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Autore: Horse_    25/09/2015    12 recensioni
{Sequel Una vita senza di te significa non vivere per niente.}
(Per capire qualcosa consiglio di leggere anche l’altra storia)
Ian e Nina hanno appena capito cosa provano veramente l’un per l’altra e, dopo una notte d’amore e passione, si preparano per tornare a casa. Sono entrambi decisi ad iniziare una nuova vita insieme con i loro figli, perché sono stati separati fin troppo, ma, una volta tornati a casa, dovranno fari i conti con la cruda realtà. Ian è sposato con Nikki, che è ancora sua moglie, mentre Nina sta, quasi in modo fisso, con Eric. Una notizia sconvolgente porterà i due a separarsi definitivamente, ma sarà per sempre? Riusciranno a lottare contro tutto e tutti per stare finalmente insieme con i loro bambini e con il loro vero amore?
Genere: Generale, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ian Somerhalder, Nina Dobrev, Nuovo personaggio, Paul Wesley
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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                                                      Getting together.



Sixth Chapter. 
Pov Nina.

“Cosa siamo, quindi?”- domando ad Eric.

 

E’ il 30 dicembre, domani è Capodanno. Eric mi ha chiesto di passarlo da lui e magari, se mi avrebbe fatto piacere, di portare anche i gemelli e Ian ne è stato d’accordo -di tenere i gemelli per la sera, non sa che andremo da Eric. Abbiamo cominciato a vederci più assiduamente da Natale, non che prima non ci vedessimo, solo molto più frequentemente e siamo diventati molto più intimi. Ci siamo scambiati altri baci, ma non abbiamo mai parlato seriamente di tutto questo.

Voglio capire cosa siamo, tutto qui. Eric non mi sembra turbato dalla mia domanda, anzi, è come se… Se l’aspettasse, credo che, in questi giorni, ci abbia riflettuto anche lui.

 

“Ci siamo baciati, passiamo molto tempo, tra l’altro molto piacevole insieme, non saprei.”- mi sorride ilare, poi mi prende una mano tra le sue accarezzandone il dorso. -“So a cosa stai pensando, ci stavo pensando anche io… Secondo me siamo diventati molto più che amici.”

“Quindi, intendi”- mi torturo le mani. -“che siamo qualcos’altro.”

 

Annuisce dolcemente accarezzandomi una guancia. Socchiudo gli occhi a quel contatto e la mia pelle brucia leggermente.

Ormai mi sono completamente buttata in questa relazione e sento che possa funzionare, nel senso che noi due, io ed Eric, possiamo veramente costruire qualcosa.

 

“Già, secondo me siamo qualcos’altro. Quel qualcos’altro.”- mi dice inclinando la testa di capo. -“Mi piace stare con te, davvero, siamo molto simili, ma allo stesso tempo così diversi. Mi piacerebbe davvero che ci conoscessimo meglio, in quel senso. Non… Non pensare male, nel senso-”

 

Scoppio a ridere per il suo imbarazzo, so che non intendeva quello.

 

“Non preoccuparti, credo di aver capito.”- continuo a ridacchiare facendolo diventare più sereno. So che non è quel tipo di uomo. 

“A volte non sono molto bravo con le parole.”- ridacchia anche lui grattandosi la nuca. -“Allora, signorina Dobrev, diventiamo quel qualcos’altro?”

 

 

 

Quindi si, io ed Eric stiamo insieme, più o meno ufficialmente. Diventerà ufficiale anche quando gli altri, oltre a noi due, sapranno della nostra relazione.

Siamo fidanzati.

Dirlo ad alta voce fa tanto quindicenni in preda agli ormoni, quindi ci siamo definiti più che amici, ma il senso, come ha detto Eric, è quello.

E la cosa mi piace, davvero, e non mi spaventa veramente più. I bambini hanno capito che c’è qualcosa che non va, ma in senso positivo. Mi chiedono molto spesso perché io sia così felice, loro ne sono contenti, ovvio, ma io trovo sempre delle scuse.

Abbiamo pensato, io ed Eric, di comune accordo, di dirglielo questa sera, a Capodanno e credo che i bambini ne saranno veramente felici, o almeno lo spero.

