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Autore: MarcoBacchella    04/10/2015    1 recensioni
Un'ultima, ennesima, edizione della Guida vagamente vaga a Oxford e dintorni.
Marco Bacchella, scrittore, studente, filosofo, pilota di autotreni e di gattini, racconta la sua vita a un povero barista che serve drink fin troppo economici.
Di certo Marco ubriaco non tralascerà dettagli. O almeno spera.
Nota: Dal capitolo 19 in poi ci saranno le sempre più recenti edizioni della guida.
A breve uscirà una copia cartacea, mi toccherà levarlo da qua
Genere: Comico, Satirico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo Dieci
O "Hipster o Homeless"



Secondo una strana filosofia dell'STS, gli studenti sono creature immortali che sopravvivono grazie ad aria e acqua e che vogliono, a tutti costi, perdere ben due giorni della loro vita a Londra.
Non che sia brutta ma semplicemente la ritengo un covo di dispersione, dove rischi di perdere metà della tua giornata solo per prendere la metro.
Giorgia la ragazza pallida, colei che presentai nel capitolo precedente, mi convinse a perdere una giornata insieme a lei.  
Il viaggio sui pullman STS ve lo ricordate ancora, immagino. 
Questa volta ci andò un po' meglio, con la sola differenza che questa volta, al posto dei cadaveri sui finestrini, c'erano sedimenti di muffa.
Il tutto odorava come del gorgonzola.[1]
Sul pullman misi lo shuffle casuale sul mio audioriproduttore, e per casualità fatale, partì "E Londra e Londra".
Me la godetti come si può fare solo con L'Officina della Camomilla, e me la godetti così tanto che Fabio mi chiese per favore di abbassare la voce, per quanto la cantavo forte.
"E Londra e Londra è morta in discoteca, solo musica classica dal cuore delle tasche"
L'Ironia ha uno strano senso di parlare alla gente.  
Una volta arrivati all'entrata autostradale di Londra, si poté vedere la coda per il museo di Madame Tussauds, uno dei monumenti immortali di Londra, chiamato, scherzosamente, "la coda da dieci minuti o più".
Ma in fondo, ai Brits[2] piace perdere tempo l'uno di fronte all'altro.

Lettori, se per caso avete una cartina di Londra, o meglio, del tube [3], tiratela fuori, e vi mostrerò come suddividere Londra.
Se avete delle uova vicino a voi, prendetene uno e spiaccicatelo nell'area nord di Londra. 
La parte oscurata dal tuorlo dovrebbe essere Camden Town. 
Dico dovrebbe perché non l'ho lanciato io l'uovo. 
Ora, prendete un fazzoletto e asciugate l'albume da Buckingham Palace, facendo attenzione a non sporcare Oxford Street, che è ricordabile solo perché c'è Victoria's Secret,  e buttate il tutto nel cestino. 

Proprio a tuorlo-town si svolge l'odissea, mia e della ragazza pallida, per trovare un HMV[4].
Arrivammo a Camden Town verso mezzogiorno, e appena usciti dalla metro vedemmo il nemico. 
Un gruppo della WG[5], con le loro sporche magliettine fluo che fanno male agli occhi e la loro politica di rispedire a casa i ragazzi solo perché fumano un toscanello andando a lezione. 
"Marco, com'è che odi così tanto la WG?"
"Due motivi particolari.  Prima di tutto, mi hanno rimandato a casa perché ho fumato un toscanello andando a lezione. Secondo, perché l'anno scorso io e Charlotte eravamo a piazza Bonn [6] a parlare con dei ragazzi italiani della WG. Ad un certo punto uno dei sopracitati mi lancia una sigaretta che prendo al volo. Dopo due secondi arriva un leader in tutina fluo che mi dice che "non posso fumare vicino ai suoi studenti" e che mi caccia. 
E in più, mi danno fastidio le loro maglie."
"E quindi li odi perché hanno fatto il loro lavoro?" 
"Esattamente." 

Quando si entra a Camden Town comincia un gioco di "Hipster o Homeless" continuo.
E credetemi, è molto difficile distinguerli, in Inghilterra.
Certo, a Londra il 90% della popolazione è composta da emigrati italiani, ma la regola rimane.
Devi ricordarti tutte le regole che ti eri studiato guardando i video di youtube sul tuo android perché Apple è troppo mainstream, e soprattutto guardare cosa hanno in mano. 
Se il bicchiere di Starbucks è a terra, allora è un Homeless. 
Se è in mano, è Hipster. 

Con l'avvento dell'internet e di programmi come uTorrent, negozi del genere sono andati via via scomparendo per colpa dei pirati, ma Giorgia, convintissima che a Camden Town ce ne fosse uno, mi trascinò per fin troppo tempo per quel buco pieno di homeless conformisti. 
Ce la girammo per quattro volte, entrando in ogni singolo negozio di scarpe che avesse in vetrina le Dr. Martens per vedere se almeno un paio le stessero bene e alla fine fummo costretti a chiedere ad una commessa rossa di cui mi innamorai la strada per HMV, che ovviamente, era fallito. 

E il che è male. 
Ma nessuno può fermare una ragazza romana e la sua voglia di CD.
Infatti, grazie allo stesso strumento che distrusse, in qualche modo, HMV, trovammo un HMV in Oxford Street, dove c'è Victoria's Secret.
Ovviamente, l'internet non serve solo a distruggere compagnie.
L'internet fa tante belle cose.
Auto-pubblicare un libro non è una di quelle cose.

Bisogna sfatare un mito secondo il quale agli uomini non piace comprare biancheria intima. 
E questo è vero solo in parte. 
Noi ci metteremmo anche uno straccio umido come sottopantaloni [7], ma passeremmo le ore a scegliere mutande femminili. 
Soprattutto se della nostra frequentante.

Arrivati a Oxford Street,che, per intenderci, è quella che avreste dovuto pulire dall'albume, ci buttammo in direzione HMV e Victoria's Secret, che per una coincidenza che il nostro multiverso ci ha messo a disposizione, erano l'uno davanti all'altro, quindi non avrei neanche perso tempo a cercarlo.
Ma lo persi comunque, perché da HMV trovai la trilogia completa con cofanetto degli Hunger Games che, anche se la lessi tempo addietro, comprai immediatamente per sole 7 sterline. 
Giorgia trovò altrettante cose di suo interesse, infatti comprò un numero imprecisato di CD di musicisti che fatico a ricordare,ma che non comprendevano nessun cantante troppo mainstream.
Ebbi solo una ventina di minuti per fare lo stalker dentro Victoria's Secret, ma quei venti minuti valsero diciotto anni di attesa. 
Trovai l'amore circa quindici volte in quel posto. 
Arrivati sull'agognato pullman per il ritorno a Oxford, Giorgia aprì i suoi CD. 
Da uno di questi uscì una cimice, e metà del pullman, composto da ragazze danesi e svedesi, forse un pochetto spaventate dall'animale, si mise a urlare.
E io che volevo dormire.

In un universo parallelo, Londra è composta al 100% da Hipster veri.
O da barboni, la differenza è poca.


[1] Non sono un amante del Gorgonzola, anzi, mi sorprende che ci siano persone a cui piaccia. 
Ma de gustibus.
[2] Britannici. 
[3] Metropolitana Londinese
[4] Nome completo "His Master's Voice", etichetta discografica nonchè negozio principalmente di CD e di materiale da collezionisti.
[5] Altra associazione organizzatrice di vacanze studio, ma non con la sigla vera, o rischio la denuncia.
[6] Piazza a circa 100 metri da Carfax Tower, nel centro di Oxford
[7] Vedi "underpants"

  
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