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Autore: Fonissa    29/09/2015    1 recensioni
Passato quasi un anno dalla sconfitta di Gea, finalmente la serenità regna al Campo Mezzosangue.
Leo è riuscito a tornare insieme a Calypso.
Will e Nico stanno ufficialmente insieme.
Annabeth e Percy hanno finito il liceo.
Tutto sembra andare per il meglio, fino a quando una misteriosa ragazza non arriva al campo. Dai capelli e occhi blu, perennemente vestita di nero, acida, scontrosa e volgare, verrà riconosciuta a sorpresa di tutti come figlia di Apollo. Ma è davvero soltanto questo? O nasconde dei segreti? E come si comporteranno i semidei con lei?
ATTENZIONE!
Presenza di frasi e parole volgari.
Genere: Fantasy, Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Shonen-ai | Personaggi: Nuovo personaggio, Quasi tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: Incest
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Xylia fu svegliata dai raggi del sole che entravano dalle finestre, oltre che dai suoi fratelli e sorelle che erano già in piedi. Si rigirò nel letto, coprendosi la faccia con un cuscino e sbuffando. Da quando era arrivata in quella casa, la sera prima, si chiedeva se aveva davvero lo stesso padre di quegli individui o se era stato uno sbaglio. Possibile che già di prima mattina erano così vivaci e allegri?

Una delle figlie di Apollo più piccole, una certa Dorothy che doveva avere più o meno otto anni, si avvicinò a Xylia, scuotendola leggermente.

"Ehy, sei sveglia?"

"No."

Dorothy guardò confusa Xylia, per poi ridere.

"Dai alzati! Sono già le dieci!"

"Le dieci?! Praticamente è l'alba! -esclamò la ragazza- lasciatemi dormire."

"Non avresti sonno se non fossi andata a dormire alle cinque del mattino." disse sorridente Jasmine, una delle sue sorelle di quindici anni.

"Non rompere il cazzo."

Alcuni dei ragazzi presenti spalancarono gli occhi, altri si limitarono a scuotere la testa. Nessuno lo dava a vedere, ma consideravano 'strana' la nuova arrivata. Sarà stato per i suo vestiti esclusivamente neri, per i capelli blu o per il piercing sulla lingua che aveva mostrato la sera prima, ma in lei c'era qualcosa di cupo, se non terrificante. Però si sforzavano di essere gentili e amichevoli, infondo era pur sempre una loro sorella.

Dopo qualche minuto Xylia, stanca della voce di Dorothy, si alzò, spinse bruscamente via la bambina, prese qualche vestito e si avviò verso il bagno. Li si lasciò andare un sospiro seccato, poggiandosi al muro. Quello non era decisamente il posto per lei. Il suo posto era la casa dei suoi nonni, situato nello stesso quartiere dei suoi amici. Si, perchè lei aveva amici, pochi, ma ne aveva. Aveva anche due migliori amiche, Ilary e Katerine, la prima inglese e la seconda con origini francesi. Loro tre, e il resto del loro gruppo, erano soliti nascondersi in una vecchia galleria sottoterra, dove prima passava la metro. C'era anche un vecchio vagone che avevano forzato e adibito a loro spazio personale.

Scosse la testa. Non era momento di ricordi. Si vestì in fretta con un leggins nero con delle finte fibbie di pelle sul lato, un corsetto delle stesso colore con pizzo e nastro viola scuro e le converse nere. Mise il suo solito collarino, si truccò con eyeliner e rossetto viola, si mise in spalla lo zaino e uscì verso la mensa. Quasi tutti i semidei erano li, a fare colazione chiacchierando tra di loro. Quando Xylia entrò, molti la guardarono, bisbigliando tra di loro. La notizia che 'quella ragazza dai capelli strani vestita in maniera indecente' fosse una figlia di Apollo aveva scosso un pò tutti. Insomma, nemmeno Chirone stesso se lo era immaginato. Xylia non badò alle occhiate e si andò a sedere, iniziando a mangiare un muffin ai mirtilli.

