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Autore: Altair4    04/10/2015    3 recensioni
Astrid è la prescelta numero 3, è giunta sulla Terra per una missione di vitale importanza, ha calcolato tutto meno che avrebbe incontrato dei terrestri molto particolari e dotati di guscio...
…mettetevi nei panni di un essere che non conosce a pieno le emozioni dei terrestri, non sa cosa sia una famiglia, l’amicizia e l’amore…
Anche le tartarughe si troveranno ad affrontare situazioni e sentimenti mai conosciuti prima...
Genere: Avventura, Romantico, Science-fiction | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Leo aveva preso l’abitudine da alcuni giorni di andare a visitare Karai, ma non aveva ancora trovato il coraggio di farsi
 
vedere. La guardava mentre insegnava ai suoi studenti e già questo aveva placato la sua angoscia, rimaneva solo la tristezza
 
di non poterle stare accanto. Ma quella sera decise di farsi vivo e aspettò fino alla fine, quando anche l’ultimo studente se
 
ne era andato. Karai aveva l’abitazione dentro il palazzo, così non stava mai troppo lontana dal figlio anche quando
 
insegnava. Un istante prima che fossero spente le luci bussò alla vetrata. Notò lo scacciaspiriti di terracotta che sentiva
 
sempre proprio sopra la sua testa. Guardò meglio e vide che il simbolo raffigurato sull’insegna era una tartaruga stilizzata,
 
non il simbolo rosso sangue di Shredder, non poteva crederci. Ad un certo punto lei aprì la porta.
 
            -Leonardo, che piacere vederti-
 
Karai, che era giapponese, pronunciava il nome di lui lettera per lettera, quel suono melodioso piaceva da impazzire a Leo,
 
anche nei momenti in cui erano stati avversari.
 
            -Sono passato a trovarti, sai ultimamente New York è molto tranquilla e non c’è molto da fare in giro-
            -Ho sentito parlare delle leggendarie tartarughe ed una lucertola spinosa dai Dragoni Purpurei. Tu ne sai qualcosa?- Gli rispose sorridente.
 
            -Ehm…sì la lucertola non è un caso solo, ne abbiamo diverse amiche nostre, ma ti racconterò tutto quando ce ne sarà il tempo. Ma perché frequenti ancora i Dragoni?-
 
            -Non li frequento, ho convinto alcuni di loro a lasciare la banda. Li alleno gratuitamente e loro fanno qualche commissione, tipo andare a fare la spesa per le vecchiette, proteggere i negozianti dagli stessi Dragoni ecc…-
 
            -Non hai paura che derubino la gente invece di aiutarla?-
            -Non scelgo dei soggetti a caso e li punisco severamente se so che si sono comportati male…chiaramente non se ne vanno in giro a picchiare la gente-
 
            -Non sei cambiata molto! Adesso usi le tue capacità a fin di bene…più o meno-
            -Anche questo lo devo a te ed ai tuoi fratelli, non pensavo fosse così gratificante. Adesso sono anche un ottimo esempio per mio figlio! Ma non restare fuori, vieni pure dentro. Leo ha già cenato e presto andrà a letto, vuoi conoscerlo?-
 
            -Con molto piacere…ma non si spaventerà?-
            -Non preoccuparti già ti conosce, gli ho parlato di te-
            -Leonardo? Amore? Vieni, vorrei farti conoscere un caro amico- sentire la parola “amore“ accanto al suo nome lo fece quasi sospirare.
 
            -Sì mamma, arrivo subito- un frugoletto tutto pepe arrivò di corsa. Aveva i capelli neri e gli occhi verdi come Karai.
            -Ciao piccolino, io sono Leonardo-
            -Ciao Leonardo! Sei l’amico tartaruga! Che bello non vedevo l’ora di conoscerti. Mamma mi ha parlato tanto di te. Mi ha detto che sei un grande guerriero ed io un giorno sarò come te, guarda!-
 
Si mise in posizione e cominciò a sferrare calci e pugni con uno stile discreto per un bimbo.
 
