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Autore: Soul Mancini    25/09/2015    4 recensioni
Questa è la storia di un gruppo di ragazzi molto diversi tra loro, ma uniti da una grande amicizia.
Insieme, sotto il sole californiano, combineranno follie, si lanceranno sfide, si aiuteranno e si confronteranno. Tra intrecci amorosi impossibili, avventure sempre nuove e appassionanti e accese discussioni, i ragazzi vi terranno compagnia e vi coinvolgeranno in un anno scolastico pieno di colpi di scena ed emozioni.
♥ NOTE:
Ciao! Ho iniziato a scrivere questa storia tempo fa, spero che vi piaccia! Vi avviso già da ora che i primi capitoli sono stati scritti quando avevo undici/dodici anni e non li ho voluti modificare, quindi sono un granché, ma spero che la trama possa piacervi e incuriosirvi lo stesso! ;)
Se vi va, fatemi sapere cosa ne pensate, accetterò di buon grado anche le critiche!
Buona lettura! :3
Genere: Comico, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Scolastico
Capitoli:
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Capitolo 7



Lionel era in uno stato di stordimento completo quella mattina. In parte perché non aveva dormito abbastanza per i suoi standard, in parte perché l'unica cosa che gli frullava in testa in quel momento era l'appuntamento con Cathleen della sera precedente.

Ovviamente proprio quel giorno la professoressa Kelley decise di interrogarlo in storia.

Allora, vediamo...” rifletteva l'insegnante, mentre si aggirava tra i banchi e guardava gli studenti in viso uno per uno in maniera inquietante. “Lionel, parlami delle scoperte principali del XIX secolo.”

Il ragazzo sollevo lo sguardo, che fino a quel momento aveva tenuto puntato sul banco, e si guardò attorno spaesato, in cerca di aiuto. La sera prima aveva letto distrattamente il capitolo e non si ricordava assolutamente niente. In genere riusciva sempre a mettere insieme due parole, giusto per prendere la sufficienza, ma quel giorno fece scena muta.

La professoressa, dopo una lunga attesa, sospirò e tornò alla cattedra per segnare il voto sul registro.

Signorino, così non va bene. Questo non mi sembra il modo migliore per iniziare l'anno, con un'insufficienza. Siamo solo ad ottobre e hai un sacco di tempo per recuperare, ma voglio che tu dia il massimo.”

Lionel si limitò ad annuire e, quando la donna distolse lo sguardo da lui, si accasciò sul banco e nascose la testa tra le braccia.

Ci sarebbe stato tempo per rimediare il brutto voto, le uniche cose di cui aveva bisogno in quel momento erano dormire e stare con Cathleen.


Ragazzi, ho un'importante notizia da darvi!” annunciò la professoressa di inglese con la sua consueta allegria. Era una docente molto stimata perché riusciva a far apprezzare le lezioni agli studenti con il suo contagioso entusiasmo.

Cathleen alzò lo sguardo dallo scarabocchio sul suo diario.

Il 31 ottobre, qui a scuola ci sarà una festa di Halloween!”

Gli studenti esplosero in esultanze e gridolini.

Ovviamente sarà una festa in maschera, ci sarà anche un concorso. Dovete fabbricarvi il costume con le vostre mani e verranno premiati il più spaventoso, il più originale e il più ben fatto!” spiegò la professoressa.

Tra gli studenti si propagò un mormorio di assenso.

Solo che la scuola non ha abbastanza fondi per organizzare tutto, dovrete ingegnarvi per racimolare dei soldi, magari con una lotteria o qualcosa del genere, sta a voi decidere. Purtroppo la notizia è arrivata tardi e avete solo tre settimane di tempo. Allora, non vi sembra una cosa bellissima?” concluse la donna con un enorme sorriso.

Sì!” risposero gli studenti all'unisono, mentre qualcuno proponeva già qualche progetto.

