vero?” “Si amico, te ne voglio anche io, davvero” rispose dolcemente Percival rosso in volto, gli piaceva quell’abbraccio tanto che rimasero cosi per un po’ mentre gli altri ridacchiavano.

“Però cavolo… nel suo essere ciucco ha ragione!” ammise Lion “Abbiamo tutti gli stessi nomi e siamo tutti diventati amici” affermò Morgana “Ragazzi non iniziate con questi discorsi che mi viene l’ansia. Poi stanotte non dormo” e cosi dicendo Gwen si rannicchiò tra le braccia del suo amato. “Perché scusa che male c’è. Pensa se…” mentre parlava Arthur iniziò a muovere le dita delle mani come fossero dei tentacolini “… avessimo vissuto una vita precedente e noi in realtà fossimo loro!” “Quindi tu saresti Re Arthur?” rise Percival che nel frattempo era riuscito a far rimettere seduto Gawain. Quest’ultimo sentendo la parola “re” si riprese e disse a voce alta “Mio signore sono pronto a servirvi per il bene di Camot… Camlot… Came. Lot. cazzarola”, tutti scoppiarono a ridere, ma Arthur iniziava a pensarci seriamente, sarà stata la birra, anche se non ne aveva bevuta quanta Gawain (nessuno beveva quanto Gawain in realtà) ma anche le immagini che vedeva quando si toccava con Merlin facevano solo aumentare i suoi dubbi.

Si accorse che il moro non aveva proferito parola e voltandosi verso di lui si accorse che si era letteralmente scolato in tre sorsi tutto il boccale di birra. Lo guardò con occhi sgranati e lui rispose solo “Scusami, sono nervoso”, sentiva che la sbronza già stava salendo, “Vuoi che ce ne andiamo?” chiese Arthur preoccupato “Ma scherzi… adoro i tuoi amici. Mi sembra di conoscerli da una vita!” disse ridendo “Certo, SEMBRA” pensò tra sé e sé il mago. “Gawain!” chiamò ad un tratto Merlin, il giovane si girò “Quindi ci siamo conosciuti in un'altra vita, e che tipi eravamo?” chiese il moro.

Non era uno stupido, lo stava facendo apposta. Doveva capire il destino in che modo stesse giocando e se loro avessero mai ricordato qualcosa, se non loro… almeno Arthur. “Oh beh…” iniziò Gawain con fare serio, ci credeva davvero in quello che diceva. “Fammi pensare… Beh lui era un nobile quindi ovviamente era spocchioso, arrogante e pieno di se” disse indicando Arthur “Fino al giorno in cui non sei arrivato tu però… Mago Merlin; il destino vi ha unito per fare grandi cose insieme, per unire le terre di Albion e dare vita alla vostra Inghilterra, io sono Irlandese quindi fondamentalmente me ne frego, anche se ora che ci penso mi avete fregato un pezzo di terra, ladri!! Ora sono troppo sbronzo ma vi giuro che domani vi dichiaro guerra...

Comunque… vi detestavate fino al giorno in cui non avete iniziato a volervi bene davvero fino a capire che non esisteva uno senza l’altro. Tu eri di una fedeltà che quasi spiazzava chi ti conosceva, seguivi il tuo Re ad occhi chiusi e senza pensare alle conseguenze, l’unica cosa importante era salvare lui, magari eravate innamorati… si.. mi piace come idea, vi amavate e il Re si era sposato solo perché a quei tempi sennò vi avrebbero prima staccato il pisello e poi ucciso, Morgana era la sorellastra di Arthur, Lady Morgana che l’unica cosa che voleva era essere accettata per quello che era, quindi una persona che poteva usare la magia, anche se forse era lei la prima a non accettarsi, e quindi pensando che nessuno l’avrebbe mai amata davvero e magari pure per qualche cattiva compagnia passò al lato oscuro e diventò la cattiva Strega Morgana che l’unica cosa che voleva era ammazzare tutti, in primis il fratellino ovviamente.

La Regina Ginevra era una dolce fanciulla, che amava il suo popolo, ed era divisa tra l’amore per il re e quello per l’aitante cavaliere Lancelot, fino a che non ha scelto di sposare il sovrano, chiamala scema la tipa, e noi… siamo i bellissimi e coraggiosissimi cavalieri di Re Arthur, io amavo le donne, però magari avevo anche qualche altra tendenza solo che se la esternavo staccavano l’uccello anche a me, poi amavo le mele e ovviamente bere, ed ero molto forte, si.. io ero la forza. Percival era il mio più fidato compare, però… solo dopo di te Merlin, perché secondo me… io e te eravamo tanto amici, i tuoi occhi mi stanno troppo simpatici.