 

“Nina, ti sei incantata, di nuovo.”- mi rimbecca Candice, mentre Phoebe mi lancia uno sguardo leggermente preoccupato.

 

Credo che Paul non le abbia detto niente -di quello che abbiamo fatto io e Ian, intendo- e per questo gli sarò sempre grata, anche se, penso, che prima o poi dovrò affrontare il discorso, almeno con lui. 

 

“Stavo solo-”

“Pensando, si.”- ridacchia Phoebe. -“Ultimamente lo fai spesso.”

“Secondo me c’entra Eric!”- dice Candice mentre continua a fare facce strane al piccolo Daniel. 

“Uh, allora voglio sapere dell’altro!”- Phoebe mi rifila un sorriso malizioso. -“Stavi pensando a lui, vero?”

“Non serve domandarglielo, è ovvio!”- dice Candice guardandomi allo stesso modo di Phoebe.

“La smettete tutte e due?”- le incenerisco con lo sguardo. 

“Dai Ninaaa!”- mi implora Phoebe. -“Sappiamo a quello che stavi pensando, ma vogliamo sentirlo da te.”

“Insomma… Stavi sorridendo e avevi la faccia da pesce lesso.”- mi dice Candice con un’alzata di spalle.

“Siete due pettegole!”- le ammonisco facendole ridacchiare. -“Okay, stavo pensando ad Eric, contente?”

 

Entrambe annuiscono e si guardano soddisfatte battendo il cinque come due bambine di cinque anni. Credo che Rachel sia meno bambina di loro a questo punto.

 

“Questo è lo scoop del secolo!”- afferma convinta Candice. -“E’ veramente un brav’uomo!”

“Secondo me c’è qualcosa che ci stai tenendo nascosto, vero Nina?”- mi domanda Phoebe.

 

Ma perché devono essere sempre così curiose? Certo, mi fa piacere avere delle amiche così che si preoccupano costantemente per me, ma volevo ancora tenerlo un po’ nascosto, tenerlo per me. E’ un momento fantastico, così nostro.

 

“Questa sera andrò da lui, siete contente?”- dico loro.

Capodanno. Voi due. Insieme. Da soli. Mi aspetto una serata con i fuochi d’artificio!”- commenta Candice maliziosa.

“E’ Capodanno, vero, ci saranno i fuochi d’artificio, assolutamente non quelli che intendete voi, ma non saremo soli. Ci saranno anche i bambini con il fratello di Eric, Jonathan.”- spiego loro cercando di placare il loro entusiasmo.

“Vuoi che li teniamo noi?”- mi domanda Phoebe comprensiva.

“Cosa? No. Passeremo una serata tranquilla, tutti insieme.”- mi affretto subito a chiarire.

“Era una richiesta a fin di bene.”- mi dice Candice.

“Non sono ancora pronta a quello. Stiamo andando per gradi.”- spiego loro.

 

Siamo usciti entrambi da due storie difficili, abbiamo bisogno di tempo. Poi ho sempre creduto che una storia non si potrebbe mai basare solo sul sesso, deve esserci amore per andare avanti.

E noi stiamo costruendo tutto dall’inizio, come una qualsiasi coppia che vuole stare insieme.

 

“Resta il fatto che ti ha invitato a casa sua.”- sottolinea Candice.

“Anche io l’ho invitato più volte qui, non vedo dov’è il problema…”- dico io di rimando.

“L’hai detto con un tono strano…”- mormora Phoebe con uno strano sorrisetto ad incorniciarle le labbra. -“Non è che per caso state insieme? Come due fidanzati, intendo.”

 

E maledico la mia capacità di non riuscir a non rendere le guance rosse, ormai è evidente. Candice e Phoebe sorridono vittoriose poi lanciano un urletto di puro apprezzamento. Pochi secondi dopo sento quattro braccia avvolgermi.

 

“E’ una cosa fantastica!”- esclama Candice.

“Assolutamente si!”- continua Phoebe allegra. -“Siamo così felici per te.”

