Anime & Manga > Kuroshitsuji/Black Butler
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Autore: Cheshirecat96    24/09/2015    2 recensioni
Cosa succederebbe se a Villa Phantomhive arrivassero dei bambini, e Ciel e Sebastian dovessero occuparsi di loro? Come avrebbero affrontato le loro avventure? Ecco a voi come sarebbe andato Kuroshitsuji, vissuto e raccontato da due piccole pesti che daranno pan per focaccia ai nostri protagonisti!
AVVERTENZE SPOILER: cercherò, anche se sarà dura, di seguire gli avvenimenti del manga, per cui chi non lo avesse letto e non vuole rovinarsi la suspense è messo in guardia!
Genere: Avventura, Commedia, Demenziale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Ciel Phantomhive, Nuovo personaggio, Sebastian Michaelis, Un po' tutti
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: Spoiler!
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Heilà gente! È da tanto che non ci si sente vero? Bene, dopo che la bomboniera bionda aveva messo a soqquadro l’intera villa, ho mollato tutti quanti al loro triste destino per rintanarmi in camera, causa urgenti  bisogni fisiologici (tradotto: dovevo andare bagno), dopodiché mi sono buttata a peso morto sul letto pronta per mangiarmi la torta che avevo appena rubato dalla cucina. Ah la bella vita: letto, cibo ipercalorico e tranquillità, ecco come Lotty raggiunge il Nirvana!

Già nella mia mente si erano prodotte immagini di vallate verdi sul quale saltellavo felice mentre afferravo al volo una ciambella: poco più avanti una Wendy raggiante passava in sella al suo panda corno, la lunga chioma mora sciolta al vento stile amazzone, e dietro di lei un intero prato fatto di torte si estendeva per kilometri e kilometri, in attesa di qualcuno con lo stomaco abbastanza capiente da poterle mangiare senza rischiare il coma diabetico! Aaaaah che meravig….

< Lotty! Aprimi ho bisogno! >

Addio Nirvana: è stato breve ma intenso.

La mia amica entrò nella stanza senza nemmeno aspettare una risposta, solo per dirmi che la Mozzarella ci attendeva nello studio per continuare la lezione di valzer; uffa non si può mai mangiare in santa pace!

< Si finisco la torta e arrivo >

< Ha detto che è urgente, e che se arriviamo in ritardo non sarà più consapevole delle sue azioni nei nostri confronti >

< Non mi interessa >

< Lotty dai! Sai che a me fa paura quel signore! >

Wendy mi tirò per un lembo del vestito, ed io la seguii mugugnando, senza separarmi dal piatto con la torta sia chiaro! L’avrei finita a qualunque costo.

Arrivate nello studio, trovai la mozzarella ad aspettarci già sull’attenti e… perché Ciel è qui? Non era stato rapito dalla bomboniera? Aaah ho capito, vuole invadere il mio territorio il furbastro, ma non mi lascerò spodestare da uno che si è fatto infinocchiare da una tipa infiocchettata!

Iniziai a fare un breve elenco mentale sui vari modi per delimitare i miei spazi, che andavano dalle semplici trincee artigianali al marcare il territorio stile grandi felini della savana, ma mettermi a fare la pipì in giro per villa Phantomhive sarebbe stato scomodo e imbarazzante per la mia persona, per cui questa opzione la scartai subito. Stavo per valutare altri metodi, quando la voce di Sebastian interruppe il flusso dei miei pensieri:

< Bene adesso continueremo la lezione che abbiamo interrotto prima: visto che Lady Elizabeth terrà un ballo stasera, voglio prepararvi così che possiate prenderne parte. Per cui vi chiedo il massimo impegno. A questa lezione parteciperà anche il mio padroncino, siccome ho avuto modo di appurare che le sue conoscenze sul valzer sono…ehmm… alquanto lacunose >

< Cosa sarebbe lacunoso? > chiese il caro Conte con un’espressione irritata sul volto; povero, ammettere che fa cagare nel ballo è un brutto colpo per il suo ego! Quanto mi spiace…. Sono ironica sia chiaro.

