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Autore: _LilianRiddle_    27/09/2015    6 recensioni
"- Hermione Jean Granger, strega più brillante del nostro secolo, o almeno, così si dice, non che io creda molto alle dicerie, comunque, indisponente, testarda, orgogliosa e bellissima, mi faresti l’immenso onore di sposarmi?
I pochi avventori del locale si girarono verso di loro, in attesa della reazione della ragazza.
Hermione scuoteva la testa, senza riuscire a levarsi il sorriso enorme che le illuminava il viso.
- Sei pazzo, Malfoy.
- Allora?
- Sì."
One-shot ambientata due anni dopo la fine della long “Saving each others – How to save a life”. Può essere letta e capita anche senza aver letto la long, ma alcuni personaggi potrebbero sembrare poco chiari.
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Draco Malfoy, Hermione Granger | Coppie: Draco/Hermione
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
- Questa storia fa parte della serie 'Saving each other - How to save a life'
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Di Lavanda e Protea.
 
 
 
N.d.A: One-shot ambientata due anni dopo la fine della long “Saving each others – How to save a life”. Può essere letta e capita anche senza aver letto la long, ma alcuni personaggi potrebbero sembrare poco chiari.
 
 
 
 Ciò che rende un matrimonio felice non è tanto la compatibilità, ma come si reagisce all’incompatibilità.
 
 
 

- Granger.
- Sì?
- Ci sposiamo?
- Io e te?
- No, io e quella strega là in fondo.
- Ah, beh, non mi sembra molto carina, ma se ti va di sposarla fai pure.
- Granger, non mi fare incazzare.
- Tu sei sempre incazzato con me, Malfoy.
- Forse perché te lo meriti.
- Mh.
- Non mi stai ascoltando.
- No, Draco, non ti sto ascoltando.
- Allora, ci sposiamo?
Hermione alzò definitivamente gli occhi dal libro che stava leggendo.
- Perché?
- Perché stiamo insieme da due anni. Mi sembra il momento adatto.
- Ammettilo che ti sei fatto fregare da tua madre.
- Mh.
- Come pensavo. Malfoy, sei senza palle. E vedi di non fare battute sconce al riguardo.
- Mi servi battute sconce su un piatto d’argento e poi pretendi anche che io stia zitto?
- Esattamente, Draco. Esattamente.
- Quindi, mi sposi?
Hermione appoggiò il libro di fianco a sé e si girò verso di lui.
- La nostra vita va benissimo. Ci vediamo tutti i giorni, le nostre carriere si stanno avviando ora, abbiamo tutto quello che ci serve, io ti amo, tu mi ami. A che ti serve un matrimonio?
- Serve ad ufficializzare tutto questo.
La ragazza socchiuse gli occhi, inclinando un poco la testa, cercando di capire quello che passava per la testa del suo ragazzo.
Dell’uomo della sua vita.
- Draco, ti ricordi quello che ti ho detto?
- Tutto, intendi? È un po’ complicato ricordarmi tutto quello che mi dici, Hermione, tendi a parlare molto.
- Smettila di fare il cretino.
- Va bene. Ma comunque non ho capito.
- Quella volta a scuola, la prima volta che ci siamo baciati.
- Ah, sì.
Un sorriso irrefrenabile balenò sulle labbra di Draco, che distolse gli occhi da quelli di Hermione, tentando di darsi un contegno.
- Ecco. Te lo ricordi ancora?
- Che non siamo una storia triste?
- Esatto.
- Sì, me lo ricordo, Hermione. È proprio per questo che ti voglio sposare.
- Non riesco a capire, Draco. È solo un pezzo di carta, una formalità. Non è importante.
- Invece lo è. Dice a tutti a chiare lettere che tu sei mia.
- Mi sembra che io lo sia già da un bel po’, tua.
- Sì, ma magari gli altri non lo sanno.
- Vuoi sposarmi solo perché sei insicuro.
- Voglio sposarti per molti altri motivi, Hermione.
- Dammi una sola valida ragione e giuro che ti sposo.
- Sei subdola, Granger.
- Lo so, Malfoy. Ho imparato dal migliore.
- Ti amo. Vuoi sposarmi?
- E l’anello?
Draco alzò gli occhi al cielo.
- Non è mai successo nella storia dei Malfoy che una donna ci mettesse così tanto per dire un misero “sì”!
- C’è sempre una prima volta, anche per gli arroganti Purosangue come te e la tua famiglia.
- Se mia madre ti sentisse dire una cosa del genere ti crucerebbe.
- Narcissa non è qui. E poi, anche lei sarebbe d’accordo nel chiedere un anello.
Il ragazzo sbuffò, infilandosi la mano in tasca ed inginocchiandosi al centro del piccolo bar dove si erano rifugiati per studiare tranquillamente, di fronte alla sedia su cui era seduta Hermione, rossa come il rossetto che le sporcava le labbra.
- Hermione Jean Granger, strega più brillante del nostro secolo, o almeno, così si dice, non che io creda molto alle dicerie, comunque, indisponente, testarda, orgogliosa e bellissima, mi faresti l’immenso onore di sposarmi?
I pochi avventori del locale si girarono verso di loro, in attesa della reazione della ragazza.
Hermione scuoteva la testa, senza riuscire a levarsi il sorriso enorme che le illuminava il viso.
- Sei pazzo, Malfoy.
- Allora?
- Sì.
 
