Libri > Il Labirinto - The Maze Runner
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Autore: Stillintoyou    27/09/2015    1 recensioni
{Sequel di Benvenuta nella radura}
Non sapevo nulla di tutto quello, e non sapevo come poteva essermi utile.. Ma erano informazioni interessanti. E, in un certo senso, non mi erano nemmeno nuove.
Che pensiero stupido... era ovvio che non potevano essermi poi del tutto nuove!
‹‹ Spero solo che nessuno dei soggetti si ammali gravemente durante la fase due ›› mormorò, riportando la sua attenzione sul fascicolo che gli avevo passato poco fa.
Prima che potessi aprire bocca per chiedere qualche informazione riguardante questa fantomatica “fase due”, entrò qualcuno in stanza. La solita dannata assistente di mio padre, quella che portava gli occhialoni ed aveva un naso più lungo di un becco d'anatra.
‹‹ Signor Richard... sono qui. Sono arrivati ››
Mio padre annuì, tornando a sedersi sulla sua sedia e schioccando la lingua ‹‹ Bene. Cominciamo, allora ››
Genere: Avventura, Fluff, Thriller | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: Missing Moments, What if? | Avvertimenti: Spoiler!
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Era come se il tempo non scorresse mai. Forse era tutta colpa del calore (decisamente) eccessivo, o forse per il fatto che i radurai parlavano veramente poco per risparmiare le energie per continuare a correre.
Jorge faceva il possibile per passare dove c'era anche un minimo di ombra, ma più camminavamo, più sembrava che questa si estinguesse.
E poi eravamo tutti così accaldati da sentire troppo caldo anche all'ombra.

Dopo aver scoperto del mio tatuaggio, io e Newt avevamo passato il resto della giornata in silenzio.
L'unica domanda che c'eravamo posti era un enorme “che diavolo dovrebbe significare?”.
Decidemmo che comunque per quel giorno forse era più importante risparmiare un po' di energie, considerando che comunque il cibo scarseggiava, così come l'acqua, e le energie andavano via via a diminuire, ma la fame e la debolezza aumentava. In pochi avevano pensato all'acchiappare qualche scorta di cibo da portarci dietro. Insomma... rischiavamo di schiattare in quel posto, l'ultimo dei pensieri che poteva passarci per la testa era proprio il cibo.
‹‹ Frypan, sento la mancanza della tua sbobba del caspio ›› commentò Jeff, in seguito al brontolio del suo stomaco che, in quel silenzio, si sentii parecchio forte.
Frypan non ci fece nemmeno caso, tanto che era impegnato a camminare senza sembrare uno gnomo gobbo e stanco.
Quel clima ci stava spezzando in due lentamente.
‹‹ A me manca la radura. Non avrei mai pensato di dirlo, ma quelle caspio di mura erano un paradiso in confronto a tutto questo. So che è diventata una frase ripetitiva, ma è vero ›› disse Newt sottovoce, come se volesse essere sentito solo da me ‹‹ se penso a quel posto mi viene quasi la nostalgia... Contando anche che ho odiato la prigionia tra quelle mura ››
‹‹ Come tutti, del resto ›› dissi.
Abbassò lo sguardo. Si guardò le gambe.
‹‹ Ho il segno indelebile di quanto l'ho odiato ›› mormorò, poi si diede un leggero colpo sulle gambe ‹‹ tuttavia, ci credi che con questo caldo non mi viene nemmeno l'istinto di zoppicare? ›› ridacchiò ‹‹ pensi che alla base avranno qualche supercaspiola di pozione che mi farà smettere completamente di zoppicare come un pirata con la gamba di legno? ›› sfoderò un sorrisetto che, per un attimo, sembrò veramente divertito dalla cosa.
‹‹ Beh, magari sì, magari no... magari se chiedi ad uno degli scienziati di tentare qualcosa di simile, riusciranno a tirarne fuori uno ›› accennai un sorrisetto ‹‹ e poi mica zoppichi così tanto! ››
‹‹ Se non mi fa male, non zoppico affatto ›› scrollò le spalle.
Cercare di distrarsi dal caldo e dalla fame commentando con cose così stupide funzionò per le prime due ore, dopo però il caldo divenne così insopportabile da darti a stento la voglia di respirare, figuriamoci di parlare.
