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Autore: lady lina 77    03/10/2015    2 recensioni
Seguito de L'antica maledizione e insieme, crossover con i film de I pirati dei Caraibi.
Oltre tre anni dopo la sconfitta di Yoshy e la morte di Madeline, Lina Inverse viene contattata via lettera dal pirata Jack Sparrow che le propone una collaborazione per cercare tesori e terre inesplorate nei mari che si trovano oltre la barriera dei demoni caduta dopo che Fibrizio è stato ucciso. Titubante e non troppo convinta, Lina accetta. Andando incontro a nuove avventure e nuovi guai ma anche ritrovando persone importanti del suo passato.
Una storia dove Lina nasconde un dolce segreto, dove Lina è decisamente più adulta, più malinconica, più triste, più saggia e anche, a volte, più tenera, sensibile e più pronta a dimostrare il suo affetto alle persone a cui tiene. Ma cosa le è successo in quei tre anni intercorrenti fra la morte di Yoshy e l'incontro con Jack Sparrow? Cosa la ha fatta maturare tanto in fretta?
Genere: Avventura, Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Gourry Gabriev, Lina Inverse, Personaggio originale
Note: Cross-over, Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Non aggiorno da una vita, lo so. Calo d'ispirazione, certo, ma soprattutto sono impegnata a scrivere un romanzo mio, originale, che mi tiene occupata per la maggior parte del tempo e che spero possa venir preso in considerazione da qualche editore. O magari riuscire a presentarlo per un concorso che mi interessa. Grazie soprattutto a Raffy, per il suo entusiasmo per lo scorso capitolo e per l'aiuto che mi da con Mattheus. Spero che questo aggiornamento ti piaccia!

Alla prossima! Ormai non manca molto alla fine.



L'alba di un giorno nuovo



"Non mi va di alzarmi... Restiamo quì, Gourry".

La mano dello spadaccino si sollevò mollemente, appoggiandosi sulla sua guancia. "Se continui a dirmelo, finirò per darti retta Lina. E ci ritroveremo quì Jack, Daryl e Alix col frustino, se non ci sbrighiamo a raggiungerli. Hai una missione da portare a termine, vorrei ricordarti..." - mormorò, stringendola a se e baciandole una spalla. L'alba era ormai passata da un pezzo e il sole illuminava la piccola capanna che era stata il loro rifugio per la notte e la silenziosa testimone del loro amore.

Lina sorrise. La sua mente era ancora inebriata da Gourry, dal suo odore, dalle sue carezze, dal suo corpo, dai suoi baci. Si sentiva in paradiso, felice, leggera. Ed era da tanto, forse da sempre che non si sentiva così. Era al suo posto ora, fra le braccia dello spadaccino. Anche lì, sperduta in quell'isola in mezzo al nulla, lontana dalla sua terra, stava bene. "Ti ricordo che la mia missione prevede lunghi tratti di viaggio in nave. E tu soffri il mal di mare...".

Gourry deglutì. "Ti prego, non ricordarmelo".

"Restiamo quì allora" – mugugnò, stiracchiandosi come un gatto.

"Lina...". Gourry le scompigliò i capelli, ridendo. "Facciamo così! Recuperiamo in fretta la Perla Nera e poi potremo trovarci un posto che vogliamo, dove stare giorni e giorni solo noi due, finché non saremo stanchi. Prima il dovere e poi il piacere, giusto? Il detto dice così".

"Non cercherai di scappare mai più, vero?".

Lo sguardo di Gourry si fece serio a quella domanda. "Mai più. Hai ridato un senso alla mia vita e in un attimo sei riuscita a spazzare via il dolore che mi portavo dentro da anni, che mi avvolgeva come nebbia densa. Non andrò via... L'ho deciso nell'esatto istante in cui ho capito che tutto quello che volevo era fare l'amore con te. Ed è stato...".

Lina sorrise. "Bellissimo...".

"Già, bellissimo". Gourry la strinse a se, baciandola sulle labbra.

La maga gli sfiorò le labbra con l'indice, accarezzandogliele piano. "Non dimenticheremo il nostro passato Gourry. Ciò che siamo è il risultato di chi ci è stato accanto, di chi ha saputo amarci, farci crescere, soffrire e migliorare. E adesso siamo noi, solo noi. E Yonas e Madeline sono felici di questo, ne sono certa. Voltare pagina, darsi una seconda possibilità e ricominciare a vivere non significa dimenticarli, anzi... Significa vivere anche per loro, soprattutto per loro". Con un sospiro si tirò su a sedere, sistemandosi i capelli con le mani. "E ora basta parlare, dai Gourry, in piedi! Se tergiverso ancora un pò, non mi alzerò mai più per davvero".

