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Autore: FollediScrittura    01/10/2015    3 recensioni
" E ora cosa credi di fare?"
"Me ne vado, ecco cosa faccio." ma Richard per tutta risposta la prese per il braccio e la trascinò verso il divano facendola poi ricadere con poca gentilezza.
Era furioso. Non solo l' aveva trovata li, con le sue gambe nude ad aspettarlo e a rovinargli quello che si era prefissato di fare con Rutina....ora era anche arrabbiata e gli urlava che voleva andarsene.
No,non glielo avrebbe permesso.
Se voleva andarsene l'avrebbe fatto solo con il suo permesso.
Cacciandola.
Genere: Commedia, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Richard Armitage
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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3.capitolo.

“Bene,quindi sei un abile e infallibile addestratrice di posate sulla tavola.Sono certo che la Regina Elisabetta sarebbe contenta di averti nella sua truppa. Verrai ricordata come Rebecca la prima posata.” E per enfatizzare di più il gesto prese una posata e la portò sopra la testa come segno di vittoria. Rebecca per tutta risposta cercò di ignorarlo anche se le costava una certa difficoltà non portare gli occhi sugli avambracci scoperti e ben sviluppati.

“Noto che spendere 10 mila dollari nelle scuole più prestigiose americane ha dato i suoi frutti.” E con la stessa forchetta prese un pezzo di frittella allo sciroppo d’acero e se lo portò in bocca con gesto poco consono alla galenteria di cui era tanto famoso. Eppure a Rebecca piaceva così,era rude come una pianta grassa del deserto. Poteva essere affilato al contatto ma sapeva donarti le cose migliori come l’acqua preziosa che conteneva la pianta. Richard osservò ancora il curriculum assai povero della ragazza mentre finiva l’ultimo pezzo di frittella quando si accorse che gli occhi della ragazza lo guardavano come assorti da una sorta di incantesimo.Trattenne un sorriso compiaciuto nel sapere che Rebecca avesse ancora una cotta per lui,sapeva che era sbagliato pensarlo ma in cuor suo si rallegrò che per Rebecca non era ancora cambiato nulla.

“Rebb….” La voce dell’uomo la riportò di nuovo sul pianeta terra,lo sguardo tra il divertito e il rimprovero la fece arrossire. Anche questa volta era stata beccata a sbavare per lui come una lumaca che striscia sul terreno.

“Rich…” disse solamente andandosi a sedere vicino a lui e arrampicandosi all’alto sgabello che le fece alzare fino a metà coscia la lunga felpa che usava come pigiama. Stava per rimetterla a posto quando notò gli occhi di Richard soffermarsi più del dovuto sulla sua pelle scoperta e per tutta risposta accavallò le gambe sorridendogli soddisfatta nel vedere l’uomo trattenere un respiro.

“Sei una Strega.” Disse Richard nel constatare quanto il suo corpo fosse in allarme nel vedere Rebecca.

“Perchè,cosa mai avrei fatto?”e mangiò il suo pezzo di frittella sostenendo lo sguardo truce di Richard.

“Lo sai.” E si alzò portando il piatto sporco al lavello per lavarlo. Non pensava che sarebbe stata così dura vivere con lei ma dovette arrendersi al fatto che Rebecca era cresciuta come era cresciuta la sua voglia di tenerla tra le braccia e fare l’amore con lei per tutto il giorno.

“No,non lo so.” E per tutta risposta si alzò anche lei avvicnandosi così alla schiena di Richard. Sentì il suo respiro farsi pesante quando gli poggiò la testa. Rebecca si sentiva stanca,stanca di dover lottare pe rottenere un pò di affetto dalla persona che amava e ora che capiva di non essergli indifferente,voleva tentarle tutte pur di non perderlo.

“Rebecca,perchè non cresci una buona volta?”e velocemente si spostò per non permettere che il profumo della donna lo ubriacasse al punto da fargli commettere una pazzia. Strinse i pugni quando vide gli occhi lucidi di Rebecca. Sapeva di averla ferita con le sue parole e soprattutto con il suo brusco allontanamento ma non poteva permettersi di violare quella ragazza. Rebecca era un fiore troppo raro e gentile. Era la persona più importante che avesse al mondo. Non poteva rovinarla solo per una banale e forte attrazione che provava per lei.

Era semplice, provò a dirsi. Il suo era un semplice impulso che si manifestava per la presenza di una bella donna.

Ma Rebecca restava la sua piccolo Rebecca.

Una donna a cui avrebbe toccata il braccio solo per accompagnarl all’altare.

“Per te non sarò mai abbastanza grande,Rich.” Abbassò la testa per non permettergli di vedere le lacrime che le aveva causato. Buttò la sua colazione e prese a lavare il piatto e non si staccò dal lavandino nemmeno quando sentì Richard dietro di lei che le portava i lunghi capelli di lato per poi depositarle un bacio sul collo come faceva sua madre quando le chiedeva scusa perchè tardava nell’andare a prenderla. Solo che quell gesto non fece altro che peggiorare la tristezza che sentiva dentro di se. Quel semplice gesto la fece scoppiare in lacrime. Richard era l’unica persona al mondo a farla sentire una nullità.