Jorge sembrava essere piuttosto abituato al calore, anche se ogni tanto si sventolava con la mano, ma nulla di che. Nessuna lamentela.
‹‹ Tutto apposto lì dietro? ›› chiese poi di punto in bianco ‹‹ ve la sentite di camminare sta notte o volete riprendere a camminare domani mattina? Possiamo sempre riposare un po' ora e camminare sta notte ›› si girò con un espressione di compatimento che, fino a quel momento, non era ancora comparsa sul suo volto.
Che avesse finalmente compreso che in ogni caso eravamo dei ragazzi come tutti gli altri, anche se forse gli avremmo portato la tanto desiderata cura contro l'eruzione?
I radurai si fermarono a consultarsi silenziosamente con lo sguardo.
Tutti, poi, guardarono Minho, dandogli l'incarico di prendere la decisione in quanto leader.
Sembrò sentirsi quasi in soggezione, infine annuì, come se avesse percepito telepaticamente tutte le loro risposte ‹‹ forse è il caso di camminare sta notte, quando farà fresco ››
‹‹ Bene così ›› commentò Newt, tirando un sospiro di sollievo ‹‹ dovremmo cercare un posto all'ombra, allora ››
‹‹ Se continuiamo dritti per questa strada, dovremmo trovarci vicino ad un vecchio centro commerciale completamente disabitato. Gli spaccati non osano nemmeno avvicinarsi a quel posto.
È veramente enorme, ma per qualche strano motivo nessuno di loro si avvicina ››
‹‹ Magari l'ambiente grande li spaventa ›› azzardò Minho ‹‹ tanto peggio per loro. Se c'è fresco, posso passarci anche la settimana intera! ›› poggiò le mani dietro la testa.
‹‹ Lo scopriremo tra poco, hermani ›› Jorge riprese a camminare, poi cominciò a fare una corsetta lenta.
Capisco che voleva semplicemente dimezzare la tortura del dover stare sotto il sole, ma... quante volte ho detto che odiavo correre come poche altre cose in vita mia?

 

Alla fine l'edificio di cui parlava Jorge era decisamente più lontano di quanto aveva lasciato intendere.
Passarono forse due ore. DUE ore di corsetta sotto il sole cocente. Credevo di morire.
Per non parlare del fatto che, una volta forzate le porte dell'edificio per poter entrare, Newt aveva cominciato a lamentarsi di sentire la caviglia dargli la sensazione di uno strappo, così si era seduto su una sedia che un tempo doveva essere di quelle che, se inserivi la monetina, vibravano per fare i massaggi.
L'edificio in effetti era veramente grande. Aveva delle scale mobili (chiaramente fuori uso) al suo interno in modo da poter accedere al piano superiore e ai parcheggi al piano inferiore, diversi negozi con le vetrine spaccate, ascensori fuori uso... Sicuramente era bello, un tempo, ma ora sembrava essere un set da film horror, ma con più polvere e cocci di vetro sparsi ovunque.
A dire il vero era anche piuttosto intatto, mi aspettavo di peggio.
Non capivo proprio perché gli spaccati non entravano lì, ma sicuramente c'era qualche motivo... e per il momento sinceramente non volevo saperlo.
‹‹ Ti fa molto male, pive? ›› chiese Minho a Newt, chinandosi all'altezza della sua caviglia e tastandola con l'indice.
Newt storse il naso, spostando di scatto la gamba come se gli avesse dato la scossa ‹‹ se eviti di toccarla, dovrebbe passare tutto nel giro di poco tempo. Devo aver preso inavvertitamente una storta del caspio ››
‹‹ Amico, se avessi i miei “attrezzi” da medicale, proverei a fare qualcosa per alleviare il dolore. Ora come ora potrei solo farti un massaggio ›› disse Jeff.
Newt scosse la testa ‹‹ preferisco di no. Anche se avessi gli strumenti per farlo, non vorrei che poi peggiorasse ››
Jeff, come se non avesse sentito una sola parola di ciò che gli aveva detto Newt, si voltò verso di me, sogghignando con fare quasi malizioso ‹‹ o magari potrebbe fartelo la non più fagiolina ››
‹‹ Ehi! ›› arrossì, incrociando le braccia al petto, poi risi. Non potevo rimanere offesa per cose simili. Mi avvicinai a Newt, che sollevò lo sguardo verso di me con fare incuriosito, come se si aspettasse che da un momento all'altro mi chinassi seriamente per fargli un massaggio alla caviglia.