 

E mi convinco che forse ho fatto veramente bene a dirlo, almeno a loro. Iniziano a tempestarmi di domande che non hanno mai fine, ma continuo a rispondere con il sorriso, finalmente l’ho detto a qualcuno e mi sono liberata di un peso.

 





















 

 

                                                                                 * * *





















 

 

I bambini sono appena arrivati insieme ad un Ian particolarmente stanco. Sono subito corsi a lasciare giù i loro zaini in camerata e poi sono ritornati in sala per raccontarmi di come, insieme a Ian, hanno costruito un puzzle enorme e, proprio alla fine, Klaus ha mordicchiato due pezzi impedendo così di finire il loro lavoro.

E’ un gatto fin troppo malefico, l’ho sempre detto.

 

“Va tutto bene?”- domando a Ian quando finalmente siamo soli.

 

I bambini sono corsi a bere dell’acqua, lasciandoci così in salotto.

 

“Sono solo stanco,”- si passa una mano tra i capelli. -“ultimamente non dormo molto. Nikki mi sveglia di continuo in preda alle voglie più assurde e alle nausee…”

“Mmm… Capisco, si.”- gli dico giocando con l’orlo della mia maglietta. -“Ti ci abituerai, credo.”

“Lo spero, in più ho altri pensieri per la testa che non mi portano a dormire.”- mi racconta.

“Del tipo?”- gli domando.

 

Non voglio forzarlo a dirmi cosa lo turba, ma mi fa male vederlo così abbattuto. E’ ritornato quello di prima, costantemente stanco e con un sorriso finto.

 

“Robyn mi ha detto che mi sto rovinando la vita. Quando le ho detto che Nikki aspettava un bambino, l’abbiamo annunciato a Natale, se n’è andata in cucina e mi ha tenuto il muso per tutto il giorno…”- mormora.

 

Sgrano gli occhi non capendo, o forse non ci voglio arrivare. Questo non è un comportamento da Robyn, mi ricordo che è stata una delle poche ad apprezzare il loro matrimonio, ma forse era solo una facciata.

Me lo sarei aspettato da Robert, lui non ha mai mandato giù la scelta di Ian e questa magari sarebbe stata la goccia che avrebbe fatto traboccare il vaso, ma da Robyn non me lo sarei mai aspettato, mai.

 

“Non me lo sarei mai aspettato da Robyn, dico davvero…”- mormoro guardandolo.

“Neanche io. Insomma, da Robert magari si, ma da lei no. Mi ha detto che, oltre ad incasinare la mia vita, incasinerò anche quella di una povera vita che deve ancora nascere…”- mormora.

 

Beh, questo è vero, ma preferisco non dirglielo.

Abbiamo voluto noi così, l’abbiamo deciso, e non mi sembra giusto interferire, altrimenti so che lo distruggerei così. Ci siamo lasciati andare di comune accordo e va bene così, ma mi fa male vederlo così, perché lo amo ancora, ma allo stesso tempo sto tentando di andare avanti.

E forse è sbagliata questa scelta, ma è meglio così, per entrambi.

 

“Magari le passerà, sono sicura che sarà così.”- provo ad incoraggiarlo mordendomi le labbra.

 

Ci sarebbero così tante cose da dire, ma non posso.

 

“No, non credo. Ha detto che tra me e Nikki non c’è più amore e diavolo… Ha fottutamente ragione, ma non posso fare più niente, lo capisci?”- mi dice con la voce che trema.

 

Lo abbraccio di slancio lasciando che in qualche modo si sfoghi. Perché, se ami veramente una persona, sei pronta a tutto per lei, a farti del male per cercare di farla vivere al meglio e questo Ian me l’ha dimostrato. Anni fa mi ha lasciata andare, in un modo veramente contorto, ma non sarei mai diventata quella che sono ora.

Certo, avrei preferito che fosse accaduto in modo diverso, ma è avvenuto così e ormai non si può più tornare indietro. Ora sono pronta io, con tutto l’amore che provo per lui, a lasciarlo andare per permettergli di crescere suo figlio -o figlia- perché, da quello che ho imparato, più grande dell’amore tra due persone c’è quello che si prova per un figlio. E questo lo sa anche Ian, l’ha capito -forse perché mi ha visto completamente decisa o perché si è reso anche lui conto che un povero bambino non deve pagare per degli errori- e questo, un po’, mi rincuora.