Will guardò un pò la ragazza, poi il resto dei presenti al tavolo, pensieroso. Nessuno era a suo agio con Xylia nelle vicinanze.Si alzò, andando verso il tavolo dei figli di Atena e avvicinandosi a Annabeth.

"Annabeth, devo chiederti una cosa." disse, con tono preoccupato. La bionda annuì, avendo ormai già capito di cosa si trattasse. Uscirono entrambi dalla mensa, mettendosi in disparte per non essere sentiti.

"Sei tu la prima ad aver conosciuto Xylia, vero?"

"Si."

"Perchè è così... strana?"

Annabeth sospirò, incrociando le braccia al petto.

"Penso che lei stessa sia così. Ognuno di noi è diverso, lei è in quel modo."

"Nessuno dei miei fratelli o sorelle è 'in quel modo', sono tutti in ansia da quando c'è lei. E poi, non dirmi che non te ne sei accorta..."

"Si, me ne sono accorta -Annebeth interruppe Will prima che potesse parlare- ha uno strano potere che la circonda. Non è solo il potere di Apollo, c'è qualcosa di più potente..."

Will annuì, preoccupato.

 

Nel frattempo, Xylia aveva finito di fare colazione ed era uscita dalla mensa, da sola. In quel momento, Chirone stava andando verso la ragazza, con delle buste di carta in mano.

"Xylia, hai ricevuto queste due lettere questa mattina..." disse il centauro, consegnando le buste alla ragazza. Questa sorrise, riconoscendo perfettamente quella carta: una busta era completamentenera, l'altra con delle decorazioni di cuori viola scuro. Aprì prima quest'ultima, iniziando a leggere:

 

Cara Nightmare...

dove porca puttana sei finita?! Ti prendeva male avvisarci?! Come ti è saltato in mente di andare in un campo estivo che non ha linea internet?!

Senza di te è una noia, non riusciamo nemmeno a pensare che ritornerai solo alla fine dell'estate... ma scommetto che li ti starai annoiando quanto noi. Non ti ci vediamo proprio in un campo estivo. Non iniziare anche tu a intonare stupide canzoncine o a fare gare di abilità del cazzo, altrimenti appena ritorni ti strangoliamo. Per il tuo ritorno organizzeremo una super festa, l'alcol scorrerà a fiumi!

Ora andiamo, David e Josh ci stanno aspettando, e sai com'è, non vogliamo mica far aspettare loro due...

Oscurity e Killer.

P.S.= se te lo stai chiedendo, e sappiamo che te lo stai chiedendo, l'indirizzo ci è stato dato dai tuoi nonni.

 

Xylia sorriso, osservando i loro soprannomi. Nessuno le chiamava più Xylia, Ilary e Katerine, ma solo Nightmare, Oscurity e Killer.

Senza perdere altro tempo, aprì l'altra busta, iniziando a leggere con espressione più seria.

 

Cara Xylia,

sappiamo che sei stata riconosciuta. Forse è il momento di dirti che noi sapevamo da tempo di chi eri figlia, ma comunque non spettava a noi dirtelo. So che sarà difficile ambientarti, e probabilmente non ci riuscirai, ma tranquilla, tra un paio di mesi ritornerai qui. Il Campo Mezzosangue è un posto sicuro per te, anche se hai quel piccolo problema con la gestione dei tuoi poteri. A proposito, il tuo bis nonno verrà presto a trovarti. So che ha dei figli li, perchè non provi a farteli amici, o almeno a conoscerli? Potrebbero tornare utili.

Ti scriveremo ancora.

Naomi e Alexander

 

Xylia alzò gli occhi al cielo. I suoi nonni non avevano perso il vizio di voler farsi chiamare per nome. Poi ghignò, rileggendo ciò che c'era scritto. Il suo bis nonno sarebbe venuto a trovarla? Si prospettava una visita interessante.

  
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