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Autore: kamy    03/10/2015    2 recensioni
Se fosse Bulma a cominciare a trattare male l'orgoglioso principe dei sayan? Vegeta si ritroverà a credere di aver perso la sua donna. Il problema e che i guai non colpiranno solo lui, ma anche un innocente Goku. I due saiyan si ritroveranno a essere trascinati nelle tenebre tra specchi, rimorsi e combattimenti solo per trovarsi faccia a faccia con un avversario come mai ne hanno incontrati o immaginati.
Scritta a quattro mani con TheBlueMusketeer. Elly appartiene a lei.
[Remake del precedente Specchi e Ricordi].
Genere: Avventura, Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altri, Nuovo personaggio, Un po' tutti | Coppie: 18/Crilin, Bra/Goten, Bulma/Vegeta, Chichi/Goku, Pan/Trunks
Note: Missing Moments, OOC | Avvertimenti: nessuno
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Ringrazio anche solo chi legge.

Cap.45 La fine di MirrorBulma


Goku avvertì l’aura della nemica, si voltò di scatto e si alzò in piedi correndo verso la direzione da cui proveniva. Socchiuse gli occhi e accelerò, il suo battito cardiaco gli rimbombava nelle orecchie.

 

Goku si mise in ginocchio davanti a un laghetto, si sporse e guardò il proprio riflesso nell’acqua. Vide il proprio riflesso guardarlo con gli occhi socchiuse e gli tirò un pugno, affondando la mano nell’acqua.

“Ti odio, è sempre colpa tua!” gridò. L’acqua increspata rimandava una forma deformata del proprio riflesso.

“Pensavo che Vegeta si sarebbe arrabbiato. Insomma ho ucciso io Freezer. Siamo addirittura andati indietro nel tempo per permettere a me di vincere!” gridò Goku.

“Cosa ti aspetti? Tu sei il prescelto idiota” rispose il suo riflesso nel lago. Goku osservò il viso del proprio riflesso deformato.

“Sarai sempre il cretino fortunato. Le tue perdite non contano, tu puoi tutto quando si tratta di salvare la Terra. E porterai alla follia il principe che tanto adori, umiliandolo giorno dopo giorno”. Proseguì il riflesso.  Goku tirò uno dei suoi stivali nell’acqua e strinse le labbra fino a farle sbiancare.

 

Goku sbatté un paio di volte le palpebre e scosse il capo. Sentì dei passi alle sue spalle, si voltò e sgranò gli occhi.

***********************


Bulma si mise a gattoni e cercò di rimettersi in piedi, ricadde in ginocchio. Risuonò un urlo e la donna rabbrividì.

“Goku” biascicò. Si girò verso Mirror vedendo che raggiungeva il marito, inginocchiandoglisi davanti.

“Sta lontana da lui!” gridò. Iniziò a gattonare i verso i due, le braccia le tremavano e le gambe le facevano male.

“Ora veniamo a te. Ti pentirai di aver cercato di ingannarmi” sibilò MirrorBulma. Afferrò per il collo il principe dei saiyan e gli alzò il apo, avvicinandolo al proprio. Lo raggiunse al viso con uno schiaffo, la guancia si arrossò e si aprì un taglio sanguinante.

Vegeta mugolò, socchiuse gli occhi e guardò a destra e a sinistra.

“Vegeta, Goku è stato sconfitto!” gridò Bulma. Vegeta sgranò gli occhi, il battito cardiaco gli accelerò e sentì le orecchie fischiare, ansimò. Focalizzò il viso dell’avversaria e sentì le sue dita gelide premere contro la sua giugulare.

“Kakaroth … maledetto Lourth” sibilò con voce inudibile. MirrorBulma sorrise, socchiudendo le labbra carnose.

“Bentornato nel mondo dei vivi, sfortunatamente il tuo soggiorno sarà breve” sibilò. Il principe dei saiyan girò lo sguardo, cercando di intravedere la moglie. Mirror strinse più forte il collo del saiyan, Vegeta irrigidì i muscoli del collo e si divincolò, cercando di liberarsi.

“Le tue reazioni sono lente, mi sembri imbambolato”. Lo derise lo specchio.

“Aspettavo l’ambulanza della Neuro, ma è in ritardo” rispose Vegeta. Mosse la coda, immergendola in una pozzanghera d’acqua, le scariche elettriche gli percorsero il corpo. La nemica lo lasciò andare urlando, la mano le si era bruciata. Vegeta ululò di dolore, rotolando sul terreno in preda agli spasmi, un rivolo di saliva gli usciva dalle labbra. Gli occhi le divennero bianchi e boccheggiò, ansimando rumorosamente.

“Sei impazzito?!” ululò Bulma.

MirrorBulma si strinse la mano al petto, guardando il corpo di Vegeta tremare sempre di meno.

“Io non ti capisco. Anche tu hai assaggiato il sapore del sangue, della vittoria. Perché mai ti sei unito a quei pidocchi?” chiese. Vegeta si mise a faccia in giù, regolando il respiro, sudore gelido gli solcava il viso e la schiena. I vestiti umidi gli pesavano addosso e sentiva delle fitte al petto.

“Sono rinsavito, fallo anche tu prima che qualcuno elimini te e il tuo signore” ringhiò. Alzò la testa, le ciocche more si erano gonfiate di due volte e ricadevano in varie direzioni sfibrate. Bulma gattonò verso di lui, mise la mano su una pozza, scivolò e cadde a faccia in giù con un gemito. Vegeta digrignò i denti e si diede la spinta, mettendosi in ginocchio.