Dopo quella notizia, i professori non furono più in grado di catturare l'attenzione degli studenti che, in preda all'eccitazione, non facevano altro che portare fuori nuove idee e bisbigliare tra loro.

Lisa, tu cosa ne pensi?” chiese Cathleen alla sua compagna di banco.

Mi è venuta in mente un'idea, ma ne voglio parlare a pranzo, quando ci sono anche tutti gli altri” affermò lei con gli occhi che brillavano.

Durante la pausa Cathleen, Lionel, Lisa, Tiffany, Ben e Alex si riunirono in un tavolo all'esterno della mensa. Ormai erano rare le volte in cui riuscivano a parlare, solo loro sei e nessun altro, ma dovevano assolutamente confrontarsi per decidere cosa avrebbe fatto il loro gruppo.

A quanto pare ci sarà un Help Day, una giornata in cui ognuno potrà fare quel che vuole per guadagnare fondi. Dovrebbe essere il prossimo weekend, se non sbaglio...” rifletté Tiffany guardando in volto ognuno dei suoi amici.

Io ho un'idea! Mia madre mi ha insegnato a fare i biscotti, tutti mi dicono che sono buonissimi! Che ne dite di organizzare uno stand in cui vendo i miei biscotti? Potrei chiedere cinquanta centesimi per ognuno, oppure a offerta!” propose Lisa entusiasta.

Stare seduta in quel tavolo le costava molta fatica, anche se cercava di negarlo. Non aveva rivolto nemmeno un'occhiata a Ben.

Quello che rimane va alla mascotte del gruppo!” esclamò Lionel indicandosi.

Dopo aver dormito sul banco, si era completamente ripreso e la vista della sua migliore amica aveva contribuito al suo buonumore.

Sì, continua a sognare, piuttosto lo devolviamo in beneficenza!” scherzò Cathleen dandogli di gomito.

Okay, è deciso, Cat e Lise faranno i biscotti. Altre proposte?” domandò Tiffany rivolta ai ragazzi.

Mmh... vendiamo limonata?” propose Alex senza troppo entusiasmo, mentre la sua attenzione veniva assorbita completamente dal cibo.

Intanto Ben sembrava catapultato in un mondo parallelo, teneva lo sguardo fisso sul piatto e probabilmente non aveva ascoltato una sola parola di quel che gli altri avevano detto.

Ma sai che è un'idea geniale? Bravo Alex, voi venderete limonata!” esultò la sorella maggiore.

Tiff, era per scherzare, non vorrai seriamente farmi vendere limonata come un idiota!” protestò lui.

Perché altrimenti la mia reputazione da ragazzo serio sarà rovinata!” lo prese in giro il fratello, cercando di imitare la sua voce.

Alex, questa è la prima cosa intelligente che ti sento dire da quando ti conosco, non ti puoi tirare indietro! Lionel preparerà la limonata, mentre tu e Ben la vendere, punto!” affermò la ragazza bionda; dai suoi occhi traspariva assoluta serietà.

Il ragazzo sbuffò. “Siete pazzi, tutti quanti” borbottò mentre si alzava per buttare la spazzatura.

Eh? Mi avete chiamato? Cosa devo fare?” si intromise Ben con voce stanca, risvegliandosi dalla sua fase di trance.

Nulla Ben, continua pure a dormire” tagliò corto Tiffany con un sospiro.

Cathleen ridacchiò mentre seguiva Alex con lo sguardo.

La intrigava il suo modo schivo e riluttante di osservare e commentare, lo vedeva come un ragazzo misterioso che nascondeva tanto dietro quegli impenetrabili occhi verdi.

Sarebbe stato suo prima o poi, a tutti i costi!


Dobbiamo dare la notizia a Cat” disse Tiffany, che era seduta sulla scrivania di legno chiaro, le gambe penzoloni.

Dopo cena lei e i due fratelli si erano riuniti nella sua stanza, approfittando dell'assenza delle sue compagne.

