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Autore: Blueberry yellow    04/10/2015    1 recensioni
Viola perdeva ogni giorno un briciolo di speranza in più e, per quanto le costasse ammetterlo, aveva un disperato bisogno di essere salvata.
Genere: Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Davide. Davide odiava andare a scuola di sabato. La trovava un’idea troppo insulsa. Il sabato è giorno di riposo meritato dopo una settimana come la sua. Avrebbero dovuto dargli un premio per il coraggio quando quella mattina si era alzato senza protestare al suono della sveglia. Si era infilato svogliatamente i vestiti preparati la sera precedente ed era uscito in strada. Ringraziava la forza d’inerzia che gli consentiva di camminare senza pensarci e malediceva il freddo pungente che si infilava in ogni spiffero possibile del suo vestiario. Per fortuna quella mattina non pioveva, altrimenti Davide avrebbe potuto maledire qualcuno per la rabbia. Davide odiava la pioggia, era così fredda e così bagnata e così pesante. Davide preferiva di gran lunga la neve, la morbida e candida massa bianca che si poggiava leggera sul terreno formando un soffice strato di ovatta. E si sa, l’ovatta silenzia tutto. La pioggia è più sporca, la pioggia non lascia vedere, la pioggia confonde e crea un sacco di disagio. Ma quando scende la neve, è tutta un’altra storia. Il mondo cade in un silenzio quasi magico, le persone dimenticano tutto ciò che le attanagliava fino a qualche istante prima. Nessuno resiste al fascino della neve che scende leggiadra dal cielo come se eseguisse una sua danza particolare, come se sapesse che la stanno guardando tutti. Davide non avrebbe voluto essere guardato così, non era mai stato contemplato, non sapeva cosa avrebbe significato ciò per la sua persona. E forse nemmeno voleva saperlo. Davide restava nel suo bozzolo di incomprensione, in adorazione per quella stessa persona che da cinque anni a quella parte gli aveva spezzato il cuore in diversi e svariati punti, punti che nessuno avrebbe più cucito, nemmeno usando la magia. Eppure si chiedeva ogni giorno come mai, dal primo istante in cui aveva incontrato gli occhi di Viola, si sentiva più leggero. Davide non si accorse dell’arrivo del suo amico Steven, immerso com’era nei suoi pensieri più intimi. - Hey Dade! Sono stato da Maddy ieri sera e mi ha chiesto se vogliamo andare a cena con lei e le sue amiche stasera! -, gli disse Steven non appena si fu seduto accanto a lui. - E io spero che tu le abbia detto di no. Stasera abbiamo l’uscita con i miei compagni di classe! Ci sarà anche lei! Dai, te lo avevo detto! -, rispose arrabbiato Davide. - Non mi interesse se c’è o non c’è quello squallido fiorellino. Mi sta anche antipatica e non mi piace come ti tratta. Ho detto a Maddy che ci saremo, quindi stasera ti fai trovare pronto che ti passo a prendere e ti porto a divertirti un po’, male non ti fa. -, disse Steven con abbastanza convinzione, perché alla fine, Davide cedette. - Va bene, vengo con voi. E che sue amiche ci saranno, scusa? -, domandò Davide. - Allora, ci saranno sicuro Maddy, Gioia e Sonia. Angela ed Elvira non possono venire. E Viola ancora non lo sa, per impegni pallavolistici. Tanto ti stanno simpatiche, perciò vai tra.- Steven non poteva sapere che, dicendo quel nome, Davide avrebbe avuto una reazione simile. Forse quella sera, avrebbe visto Viola. C’era quel “forse” che secondo lui era un po’ di troppo, ma il resto della frase era perfetto così. Premettendo che a Davide, Viola non è che piacesse, né fisicamente né caratterialmente. Ma c’era quel nonsoché in lei che lo faceva impazzire. Era l’opposto della sua Orchidea, era troppo poco socievole, troppo poco bella, troppo poco significativa. Eppure aveva quel sorriso che le illuminava il viso e quegli occhi così strani, Davide non aveva ancora capito di che colore fossero. Ed era strana, ma strana forte. Tuttavia, egli pensava che passare una serata in compagnia di ragazze che non si approfittavano di lui ogni secondo, e non nel senso in cui avrebbe voluto lui, non sarebbe stato malaccio. Era una semplice cena tra amici, e il fatto che forse ci sarebbe stata anche Viola, non lo turbava affatto. Ma allora perché si sentiva così? Perché gli sudavano le mani mentre aspettava la macchina di Steven sotto casa? Perché non aveva il coraggio di chiedere a Maddy se alla fine Viola sarebbe venuta oppure no? E allora perché, quando Steven e Maddy lo lasciarono davanti al ristorante per trovare un parcheggio, Davide sperava semplicemente di vedere apparire Viola? Davide non sapeva nessuna di queste risposte, eppure le domande gli frullavano nella testa. E così, quando Viola gli comparve di fronte, lui le sorrise.
   
 
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