            -Sei già bravissimo! Diventerai un grande guerriero non c’è dubbio-
            -Grazie Leonardo- e fece un inchino, al quale anche la tartaruga rispose in modo consono.
            -Adesso però il mio grande guerriero deve andare a letto- disse Karai.
            -Oh no mamma, ancora un pochino…-
            -E’ già tardi e tu devi andare all’asilo domani, su da bravo non farmi arrabbiare-
            -Uffa mamma, ma c’è Leo qui…non posso giocare con lui?-
            -Giocherete in un altro momento, non è vero?- disse Karai rivolta al Leonardo adulto.
            -Certo con piacere, tornerò a farti visita in un altro momento, anzi verrai tu a trovarmi così ti farò conoscere il mio sensei-
            -Tu parli del leggendario Splinter vero?-
            -Sì, vedo che te ne hanno parlato. Proprio lui. Però non accadrà se non vai subito a letto- Leo fu molto convincente, il bimbo corse subito nella sua camera.
            -Leonardo accomodati pure, mentre metto a letto mio figlio, ti raggiungo subito-
 
A Leo non sembrava vero, sarebbe rimasto da solo con lei a parlare dopo sei anni, era la serata più bella della sua vita.
 
Dalla morte di Shredder non avevano più avuto modo di vedersi e lei se ne era andata a Los Angeles dove il marito
 
lavorava in un laboratorio di ricerche molto importante.
 
Leo attendeva Karai seduto su un divano a tre posti appoggiato ad un bracciolo, quando lei lo raggiunse si sedette nel posto
 
vicino a lui.
 
            -Allora amico mio, chi è la lucertola o le lucertole di cui stavi parlando-
 
Per fortuna aveva dato un argomento di conversazione, altrimenti non avrebbe saputo cosa dire. Leo le raccontò tutto quello
 
che era successo, compresa la minaccia alla Terra da parte di alcuni Niani.
 
            -Il tempo passa ma certe cose non cambiano, lo sapevo che eri coinvolto in qualcosa di pericoloso
globalmente…come sempre del resto. Ma anche tu andrai su Marte?-
 
            -Forse e non permanentemente. Se il Tartunnel di Donnie funzionerà come previsto andrò spesso a trovarlo, tu e tuo figlio siete invitati se lo desideri-
 
            -Sarebbe veramente incredibile ed interessante. Se però i Niani dovessero attaccarci, sappi che puoi contare sul mio aiuto, ho un piccolo esercito qui, anche se ha scopi benefici, tutti i miei uomini sono ben allenati-
 
            -Ti ringrazio, so che alleata preziosa potresti essere, ma speriamo che tutto vada per il meglio-
            -Lo spero anche io, non voglio che il mio Leo conosca mai una guerra. Adesso mi rendo conto di quanto Shredder fosse crudele…non metterei mai la vita di mio figlio in pericolo come ha fatto lui con me-
            -Lui non era il tuo vero padre, era un alieno spietato e pazzo, perfino la sua stessa gente lo ripudiava. Ti aveva adottato e tenuto con sé solo per i suoi scopi-
            -Sono felice che non ci sia più e che adesso possiamo essere amici…in pace-
            -Ma tuo marito…se posso chiedere…di che male è morto?-
            -Non è una vera e propria malattia, è stata la sua ossessione per la scienza ad ucciderlo…è stato vittima di un suo
esperimento…il suo laboratorio è esploso e lui e rimasto sotto le macerie. Prima del disastro passava tutti i giorni a
 
lavorare, anche quando Leo è nato. L’ho cresciuto praticamente da sola. Non era più lui, non era l’uomo che ho sposato-
 
