Cap.45
La fine di MirrorBulma
Goku
avvertì l’aura della nemica, si voltò
di scatto e
si alzò in piedi correndo verso la direzione da cui
proveniva. Socchiuse gli
occhi e accelerò, il suo battito cardiaco gli rimbombava
nelle orecchie.
Goku
si mise in ginocchio davanti a un
laghetto, si sporse e guardò il proprio riflesso
nell’acqua. Vide il proprio
riflesso guardarlo con gli occhi socchiuse e gli tirò un
pugno, affondando la
mano nell’acqua.
“Ti
odio, è sempre colpa tua!” gridò.
L’acqua increspata rimandava una forma deformata del proprio
riflesso.
“Pensavo
che Vegeta si sarebbe arrabbiato.
Insomma ho ucciso io Freezer. Siamo addirittura andati indietro nel
tempo per
permettere a me di vincere!” gridò Goku.
“Cosa
ti aspetti? Tu sei il prescelto
idiota” rispose il suo riflesso nel lago. Goku
osservò il viso del proprio
riflesso deformato.
“Sarai
sempre il cretino fortunato. Le tue
perdite non contano, tu puoi tutto quando si tratta di salvare la
Terra. E
porterai alla follia il principe che tanto adori, umiliandolo giorno
dopo
giorno”. Proseguì il
riflesso. Goku tirò uno dei suoi stivali
nell’acqua e strinse le labbra fino a farle sbiancare.
Goku
sbatté un paio di volte le palpebre e scosse il
capo. Sentì dei passi alle sue spalle, si voltò e
sgranò gli occhi.
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Bulma
si mise a gattoni e cercò di rimettersi in
piedi, ricadde in ginocchio. Risuonò un urlo e la donna
rabbrividì.
“Goku”
biascicò. Si girò verso Mirror vedendo che
raggiungeva il marito, inginocchiandoglisi davanti.
“Sta
lontana da lui!” gridò. Iniziò a
gattonare i
verso i due, le braccia le tremavano e le gambe le facevano male.
“Ora
veniamo a te. Ti pentirai di aver cercato di ingannarmi”
sibilò
MirrorBulma. Afferrò per il collo il principe dei saiyan e
gli alzò il apo,
avvicinandolo al proprio. Lo raggiunse al viso con uno schiaffo, la
guancia si
arrossò e si aprì un taglio sanguinante.
Vegeta
mugolò, socchiuse gli occhi e guardò a destra e a
sinistra.
“Vegeta,
Goku è stato sconfitto!” gridò Bulma.
Vegeta sgranò gli occhi, il
battito cardiaco gli accelerò e sentì le orecchie
fischiare, ansimò. Focalizzò
il viso dell’avversaria e sentì le sue dita gelide
premere contro la sua
giugulare.
“Kakaroth
… maledetto Lourth” sibilò con voce
inudibile. MirrorBulma
sorrise, socchiudendo le labbra carnose.
“Bentornato
nel mondo dei vivi, sfortunatamente il tuo soggiorno sarà
breve” sibilò. Il principe dei saiyan
girò lo sguardo, cercando di intravedere
la moglie. Mirror strinse più forte il collo del saiyan,
Vegeta irrigidì i
muscoli del collo e si divincolò, cercando di liberarsi.
“Le
tue reazioni sono lente, mi sembri imbambolato”. Lo derise lo
specchio.
“Aspettavo
l’ambulanza della Neuro, ma è in
ritardo” rispose Vegeta. Mosse
la coda, immergendola in una pozzanghera d’acqua, le scariche
elettriche gli
percorsero il corpo. La nemica lo lasciò andare urlando, la
mano le si era
bruciata. Vegeta ululò di dolore, rotolando sul terreno in
preda agli spasmi,
un rivolo di saliva gli usciva dalle labbra. Gli occhi le divennero
bianchi e
boccheggiò, ansimando rumorosamente.
“Sei
impazzito?!” ululò Bulma.
MirrorBulma
si strinse la mano al petto, guardando il
corpo di Vegeta tremare sempre di meno.
“Io
non ti capisco. Anche tu hai assaggiato il sapore
del sangue, della vittoria. Perché mai ti sei unito a quei
pidocchi?” chiese.
Vegeta si mise a faccia in giù, regolando il respiro, sudore
gelido gli solcava
il viso e la schiena. I vestiti umidi gli pesavano addosso e sentiva
delle
fitte al petto.
“Sono
rinsavito, fallo anche tu prima che qualcuno
elimini te e il tuo signore” ringhiò.
Alzò la testa, le ciocche more si erano
gonfiate di due volte e ricadevano in varie direzioni sfibrate. Bulma
gattonò
verso di lui, mise la mano su una pozza, scivolò e cadde a
faccia in giù con un
gemito. Vegeta digrignò i denti e si diede la spinta,
mettendosi in ginocchio.
“Il
mio padrone è invincibile” ribatté
MirrorBulma.
Vegeta si tolse delle ciocche di capelli da davanti al viso.
“Un
tempo era Freezer il conquistatore invincibile.
Sono tutti infallibili, finché non arriva qualcuno che li fa
fuori” ribatté.
Fece una capriola e si diede la spinta, rimettendosi in piedi.