La mozzarella ci fece mettere a coppie: per questo giro io sarei stata la dama di Sebastian, di nuovo, mentre Ciel sarebbe stato il cavaliere di Wendy. Ok, forse devo avvisare la cara mozzarella sui miei gusti in fatto di maschi, e sulla fascia d’età in cui essi rientravano, cosa molto importante se non volevo rimanere vedova in tempo record, anche se tutta questa situazione aveva un lato positivo il cui nome era eredità: ma un maggiordomo non credo possa essere tanto ricco, per cui mi spiace caro Sebbo, ma non hai speranze di conquistare il mio cuoricino!

Dite che sono materialista? Può essere.

 Dopo una mezz’ora spesa per convincermi a mettere giù la mia adorata torta, e altri dieci minuti spesi nel dirle addio, tra i ringhi del depresso, la mozzarella che sbraitava (ebbene si sono riuscita a farlo urlare! Un punto per la magica Charlotte!), e undicenni che camminavano da una parte all’altra della stanza cercando il loro amichetto immaginario, iniziammo a volteggiare, e nelle mie orecchie partì l’elenco di cose che non andavano bene nella mia postura, gambe, braccia ecc ecc. Gli istinti omicidi stavano iniziando a venire a galla, e nella mia mente si stava già materializzando la scenetta di me che prendevo a botte la mozzarella con la famosa spada-sedano, mentre mangio una ciambella. Questi si che sono i sogni proibiti di una dodicenne che molto probabilmente, il giorno in cui distribuivano la fortuna, era in fila per una coscia di pollo fritto, visto tutto quello che mi è capitato nel giro di due settimane!

Il mio filmino mentale sarebbe continuato per un bel po’ di tempo,  se non fosse stato per gli urli che provenivano  dalle mie spalle:

< Non mi piace ballare con te! Sei scarso Steve era più bravo! >

< Smettila di lamentarti! È la prima volta che ballo è logico che non sono capace! Inoltre tu vai troppo forte non riesco a starti dietro! Poi  con quella tenda che ti sei messa addosso mi fai inciampare! >

< Non è una tenda, è un vestitino di tulle sciocchino! >

Wow Wendy che litiga con qualcuno: devo segnarmelo. Inoltre il caro Conte era peggio di un tizio che non esisteva! Wooo devo congratularmi con lui! Ahahahaha!

< Wendy i tuoi insulti mi fanno rabbrividire  > dissi ridendo: cavoli non mi sono mai divertita così tanto come oggi, e non siamo ancora alle quattro del pomeriggio!

La mia amica, che evidentemente era stufa di quella situazione, per tutta risposta si sedette per terra con le braccia incrociate, e un’espressione offesa sul volto.

< E adesso cosa stai facendo? >

< Io con te non ci ballo più >

< Adesso basta! >

Sebastian, il quale aveva osservato tutta la scena in silenzio, molto probabilmente aveva intuito che la situazione stava lentamente precipitando, e da perfetto sboron…maggiordomo-mozzarella, decise di intervenire.

< Lady Wendy la prego di rialzarsi: lei e Lady Charlotte potete fare una pausa; padroncino, noi due continueremo la lezione invece > disse, per poi prendere per mano Ciel e guidarlo al centro della stanza, in modo mostrargli la posizione di partenza.

Wendy ed io ci sedemmo per terra, mentre davanti a noi la mozzarella e il Conte iniziarono a danzare: non appena Sebastian fu a distanza di sicurezza mi fiondai a prendere il piatto con la torta che stavo mangiando, e che per tutto il tempo mi aveva osservato tristemente dal tavolino in cui l’avevo appoggiata, mentre Wendy estrasse dalla sua ampia gonna una bambola.

< Sai a cosa stavo pensando? > mi chiese la mia amica.

< Che lo yaoi domina… > risposi sovrappensiero, mentre  brandivo una fetta di torta, intenta ad osservare i due aspiranti ballerini davanti a noi.

< Eh? >

< Niente! Roba mia  >  risposi in modo distaccato, onde evitare domande a cui non saprei rispondere senza procurare uno shock psicologico alla mia cara amica, visto che credeva ancora nella storiella dei bimbi che nascono nel magico prato dei panda corni, per poi scendere sulla terra a cavallo di un pony volante. Che poi, detto tra noi, come fa un neonato a stare in sella ad un cavallo volante? Andiamo, è molto più realistica la storiella della cicogna! Uhmm cicogna uguale gallina, cioè pollo: ho fame!