Gourry annuì. La guardò vestirsi, rapito da quel corpo minuto, da quei lunghi capelli rossi in cui si era perso quella notte in momenti tanto dolci e intensi da lasciarlo senza fiato anche al solo ricordarli. "Ti amo. Amo ogni cosa di te... Ogni tuo gesto, ogni tuo sorriso, ogni tua parola. Non so come ho fatto questi anni, senza di te".

Lina sorrise. "Oh non chiedertelo! Eri piuttosto disastroso. E comunque, ti amo anch'io! Ma ti ricordo che sono molto meno romantica e poetica di te, quindi non aspettarti frasi appassionate e sdolcimate da me! Ieri sera ho dato fondo a tutto il mio romanticismo e a tutta la mia pazienza, fattelo bastare per un bel pò". Si legò i capelli in una coda di cavallo e poi gli strizzò l'occhio. "Sbrigati e alzati da lì. Io comincio ad andare dagli altri per dirgli che ti ho recuperato. Ti aspetto fuori".

Gourry rise, sprofondando nella paglia. "Si, adesso arrivo".

Lina lo guardò storto. "Gourry, che fai? Devi alzarti, non devi rimetterti a dormire!".

Lo spadaccino rise. "Si si, lo so... Cinque minuti ancora e sono da te".

La ragazza alzò gli occhi al cielo. Ma in fondo era talmente di buon'umore che non le andava proprio di sbraitare contro di lui. Gourry era suo, meravigliosamente suo. La nebbia che aveva avvolto per anni le loro vite e le loro anime si era dissolta e ora le appariva tutto leggero e semplice. Si sentiva in corpo talmente tanta energia da poter ribaltare il mondo. Uscì fuori dalla capanna e il caldo sole del mattino le baciò il viso. Si rese conto solo in quel momento dell'infinita bellezza di quel viaggio, di quel mare, di quel cielo azzurro e limpido, della rigogliosità della natura, di quanto stava imparando giorno dopo giorno. In fondo era sempre stato quello il bello del viaggiare. La parte più interessante e più appassionante non era il raggiungere la meta ma la strada che si percorreva per arrivarci. Lo scoprire cose nuove, imparare a muoversi in ambienti che fino a pochi istanti prima ci apparivano estranei, respirare l'aria, i sapori e gli odori di posti che non sono la tua casa ma che ti accolgono in se senza chiedere nulla in cambio. Aveva sofferto troppo per accorgersene, durante quella prima parte del suo viaggio, si era chiusa in se stessa e non aveva permesso al bello che la circondava di toccarla, contagiarla e farla sorridere. E ora tutto le appariva sotto una luce nuova, calda e piacevole. Era come se quel lungo viaggio fosse cominciato solo ora.

Si guardò attorno e notò che lo spiazzo davanti alle capanne era deserto. "Ma dove saranno andati?". Fece alcuni passi pensierosa, cercando di capire che fine avessero fatto i suoi amici. Era uscita dalla casa di Leesel come una forsennata e non aveva dato spiegazioni a nessuno su quello che avrebbe fatto, su dove sarebbe andata. E aveva dato per scontato che i suoi amici, come già deciso in precedenza, avrebbero passato lì la nottata. Ma non c'era nessuno. Si avvicinò alla capanna dei suoi compagni di viaggio e fece per salire gli scalini per dare un'occhiata, quando una voce proveniente dal bosco la fermò.

"Inverse, era ora!".

Lina sospirò. Beh, a quanto pareva uno dei tre dispersi l'aveva ritrovato! Si voltò, notando Daryl seduso sotto una grossa palma, intento a pulire una noce di cocco. "Hei, dove sono finiti gli altri?" - chiese, avvicinandosi a lui.

Daryl si stiracchiò. "Sono andati alla spiaggia a riempire la nave di provviste. E tu, hai qualcosa da dirci?".

Lina sorrise. Il tono di voce di Daryl era sibillino... "Che cosa vuoi sapere?".

"Ti sei recuperata Gourry?".

"Ovviamente. Io mi prendo sempre quel che voglio!".