Sua sorella li avrebbe raggiunti presto, dopo aver finito di passare gli appunti a una sua compagna.

Secondo me avete fatto una cazzata, si arrabbierà moltissimo” ripeté Alex per la millesima volta nel giro di ventiquattr'ore.

Era comodamente sdraiato sul letto di Tiffany, sopra in quale ve ne era uno a castello. Aveva scelto quella locazione per poter inspirare il suo delizioso odore. Si sorprese di quanto fosse ordinato quel letto, così come tutta la stanza. I libri erano meticolosamente impilati in un angolo della scrivania, i letti erano rifatti con cura e il tappeto di velluto rosso che ricopriva gran parte del pavimento era pulito e senza nemmeno una piega. La sua camera era l'opposto: regnava il caos più totale e a lui andava bene così.

Il tuo ottimismo mi lascia esterrefatto, fratellino, sei così allegro e positivo che gli uccellini vengono a mangiare dalle tue mani” commentò Lionel sarcasticamente, seduto sul caldo tappeto.

Lo so, sono un'infinita risorsa di pace e gioia...”

Ad interrompere la frase fu il rumore di qualcuno che bussava alla porta.

Eccola! Siete pronti?” sussurrò Tiffany.

Il fratello minore annuì.

Entra pure!” gridò la ragazza.

Subito dopo Cathleen fece irruzione nella stanza mentre si tirava i capelli all'indietro. “Ciao ragazzi!” esclamò sedendosi ai piedi del letto della sorella, vicino ad Alex.

Ehi bella ragazza!” la salutò lui, tirandole amichevolmente una ciocca di capelli.

Lei sorrise, cercando di non dare a vedere la reazione che le aveva provocato quel gesto.

Lascia stare i miei capelli!” esclamò, allungandosi per tirare una ciocca dei suoi, che stranamente non era legati nel solito codino.

Tu non sei autorizzata!” ribatté lui, facendole il solletico per cercare di allontanarla.

Cathleen iniziò a ridere e implorarlo di smetterla, mentre cercava di bloccargli le mani e il suo cuore esplodeva nel petto.

All'improvviso perse l'equilibro e cadde sul letto, sdraiata a pochi centimetri dal ragazzo dei suoi sogni.

Invece il cuore di Lionel perse un battito. Dovette distogliere lo sguardo dalla scena e prese a fissarsi le scarpe, giocando con i lacci di una di esse.

Sapeva che i due stavano solo scherzando, ma vederli così gli provocava fastidio, sentiva la rabbia crescergli dentro. C'era qualcosa che non quadrava, qualcosa nell'atteggiamento di Cathleen e Alex che a lui non piaceva per niente.

Ad un tratto la sua attenzione venne richiamata da un gridolino di Cathleen. Alex l'aveva fatta cadere dal letto, e ora lei rideva a crepapelle, supina sul tappeto.

Dopo qualche secondo Tiffany si schiarì la voce per attirare l'attenzione. “Bene, direi che adesso la potete smettere, grazie. Cat, ti dobbiamo dire una cosa!”

Poveri noi...” borbottò Alex riprendendo la posizione di prima.

La ragazza interessata si mise seduta e passò velocemente una mano tra i capelli scompigliati. “Che c'è?” domandò con curiosità.

Lionel prese la parola. “Quello che ti stiamo per dire probabilmente non ti piacerà, ma devi cercare di capire le nostre ragioni. Ecco, dopo esserci consultati abbiamo deciso che...”

Ti abbiamo iscritto ai provini per il film a cui non vuoi partecipare” concluse Tiffany tutto d'un fiato, interrompendo il ragazzino. Tutti quei giri di parole le sembravano inutili.

Sua sorella spalancò occhi e bocca, incredula. “Non l'avete fatto davvero, è uno scherzo...” cercò di convincersi.

