Eneb ha i genitori in vita, fin troppo forse. Con un ottavo di giornata di viaggio in treno, arrivano nella vicina città di Eròble Ashlaie, una città di fiume di quarantamila anime, dove metà delle attività sono incentrate sulla pesca e sul commercio di tali catture in tutta la regione.
Eneb ogni volta prepara il viaggio in treno in anticipo, comprando di buon tempo i biglietti e preparando con cura le scatole di cibo portatili chiamati bentou, così utili e conosciuti oltreconfine, nell'impero la cui capitale è Oshima.
A Iris piace viaggiare in treno e ogni volta si meraviglia dei convogli che corrono sui tracciati a scartamento ridotto, enfatizzando la loro poca larghezza delle stesse saltando da una linea argentata all'altra dei binari abbandonati, ancora presenti lungo la stradina che porta alla stazione.
Essendo una città molto lontana dalle comunicazioni principali, la locomotiva è di tipo diesel, di quelle vecchie, restaurate e brillantemente colorate.
Durante il viaggio, Eneb osserva Iris, che a sua volta rimane incollata al finestrino, a osservare il paesaggio scorrere e spesso dicendo come è il treno a muovere il mondo, e non il treno a muoversi sul mondo.
- Secondo me spiega perché il tempo sembra passare così velocemente -, si gira verso il ragazzo, concludendo con aria accademica.
Eneb vede come a lei luccicano gli occhi di felicità mentre mangia il pranzo e osserva in silenzio, tentando di non ridere, lei che combatte con le bacchette per prendere il cibo, salvo poi prendere i maki con le mani e mangiarli con gusto.
- Altro che bacchette, in questo modo sono più buoni -, dice lei con la faccia paffuta per il trionfo avuto sul cibo.
La casa dei genitori di Eneb è quello che rimane di un vecchio faro di porto, opportunamente restaurato e ricostruito. La forma cilindrica rende rotonde anche stanze e corridoi, disorientano Iris.
I proprietari della casa sono ben vestiti, disinvolti, dagli occhi vigili e dal portamento vivace.
Il padre, sopratutto, non esista a rischiare di soffocare suo figlio nell'abbraccio di benvenuto.
Poi, si lanciano su Iris, facendo domande su domande mentre insistono nel gustare il tè o il caffè da loro stessi torrefatto. Durante la cena, i due sono felici di riceve i giovani nella loro casa, e si congratulano con Eneb per continuare a proteggere Iris.
I due ragazzi, sotto il tavolo, si prendono per mano, lei tremando per l'emozione e lui avendo la mano sudata per lo stesso motivo. In mezzo alle chiacchere, i loro occhi trovano sempre il silenzio per scambiarsi sguardi amorevoli e sorridenti. 


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Note
Bentou: scatola usata per i cibi giapponesi che si mangiano in posti diversi da casa, come a scuola o durante un viaggio. E' l'equivalente nipponico del "pranzo al sacco".
Maki: sono degli sushi di forma cilindrica, forma data dall'avvolgimento del riso con al centro un piccolo pezzo di pesce (tonno o salmone) con una foglia d'alga a mo' di nastro. Questi sono i tipici sushi, da non confondersi con i sahimi che sono formati da solo riso e pesce, senza alga alcuna.