Era più uno sguardo da “giuro, non c'è bisogno che lo fai”.
Non volevo fargli nessun massaggio, semplicemente sedermi accanto a lui.
Minho sedette sul pavimento, incrociando le gambe a mo' di indiano ‹‹ solo io ho la sensazione che stiamo correndo a vuoto? Spero solo che Jorge sappia veramente dove andare. Non voglio passare il resto dei miei giorni perso ne “la zona bruciata” ››
‹‹ Credimi, penso che nessuno di noi voglia stare in questo posto pieno di rincaspiati ›› borbottai, sentendo poi la mano di Newt poggiarsi sulla mia gamba.
‹‹ Sono quasi orgoglioso del tuo gergo da raduraia, Liz ››
sorrisi, poggiando il mento sulla sua spalla ‹‹ ho imparato dai migliori ››
‹‹ Bene così ›› mormorò quasi imbarazzato, ma mi lasciò poggiata a lui.
Sapevo che non era ancora abituato a quei “gesti”, se così potevo chiamarli, ma si sforzava.
In effetti anche io ero estranea a tutto quello, eppure andavo per istinto.
‹‹ Sei sicuramente più brava di quella testa puzzona di Thomas ›› disse Minho ‹‹ quando parla col nostro gergo sembra uno stupido ›› scrollò le spalle, poi si tirò indietro e si sdraiò sul pavimento, fregandosene del fatto che fosse sporco
‹‹ Tommy... chi sa come caspio se la starà cavando. Praticamente l'abbiamo mollato con una sconosciuta ›› congiunse le mani, poggiandosele poi sulla fronte mentre erano chiuse a pugno
‹‹ Non penso sia così stupido da lasciarsi uccidere... se la caverà, suppongo ›› sperai di rassicurarli un po'. Poi Minho e Newt si scambiarono un occhiata quasi insicura.
‹‹ Stiamo parlando di Thomas... quello che si è gettato nel labirinto per salvare me e Alby e alla fine è rimasto intrappolato lì dentro con noi, e quello che si è fatto pungere dai dolenti per ricordare delle cose ›› ridacchiò con fare puramente sarcastico ‹‹ insomma, non parliamo di un master d'intelligenza... anche se siamo usciti da lì anche grazie a lui ››
‹‹ E Teresa, mi duole ammetterlo ›› puntualizzò Newt ‹‹ la sua “ragazza” telepatetica ››
‹‹ Vorrai dire “telepatica”... ›› lo corressi, ma lui scosse la testa
‹‹ Non ha molta simpatia per Teresa ›› sussurrò Minho, come se Newt non potesse sentirlo.
Ma solo io la trovavo simpatica?
‹‹ Aspetta... in che senso telepatica? ›› corrugai la fronte.
‹‹ Nel senso che lei e Tommy sono telepatici. Almeno, così mi hanno detto. Non mi stupisco più di nulla ormai ›› Newt allargò le braccia verso il cielo, sbuffando. Potevo crederci facilmente alla storia che non si stupisse più di nulla di tutte queste cose. Non mi stupivo più nemmeno io.
‹‹ Comunque, spero che quel pive stia bene. Non sopporterei di perdere anche lui... ›› mormorò, assumendo uno sguardo sovrappensiero ‹‹ Abbiamo già perso troppe persone care ›› disse, e Minho annuì. Ero abbastanza sicura che stessero pensando ad Alby, e forse anche a Chuck.
Non doveva essere stato semplice aver visto morire così i loro amici... e dentro di me, ancora una volta, comparve la domanda a cui ancora non ero riuscita a dare una risposta: come poteva essere buona la C.A.T.T.I.V.O. dopo che privava dei semplici ragazzi di ogni singolo ricordo e li costringeva a sopravvivere in posti come quelli, dove spesso morivano per un motivo o per un altro? Non riuscivo proprio a spiegarmelo.
‹‹ Vedrai che ci sorprenderà. Lo ritroveremo sano e salvo... Ci sarà un buon motivo se faceva parte dei quattro dell'élite! D'altronde lui è stata una parte fondamentale di questo progetto! ››
all'improvviso, Newt corrugò la fronte, come se gli avessi detto la novità del secolo.