Sollevò la coda,
afferrò il marchingegno in una mano e lo spazzò
con la pressione delle dita.
“Ti
sei quasi ucciso solo per disattivarlo?” domandò
la nemica, inarcando un sopracciglio. Vegeta caricò un
attacco energetico,
allungò le braccia e lanciò. MirrorBulma
spiccò un balzo evitando l’attacco e
gli atterrò davanti. Lo raggiunse con un pugno
all’addome, facendolo piegare in
avanti con un grido di dolore.
“Patetico”
ringhiò. Vegeta si strinse l’addome con un
braccio e saltò all’indietro, allontanandosi.
Sputò un grumo di sangue per
terra e si raddrizzò, la vista era offuscata. MirrorBulma lo
raggiunse con un
calcio allo stomaco, uno al petto e uno al viso. Vegeta
indietreggiò, schivò un
paio di pugni, il labbro gli si era spaccato e sanguinava. Bulma
riuscì a
rimettersi insieme, ansimando. Lo Specchio la guardò,
ghignò e si voltò verso
Vegeta, gli apparve dinnanzi e lo immobilizzò.
Vegeta
cercò di divincolarsi. La nemica gli afferrò il
capo per i capelli,
piegò la testa e lo baciò.
“Maledetta
psicopatica, è mio marito!” sbraitò
Bulma. Si tolse la scarpa e
gliela lanciò contro, ricadde a tre passi dalla nemica. Il
principe dei saiyan
sgranò gli occhi, incrementò l’aura e
tirò un calcio a due piedi alla nemica.
MirrorBulma indietreggiò, mentre Vegeta si allontanava in
volo. I suoi occhi
divennero bianchi, iniziò a gridare e si
trasformò in supersayan God. I suoi
capelli e i suoi occhi si tinsero di blu e un’aura blu scura
lo avvolse.
MirrorBulma si accarezzò le labbra, lo guardò ed
avvertì una fitta al cuore.
Vegeta lanciò un FinalFlash, l’attacco si
rifletté nelle iridi dello Specchio.
Una
bambina si alzò ripetutamente sulle punte, facendo
ondeggiare i codini
azzurri ai lati del viso.
“Mamma! Ome
inisce la favoa?” chiese. Chiuse gli occhi e
sbadigliò un paio di volte. La madre si piegò in
avanti, la prese in braccio e
la adagiò sulle sue gambe. La piccola sbadigliò
ancora, mostrando l’incisivo da
latte che dondolava.
“Vedi
piccola, la nostra Gherda riuscì a ritrovare Kaiyl
sciogliendo il suo
cuore congelato con le lacrime, ma mentre fuggivano furono bloccati
dalla
malvagia regina”. Iniziò a raccontare la donna. La
bambina appoggiò il capo sul
suo petto.
“La
regina, però, si accorse dell’affetto che correva
tra i due ragazzi e
ne provò invidia. Vedi lei era tanto sola e aveva tenuto
Kaiyl con sé, perché
dopo che il suo specchio incantato si era spezzato, era rimasta tanto
sola”.
Proseguì la madre. La piccola sgranò gli occhi
dalle iridi azzurre.
“Alora
è cattiva, erchè è anto anto sola ”mormorò.
La genitrice
annuì, piegò in avanti la testa e
baciò la fronte della piccola.
“Esatto.
Commossa decise di lasciarli andare. Perché anche un cuore
di
ghiaccio può essere sciolto dal calore
dell’amore”. Concluse la signora
O’Brief.
Lo
specchio sgranò gli occhi, una lacrima le rigò il
viso che si riempì di
crepe. L’onda la colpì in pieno viso e MirrorBulma
andò in frantumi. Il
contraccolpo fece volare all’indietro Vegeta, che fece una
serie di capriole in
volo, riatterrando in piedi. Si girò e si mise a correre
verso la moglie, le
allungò una mano e lei la prese. Continuò a
correre, seguì la flebile aura del
Son raggiungendolo, si abbassò in corsa e lo
afferrò, lo caricò in spalla rialzandosi.
Spiccò il volo e attraversò lo specchio, uscendo
dalla dimensione, si girò e
lanciò un attacco energetico con gli occhi, mandando in
frantumi l’entrata del
portale.
“Yamcha
ha aperto dei passaggi con una serie di onde, ci sono dei buchi
sopra di noi” sussurrò Bulma.
“Solo
un’idiota come lui poteva rischiare di far franare tutto
così. Meglio
per me” sibilò il Briefs. Volò lungo le
voragini sopra di lui, percorse
l’edificio fino al buco nel soffitto. Atterrò
davanti all’entrata di finta
roccia della base e mise a terra il Son, la moglie saltò
giù. Il principe dei
saiyan si voltò e con un Cannone Garlick fece esplodere
l’edificio. Bulma si
protesse il viso con il braccio, la sabbia la investì e il
vento le fece
ondeggiare i capelli azzurri.
“E
così qualsiasi cosa abbia messo k.o. Kakaroth,
rimarrà lì dentro in
eterno” ringhiò Vegeta. Bulma gli
accarezzò il braccio muscoloso.
“L’importante
è che quello specchio psicopatico non ci darà
più fastidio”
ribatté. Si sporse in avanti, mettendosi sulle punte e gli
baciò la guancia.
“Ti
amo” sussurrò.