< Ho voglia di fritto! Mi accompagni in cucina? >

< Ma ti sei appena mangiata una torta con doppio strato di panna! >

< E allora? > dissi, per poi alzarmi e uscire dalla stanza, mentre Wendy mi raggiungeva saltellando.

 

 

< Signorina siete bellissima >

< Non respiro >  rantolai, ma Mey Rin continuò lo stesso a stringere il corsetto spappolandomi tre vertebre e due costole, per non parlare del fatto che oggi avevo leggermente esagerato con il cibo, e quindi credo di essere anche sul punto di vomitare. Perché non ci avevo pensato? Sigh… ah no Wendy me lo aveva detto…colpa sua allora, perché non mi ha fermata!

< La prego di pazientare ho quasi finito > disse la cameriera, per poi farmi indossare un lungo abito color smeraldo che Wendy e Lizzy avevano scelto appositamente per me siccome, testuali parole, “ il verde sta benissimo con il ramato dei tuoi capelli. Sarai così carrrriiiinaa! “.

< Lotty sei pronta? > ecco parli del diavolo e spuntano le corna! Wendy saltellò verso di me prendendomi per le mani e facendomi roteare, cosa che mi provocò una nausea spaventosa.

< Smettila o ti vomito addosso! > gridai, per poi prenderla per le spalle sussurrandole all’orecchio: < Ricorda: la prossima volta che ho intenzione di mangiarmi una torta intera con doppio strato di panna e del cibo fritto, piuttosto infilami un vaso in testa! >

< Ma Lotty, già una volta me lo avevi detto, e io ti avevo ascoltato, ma dopo averti infilato il vaso in testa ti sei liberata e mi hai calpestata per un’ora! >

< …. Dettagli >

Mey Rin mi prese per un braccio, dicendo alla mia amica di pazientare un attimo, visto che non aveva ancora finito di prepararmi,e mi fece sedere per sistemarmi l’acconciatura; una volta terminata la sessione di trucco e parrucco, tutte e tre ci dirigemmo nel salone del ricevimento. Per tutta la strada mi chiesi come faceva Wendy a camminare, visto le dimensioni paurose del suo gonfiosissimo abito rosa shoking con tulle incorporato e fiocchi ovunque, che avrebbero impedito ogni movimento a qualsiasi essere vivente normale: ah e non vi ho detto del cerchietto rosa confetto con sopra un pony viola che portava in testa! La testolina dell’animaletto si muoveva a ogni passo della mia amica creando un effetto ipnotico niente male, oppure era la nausea che mi faceva girare la testa ogni volta che lo osservavo. Mah i misteri della vita…

La bomboniera dai riccioli d’oro era già pronta in mezzo alla sala, e non appena notò la nostra presenza, ci corse incontro gridando un rumorosissimo: < Carineeee!!!! >. Pure lei aveva addosso un abito che, se fossi io la Queen di questo paese, avrei bandito da ogni negozio dell’Inghilterra considerandolo illegale. Aaah la nausea!

< Allora, vi piace come ho allestito il salone? >

< Bellissimo sei stata bravissima >

< …..vomito…. >

Wendy prese in disparte la bomboniera per sussurrarle qualcosa all’orecchio:  quest’ultima, dopo aver ascoltato attentamente la mia amica, mi osservò tristemente, per poi afferrarmi per un braccio e farmi sedere su di una sedia in un angolino.

< Mi spiace Lotty, ma è meglio se stai qui e riposi: non si sa mai che mi vomiti nel bel mezzo della festa rovinando tutto! È meglio se rimani segregata in questo angolino senza muoverti per tutta sera, ok? > esclamò con un sorrisino sinistro stampato in faccia.

Io provai a replicare: nel bel mezzo delle mie facoltà mentali la biondina si sarebbe già pentita delle sue parole, ma il mio stomaco non mi diede il tempo di risponderle a modo facendomi afflosciare sulla sedia, vinta da un altro conato di vomito; Lizzy intanto si era già allontanata raggiungendo Wendy al centro della sala. Traditori! La mia vendetta sarà dolorosissima per voi!