A pensarci bene non gli avevo detto che sapevo bene chi era Thomas... o meglio, sapevo cosa aveva fatto. Non lo conoscevo di persona...
‹‹ Come...? ››
‹‹ è una delle poche cose che mi hanno detto alla base... Sai, piccole informazioni ››
‹‹ E chi te l'ha detto? Fammi indovinare: Brytan, vero? ›› disse quel nome con un tono quasi sarcastico, che provocò una risatina da parte di Minho. I tentativi vani di reprimere la gelosia erano veramente scarsi, c'era da ammetterlo. Cercai di non farci caso.
‹‹ Anche... ›› dissi semplicemente. Lui sollevò un sopracciglio, imbronciandosi lievemente.
‹‹ Bene così ››
‹‹ Ragazzi, ma... dov'è Jorge? ›› chiese poi uno dei radurai... che in effetti non avevo mai visto prima. La sua voce era totalmente nuova, così come la sua faccia.
Era un ragazzo con i capelli scuri e corti, come se li avesse tagliati da poco. Non avevo la benché minima idea di chi fosse, né da dove fosse spuntato fuori. Era sempre stato con noi?
‹‹ Come sarebbe a dire “dov'è Jorge”? ›› chiese Minho, piuttosto irritato da quella domanda. Scattò in piedi come una molla, battendosi le mani sui vestiti per sistemarli ‹‹ era con noi giusto un attimo fa! ››
Il ragazzo alzò le braccia al cielo, sbuffando pesantemente con fare quasi rassegnato e scocciato allo stesso tempo
‹‹ Okay, ma ora non è più qui! ›› Minho si guardò attorno con fare quasi disorientato.
In effetti, Jorge non era più con noi. In quella stanza c'erano solo i radurai, nessun altro.
Eravamo soli.
Minho sospirò, passandosi le mani tra i capelli ‹‹ Jorge? ›› gridò il suo nome, ma nel sentire che non ricevette nessuna risposta, rimase piuttosto deluso.
‹‹ Maledizione! Vuoi vedere che quella testapuzzona di uno spaccato maledetto se l'è data a gambe e ci ha lasciato qui come delle caspio di bambole? Fantastico! ›› rise con fare isterico.
Mi morsi il labbro, rivolgendo il mio sguardo a Newt, che sembrò semplicemente rassegnarsi all'idea di dover stare chiuso in un posto dimenticato da Dio.
Avremmo dovuto cavarcela ufficialmente da soli, senza l'ausilio di Jorge che conosceva abbastanza bene il posto.
Newt schiuse le labbra, mettendosi in piedi. Sentii le sue ossa schioccare in modo quasi pauroso.
‹‹ propongo di perlustrare questo caspio di posto in cerca di qualcosa. Qualsiasi cosa. Possibilmente del cibo, prima che cominciamo a mangiarci a vicenda ›› Minho annuì, abbassando poi lo sguardo sulla sua pancia, poi lo rialzò verso Newt.
‹‹ Sì, forse è il cas- ›› abbassò di scatto la testa, portandosi una mano verso la nuca. Era stato colpito da un pacchetto di patatine, lanciato da Jorge.
Non avevo la benché minima idea da dove fosse uscito, ma vederlo venirci incontro con diversi pacchetti di patatine e cose così mi risollevò un po' il morale.
Certo, non erano sicuramente nutrienti come altri cibi, ma era meglio di niente.
‹‹ Non scomodatevi ›› disse, raccogliendo il pacchetto di patatine e passandolo a Minho, con un sorrisetto beffardo ‹‹ ci ho già pensato io ››
‹‹ Non fuggire mai più, caspio, pensavamo fossi fuggito! ››
‹‹ Non posso fuggire, per quanto l'idea mi pizzichi il cuore. Ma siete l'unica via che potrà portarmi ad una cura ›› mi porse un pacchetto di patatine ‹‹ tieni, hermana, mangia con calma. Tu potrai avere anche il bis ›› lo presi, accennando un sorriso.
Newt sollevò un sopracciglio, prendendo il suo pacchetto con un colpo secco e cingendomi velocemente le spalle con l'altro braccio.
‹‹ Cibo spazzatura? Non potevi trovare di meglio? ›› borbottò Frypan.
‹‹ Non che il tuo cibo fosse più sano! ›› rispose qualcuno, seguito da una risata.
Beh... In effetti, aveva ragione.