“Rebb,per favore. Non piangere. Ho esagerato,mi dispiace.”

“E’ così frustante starti accanto.” Disse tutto di un fiato mentre sentiva le mani di Richard sulle spalle.

“E’ la stessa cosa per me,non credi?”Rebecca si girò verso di lui ancora con gli occhi pieni di lacrime e notò che nello sguardo dell’uomo qualcosa era cambiato. Era come se Richard si sforzasse a mantenre una certa distanza. Non era come anni fa,quando lei gli si era buttata addosso e lui l’aveva prontamente rifutata.

No.

Ora era diverso.

Vedeva in lui una luce di considerazione.

“Non lo so,tu non mi dici mai nulla se non cattiverie. A volte penso che tu mi odii.” Richard la guardò perplesso. Sapeva di non essere un mostro di affettuosità ma non poteva credere che Rebecca dubitasse del suo attaccamento verso di lei.

Adorava quella ragazza,fin da quando era piccola. Si sarebbe fatto uccidere per lei.

Non credeva che Rebecca non vedesse quando in realtà tenesse a lei.

“Odiarti? Solo perchè non ti dimostro affetto con baci o abbracci,pensi questo?Non sono una persona che si lascia andare ad effusioni e tu lo sai meglio di me.” Richard si mise a braccia conserte mentre osservava l’espressione di Rebecca cambiare. Era a pochi centimetri di distanza da lui e sapeva che avrebbe potuto commettere qualsiasi cosa per quegli occhi grandi e sensuali.

“Oh si, quindi devo dedurre che i gemiti e i scambi di lingua di ieri sera con Rutina,fossero solo frutto della mia immaginazione.” Strinse le mani talmente forti che la pelle diventò rossastra al contatto con le unghie. Odiava fare la bambina gelosa ma era quello che provava. Soprattutto perchè sapeva che Richard non sarebbe mai stato felice con lei. Perchè nessuno conosceva come fosse veramente. Nessuno sapeva che in realtà aveva un carattere chiuso e molte volte scorbutico. Tutti pensavano che fosse una persona timida e riservata ma in realtà era una persona a cui non interessavano le chiacchiere degli altri e soprattutto farsi degli amici.

Richard era un bravissimo attore. Così bravo che a volte non si ricordava di smettere di recitare.

“E’ diverso. Dio mio, Rebecca…quando..”

“Quando la finirai di fare la bambina viziata e gelosa?” gli urlò lei stanca di sentirselo sempre ripetere. Lo scansò spingendolo via da lei per poi andarsi a riparare verso il tavolo sentendo il corpo invaso dalla rabbia.

“Sono stanca di tutto questo. Ho sempre fatto tutto quello che mi è stato detto. E tu mi dici che sono viziata?Non ho mai volute essere ricca,volevo solo essere amata. E mi dici che sono viziata?” iniziò a singhiozzare sentendo il respiro farsi sempre più corto.

“Rebecca,calmati. Ti sentirai male così.” Stava per andare verso di lei quando lo inchiodò con lo sguardo di fermarsi.

“Accetto il fatto che tu mi dica che sono gelosa..” e tirò su con il naso come una bambina “ma lo sono perchè Ti amo. Ti amo da tutta una vita. Non ho mai considerate nessuno se non te. Avrei voluto che non te ne fossi mai andato da noi,che ti saresti occupato del nostro Ranch e di me. Cosa faccio di male nel dirti che Ti amo?Tutti vorrebbero essere amati…..e non sono una bambina quando ti dico questo.”

Richard rimase spiazzato dalla dichiarazione della ragazza. Sapeva di non essergli mai stato indifferente ma addirittura ad amarlo,davvero non credeva. Sospirò per portarsi una mano sul mento strofinandoselo. Non sapeva cosa dire. Lo aveva lasciato senza parole. Il cuore gli diceva solo di andare da lei e abbracciarla ma la mente gli diceva altro.

Suo padre gliela avava affidata raccomandandogli il meglio.

E lui non era il meglio per lei.

“Sei così giovane,non sai nemmeno cosa voglia dire la parola amore.” Rebecca sgranò agli occhi al tono freddo e indifferente dell’uomo.

“E questa sarebbe la risposta? Che stupida,non smetto mai di provarci sapendo che tu mi colpirai allo stesso modo finchè non avrò più un cuore.”

“Rebecca,ragiona. Abbiamo 15 anni di differenza. Non hai visto nulla del mondo e non hai mai incontrato nessuno con cui fare esperienza.” A Richard costò molto dire quella parola sentendo il sangue ribollire nelle vene nell’immaginare la sua Rebecca innamorarsi di un altro. Ma non poteva prendere quella piccolo rosa e reciderla. No,lei avrebbe avuto il meglio.

“Ma io non voglio fare esperienza con nessuno. Perchè pensi che il mio amore per te sia così privo di forza?Perchè Rutina può avere il permesso di amarti e io no?Perchè io sono ridicola mentre lei è perfetta? Io ti amo da molto più tempo di lei e io amo il vero Richard e non quello che compare nelle interviste.”

