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Autore: zavarix    24/09/2015    4 recensioni
Kelly è ancora viva, ma la squadra non la conosce, che succede quando si troveranno a lavorare insieme?
Genere: Azione, Comico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Jennifer Shepard, Kelly Gibbs, Leroy Jethro Gibbs, Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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"Raccontami come è andata a finire" chiese Gibbs alla figlia mentre erano in macchina diretti verso casa di Kelly.
"Solo se mi prometti che ti metterai il cuore in pace" ribatté lei, guardandolo per un secondo prima di spostare di nuovo gli occhi sulla strada "e non proverai a convincermi che stai bene e che puoi lavorare".

Gibbs alzò il suo braccio sano in segno di resa. "Non credo che riuscirei a spuntarla con te" ammise sorridendole. Sapevano entrambi che, anche se lui aveva usato un tono scherzoso, aveva proprio ragione.
"Questa mattina Tony e Ziva sono stati in una casa che Tim ha scoperto essere di proprietà di Locker. Lì hanno trovato la moglie; era distrutta, non sapeva con chi stesse lavorando e il pensiero che suo marito avesse ucciso il loro figlio... beh, l'ha sconvolta ancora di più. So che Ziva ha intenzione di aiutarla" riassunse Kelly.
La macchina restò silenziosa per un po'.
"Prima di arrivare ci tenevo a dirti una cosa". Gibbs guardò fuori dal finestrino, credeva di sapere cosa avrebbe detto. "Al matrimonio mio e di Killian..." si fermò come se avesse cambiato idea. "Quando mi hai presentato al colonnello..." si interruppe di nuovo e Gibbs non fece niente per aiutarla. "Beh, in quell'occasione ero sicura che stessi insieme a lei per lo stesso motivo con cui stavi con le tue ex mogli. Semplicemente cambiando tecnica e prendendo l'esatto opposto di ciò che era mia madre".
"Kelly, io..." provò ad intervenire Jethro, ma lei lo interruppe.
"Aspetta, fammi finire". Fece un secondo di silenzio come se volesse farsi forza. "Avevo notato la complicità tra te e il direttore. Mi sono arrabbiata e ora mi rendo conto di quanto sciocca sono stata". Kelly fermò la macchina al semaforo rosso e si voltò a fissare suo padre. "Visto come vi comportate da ieri, deduco che è successo qualcosa tra voi due. E io... beh, volevo dirti che non vorrei essere io la causa". Imbarazzata Kelly riportò gli occhi sulla strada ricominciando a muovere la macchina. "Non dico che il direttore mi sia diventata simpatica tutto ad un tratto... Ma non ti ho più visto guardare qualcuno in quel modo da quando è morta la mamma". L'ultima frase la disse quasi sottovoce e arrossì quando vide suo padre sorridere con la coda dell'occhio.
"Su una cosa sbagli". Kelly gli rivolse una fuggevole occhiata stupita. "Jenny non è l'unica che guardo in quel modo" disse facendole  l'occhiolino. Kelly rise di cuore.
Il resto del viaggio lo passarono serenamente, parlando del più e del meno, anche se per lo più era la voce di Kelly che si sentiva mentre Gibbs si godeva silenziosamente la ritrovata intimità con la figlia.

 

Nella sala interrogatori dell'NCIS regnava il silenzio. Strauss se ne stava tranquillamente seduto a fissare il signor Locker che, per contro, lo ricambiava con sguardo inquieto. Finalmente la porta si aprì lasciando entrare Tony, il quale teneva con una mano il suo normale bicchiere di caffè, mentre con l'altra portava una tazzina.
"Quando ha saputo che bevi tè, Ducky ha insistito per offrirti una tazza del suo" spiegò Tony sorridendo alla faccia stupita e felice del collega della polizia.
"Allora dovrò passare a ringraziarlo, temevo già l'obbrobrio in cartone che mi avresti portato" rispose lui prendendo cautamente la tazzina fumante.
"Guardate che non casco nei vostri trucchetti da quattro soldi".