            -Mi dispiace molto Karai, chissà quanto hai sofferto-
            -Leo, mio figlio, è stata la mia salvezza è solo grazie a lui se ho reagito ed ho cominciato tutto da capo. Adesso la mia vita è serena e il ricordo di quei giorni tristi sta svanendo…anche se lentamente-
 
Leo senza rendersene conto aveva appoggiato una mano su quella di Karai per confortarla, ma quando realizzò non la tolse
 
e a lei non sembrò dare fastidio. Quando si erano conosciuti Leo era solo un teenager, mentre lei aveva tre anni di più, ma
 
adesso lui era un adulto e sentiva che qualcosa era cambiato. Purtroppo restava il fatto che era un mostro e lei una vedova
 
inconsolabile con un figlio. Continuarono a conversare amichevolmente dei momenti passati e della loro vita attuale, Leo
 
era comunque felice di poterla rivedere e starle un po’ vicino.
 
 
Dall’altra parte della città Mikey era a casa di Isabel, da quando avevano trovato Pedro, passavano le serate a giocare con
 
lui. La tartaruga in arancio voleva trasformare il dolce Jack Russel in un cane ninja, ma la sua ragazza protestava.
 
            -Ma no poverino, non è un cane aggressivo, perché gli vuoi insegnare a fare del male!-
            -Non voglio che vada in giro a mordere la gente, voglio che impari a difendersi e che mi  porti le armi se ne avessi bisogno!-
            -Chi devi combattere?-
            -Tu a quei tempi eri una bambina, non vivevi qua e non potevi capire, ma io ed i miei fratelli abbiamo salvato questa
 
città da Shredder, se non fosse stato per i nostri duri allenamenti e gli insegnamenti di Splinter non ce l’avremmo mai fatta.
 
Essere ben allenati non significa essere violenti e cattivi-
 
            -Va bene, va bene, proveremo ad addestrarlo-
 
Intanto Pedro si era accoccolato nel suo giaciglio e si era addormentato.
 
            -Ora che c’è Pedro, ti senti meno sola quando non ci sono?-
            -Sì Mikey, è un canino davvero dolce ed affettuoso-
            -Ma…non ti mancano i tuoi, non ti dispiace per loro? Non ti cercano mai?-
            -Sai che non voglio parlare di questo-
            -Secondo me sbagli…-
            -Mi hanno cercata si, ho parlato con mia mamma…-
            -E quindi?-
            -Ancora non li voglio vedere, le ho chiesto come stava e si è messa a parlare della nuova amichetta di mio padre…-
            -Non pensavano che la separazione fosse colpa tua?-
            -Mia mamma lo credeva…invece il problema si chiama Sharon! Adesso lei si sente sola e mi cerca, ma io non voglio vederla, dopo quello che mi ha detto non merita che la perdoni…non ancora per lo meno…-
            -La perdonerai un giorno?-
            -Un giorno….-
            -Mi basta…per ora…però perché non me ne hai parlato subito?-
            -Perché stare con te è così bello e a volte mi dimentico gli avvenimenti tristi della mia vita…volevo dirtelo…-
 
Mikey la baciò con più passione del solito, si sentiva strano, aveva messo un mano trai suoi capelli e con l’altra aveva
 
cominciato a carezzarle una gamba. Cercò di calmarsi, non avrebbe mai avuto il coraggio di prendere nessuna iniziativa,
 
ma era così bella e così morbida, la tentazione era molto forte. Ad un certo puntò, quando la situazione si fece un po’
 
troppo accesa, Pedro venne in suo aiuto, si svegliò e cominciò ad abbaiare.
 
            -Cosa c’è piccolino, vuoi stare qui con noi?-
 
Pedro, che era quasi guarito, uscì dal suo giaciglio e saltò sul divano reclamando la sua parte di carezze. Isabel lo prese in
 
braccio, però guardò Mikey in modo interrogativo.
 