Richard si sentì impotente dalla determinazione dimostrata dalla ragazza e non fece nemmeno un passo indietro quando lei si avvicinò e in punta di piedi si innalzò verso di lui per poi baciarlo.

Un bacio casto,appena depositato. Un bacio che non aveva nulla di malizioso e proibito. Era una bacio che potevano scambiarsi persino due bambini per quanto fosse un semplice sfiorarsi,ma per Richard quel bacio era un chiaro invito a prenderla. Ad insegnarle a fare l’amore e a baciare con una tale passione da farla restare senza respiro. Sentiva ancora il suo sapore mentre si inumidiva le labbra per quel contatto. I suoi occhi non facevano altro che chiedergli con una tale speranza di amarla.

Avrebbe volute farlo.

Ma proprio perchè l’amava non lo fece.

Un giorno lo avrebbe ringraziato. Un giorno,quando si sposerà con l’uomo della sua vita lo ringrazierà.

Lo ringrazierà di non avergli rubato la sua dolce innocenza.

E fu proprio qull pensiero che lo fece deciderde a sferrare il colpo di grazia.

“Ho intenzione di chiedere a Rutina di sposarmi.” Richard vide gli occhi di Rebecca sgranarsi quando le disse quelle parole. La speranza che prima gli aveva dimostratosi era trasformata in disperazione.

“Bugiardo,lo dici solo per ferirmi.” Si aggrappò a quella flebile spranza sapendo che però Richard non era tipo da fare scherzi del genere.

“Se non ci credi,prova a vedere nel primo cassetto del mobile che si trova in sala.”

Rebecca sentiva le gambe farsi pesante quando gli disse quelle parole. Non le servì andare perchè sapeva che gli stava dicendo la verità. Quindi era stata Battuta.

Battuta da una donna che conosceva da poco tempo e che non avrebbe mai apprezzato come fosse lui veramente. Si sedette stancamente su una sedia pensando a quanto fosse inutile amare nella vita.

Tutte le persone che aveva amato o erano morte o l’avevano rifutata.

Sua madre era morta.

Suo padre l’aveva rifiutata e poi era morto senza lasciarle un becco di un quattrino per prendersi subito la sua agoniata libertà.

Richard l’aveva rifiutata. E cosa ben peggiore era l’unica persona che poteva concedergli la libertà.

Il suo carnefice era anche il suo Salvatore.

Allora perchè in quel momento stava morendo?

“A volte penso che l’unico che non è cresciuto,Richard, sei proprio tu.” Disse in un filo di voce.

“Tra un paio di anni ci rideremo sopra,vedrai.” Richard le si avvicinò mettendole una mano tra i capelli.

Quanto lo odiava in quel momento. Avrebbe dovuto rifutarlo ma non riusciva a dire di no a quei rari momenti in cui lui gli dimostrava affetto.

“Hai dato a me della Strega ma tu sei il peggiore dei demoni.” E così dicendo si staccò dalla sedia per correre in camera. Non gli avrebbe più permesso di avere potere su di lei.

Gli avrebbe dimostrato che si sarebbe data da fare e che sarebbe sopravvissuta anche senza di lui.

Da questo momento in poi gli avrebbe dimostrato che la sua più grande sconfitta sarebbe stata quella di rifiutarla.

 

***

Richard si accese una sugaretta mentre prendeva carta e penna per andarsi a sedere davanti alla finestra che gli presenteva la più bella vista panoramica di tutta New York. Domani doveva presentarsi sul set fotografico di Sarah,una delle sue più care amiche e non che bravissima fotografa. Aveva bisogno di parlare con lei,di avere qualche consiglio. Di sentire una persona amica che lo comprendeva e accettava per quello che era dopo Rebecca.

Si toccò le labbra ripensando a quell bacio,a quelle gambe e a quegli occhi. Rebecca era così bella e la cosa più sensuale di lei era l’ingenuità che ci metteva nel presentarla.

Sarebbe stato facile trovare un pretende per lei.

Uno che sicuramente non l’avrebbe rifiutata come aveva fatto lui ferendola.

Lei un giorno avrebbe capito.

E mise il primo nome sulla lista.

Un giorno avrebbe compreso l’amore che provava per lei.

E mise il secondo.

E forse un giorno l’avrebbe perdonato per quella lista.

E mise il terzo.

 

 

Angolo autrice:

Embè,per chi non lo avesse capito. La piccolo Rebb è inamorata di Richard ma questo amore non è,anzi,non può essere ricambiato dal bel tenebroso Richard.

Che dire,già dal terzo capitol hanno fatto fuoco e fiamme….immaginate gli altri.

Spero che il ritardo nel pubblicare si sia fatto perdonare e ringrazio con tanto affetto LadyOakenshield e Bilbo per le loro recensioni e a tutti coloro che mi seguono e hanno messo la storia tra i preferiti.

Grazie e a presto :D

  
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