Dalla mia postazione non riuscivo a vedere molto di quello che succedeva, praticamente ero isolata dal mondo: capii soltanto che erano arrivati anche Ciel e la mozzarella grazie agli ululati della bomboniera e ai cuoricini che emanava, e, visto che tra l’elenco dei miei obiettivi nella vita non c’è il punto “ aspiro a diventare asociale e ad avere un solo amico immaginario”, decisi di spostarmi spingendo leggermente la sedia avanti, avanti, ancora, ancora, senza destare sospetti e senza attirare l’attenzione della bomboniera.

In religioso silenzio avevo già percorso metà strada, e da lì riuscii anche a distinguere quello che si dicevano: in poche parole il depresso non si era cambiato l’anello che indossava con quello che Lizzy gli aveva comprato, e questa si era offesa iniziando a piangere come una disperata, mentre Wendy puntava il ditino contro il depresso gridandogli contro che era un insensibile, e che avrebbe detto a suo zio di punirlo nel sonno, e la mozzarella guardava tutti con la sua solita espressione impassibile.

Secondo me va a finire in rissa, e non sia mai che Lotty si perda un pestaggio! Almeno i cori dovevo farli, cacchius! Piano piano mi avvicinai arrivando alle spalle di Wendy, per poi afferrarle un lembo di tulle nel vano tentativo di attirare l’attenzione, ma il troppo gonfiore rendeva il suo vestito un airbag naturale, e quindi, scusate il francesismo, non mi cagò di striscio. Rimasi così ad osservare la scena nascosta dietro alla mia amica:

< Adesso lo prendo io! > Lizzy aveva abilmente sfilato il famoso anello dal dito di Ciel, il quale non aveva preso la cosa tanto a genio, visto l’espressione da serial killer che aveva stampato in faccia.

< Ridammelo >

Botte, sangue, violenza alè alè: nella mia mente erano già partiti i cori da stadio. Ad un tratto la bomboniera scoppiò a piangere ancora più forte, e quello che successe fu così veloce e fulmineo, che quasi non me ne accorsi, per cui andiamo con calma:

La bomboniera urla addosso al depresso che per colpa di quello stupido anello si sono messi a litigare, e poi lancia suddetto coso blu via. Il problema è che Wendy era finita dritta dritta sulla traiettoria dell’oggetto, il quale la colpì direttamente in faccia mandandola ko a terra, per poi rimbalzare e finire direttamente nelle mie manine, tra le urla dei presenti e le risatine soffocate della mozzarella.

< Oddio avete ucciso Wendy! Presto ho bisogno di un sacco, una pala, e dei guanti in lattice per far sparire le prove! > gridai, ma le emozioni vissute in quella frazione di secondo furono troppo forti, per non parlare della confusione che regnava intorno a me.

< Rettifico: ho urgente bisogno di un bagno! > dissi, per poi fiondarmi fuori dalla stanza.

 

 

< Signorina come sta adesso? >

< Insomma, molto meglio di prima >

Sebastian, dopo aver calmato i bollenti spiriti nell’altra stanza, aveva portato sia me che Wendy in cucina, dove preparò una limonata calda per la sottoscritta e una borsa del ghiaccio per Wendy, la quale si era appena ripresa; lo stesso però non si può dire del suo naso, che ha iniziato a gonfiarsi a dismisura diventando rosso rosso. Cavoli era davvero enorme, e la sua consistenza pulsante mi attirava molto.

< Smettila di guardarmi la faccia! > disse la mia amica, che velocemente si coprì il naso con la borsa del ghiaccio, per poi girarsi verso la mozzarella chiedendogli di farle bibi bibi per mandare via il dolore. Non chiedetemi cosa sia, lo ignoro pure io.

< Lady Wendy credo che il ghiaccio sia un rimedio migliore. Lady Charlotte, è pronta la limonata > disse, per poi porgermi una tazza piena di un liquido ustionante a cento gradi.