Lancillotto era il più leale dei cavalieri, che ha sacrificato la sua vita morendo al posto del re, che pollo. Lion era quello che era stato al fianco del Re da tempo immemore, da quando erano ragazzi e Elyan ringraziò il cielo di essere diventato cavaliere perchè se continuava a fare il contrabbandiere ci sarebbe rimasto secco. Ah, ho già detto che alcuni cavalieri avevano tendenze omosessuali? Non è vero Parcy!!!” e cosi dicendo si avvicinò all’amico per baciarlo ma lui ridendo riuscì a scansarsi in tempo “Si Gawain e tu eri il primo!!!” tutti scoppiarono a ridere “Mamma mia Gawain che caspita ti sei inventato” rise Gwen “Ha creato un film in due minuti” continuò divertita Morgana. “Oh mio dio… tra un po’ vomiterò tutte le birre che mi sono bevuto, e forse anche quelle che avete bevuto voi” disse Gawain massaggiandosi lo stomaco “Allora Mago… ti è piaciuta la mia descrizione?” aggiunse, quando tutti si girarono verso Merlin si fermarono, aveva un’espressione sconvolta e sembrava che stesse per piangere “Merlin stai bene?” chiese subito Lancelot

“Perché ha descritto tutto in questo modo, lo so che ha solo seguito il filone delle leggende ma ha descritto tutti noi come eravamo davvero.. perché?”

“Io… si… credo sia stata la birra… scusate… continuate senza di me, io… devo andarmene… di corsa!” le ultime due parole le disse talmente a bassa voce che gli altri non le udirono. Si alzò e dopo essersi scusato e aver salutato tutti letteralmente scappò dal pub, non diede neanche peso al fatto che Arthur lo doveva riaccompagnare a casa, non gli importava… voleva solo piangere perché aveva sofferto cosi tanto e ora era scoppiato.

 Loro erano tutti li, lo avevano accolto come se lo conoscessero da sempre e lui avrebbe solo voluto abbracciarli tutti e piangere! E poi tutto quello che aveva detto Gawain… e tutte quelle domande, avrebbero ricordato? E Arthur? E cosa avrebbero pensato una volta che avessero ricordato? Lo avrebbero odiato perché erano condannati a far parte del suo destino tutte le volte, e una cosa del genere come avrebbe influenzato le loro menti, sarebbero impazziti? Stati male? Oppure si sarebbero semplicemente svegliati ricordandosi come erano morti secoli prima?
Correva per strada piangendo e arrivato vicino ad un portone rallentò appoggiandosi al muro. Una mano lo strattonò violentemente da dietro fino a farlo fermare e voltare

“Merlin!!!!! Ma che cavolo succede? Che cos’hai?” quando lo vide piangere non resistette più, lo afferrò e lo strinse fortissimo a se. Merlin non provò nemmeno a nascondersi, stava troppo male, rivedere Arthur, Gawain, Lancelot e tutti gli altri gli aveva fatto troppo male. Arthur aveva quel portamento regale innato, Gawain era cosi scavezzacollo ma incredibilmente affidabile come era sempre stato e Lancelot… bastava guardarlo negli occhi… era sempre Lancelot.

“Che succede Merlin? Perché sei fuggito cosi, che cos’hai? Qualcuno ha detto qualcosa che ti ha offeso?” “Ma no Arthur, come puoi pensarlo?!” disse tra le lacrime con il viso appoggiato nell’incavo del collo del biondo “Sono fantastici” “Come sono sempre stati” avrebbe voluto aggiungere “E allora cos’è?” “I-io… non posso dirtelo Arthur. Perdonami, non so cosa fare” a quelle parole Arthur lo strinse ancora di più a se. “Non scusarti Merlin. Va tutto bene. Voglio solo che tu stia bene, dai calmati”.

Era cosi bello stare abbracciato ad Arthur; come mille anni prima ritrovò la sensazione di aver trovato il suo posto nel mondo… finalmente. Si era sentito un vagabondo per cosi tanto tempo fino a che non si rese conto che la sua casa non sarebbe mai stato un luogo, perché la sua casa era una persona, era quell’uomo che lo stringeva forte tra le braccia. Merlin sarebbe rimasto cosi per sempre.