Il giorno delle nozze era arrivato senza che neanche se ne rendesse conto. Era così presa dalla sua campagna per gli elfi domestici che non aveva pensato al matrimonio neanche per quelle cose fondamentali come il colore delle tovaglie e il numero degli invitati. Sapeva che Draco avrebbe fatto benissimo da solo.
Su un’unica cosa era stata irremovibile: la scelta dei fiori.
Adorava i fiori, sin da bambina, quando aiutava sua madre con l’orto dietro casa e i vasi sul balcone. Draco le aveva fatto costruire una serra, l’anno prima, proprio dietro l’ala est della casa. Adorava quel posto, era il suo angolo di tranquillità, il suo posto sicuro. Spesso, d’inverno, lei e Draco passavano lì i pomeriggi, lui perdendosi in un libro o suonando il pianoforte, lei catalogando fiori, curandoli, facendoli crescere.
Draco non aveva obbiettato nulla a quella piccola presa di posizione, conoscendo i gusti delicati della sua donna e sapendo che avrebbe adorato qualunque fiore lei avesse scelto. Era rimasto stupito, quindi, quando Hermione gli aveva lasciato nello studio un piccolo biglietto su cui c’erano scritti tre semplici fiori:
Lavanda, Protea, Corniolo.
Stando insieme ad Hermione aveva imparato che un fiore non è solo un semplice fiore, ma è anche un messaggio, ha un significato.
Diffidenza, Coraggio, Amore che sfida le avversità.*
Sorrise a quella grafia scoordinata, a quelle parole impresse sulla carta, al significato di quei fiori.
Lui, diffidente, come la lavanda.
Lei, coraggiosa, come la protea.
E il loro amore che aveva sfidato tante avversità, che era sopravvissuto a tutto, sempre più forte.
Hermione aveva osservato il suo uomo sorridere a quel biglietto, lo aveva visto piegarlo e metterselo nel taschino della camicia, proprio sopra quel cuore che lui si ostinava a voler nascondere. Aveva sorriso, come lui, insieme a lui.
E ora era in quella stanza del Manor a guardarsi allo specchio, un abito bianco a fasciarle il corpo e l’emozione a serrarle la gola.
Un leggero bussare la dissolse dai suoi pensieri.
- Avanti. – disse.
La testa rossa di Ginny fece capolino dal vano della porta.
- Sei  bellissima, Herm.
- Tu dici?
- Certo, tesoro. Vieni, ti sistemo il velo.
Ginny si avvicinò ad Hermione, appuntandole il velo sopra la testa e sistemandole l’acconciatura. La guardò negli occhi, corrugando le sopracciglia.
- Che c’è, Hermione? – chiese.
- Non ti si può mai nascondere nulla, Ginny. – rispose lei, sorridendo lievemente.
- No, non mi si può mai nascondere nulla. Allora?
- Non lo so, Ginny. Non ho mai immaginato il mio matrimonio, non ho idea di quello che dovrò fare, di quello che succederà… Ero in guerra e adesso sto per sposare Draco Malfoy. Che è successo alla vita, mentre ero distratta?
- È andata avanti per i fatti suoi, Hermione. Non sai cosa aspettarti e quindi hai paura. Immaginavo. Per questo sono qui.
- Merlino, ho paura. Non ho avuto paura neanche davanti a Voldemort, perché ho paura adesso?
- Perché sei incredibilmente stupida, per essere la strega più brillante del nostro secolo.
- Questo me l’ha detto anche lui.
- Odio dare ragione a Malfoy, lo sai.
Hermione sorrise, abbassando la testa.
- Posso dirti una cosa, Herm?
- Certo.
- Draco è di là, davanti a tutti, che ti aspetta trepidante. E ha paura anche lui, forse anche più di te. Ha paura di non vederti arrivare, ha paura che tu ti sia resa finalmente conto di tutti i lati brutti del suo carattere, ha paura, semplicemente, che tu possa cambiare idea. Proprio come te. Avete affrontato tanto, Hermione, avete sfidato il mondo, tu e lui. Sai che, se non fosse la tua persona, tu non saresti qui.
- Lui è la mia persona?
- Lo è sempre stata, nel bene e nel male.
La ragazza annuì.
- Okay, facciamo ‘sta cosa. Però, ti giuro, che questa me la paga.
Ginny scoppiò a ridere e con lei anche Hermione.
 