< Troppo caldo, io non lo bevo! >

< Se non le passerà la nausea sarà costretta a seguire una dieta per rimettersi in sesto >

< Ne voglio ancora > risposi porgendo al caro Sebbo la tazzina vuota. Improvvisamente la temperatura è aumentata in questo posto. Che caldo!

Dalla porta entrò Ciel, seguito da Lizzy, la quale si fermò davanti a me e Wendy, per poi fare un leggero inchino: < Volevo chiedervi scusa per tutti i guai che vi ho procurato > disse con tono molto triste.

< Scusavo anche prima! > risposi mentre continuavo a sciogliermi (accidenti alla limonata), ma Wendy mi diede una leggera gomitata così da zittirmi: < Non preoccuparti l’importante è che si sia risolto tutto! > disse sfoggiando uno dei suoi sorrisi migliori, anche se il naso rosso rovinava tutto.

< Piuttosto – dissi rivolgendomi a Ciel – riprenditi sto coso, mi h già fatto passare abbastanza guai! > ed estrassi dalla tasca del mio vestito l’anello che prima aveva quasi ucciso la mia amica.

Il Conte osservò il gioiello che brillava tra le mie mani, per poi voltarsi di scatto verso la porta. Che melodrammatico….

< Puoi tenertelo – disse con un’espressione ancora più triste del normale – ormai non ha più importanza > dopodiché uscì dalla stanza: cioè, ha fatto piangere la bomboniera, ucciso la mia amica, fatto pensieri rasenti l’omicidio sulla sua fidanzata (e non venitemi a dire che non è così, me la ricordo la sua espressione da phsyco di poco prima) a causa di quell’oggetto, per poi sbolognarlo a me?!?

< Aspetta Ciel! > Lizzy seguì il tappo furi dalla cucina, lasciandoci con il maggiordomo: avevo notato che sia lei che la mozzarella erano quasi rimasti scioccati dalla frase pronunciata poco prima dal Conte, anche se io non ne capivo il motivo. E quando non capivo qualcosa, sapevo da chi andare:

< Sebby carrrooooo, mi vuoi spiegare che cavolo hanno tutti? > chiesi con il mio miglior sorriso.

< Mi spiace, ma non posso rispondere alla sua domanda, e ora con permesso > disse, per uscire pure lui lasciandoci sole.

< Che palle! Odio i segreti! >

< Mi fa male il naso >

Mandai un’occhiataccia a Wendy, per poi osservare l’anello che avevo nelle mie mani. Di una cosa ero sicura: Ciel aveva mentito, si leggeva lontano un kilometro che rivoleva indietro l’arma impropria che reggevo in mano. E quindi c’era una sola cosa da fare.

< Tu divertiti con la borsa del ghiaccio: io devo andare! > esclamai, per poi uscire e lasciare Wendy da sola.

 

Sono appostata come un segugio fuori dalla porta della camera di Ciel da più di dieci minuti: uffa quanto ci metteva l’odiosa mozzarella ad uscire? Inizio ad aver sonno!

Un rumore attirò la mia attenzione, e finalmente quella maledetta porta aprì, facendo uscire la mozzarella che, piano piano, si allontanò lasciandomi campo libero. Bene bene!

Bussai leggermente, aspettando la risposta del caro Conte, che non tardò ad arrivare: entrai nella stanza completamente buia, soltanto i raggi lunari la illuminavano e piano piano mi avvicinai al grande letto, sul quale vedevo benissimo la figura seduta di Ciel, che mi fissava in modo duro.

< Che cosa ci fai qui? > disse, ma io non risposi: mi limitai ad avvicinarmi al comodino, dove appoggiai il famoso anello, per poi allontanarmi piano piano. Il ragazzo mi fissò sorpreso, per poi afferrare con la mano il prezioso oggetto: solo adesso notai che non portava la benda all’occhio destro, anche se esso rimaneva comunque nascosto dalla lunga frangia. Mah, forse è un aspirante emo….

“ Beh la voglia di vivere è quella, su questo non ci piove” pensai, ma all’improvviso le mie seghe mentali furono interrotte dalla voce del tappetto:

< Perché? >

Fu l’unica parola che fuoriuscì dalle sue labbra, quasi sussurrata, ma abbastanza forte perché le mie orecchie la sentissero.