Ecco, lo sapevo” disse Alex, beccandosi un'occhiataccia dal fratello.

L'abbiamo fatto davvero invece. Dai, non arrabbiarti con noi...” tentò di tranquillizzarla, allungando una mano verso di lei.

Ma la ragazza scattò in piedi, il volto incendiato dall'ira. “È questo il vostro modo di dimostrarmi affetto? Costringendomi a fare qualcosa che non voglio? Complimenti, siete riusciti a rovinare tutto! Odiosi!” gridò, per poi lasciare la camera come una furia, sbattendo la porta.

I tre amici rimasero un paio di secondi impalati, con gli occhi fissi sulla porta chiusa.

Visto? Ve l'avevo detto!” disse Alex con aria trionfante.

Alex, razza di deficiente, ti sembra il momento? Piuttpsto vai da Cathleen! Vorrà vedere solo te, dato che eri l'unico a non essere d'accordo con noi!” strillò Tiffany.

Lui sbuffò e si alzò controvoglia. Non gli piaceva l'idea di vagare per la scuola con i capelli completamente scompigliati. Senza il suo codino si sentiva a disagio, si era slegato i capelli solo per sdraiarsi nel letto.

E poi non aveva nessuna voglia di stare dietro a Cathleen. Certo, era una sua amica, le voleva bene e amava scherzare con lei, ma dopo averle chiesto l'appuntamento con Lionel, cercava di evitare di stare da solo con lei o di iniziare un discorso serio, si sentiva ancora in imbarazzo.

Mentre si aggirava per i corridoi, ancora frastornato, si ricordò che Cathleen, quando si arrabbiava, diventava una iena: era isterica, dava di matto e non dava retta a nessuno.

A migliorare la situazione, fuori si era alzato un vento leggero ma pungente. E lui non aveva la giacca.

Ma perché era uscito da quella stanza? Poteva benissimo rimanere sdraiato, tanto a Cathleen prima o poi sarebbe passata!


Il bordo della fontana era freddissimo, ma Cathleen quasi non se ne accorse. Si sedette con lo sguardo perso nel vuoto, la mente attraversata da mille pensieri.

Si sentiva tradita da sua sorella e dal suo migliore amico, non pensava che sarebbero stati capaci di farle un simile torto. Eppure le sembrava di essere stata abbastanza chiara con loro, non aveva nessuna intenzione di partecipare a quegli stupidi provini per cui tutte le ragazze erano estremamente eccitate. All'inizio pensava che loro l'avessero accettato, che se ne fossero fatti una ragione, invece ora tornavano alla carica. La volevano costringere a fare qualcosa che non voleva, non le stavano lasciando scelta e questo non era un comportamento da amici. Ma davvero pensavano di renderla contenta in quel modo? Non avevano capito niente dell'amicizia, non avevano capito niente di lei.

Mentre stringeva rabbiosamente il bordo della sua maglia, immersa in quei pensieri, avvertì una mano posarsi sulla sua spalla. Sobbalzò e sollevò lo sguardo, ritrovandosi faccia a faccia con Alex. Nella penombra era ancora più bello, con i capelli sciolti e arruffati e gli occhi luminosi e profondi.

Le tornò alla mente ciò che aveva provato pochi minuti prima, mentre giocavano nella stanza di Tiffany.

Che ci fai qui?” gli chiese, rendendosi subito conto di aver usato un tono troppo acido.

Lui si sedette al suo fianco. “Vuoi che me ne vada? Tanto non lo faccio comunque.”

Cathleen si ritrovò a sorridere debolmente. “Tu non eri d'accordo con loro, vero?”

No, per niente. Ho sempre pensato che dovevano lasciarti libera di fare le tue scelte.”

Esatto! Mi fanno davvero incazzare, sapevano che non mi avrebbe fatto piacere, eppure hanno fatto lo stesso quello che volevano.”