"Eheh...". Daryl sospirò, appoggiandosi con la schiena al tronco dell'albero. "Immagino che tu quindi sia riuscita a fargli cambiare idea circa il suo proposito di andarsene".

"Già".

Daryl la studiò in viso. "Che espressione serena e soddisfatta che hai, oggi... Conosco le donne e so che sono così, al mattino, quando passano notti piacevoli e calde... Le mie donne, dopo una notte di sesso con me, hanno la stessa faccia che hai tu in questo momento".

Lina scosse la testa. "Daryl, ne dubito...".

L'uomo non si fece provocare. "Gourry ha fatto il suo dovere questa notte, è?".

"Non sono affari tuoi".

Fu in quel momento che Gourry li raggiunse. "Buongiorno!" - borbottò, ancora assonnato.

Daryl lo osservò di sottecchi. Poi sospirò. "Felice e rilassato pure tu, è! Il fatto che voi due in questo momento abbiate una vita sessuale più soddisfacente e piena della mia, mi rende piuttosto depresso".

Gourry e Lina si guardarono in viso. In quel momento stavano talmente bene che le parole di Daryl non riuscivano né ad imbarazzarli né a farli mettere sulla difensiva. Si amavano, che importanza aveva che il mondo lo sapesse?

Lina si avvicinò all'uomo, dandogli una pacca sulla spalla. "Sta tranquillo! Finito questo viaggio, ti aspettano tutti i bordelli della penisola e di Tortuga".

Daryl si imbronciò. "Io non voglio la donna di un bordello".

Gourry spalancò gli occhi. "Davvero?".

Anche Lina si accigliò. "Sul serio? Però... aspetta... ASPETTA! Oh Daryl, non dirmi che ti stai ancora illudendo con Alix?".

Daryl la guardò male, molto male. Ma non rispose.

Lina diede una rapida occhiata a Gourry, poi tornò a guardare lui. Conosceva Daryl da anni e sì, poteva dire di percepirne i pensieri e i sentimenti che gli attraversavano la mente in quel momento. Erano stati uniti loro due e per poco tempo e forse nel mondo sbagliato, Daryl era stato la sua ancora di salvezza, il suo appoggio. A modo suo gli era stato vicino, l'aveva sorretta in un momento confuso e difficile e, anche se non aveva mai voluto ammetterlo a se stessa, sapeva di voler bene a quel'idiota sciupafemmine, di considerarlo un buon amico. "Ti piace davvero? Voglio dire, ti piace nel senso che ne sei innamorato? Talmente innamorato da non vedere che lei? Talmente innamorato da non considerare minimamente di andare a consolarti con qualcun'altra?".

"Oooh, Lina! E basta!" - sbottò lui.

"Rispondi!".

L'uomo sospirò. "Beh sì, qualcosa del genere. E mi viene rabbia perché per una volta che io sono serio, la fanciulla di turno non mi degna di uno sguardo. Come diavolo avete fatto voi due? Voglio dire, niente di personale ma... siete dei pivelli, degli autentici disastri sul fronte amoroso. Eppure ci siete riusciti! Dopo anni, certo... Ma siete quì ora, insieme! Qual'è il segreto?".

Gourry si grattò la nuca, pensieroso. "Beh, nessun segreto. Ecco...".

Lina si inginocchiò davanti a Daryl. La sua espressione era seria ora. In un certo senso voleva aiutarlo e sperava vivamente che lui per una volta l'ascoltasse. "Ascolta, Gourry ha ragione. Non c'è nessun segreto e ti assicuro che a noi due non ha regalato niente nessuno. Abbiamo sofferto, pianto, abbiamo saputo allontanarci e poi ritrovarci, tornare a fidarci l'uno dell'altro e sostenerci sempre, senza chiederci nulla in cambio. Abbiamo saputo guardarci negli occhi, riconoscere le nostre debolezze e i nostri errori e siamo riusciti a trovare la forza di ricominciare da zero. Non ci sono trucchi, non c'è magia Daryl. Ma impegno, serietà e pazienza. Non ci sono frasi ad effetto, pozioni d'amore o sciocchezze simili. Se davvero vuoi saperlo, gli uomini che ho amato, più che a parole, mi hanno conquistata coi gesti, con la loro vicinanza a volte anche silenziosa e con un affetto e un amore disinteressato. Se ne sei innamorato, se tieni davvero a lei, dimostraglielo".

"Come?".