            -C’è qualche problema?… io ti piaccio…vero?-
            -Che domande fai? Certo che mi piaci!-
            -Senti attrazione per me?- Parlava mentre carezzava il suo bel cagnolotto.
            -Isabel…ne abbiamo parlato…-
            -Ti prego, rispondi alla domanda…- al tono triste della padrona Pedro abbaiò a Mikey come per obbligarlo a rispondere.
            -…sono cotto di te, non sapevo come fare prima, se non interveniva Pedro a distrarci…ti basta come riposta?-
 
Mikey era in imbarazzo, era lui che avrebbe dovuto fare quelle domande non lei.
            -Ti ho fatto arrabbiare?-
            -Non sono arrabbiato…ma è meglio che ora vada…-
            -No ti prego…resta…-
            -Sarebbe meglio di no-
            -Perché?-
            -Perché voglio disperatamente fare l’amore con te, ma non posso!-
            -Scappando stasera non risolverai il problema…-
 
Isabel aveva ragione, si alzò dal divano, posò Pedro nel suo giaciglio e con un solo gesto gli ordinò di restare lì, poi prese
 
Mikey per mano e lo portò nella sua camera.
 
Lui era molto teso, ma lei lo fece sedere sul letto e con naturalezza cominciò a togliersi i vestiti lentamente, lui inghiottì.
 
Isabel era magra ed il corpo era ricoperto di leggere striature rossastre, prese una mano di Mikey e l’appoggiò su una
 
cicatrice che partiva dall’ombellico ed arrivava in mezzo al petto, la mano tremò per tutto il percorso, quella pelle era così
 
calda, i loro respiri aumentarono il ritmo all’unisono.
            -Mi trovi bella anche con queste cicatrici?-
            -Tu sei stupenda ed io morirò di cuore presto…-
Isabel sorrise, lo fece distendere, si sdraiò su di lui e cominciò a baciarlo sul collo, le forti mani di lui le carezzavano il
 
corpo delicatamente. Mikey sentiva crescere dentro di sé tale ardore che quasi ne aveva paura, ma in un attimò l’istino
 
prese il sopravvento e non riuscì più a ragionare, si girò in modo da far sdraiare Isabel sulla schiena e cominciò a baciare
 
ogni piega rosata della pelle, ogni traccia di quel male che aveva fatto soffrire il suo amore, i sospiri di lei lo guidavano alla
scoperta di quel corpo che ai suoi occhi era stupendo. Mikey non aveva esperienza, ma i gemiti di lei erano molto
 
eloquenti. Poi Isabel disse con un filo di voce:
            -Ti prego…non aver paura…voglio fare l’amore con te…-
 
Mikey sul momento era un po’ preccupato ma lei lo tirò a sé, si baciarono ancora, erano troppo coinvolti orami, la paura
 
cedette ancora una volta il posto alla passione e finalmente ci fu quell’unione tanto sperata e tanto temuta, che sfociò in un
 
amplesso mai provato prima.
 
Quella mattina Mikey si svegliò nel letto di Isabel, si girò verso di lei per guardarla. Il sole era sorto e da sotto le tapparelle
 
un filo di luce le illuminava il viso, lui osservava l’effetto estasiato. Non poteva credere a quello che era successo quella
 
notte, dopo mesi da quando si conoscevano finalmente si erano comportati come due adulti normali ed innamorati.
 
Il rumore della sveglia lo riportò sulla terra, Isabel aprì gli occhi e la spense borbottando qualcosa, poi si girò verso il suo
 
Mikey.
            -Sei ancora qui! Non sei scappato come fai di solito quando arriva il giorno-
            -Non potevo andare via senza dire nulla dopo l’altra notte…mi sarebbe sembrato come abbandonarti-
Lei lo abbracciò e lo baciò.
            -E’ stato bellissimo…non potevo nemmeno immaginare…-aggiunse lui.
            -Mikey…mi sembra di non essere mai stata amata prima di te-
 
Mentre si baciavano sentirono abbaiare, era Pedro che come al solito voleva attenzioni. Lei aprì la porta della camera e il
 
cagnolino saltò sul letto in mezzo a loro festoso.
 