Lui lasciò trascorrere alcuni secondi prima di rispondere. “Sapevo che sarebbe andata a finire così. Immagino che tu adesso non li voglia neanche vedere, vero?”

No, infatti spero che non vengano a cercarmi... ma sono felice di avere qualcuno che mi capisce, un certo Alex!”

Capì che stava sorridendo anche se non lo stava guardando.

Passerà anche questa Cat, vedrai.”

In quel momento Cat si rese conto che Alex stava tremando.

Ehi, ma stai tremando! Hai freddo?” si preoccupò subito.

No, tranquilla, non fa niente” la rassicurò lui rabbrividendo.

Non dire idiozie, potresti ammalarti! Vieni qui.”

Detto questo, lo attirò a sé e lo abbracciò per riscaldarlo.

Non sapeva da dove venisse tutta quella naturalezza e quel coraggio, ma sentire quel ragazzo così vicino la faceva scoppiare dalla gioia. Si sentiva capita da Alex, sentiva che si stava avvicinando a lei con tanta dolcezza e questo le bastava per farle scordare il resto del mondo. Non voleva che quel momento finisse.

Intanto Alex, avvolto da una leggera t-shirt, continuava a tremare e cercava di trarre più calore possibile dalla sua amica.

Grazie” mormorò dopo un po'.

Non mi devi ringraziare, non potevo certo farti momire di freddo!” minimizzò lei.

Rimasero in quella posizione per un tempo che a Cathleen sembrò troppo breve. Intanto Alex aveva smesso di tremare e abbracciava la ragazza a sua volta.

Sei ancora arrabbiata?” le chiese dopo un tempo indefinito.

Non lo so e non m'importa ora” rispose prontamente lei.

Mi sa che si è fatto tardi, domani dobbiamo alzarci presto...”

Cathleen non voleva che tutto finisse, lei stava benissimo e sarebbe rimasta lì con lui tutta la notte, ma dovette riconoscere che il ragazzo aveva ragione, dovevano andare a letto.

Okay, hai ragione.”

Le costò molta fatica staccarsi da lui. Si alzarono e si guardarono negli occhi.

Grazie Alex, ora sto molto meglio, grazie per avermi tenuto compagnia.”

Ma dai, tu mi hai riscaldato, è il minimo che potessi fare!”

Cathleen avrebbe tanto voluto azzerare la distanza tra loro e baciare quel ragazzo splendido che la osservava con gli occhi che brillavano, era il suo desiderio fisso da quando l'aveva visto per la prima volta, eppure si limitò ad abbracciarlo timidamente. Qualcosa le diceva che non era il momento giusto.

Buonanotte Cat” sussurrò lui, stringendola a sé.

Buonanotte.”

Mentre saliva in camera, Cathleen avvertì l'ipnotico odore di Alex sui suoi vestiti.

Era mezzanotte passata quando si mise a letto. Lisa ed Alice dormivano profondamente.

I suoi ultimi pensieri prima di addormentarsi non erano rivolti alla lite con Lionel e Tiffany, bensì a quel tempo passato assieme ad Alex, a tutta la dolcezza che traspariva da ogni suo gesto, a tutto il supporto che le aveva dato e al suo sguardo magnetico che la incantava ogni volta.

E sprofondò nel sonno con un dolce e tenue sorriso sulle labbra.


* * *


Ciao a tutti! :)

Notate per caso delle differenze di stile tra questo capitolo e quelli precedenti?

Questo capitolo è stato scritto proprio oggi, è nuovo, mentre gli altri erano già pronti da anni.

Se notate che sono peggiorata nella grammatica o nello stile, se trovate qualche differenza, non esitate a farmelo sapere, sono curiosa di sapere il vostro parere! ;)

Ne approfitto per ringraziare chi segue la storia e chi la recensisce, grazie a voi ho rivalutato una storia che pensavo di cestinare! Grazie davvero! :3


Soul ♥

   
 
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