Lina sorrise. "Questo non posso dirtelo io, devi scoprirlo da solo. Ognuno è una storia a se. Forse lei non ti guarderà mai e non si accorgerà mai di te perché non gli interessi. Ma almeno potrai dire di averci tentato seriamente".

Daryl annuì. "Beh, da quando sei diventata tanto saggia?".

Lina si tirò su, stiracchiandosi. "Esperienze di vita, tutto quì".

Anche Daryl si alzò in piedi. Guardò Gourry, ridacchiando. "Che le hai fatto stanotte? Prima o poi me lo dovrai raccontare...".

Lina gli tirò un calcio sulla tibia. "Hei!".

E Daryl rispose facendole la linguaccia. "Il caratterino però vedo che non si smussa, è!?". Alzò la mano, accarezzandole brevemente i capelli. "Ma ti ringrazio di cuore. Stamattina sei stata una buona amica, nonostante mi renda conto di essere davvero conciato male se chiedo consigli a VOI!". Guardò verso il sentiero che portava alla spiaggia, apparentemente più tranquillo. "Ragazzi, vado a farmi due passi! Credo che raggiungerò Alix e Jack alla spiaggia. Magari hanno bisogno di una mano! Fate colazione e raggiungeteci, vi aspettiamo alla nave!".

Gourry seguì con lo sguardo il cacciatore di tesori che si avviava per il sentiero. "Accidenti, Daryl è messo davvero male! Chi l'avrebbe detto?".

Lina alzò le spalle. "Sì, sono stupita pure io".

"Però stavolta l'hai aiutato davvero. Non vi siete presi gioco l'una dell'altro, a differenza del passato. Hai dato dei buoni consigli".

Lina ci pensò su. Era vero, le era venuto naturale. Se Daryl era serio, perché non poteva esserlo anche lei? "Mi sono svegliata contenta, stamattina. E quando son contenta, sono anche magnanima e generosa" – sussurrò con un sorriso, prendendo la mano dello spadaccino nella sua. "Dai, troviamoci della frutta da mangiare e poi raggiungiamo gli altri. Credo sia piuttosto tardi".

"Aspetta". Con dolcezza, Gourry la spinse contro una palma, bloccandola. Frugò nelle tasche dei pantaloni, tirando fuori il ciondolo di Lina. "Hai dimenticato questo prima, quando ti sei alzata".

Lina sussultò, guardando il ciondolo. Era tutto quello che le restava di Yonas e ci era affezionata in maniera viscerale. Stringere quel gioiello fra le mani, per tanto tempo, era stata l'unica fonte di consolazione che avesse avuto a disposizione. Ma... "Non l'ho dimenticato. L'ho lasciato apposta nella capanna".

"Perché? Tu ami questo ciondolo".

Lina sospirò, sfiorando la pietra rossa con la mano. "E' vero. Ma ecco ora... ora non sono solo io. Siamo e io e te! E questo ciondolo non... non è la cosa giusta, forse".

Gourry scosse la testa. Poi prese la mano di Lina, facendole scivolare il gioiello fra le dita. "E' un gioiello, Lina. Ti sta bene, ci sei affezionata ed è un ricordo di una persona che per te è stata importante e che lo sarà ancora. Non mi fai alcun torto a portarlo e dovrai farlo finché ne sentirai il bisogno. Anche tutta la vita, se ti farà piacere farlo. Non sei pronta a separartene e forse non lo sarai mai. Ma non importa! Io sono quì con te, posso averti e posso amarti ogni giorno di questa mia vita. E mi sento l'uomo più felice della terra, quando fino a poche ore fa mi sentivo finito. Come hai detto prima, noi due siamo il risultato del nostro passato. E quel ciondolo ne fa parte, una parte importante".

Lina si sporse in avanti, abbracciandolo. "Ma sei sicuro? Non dovremmo decidere insieme quel che ci riguarda?".

Gourry ridacchiò, accarezzandole i capelli. "Oh Lina, decideremo insieme un sacco di cose. Ma credo che per quanto riguarda i gioielli che indosserai, quelli potrai sceglierteli da sola" – concluse, strizzandole l'occhio.

"Già". Lina sorrise. Poi si alzò in punta di piedi per baciarlo sulle labbra. Un bacio lungo, dolce... Avrebbe voluto che non finisse mai...