Per un attimo aveva creduto che non avrebbe mai percorso il sentiero che la separava a lui.
Per un attimo, piccolissimo, aveva temuto che avesse cambiato idea.
Ma in un attimo Hermione era uscita dalla loro casa, percorrendo il maestoso giardino di Malfoy Manor al braccio del padre.
Era bellissima, nel suo abito bianco di pizzo leggero, elegante e delicato. E Draco non stava capendo più nulla, il mondo era sparito, perso da qualche parte in mezzo a tutta quella bellezza disarmante.
- Malfoy, se svieni ti crucio.
Gli era bastata la voce di Potter per ritornare a respirare normalmente, dando ai suoi polmoni un po’ di tregua.
- Potter, ringrazia Merlino che ancora non ti ho fatto fuori.
- Ben tornato tra noi, grand’uomo.
Harry gli sorrise raggiante e lui ricambiò il sorriso del suo peggior nemico. Del suo nuovo amico.
Finalmente Hermione arrivò dinnanzi a lui e suo padre gli porse la sua mano, nel gesto tipico di inizio matrimonio. Gli sorrise, lo sguardo luminoso e un ricciolo ribelle ad infastidirle gli occhi, scappato chissà come all’acconciatura perfetta.
Il celebrante parlava e parlava, ma Draco non ascoltò nulla di quello che stava dicendo, troppo intento ad ascoltare il suo cuore impazzito, le sue mani avvinghiate a quelle di Hermione, il calore in tutto il suo corpo.
Si riscosse improvvisamente quando sentì la voce di Hermione accarezzargli le orecchie.
- Io, Hermione Jean Granger, accolgo te Draco Lucius Malfoy, come mio sposo, per amarti e onorarti e litigare con te. Prometto di esserti fedele sempre, nella gioia e nel dolore, nella salute e nella malattia, anche quando mi farai arrabbiare e vorrò scappare da tutto, ti prometto che avrò il coraggio di restare, per tutti i giorni della mia vita.
A metà la voce di Hermione si era incrinata per l’emozione e una lacrima era corsa sulla guancia, prontamente asciugata dalle dita di Draco, che le avevano infilato l’anello qualche attimo prima.
- Io, Draco Lucius Malfoy, accolgo te Hermione Jean Granger, come mia sposa, per amarti e onorarti e, sì, litigare con te. Prometto di esserti fedele sempre, nella gioia e nel dolore, nella salute e nella malattia, anche quando pretenderai di avere ragione e la diffidenza porterà con sé dubbi che mi logoreranno, ti prometto che avrò il coraggio di restare, per tutti i giorni della mia vita.
Anche la voce di Draco si era incrinata, ma le lacrime non avevano avuto il tempo di scendere sulle sue guance, subito affondate nei capelli di Hermione, che gli si era lanciata addosso, abbracciandolo e baciandolo con passione.
Il celebrante tossicchiò, per richiamare l’attenzione dei due giovani sposi, che peraltro non lo degnarono di uno sguardo.
- Ehm, vi dichiaro, marito e moglie. – disse, sperando che i due lo stessero ascoltando.
Tutti applaudirono, mentre Hermione e Draco si staccavano per attraversare mano nella mano il giardino della loro casa.
Nessuno li aveva mai visti così felici, così tranquilli.
Narcissa sorrideva al figlio, sentendo dentro di sé la presenza di suo marito Lucius e di sua figlia Ashling.
Andromeda piangeva mentre abbracciava Hermione, che aveva preso in braccio il piccolo Teddy.
Anche Molly piangeva abbracciata ad Arthur, mentre quella che poteva considerare una figlia acquisita era diventata la moglie di Draco Malfoy, a cui aveva imparato a voler bene.
Harry Potter stringeva la mano di Draco Malfoy, mentre Ron gli batteva amichevoli pacche sulle spalle, congratulandosi con lui e minacciandolo poco velatamente.
Ginny e Samia sorridevano ad Hermione, consapevoli della felicità della loro amica.
Tutti erano felici, andava tutto bene.
Draco sollevò Hermione, facendola girare in tondo in braccio a lui, ridendo spensierato.
Non erano una storia triste.
 
 
 
 
 
 
Note dell’autrice:
 
*per i significati dei fiori mi sono basata su quelli che si trovano alla fine del libro “Il significato dei fiori” di Vanessa Diffenbaugh.
 
Ebbene, eccomi qui con questo piccolo spin-off sul matrimonio di Hermione e Draco.
Sono andata a pochi matrimoni nella mia vita e non so bene come si svolgono o cosa succede in essi. Credo che, per come vedo io Draco ed Hermione, il loro matrimonio sia così: convenzionale e, tuttavia, totalmente anti-convenzionale.
Ovviamente, è dedicato a quell’antipatica di Lucia, poiché “solo perché lo dimostro in un modo diverso non significa che non sia amore u.u” [Cit.]
Un bacio a tutti,
Lilian <3
  
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