I due parvero accorgersi solo in quel momento del terzo occupante della stanza. "Non risponderò a nessuna domanda finché non arriverà il mio avvocato" aggiunse, protendendosi verso il tavolo di ferro ed appoggiandovi le braccia incrociate. I due si guardarono un attimo prima di prendere posto più compostamente.
"Signor Locker, lei ha bisogno di capire una cosa..." disse Tony prendendo una sedia e sistemandosi molto vicino a lui.
"Non ci serve una sua confessione e non abbiamo domande da farle" concluse Jonah mettendosi comodo e incominciando a sorseggiare il tè. "Dobbiamo solo aspettare che dei poliziotti vengano a ritirarla". Aveva appena finito di parlare che McGee aprì la porta.
"Sono arrivati" disse semplicemente. Tony fece alzare il signor Locker e poi, insieme a Strauss, lo scortò fino all'open space. Lì, c'erano anche Abby e Ziva in compagnia della signora Locker, la quale, vedendo il futuro ex marito, scoppiò a piangere contro la spalla di Ziva che la consolava sussurrandole dolcemente che era tutto finito.
Quando le porte dell'ascensore si richiusero dietro agli agenti di scorta, Ziva fece accompagnare via anche la signora, assicurandole che la sarebbe andata a trovare al più presto.
"Sono arrivata tardi?" chiese Kelly arrivando affannata dalle scale.
"Esatto, sono appena andati via" rispose Jonah sorridendo. Kelly era sempre in ritardo!
"Come sta Gibbs?" chiese invece Tony. Si sarebbe potuto scrivere la parola fine solo se il capo fosse stato bene.
"Sta abbastanza bene, l'ho lasciato alle cure di Killian e David". Kelly sorrise, Dave aveva fatto le feste quando aveva saputo che il nonno sarebbe rimasto da loro per qualche giorno ed aveva addirittura offerto di ospitarlo nella sua cameretta. "Tenetevi liberi stasera che festeggiamo a casa mia". All'ultima frase tutti esultarono, mentre Kelly si augurava vivamente che i tre uomini a casa non le distruggessero la cucina.

 

Puf! La farina che prima si trovava sul tavolo finì tutta in aria quando David sbatté le sue manine su di essa.
"Dave!" lo sgridò suo padre, con ancora il sacchetto della farina in mano. Il bambino tutto bianco si limitò a sorridere furbamente.
"Sembri proprio tua madre quando aveva la tua età..." commentò Gibbs raggiungendoli in quel momento. "Ma so come convincerti a far il bravo" aggiunse rivelando cosa teneva nascosto. Il bambino, vedendo il chupa-chups sbatté contento le mani, liberando ancora più farina nell'aria. Gibbs glielo mise davanti agli occhi senza però permettergli di prenderlo. "Te lo do solo se sarai lo chef più bravo del mondo". Dave annuì e così Gibbs gli diede quanto promesso.
"Bene, iniziamo!" esclamò Killian, mettendo a Dave il suo grembiulino e passandone uno a Gibbs. "Prima cosa: lavarsi le mani".
Scendendo dallo sgabello che gli permetteva di arrivare al tavolo, Dave corse subito fuori ad eseguire il primo ordine, facendo sorridere i due adulti rimasti in cucina.
"Credi che farà davvero il bravo?" chiese Killian scettico. "Sarebbe la prima volta". I due risero.
"Se davvero è come Kelly, dovrebbe durare più o meno una decina di minuti" rispose Gibbs e Killian rise di nuovo.
"Secondo me è peggio. Vado a controllare che non allaghi il bagno".

 

Kelly bussò all'ufficio del direttore e quando sentì "avanti" entrò.
"Detective, ho saputo che il caso è definitivamente chiuso" la salutò Jenny. "Spero non siano sorte complicazioni inaspettate" aggiunse, mettendo sul tavolo il documento che stava leggendo insieme agli occhiali.