Quando le loro labbra si separarono, rimasero per lunghi attimi a fissarsi negli occhi. Poi la maga si legò il ciondolo al collo, serena. Era felice. Yonas sarebbe sempre stato al suo fianco. E Gourry anche! Senza più invidia, gelosia, dolore. Solo serenità, pura e semplice serenità. E una vita da costruire insieme. Il futuro, improvvisamente, era tornato ad essere interessante.

Mangiarono il cocco che aveva preso Daryl, che aveva lasciato quasi integro. Poi si avviarono verso la spiaggia.

"Mi mancherà quest'isola!" - commentò Gourry, fissando le alte palme che costeggiavano il loro cammino.

Lina ci pensò su. "Si e no. Quì sono successe tante cose ma se restiamo... non recupereremo mai la nave di Jack. E io voglio portare a termine questa dannata missione, riprendermi la Perla Nera e poi godermi il mio meritato riposo con te".

"Beh, in effetti... Ma hai in mente un buon piano, Lina?".

La maga, a quella domanda, si fermò. "Sì, ma ho bisogno di chiederti una cosa. Anzi, due".

"Cosa?".

Lina lo studiò attentamente per alcuni istanti. "Tu e la spada... Sei ancora in gamba come una volta, quando mettevi al tappeto, da solo, anche venti persone nemiche?".

Gourry sorrise, battendo la mano sull'elsa della sua spada. "Puoi scommetterci".

"Bene. E allora vedi di mantenerti in forma! E per cortesia, allena me. Sono fuori esercizio".

Gourry spalancò gli occhi. "Vuoi che ti alleni con la spada? Ma Lina, non ne hai bisogno".

"Si che ne ho! E' una vita che non faccio un duello come si deve". Gli strizzò l'occhio, prendendolo sotto braccio. "Mettiamola così, Gourry! Più sarai bravo e inflessibile, più io sarò propensa a ricambiare il favore, la notte...".

Lo spadaccino scoppiò a ridere. "Ahah, Lina! Se la metti così, sarò spietato allora".

"Bravo".

"Però... La spada? Che hai in mente?".

Lina sorrise, sorniona. "Lo vedrai". Guardò davanti a se. Chiacchierando, non si era resa conto che erano già arrivati alla spiaggia. Eppure all'andata quel tragitto le era parso tanto lungo...

Si lasciarono alle spalle la foresta tropicale, affondando i piedi nella morbida sabbia bianca della baia. Alcune delle navi che erano presenti il giorno prima se n'erano andate e non rimanevano che tre imbarcazioni. La loro e altre due piccole barche di pescatori. Intravidero Jack e Daryl che portavano a bordo casse di frutta e Alix che, seduta nella sabbia, impartiva ordini. Fecero per raggiungerli quando una vocina li raggiunse, bloccandoli.

"Ce l'avete fatta!".

Gourry e Lina si voltarono sorpresi. A pochi passi da loro, seduta su un masso, c'era Leesel. Indossava un vestitino rosa pallido e i suoi capelli erano tenuti a bada da un nastro bianco che le copriva il lato destro del viso con un fiocco.

Lina era sorpresa. Leesel alla spiaggia? Credeva che passasse la maggior parte della sua vita lassù, in quella sua strana capanna che celava l'ingresso al mondo degli spiriti e degli esseri superiori. Per la maga, la piccola Leesel era ancora un gran mistero. Aveva la conoscenza, sembrava capire e sapere tutto su tutti, senza però averli mai incontrati prima. Aveva poteri forti, era una creatura che era meglio non farsi nemica, Lina lo percepiva senza alcun dubbio. Una ragazzina fragile e delicata all'apparenza, ma che nascondeva dentro di se una natura totalmente opposta. "Che sorpresa" – commentò, freddamente.

Leesel si stiracchiò. "L'aria del mattino è favolosa, non trovate?".

"Sì, favolosa...". Lina rimase per alcuni istanti in silenzio, studiando la sua interlocutrice. "Oggi non hai nulla da fare?".

Leesel guardò lei e poi Gourry, con un sorrisetto sornione sul viso. "No, oggi no! In fondo ho lavorato già tanto ieri".

Lo spadaccino annuì. "E' vero! Sei stata gentile con noi, ci hai fatto del bene. Non puoi immaginare quanto".

Lessel scosse la testa. "No, io non vi ho fatto niente. Quel che succede, succede perché deve accadere. Io non muovo le vostre azioni, siete voi ad essere padroni di voi stessi. Siete insieme, quando avrei potuto scommettermi tutto che non ce l'avreste fatta. Tu spadaccino eri il prescelto. Ma in fondo anche lei non è male e ha saputo scegliere il giusto, anche se non è riuscita a trovare la chiave. Come vedi, io non c'entro. Voi avete fatto tutto da soli".