 

“Non andrà mai tutto bene…”- mormora.

“E invece andrà tutto bene. Quando vedrai tuo figlio, o tua figlia… Andrà tutto bene.”- glielo sussurro piano. -“Non sarà quello che hai sempre voluto, quello che volevamo, ma va bene così.”

 

E non me la sento di dirgli di essermi fidanzata con Eric perché so, se glielo dicessi oggi, che potrei veramente distruggerlo. Rimaniamo così per altri pochi secondi, poi i bambini corrono di nuovo in sala reclamando attenzione che noi prontamente diamo loro.

 

Siamo appena arrivati a casa di Eric e i bambini sono subito corsi a giocare con Jonathan che ha mostrato loro la sua cameretta. E’ una casa veramente molto bella, ispira tranquillità, ma comunque l’avevo già vista. Eric, da brav’uomo di casa, si è offerto di cucinare tutto lui, dicendo che questa era una serata speciale, e gliel’ho lasciato fare, anche perché io non sono veramente un asso in cucina, ma questo l’ha capito pure lui.

 

“La sai una cosa? Candice e Phoebe oggi mi hanno sottoposto ad un interrogatorio.”- iniziò così mentre lo aiuto a preparare la tavola.

“Davvero?”- mi domanda ridacchiando. -“E cosa ti hanno chiesto?”

“Se stiamo insieme.”- gli dico sorridendo.

 

Si avvicina a me e mi schiocca un bacio sulle labbra spostandomi dietro l’orecchio una ciocca di capelli che avevo davanti agli occhi.

 

“Ovviamente ho detto loro di si.”- gli dico appoggiando una mano sul suo petto muscoloso.

 

“Mmm… Devo già dividerti con altri?”- mi domanda accarezzandomi un braccio.

“No, erano solo curiose.”- ridacchio facendo ridacchiare anche lui. -“Troppo curiose.

“A me stanno simpatiche e credo che, come buone amiche, si stessero preoccupando per te.”- mi dice convinto.

“Si, è così.”- gli dico. -“Quando lo diremo ai bambini?”

“Sai che non c’è fretta, quando ti senti più sicura…”- mormora stringendomi al suo petto.

 

Apprezzo veramente quello che ha detto, ma lo sapevo già. Un altro fatto per cui lo adoro è proprio perché mi lascia i miei spazi e non vuole essere affrettato. E’ d’accordo con me sull’andare per gradi.

 

“Io avevo intenzione di dirglielo questa sera…”- gli dico torturandomi le mani. -“Se per te va bene.”

“Certo che a me va bene, se ne sei convinta tu lo sono anche io.”- mi dice facendomi fare una leggera piroetta.

“Allora andiamo a dirglielo.”- gli dico prendendolo per mano.

 

Andiamo insieme in sala, dove i bambini stanno giocando a Monopoli, e ci sediamo entrambi sul divano, vicini.

Hanno già accettato Eric, mi chiedo, però, come la prenderanno sapendo che stiamo insieme.

I bambini si accorgono di noi e smettono di giocare sorridendoci -per bambini, ovviamente, intendo i gemelli e Jonathan.

 

“E’ pronto da mangiare?”- mi domanda Stefan sedendosi per terra accanto alle mie gambe.

“Tra poco, tesoro.”- gli accarezzo la testa. -“Siamo qui per dirvi qualcosa di importante.

“Siete fidanzati?”- ci domanda Joseph schietto.

 

Io spalanco gli occhi, mentre Eric, accanto a me, resta sorpreso da tutta questa schiettezza. Certo, ormai ci vedono più tempo insieme, ma non mi aspettavo che giungessero subito a conclusioni -vere, tra l’altro.

Ma ormai credo che, dopo sette anni di vita, non mi debba più stupire dei ragionamenti dei gemelli.