"Nessun problema, piuttosto il contrario. Con la squadra volevamo festeggiare con una cena a casa mia questa sera e mi chiedevo se volesse venire anche lei". Jenny la guardò sorpresa.
"A pelle non mi sta simpatica, ma chissà che conoscendola non cambi idea” si lasciò sfuggire Kelly. “In ogni caso credo che mio padre avrebbe piacere ad invitarla" aggiunse precipitosamente. La prima reazione del direttore fu di sorridere.
"Per la seconda parte non ne sarei del tutto certa, ma di certo accetto per scoprire se è vera la prima". Kelly preferì non aggiungere altro e, riferiti gli orari per quella sera, uscì. Jenny sospirò appoggiandosi allo schienale della sedia, pensando a quanto avrebbe voluto sbagliarsi quella volta.

 

"Papà! Puoi aprire tu, per piacere?" chiese Kelly indicando la porta con un mignolo delle sue mani tutte sporche di pasta. Gibbs annuì finendo di asciugarsi la mano e avviandosi. Con gli occhi la donna fece segno a suo marito di chiudere la porta della cucina, cosa che Killian fece lanciandole occhiate incuriosite.
Intanto Gibbs aveva aperto la porta trovandosi davanti Jenny.

"Direttore" disse Gibbs con un tono più sorpreso che non da saluto.
Fu la volta di Jenny a risultare sorpresa."Kelly non ti ha detto che ha invitato anche me?", chiese la donna, mentre Gibbs si spostava per invitarla ad entrare.
"Sei in largo anticipo anche per i tuoi standard. Gli altri non arriveranno per almeno una mezz'oretta". Lo sguardo di Jenny si fece ancora più sorpreso mentre Gibbs gentilmente le prendeva il cappotto. Poi capì, doveva essere un piano di Kelly, anche se non capiva perché lo avesse fatto visto che aveva dimostrato in una maniera chiara che lei non le piaceva.
"Magari tua figlia ha pensato che fossi una ritardataria e..." si interruppe quando notò lo sguardo di Gibbs. "...tutto ok?". In risposta Jethro sorrise imbarazzato.
"Sei bellissima con questo vestito" commentò in una maniera apparentemente casuale. Quasi senza darle il tempo di comprendere le sue parole le prese la mano. "Ma sarà il mio ultimo commento in questo senso, se è questo che vuoi" aggiunse. Jenny tolse la sua mano dalla sua e gli occhi di Gibbs si intristirono. Possibile che non ne facesse giusta una? "Kelly non ha pensato che tu fossi ritardataria e tu lo sai" disse ancora Gibbs sentendosi strano. Di solito non era lui quello che parlava di più nelle discussioni.
"Di solito tu non sei quello che sta sempre zitto?" chiese Jenny sorridendo. Jethro non fece in tempo a rispondere al sorriso perché lei gli coprì le labbra con le sue in un piccolo bacio. Gibbs allora le prese delicatamente un braccio con la mano e le diede un altro bacio. Non durò molto; infatti i due si erano completamente dimenticati della ferita dell'uomo e Gibbs non riuscì a trattenere un gemito di dolore quando Jenny lo urtò per sbaglio. Spaventata, lei si allontanò, ma Gibbs non l'aveva lasciata andare.
"Non è niente" la rassicurò sorridendo. "Andiamo in cucina, si staranno chiedendo perché ci stiamo mettendo tanto". La guardò ancora un secondo e poi aggiunse: "Stai attenta al vestito, Dave sembra divertirsi a buttare farina un po' ovunque". Jenny rise.
"Nessun problema" rispose prendendolo a braccetto nel braccio sano e lasciandosi condurre nella cucina infarinata.


Fine...?



Sono cominciate le nuove puntate! Quale migliore occasione per (finalmente) portare avanti e concludere questa fic? Spero che vi sia piaciuto questo capitolo e in generale la storia, sappiatemi dire!
Zava

  
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