Mikey preparò la colazione, quel giorno Isabel aveva un appuntamento importante, doveva portare i suoi disegni alla ditta, i
 
suoi capi erano vecchia maniera e non volevano immagini elaborate al computer, se non alla fine prima di pubblicarle,
 
quindi lei poteva lavorare come pittrice, anche se era in gamba anche con la computer grafica.
 
            -Isabel, è pronto, vieni che si fredda-
            -Arrivo! Secondo te sto bene vestita così?-
 
Indossava un tailleur nero attillato con due righe rosse parallele solo sul lato destro della giacca e sulla gonna al ginocchio,
 
sotto portava un top della stessa tonalità di rosso, le scarpe nere con tacchi rossi.
 
            -Sei bellissima….sono molto geloso, quanti anni ha il tuo capo?-
            -Credo che sia sulla cinquantina, sposato con due figli. Sua moglie sarà presente e non lo molla un attimo. Sei tranquillo adesso?-
            -No, non molto….lui è umano…-
            -E’ vero, ma non è bello e giovane come te!-
 
Si sedettero tavola a fare colazione, Mikey aveva ancora ben stampate nella mente le sensazioni incredibili della serata
 
precedente. Guardava la sua splendida ragazza che gli sorrideva mentre mangiava e gli parlava del più e del meno,
 
sembravano una coppia vera.
 
Poi Isabel dovette scappare per non fare tardi all’appuntamento, Mikey da bravo pulì tutto e le preparò qualcosa per il
 
pranzo per quando sarebbe tornata.  Per fortuna il suo lavoro le permetteva di lavorare da casa, così Pedro non sarebbe stato
 
solo a lungo.
 
Il problema però era entrare nelle fogne in pieno giorno senza essere visto. Gli venne un’idea, provò a scendere fino alla
 
cantina dell’edificio e guardò se poteva esserci un qualche passaggio. Fortunatamente trovò una botola che conduceva fino
 
alle fogne, adesso poteva entrare ed uscire dal palazzo senza essere visto, o almeno rischiava solo di incrociare i vicini di
 
Isabel.
 
Tornato al rifugio quel sogno di quasi normalità svanì, si era quasi sentito un po’ umano, ma tornare ad essere una tartaruga
 
non era male. Tutto felice raggiunse i fratelli nel dojo. Li trovò che stavano per cominciare gli allenamenti.
 
            -Ragazzi non è una splendida giornata?-
            -Non lo sappiamo, non stiamo in superficie di giorno come fai tu! Ti ha mica visto qualcuno?- chiese Raph, stranamente non fu Leo a fargli la predica.
            -No tranqui, ho trovato un modo per entrare ed uscire dal palazzo che mi porta diretto nelle fogne-
            -Come sta Isabel?- chiese Donnie.
            -Molto bene, anzi benissimo!- Rispose Mikey tutto pimpante.
            -Dì un po’ non è che ti sei drogato per caso?- chiese Raph a cui il buon umore del fratello dava un po’ fastidio.
            -No, uffa…ma uno non può essere felice così senza motivo?-
            -A me sembri un po' strano. O meglio, più strano del solito…si può sapere cosa hai combinato?- Chiese Leo.
 
Visto che Splinter non era ancora arrivato, Mikey non potè trattenere il segreto e raccontò tutto ai fratelli, in modo infantile, ma abbastanza chiaro.
 