 

“Si, lo siamo.”- risponde dolcemente Eric per entrambi accarezzandomi una mano. -“Volevamo dirvelo per-”

“Volevamo avvisarvi, tutti e tre.”- concludo io per lui. -“Sappiamo che state vivendo una situazione particolare, volevamo farvelo sapere.”

“L’avevamo già capito, mamma!”- ridacchia Joseph gettandomi le braccia al collo seguito da Stefan. 

“Ci stavamo domandando quanto ci avreste messo!”- ride Stefan.

 

Scoppiamo a ridere anche io, Eric, Jonathan e Joseph. 

 

“Vi sta bene?”- domanda Eric.

“Certo che a noi va bene!”- conferma Joseph, mentre gli altri due annuiscono. 

“Sono contento anche io.”- mi dice, più timidamente, Jonathan dandomi un bacio sulla guancia.

 

Gli accarezzo i capelli mentre i gemelli sorridono ad Eric. Sono contenta che non siano diventati gelosi e che abbiano accettato bene tutto, anche se, in pratica, hanno scoperto da soli. Inoltre sono felice che non siano gelosi di Jonathan, anzi, vedono in lui una sorta di fratello maggiore.

 



















 

                                                                                 * * *






















 

 

“Non mi sarei mai aspettata una reazione così da parte dei bambini…”- mormoro fissando il soffitto.

 

Abbiamo messo i bambini a letto. In pratica stanno dormendo tutti e tre in un materasso ad acqua che Eric ha trovato in soffitta. Io e lui, invece, siamo distesi comodamente sul suo letto, in piena tranquillità. Questa atmosfera fa bene e mi rilassa i nervi.

 

“L’hanno scoperto da soli”- ridacchia Eric giocando con una ciocca dei miei capelli. -“credo sia stato meglio così.”

“Lo credo anche io.”- sorrido sospirando. -“Forse è perché gli piaci.”

“Sono adorabili, si fanno amare da tutti. Anche a Jonathan piaci, sai? Non aveva mai legato così tanto con qualcuno.”- mi dice sorridendo.

“E’ un bambino fantastico e sono contenta di piacergli. Inoltre mi piace molto il rapporto che hanno costruito lui e i gemelli…”- mormoro socchiudendo gli occhi.

 

Non sento nemmeno le ultime parole che Eric mi sussurra all’orecchio perché mi addormento tra le sue braccia.

 

_____________________________________________________________

 

Buon fine settimana a tutte, eccomi qui con il nuovo capitolo dopo solo cinque giorni. Mi sto organizzando per gli aggiornamenti e credo di aggiornare almeno una volta a settimana, per ora. Cercherò di non andare mai oltre, spero di farcela :)

Il prossimo capitolo, quindi, arriverà o venerdì prossimo o domenica prossima, ed è quello sostanzialmente un capitolo di svolta, dove accadrà una cosa che renderà molto vulnerabile un personaggio in particolare.

Questo capitolo è stato, ancora una volta, Nina centrico, così come il prossimo, mentre dall’ottavo avremo altri Pov Ian e capirete in seguito perché, ce ne saranno veramente abbastanza. 

Nina ed Eric sono stanno ufficialmente insieme, ormai, indipendentemente da tutto quello che è successo, si conoscono da cinque mesi (stanno per entrare nel sesto) e, grazie alla scelta di Nina, era inevitabile che questo accadesse ^^

Io continuo a trovarli sempre più carini, non so voi. Ian, invece, è un’anima in pena ed è stato abbandonato perfino dalla sorella. Robyn ha detto delle parole veramente pesanti (ovviamente in privato a Ian), ma è praticamente arrivata alla giusta conclusione e vedremo ancora uno scontro tra lei e il fratello. La situazione continuerà a peggiorare, purtroppo.

Nei prossimi capitoli vedrete anche come i gemelli scopriranno del loro futuro fratellino (o futura sorellina) e, come già annunciato, non prenderanno la notizia troppo bene.

Ringrazio le fantastiche otto ragazze che hanno recensito lo scorso capitolo e chi continua ad inserire la storia tra le preferite/ricordate/seguite :’)

Alla prossima <3

 

  
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