Lina annuì. Era perplessa! E di fatto non si fidava del tutto delle parole e delle affermazioni di Leesel. Era apparentemente gentile ma era anche indubbiamente furba. Non era poi così certa che non ci avesse messo lo zampino, aiutando lei e Gourry quando più ne avevano bisogno. Certo, avrebbe dovuto ringraziarla se davvero le cose stavano così. Ma una cosa la frenava! Leesel non voleva dirle i suoi segreti e questo la mandava fuori dai gangheri. Era terribilmente curiosa e non aveva i mezzi per soddisfare le mille domande che le frullavano nella mente. "Io un giorno scoprirò chi sei, biondina" – borbottò, guardandola in viso.

Leesel non si scompose. "Se ci riuscirai...".

"Oh, ci riuscirò, sta tranquilla".

"E allora, buona fortuna" – commentò Leesel, alzandosi dal masso su cui era seduta. "E' tempo che io torni a casa mia. Buon viaggio a tutti voi, è stato interessante conoscervi. Molto interessante...".

La guardarono allontanarsi. I suoi piedi lasciarono piccole impronte sulla sabbia, delicate e regolari.

"E' una persona davvero straordinaria. Sento una sensazione di potere molto forte quando sono vicino a Leesel" – mormorò Gourry.

Lina si accigliò. Mh, non andava per niente bene. Un'altra volta, ricordava, Gourry si era accorto di qualcosa di particolare in una persona, tanti anni prima era stato proprio lo spadaccino ad accorgersi della vera natura di Xellos. "Non è un demone, vero?" - chiese, con una punta di preoccupazione.

Gourry scosse la testa. "No, niente affatto. O almeno, non mi sembra".

"Meglio così". Lina decise che per il momento era inutile stare a pensarci troppo. Si avviarono verso la loro nave. Jack e gli altri avevano fatto già il grosso del lavoro e di fatto non rimaneva che partire.

Il pirata, appena li vide, saltò giù dall'imbarcazione, atterrando loro davanti. "Gourry, che piacere trovarti di nuovo fra noi. Lina, sappi che ti prenderei a calci per aver buttato via così l'opportunità che ci ha offerto Leesel".

Lina sorrise. Un sorriso furbo, di chi sa cosa vuole e come ottenerlo. "In fondo, ciò che ci ha offerto Leesel non era poi così importante per recuperare la Perla Nera. Metti in mare questa nave Jack, presto avrai quel che desideri" – sussurrò, scrocchiandosi le dita. "E' giunta decisamente l'ora di riprenderci la Perla Nera e dare a Morgan tanti calci nel sedere".

"Parli seriamente?".

"Assolutamente".

Daryl si avvicinò. "Jack, dammi retta! Quando ha quell'espressione in viso, c'è da aver paura! Ma al contempo c'è da stare tranquilli. Farà un macello ma la Perla Nera, lei se la riprende. Lina Inverse finalmente è tornata, è!".

"Puoi giurarci!". Con la levitazione, salì sul vascello, mettendosi in piedi sul parapetto. Afferrò con la mano una delle reti, osservando l'isola di Turkos. Era giunta in quel posto confusa e piena di interrogativi. Ne ripartiva rinata, con una forza in se che credeva di aver perso per sempre. E con le idee chiare su cosa fare. Si tornava a combattere, a vivere e ad amare.

"Finalmente ho la certezza di averci visto giusto, con te!".

Lina si voltò verso Jack che, silenziosamente, era salito sulla nave e l'aveva raggiunta. "Come?".

Il pirata sorrise. "Piratessa! Ora hai lo sguardo che volevo, sul viso! Ora sei una di noi".

"Piratessa, è? Non male, come idea...". Lina sorrise. Maga, sterminatrice di draghi, cacciatrice di tesori. Essere anche piratessa era in un certo senso inebriante. "Ci riprenderemo la Perla Nera, Jack. Portami da Morgan e lo massacreremo. E ci riprenderemo anche il tuo equipaggio".

Jack Sparrow annuì, mentre gli altri salivano sulla nave, ai loro posti. "Con piacere, Lina".

La nave salpò, lasciando per sempre Turkos e tutti i suoi misteri.









  
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