Jorge gli ignorò, sedendosi sul pavimento. Praticamente si accasciò su questo.
‹‹ Forse è il caso che facciamo un giro di questo posto. Sembra essere una miniera d'oro di risorse alimentari e non ›› disse, rivolgendo lo sguardo al soffitto
‹‹ E allora come mai è stato abbandonato? ›› chiesi.
Jorge scrollò le spalle ‹‹ Avranno avuto i loro buoni motivi... Magari c'è qualcosa di peggio di semplici spaccati ››
‹‹ Non sei rassicurante... ››
‹‹ Magari siamo nella tana di qualcosa di ben più pericoloso ››
Perfetto. Grazie Jorge. Ora sì che potevamo stare tutti più tranquilli.

‹‹ Non allontanarti. Stammi vicina. Okay? Non voglio fare la stessa caspiata dell'ultima volta. Chiaro? ›› Disse Newt, continuando a mangiare le sue patatine come se fossero il bene più prezioso.
In effetti, erano il bene più prezioso ricevuto nelle ultime ventiquattro ore.
‹‹ Okay ›› mormorai. Mi sentivo in imbarazzo nonostante fossimo solo noi tre in quell'area.
Io, Newt e Minho, che era decisamente più concentrato a guardarsi attorno che altro.
Alla fine c'eravamo divisi comunque per esplorare meglio.
Avevamo scelto di esplorare il primo piano, ed eravamo entrati in quello che sembrava essere un market abbandonato che vendeva di tutto.
Dagli alimentari ad articoli per la casa.
Non sembrava esserci assolutamente niente sospetto, ma solo una puzza pazzesca di cibo avariato, che sicuramente proveniva dalla frutta.
‹‹ Ho voglia di vomitare ›› commentò Minho, massaggiandosi la pancia
‹‹ Non provarci davanti a me! ›› sbottai, fermandomi poi a fissare con un aria disgustata l'espositore dei salumi davanti a me.
A parte la puzza che emanava, era pieno di.... muffa? Non sapevo nemmeno cosa fosse, però mi provocava il voltastomaco.
Avrei preferito il vomito di Minho.

Esplorammo per parecchio tutto il market, più e più volte, in cerca di qualcosa di utile.
Beh, tecnicamente tutto quel posto sarebbe stato utile per noi, ma prendemmo solo poche cose e le gettammo in un vecchio carrello cigolante. La cosa che ci serviva in modo più urgente era l'acqua.
Quel carrello era così messo male che temevo che potesse spaccarsi da un momento all'altro e finire sul piede di Newt, che spingeva il carrello con un espressione tipo “ma perché sto facendo tutto questo?”.
‹‹ Torniamo indietro? ›› chiese. Minho annuii, lanciando nel carrello una barretta di cioccolato.
‹‹ Sì ››
‹‹ Bene così ››
si sentii il rumore di qualcosa che cadeva.
Minho doveva aver rovesciato qualche scatola, o cose così. Ma non si fermò nemmeno.
Subito dopo, cadde qualcos'altro. Poi dell'altro. Poi dell'altro ancora.
No, non poteva essere Minho.
Mi voltai alle mie spalle, così come fecero anche gli altri.
‹‹ Jorge? ›› disse Minho. Perché doveva subito dare la colpa a Jorge.
Cadde qualcos'altro ‹‹ molto divertente! Avanti, fatti vedere, simpatic- ›› l'intero scaffale alle nostre spalle si inclinò, andando a sbattere con quello davanti. Quello accanto pure, e così via. Non era esattamente il momento per rimanere lì ad ammirare la scena degli scaffali che cadevano ed erano sempre più vicini a noi. Ed è inutile dire che cominciammo a correre via da lì, spingendo il carrello via con noi (non avremmo mai abbandonato le scorte d'acqua. Non un'altra volta).
‹‹ Andate via di qui! ›› gridò qualcuno da infondo al corridoio ‹‹ E non tornate mai più! Mai più! Mai più! Mai più! ›› poi una risata isterica ‹‹ O vi strapperò le unghie dalle mani e poi le mangerò! Chiaro? Eh? ›› mi vennero i brividi. Allora quel posto non era completamente abbandonato.
‹‹ Bene, vedo che qui sono tutti molto ospitali... ›› commentò Newt.
Perché avevo la sensazione che non ci fosse nulla di buono in tutto quello?



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