Arthur gli stava accarezzando la testa e mentre il moro gli singhiozzava tra le braccia si fermò “Dammi la mano!”, ordinò Arthur. Senza pensarci Merlin, completamente ignaro di ciò che accadeva ad ogni loro contatto, intrecciò le sue dita a quelle del biondo. Ed ecco che accadde:

Vedeva se stesso che stava per montare a cavallo per partire e parlava con una donna… Ginevra?! “Io devo andare… ti aspetti davvero che rimanga? Che me ne stia seduto sapendo che Merlin è sparito? Non troverò pace se almeno non ci provo”. Improvvisamente la scena cambiò, vedeva se stesso nella foresta, con qualcun altro, un cavaliere… Gawain?! Stavano cercando qualcuno “Sai, mi piace Merlin, non si aspetta mai delle lodi da nessuno e…” mentre il cavaliere parlava Arthur lo interruppe con il braccio, aveva sentito dei rumori. Scese da cavallo e prese la spada “Dichiara chi sei!!!” disse puntando la spada davanti a se. Dalla boscaglia uscì un ragazzo completamente ricoperto di fango che quando lo vide rise di pura felicità. Arthur puntò la spada a terra e corse verso di lui “MERLIN! Temevo di averti perso!”cosi dicendo lo abbracciò sentendosi davvero felice.**

La visione finì, come le altre era durata un secondo anche se ad Arthur sembrava molto di più. Merlin era ancora tra le sue braccia che piangeva e le loro mani erano sempre unite “Tranquillo Merlin, a meno che tu non lo voglia io non ho intenzione di andarmene. Ti prego non mandarmi via!” disse con la voce quasi commossa.

Iniziava ad essere contento di vedere quelle cose, perché più le vedeva e più erano nitide, significavano qualcosa ne era sicuro. Sentendo le parole di Arthur il moro alzò gli occhi dalla sua spalla e lo guardò, quando i loro occhi si incontrarono Merlin capì che non voleva altro che quello che aveva ora. Non avrebbe mai potuto cacciarlo via.

“Non voglio mandarti via” gli disse. Arthur si abbassò un po’ fino a far combaciare le loro labbra in un bacio casto, diverso dal primo, l’unica cosa che volevano era sentire che l’altro c’era. Quando si staccarono Arthur gli fece una carezza tenerissima “Dove vuoi andare? Ti porto dove vuoi… Mago Merlin” disse Arthur sorridendo “Andiamo ad Honolulu?” risposte Merlin stando al gioco, “Ti porterei ovunque pur di togliere tutta quella sofferenza dai tuoi occhi Merlin.”
Il moro non rispose, sentiva solo la testa che gli scoppiava di amore

“Amore mio mi sei mancato come l’aria. Non so come ho fatto a vivere più di mille anni senza respirare. Ti amo, tantissimo. Non ti lascio Arthur, ti amo. Ti amo. Ti amo. Ti amo”

 “Mi accompagni a casa? Mi sta scoppiando la testa…” “Certo, dai andiamo”. Mentre erano in macchina Merlin guardava fuori dal finestrino, ancora gli scendeva qualche lacrima a volte. Arthur vedeva la sua mano picchiettare nervosamente sui jeans, ebbe l’istinto di prenderla e stringerla forte ma sapendo quello che ormai quasi certamente sarebbe successo lasciò perdere e si limitò a fargli una delicatissima carezza sulla guancia “Tranquillo…” disse con voce bassissima e vide il moro chiudere gli occhi e sospirare sentendo che il peso del suo viso spingeva sulla mano. Senza più dire una parola arrivarono sotto casa del moro.

Angolo Autrice:

Eccomi qui, scusatemi il ritardo ma a causa del lavoro non ho avuto un momento libero per aggiornare, ma oggi mi sono letteralmente imposta di farlo… Merlin ha fatto ufficialmente la “prima" uscita con tutta la combriccola e ovviamente Gawain deve sempre fare danni ahahahahha lo amo!!! Spero che questo capitolo vi sia piaciuto, se volete lasciate una recensione, mi fareste davvero tanto contenta. Ringrazio tanto
Miky_Holmes che ormai è diventata il mio angioletto :* . Ciao a tutti e all prossimo capitolo.
  

* Non riesco a ricordare che puntata sia e su internet non riesco a trovarla, se qualcuno lo ricorda e me lo dice sarò contenta di scriverlo :)

**  Puntata S04xE06

   
 
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > Merlin / Vai alla pagina dell'autore: simoasr94