< Beh – pensai portandomi un dito alla fronte - prima di tutto perché non saprei che farmene. Poi perché si vedeva lontano un miglio che avevi mentito, e che in realtà volevi indietro quel coso a tutti i costi! Per cui ho deciso di riportartelo! > risposi tranquillamente, per poi voltarmi verso la porta; osservai per un’ultima volta il viso di Ciel, e notai che mi fissava con un’espressione poco convinta sul volto.

<  Ah se vuoi un consiglio, perfezionati in fatto di bugie: magari gli altri possono cascarci, ma non la sottoscritta! > esclamai, per poi uscire fuori dalla stanza, lasciando il caro Ciel con una faccia da pesce lesso.

Bene e ora a nanna, il letto mi chiama!

 

 

È passata una settimana dal fatidico ballo, e non è successo nulla di entusiasmante in questo lasso di tempo: ah si, la zia di Ciel è venuta a trovarci insieme al suo maggiordomo, e a quello che, secondo il mio parere, è il pusher di Wendy (lei dice di no, ma io sono straconvinta del contrario invece! Finalmente l’ho incontrato!)

Ah si! Un pomeriggio i due amiconi sono scomparsi nel nulla, e quello è stato il giorno più bello di tutti: ho preso possesso della dispensa, mentre Wendy ha quasi allagato la sua stanza, ma nulla di grave, di solito gli altri domestici della villa combinano disastri peggiori!. Peccato che la sera i due rompiscatole siano riapparsi, con tanto di tramonto scenografico come sfondo, tra i gridolini estasiati di Wendy, il fangirlismo dei domestici, e il mio disgusto personale davanti a tutto quel miele.

Finita la cena mi sono chiusa in camera a leggere qualche libro, così tanto per passare il tempo, mentre Wendy disegna tranquilla sul mio letto; se solo osa sporcarlo la defenestro, ma dettagli, oggi mi sento buona per cui chissene. Stava filando tutto liscio quando, all’ improvviso, qualcuno bussò alla porta.

< Non ci siamo > gridai, ma evidentemente il trucco non aveva funzionato, perché la mozzarella entrò lo stesso sotto il mio sguardo vigile, mentre la mia amica alzò gli occhietti dal foglio.

< Sono venuto a dirvi di preparare le vostre valige: domani partiamo per Londra >

< Ah se avete deciso di rispedirci indietro puoi scordartelo: voglio un avvocato qui, adesso! > esclamai balzando giù dal letto brandendo il libro come se fosse un’arma.

Il maggiordomo sospirò: < Non vi stiamo riportando indietro, passeremo l’inverno a Londra nella residenza personale della famiglia Phantomhive. Se preferite, invece, rimanere qui da sole, al freddo, senza cibo, nessuno ve lo vieta >

< Eeeeeeh vi piacerebbe: a chi dò fastidio se tutti vanno via? Bene Sebbo caro, verremo con voi! >

< Il mio nome è Sebastian >

< Certo Sebbo >

< Sigh >

Dopo aver sospirato rassegnatamente, la mozzarella si congedò lasciandoci sole: che caro, si doveva ancora abituare al soprannome coniato dalla mia amica, che mi osservava orgogliosa . Ehehehe! Non appena la porta si chiuse alle sue spalle Wendy ed io ci fiondammo sul letto, iniziando a saltare dalla gioia! Si va in gita! Yeeeeee!

 

ANGOLO DELLA PAZZA

Arieccome! Sono tornata apposta per tormentarvi, ehehehe…

Finalmente sembra che le nostre due care bimbe si stiano adattando al loro nuovo stile di vita, e soprattutto ai loro nuovi coinquilini, anche se i guai non finiranno tanto presto!

Ringrazio tanto tanto chi ha recensito, e chi ha inserito la storia tra le preferite e seguite: vi lovvo mi fate commuovere! E grazie anche ai lettori silenziosi che comunque sono partecipi delle avventure dei nostri cari protagonisti.

Spero di non perdevi! Baci!

Cheshirecat96

 

 

    

 

 

   

   
 
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