“Il mio padrone è invincibile” ribatté MirrorBulma. Vegeta si tolse delle ciocche di capelli da davanti al viso.

“Un tempo era Freezer il conquistatore invincibile. Sono tutti infallibili, finché non arriva qualcuno che li fa fuori” ribatté. Fece una capriola e si diede la spinta, rimettendosi in piedi. Sollevò la coda, afferrò il marchingegno in una mano e lo spazzò con la pressione delle dita.

“Ti sei quasi ucciso solo per disattivarlo?” domandò la nemica, inarcando un sopracciglio. Vegeta caricò un attacco energetico, allungò le braccia e lanciò. MirrorBulma spiccò un balzo evitando l’attacco e gli atterrò davanti. Lo raggiunse con un pugno all’addome, facendolo piegare in avanti con un grido di dolore.

“Patetico” ringhiò. Vegeta si strinse l’addome con un braccio e saltò all’indietro, allontanandosi. Sputò un grumo di sangue per terra e si raddrizzò, la vista era offuscata. MirrorBulma lo raggiunse con un calcio allo stomaco, uno al petto e uno al viso. Vegeta indietreggiò, schivò un paio di pugni, il labbro gli si era spaccato e sanguinava. Bulma riuscì a rimettersi insieme, ansimando. Lo Specchio la guardò, ghignò e si voltò verso Vegeta, gli apparve dinnanzi e lo immobilizzò.

Vegeta cercò di divincolarsi. La nemica gli afferrò il capo per i capelli, piegò la testa e lo baciò.

“Maledetta psicopatica, è mio marito!” sbraitò Bulma. Si tolse la scarpa e gliela lanciò contro, ricadde a tre passi dalla nemica. Il principe dei saiyan sgranò gli occhi, incrementò l’aura e tirò un calcio a due piedi alla nemica. MirrorBulma indietreggiò, mentre Vegeta si allontanava in volo. I suoi occhi divennero bianchi, iniziò a gridare e si trasformò in supersayan God. I suoi capelli e i suoi occhi si tinsero di blu e un’aura blu scura lo avvolse. MirrorBulma si accarezzò le labbra, lo guardò ed avvertì una fitta al cuore. Vegeta lanciò un FinalFlash, l’attacco si rifletté nelle iridi dello Specchio.

 

Una bambina si alzò ripetutamente sulle punte, facendo ondeggiare i codini azzurri ai lati del viso.

“Mamma! Ome inisce la favoa?” chiese. Chiuse gli occhi e sbadigliò un paio di volte. La madre si piegò in avanti, la prese in braccio e la adagiò sulle sue gambe. La piccola sbadigliò ancora, mostrando l’incisivo da latte che dondolava.

“Vedi piccola, la nostra Gherda riuscì a ritrovare Kaiyl sciogliendo il suo cuore congelato con le lacrime, ma mentre fuggivano furono bloccati dalla malvagia regina”. Iniziò a raccontare la donna. La bambina appoggiò il capo sul suo petto.

“La regina, però, si accorse dell’affetto che correva tra i due ragazzi e ne provò invidia. Vedi lei era tanto sola e aveva tenuto Kaiyl con sé, perché dopo che il suo specchio incantato si era spezzato, era rimasta tanto sola”. Proseguì la madre. La piccola sgranò gli occhi dalle iridi azzurre.

Alora è cattiva, erchè è anto anto sola ”mormorò. La genitrice annuì, piegò in avanti la testa e baciò la fronte della piccola.

“Esatto. Commossa decise di lasciarli andare. Perché anche un cuore di ghiaccio può essere sciolto dal calore dell’amore”. Concluse la signora O’Brief.

 

 

Lo specchio sgranò gli occhi, una lacrima le rigò il viso che si riempì di crepe. L’onda la colpì in pieno viso e MirrorBulma andò in frantumi. Il contraccolpo fece volare all’indietro Vegeta, che fece una serie di capriole in volo, riatterrando in piedi. Si girò e si mise a correre verso la moglie, le allungò una mano e lei la prese. Continuò a correre, seguì la flebile aura del Son raggiungendolo, si abbassò in corsa e lo afferrò, lo caricò in spalla rialzandosi. Spiccò il volo e attraversò lo specchio, uscendo dalla dimensione, si girò e lanciò un attacco energetico con gli occhi, mandando in frantumi l’entrata del portale.

“Yamcha ha aperto dei passaggi con una serie di onde, ci sono dei buchi sopra di noi” sussurrò Bulma.

“Solo un’idiota come lui poteva rischiare di far franare tutto così. Meglio per me” sibilò il Briefs. Volò lungo le voragini sopra di lui, percorse l’edificio fino al buco nel soffitto. Atterrò davanti all’entrata di finta roccia della base e mise a terra il Son, la moglie saltò giù. Il principe dei saiyan si voltò e con un Cannone Garlick fece esplodere l’edificio. Bulma si protesse il viso con il braccio, la sabbia la investì e il vento le fece ondeggiare i capelli azzurri.

“E così qualsiasi cosa abbia messo k.o. Kakaroth, rimarrà lì dentro in eterno” ringhiò Vegeta. Bulma gli accarezzò il braccio muscoloso.

“L’importante è che quello specchio psicopatico non ci darà più fastidio” ribatté. Si sporse in avanti, mettendosi sulle punte e gli baciò la guancia.

“Ti amo” sussurrò.

  
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