            -Ma bene! Il nerd e lo scemo del villaggio sono stati i più in gamba di noi! – disse Raph un po’ scocciato e aggiunse -oppure anche tu Leo hai concluso con Karai a mia insaputa-
            -Non dire scempiaggini!- rispose Leo e poi chiese- Mikey…tu…con un’umana?- 
            -Nemmeno io credevo che avrei mai avuto il coraggio…infatti non sono stato io a cominciare…anzi io volevo scappare via…-
            -Il solito fifone, comunque bisogna per forza essere in due …- disse Donnie sorridente, era veramente felice per il fratello minore.
            -Ma siete stati attenti?- chiese Leo da fratello maggiore.
            -Sì Leo…non voglio metterla nei guai e non sappiamo nemmeno cosa potrebbe succedere…tu ne sai qualcosa Donnie?-
            -Non credo che ci siano rischi reali, però non si sa mai, voi state attenti-
 
Frel entrò nel dojo, come aveva promesso, cercava di partecipare agli allenamenti, anche se per il momento si limitava a
 
fare degli esercizi per forza e resistenza, senza usare la cintura Enerzonica; doveva costruirsi una vera massa muscolare in
 
modo naturale. Poco dopo arrivarono anche Beal, Astrid, Lisa e Splinter.
 
Beal era veramente troppo forte, probabilmente solo il maestro Splinter sarebbe stato in grado di atterrarlo, chiunque si
 
provasse a sfidarlo perdeva, compresa Lisad, la quale si arrabbiava moltissimo perché fino a poco tempo fa pensava di
 
essere il miglior soldato di Ni.
 
            -Ma cosa ti hanno dato da mangiare?- diceva la Niana bruna dopo che era stata gettata a terra come al solito da Big Bear, di nome e di fatto.
 
            -Sai benissimo che sono stato modificato geneticamente in modo da essere forte, anche più di qualsiasi umano. Se ti può consolare non sono molto felice di essere così mostruoso e poi tu rimani comunque il miglior pilota di Ni e forse anche di Terra-.
            -Come mai non ti piace essere così? Sei invincibile-
            -A qualcuno non piacciono i miei muscoli, dice pure che incuto timore…-
            -Questo qualcuno non è mica Nied?-
            -La fusione non lascia la minima privacy…se non fosse stato così importante non l’avrei mai fatta…-
            -Allora è lei giusto?-
            -Sì…-
            -Non sono convinta però che sia del tutto indifferente a te…Astrid non me l’ha voluto dire…ma credo che Nied ci abbia nascosto qualcosa…dopo Astrid è quella con maggior forza psichica…-
            -Ho anche io questo dubbio…è molto interessante quello che dici…pensi che Astrid mi direbbe cosa pensa Nied di me?-
            -No! Te lo puoi scordare se non l’ha detto a me figuriamoci se lo dice a te-
            -Proverò comunque a parlarle…-
 
Mikey quel giorno era scatenatissimo nessuno riusciva a stargli dietro, aveva affrontato Raph e l’aveva battuto, faceva gli
 
esercizi ancora più facilmente del solito. Splinter l’aveva notato, stava accadendo quello che aveva sempre sperato,
 
finalmente il figlio più piccolo era maturato.
 
Una volta tanto riuscirono a finire gli allenamenti senza troppi intoppi ed ognuno tornò alle proprie occupazioni preferite.
 
Beal approfittò del fatto che Donnie si era fiondato in laboratorio e la sua compagna non sembrava occupata in niente di
 
particolare.
            -Astrid? Ti posso parlare un momento in privato?-
            -Certo Beal, vieni nella mia stanza, qui c’è un po’ troppo trambusto-
 
In quel momento erano tutti nella stanza della TV, Mikey e Frel si stavano sfidando ai videogames, gli altri assistevano più
 
divertiti dai versi e le grida scatenate dei due più che dal gioco vero e proprio. Una volta da soli Beal chiese ad Astrid.
 
            -Scusami per quello che sto per chiederti…ma tu sai cosa pensa veramente Nied di me, non è vero?-
            -Perché mi fai questa domanda?-
            -Perché quando ho cercato di leggerle la mente ho trovato delle resistenze e anche Lisad mi ha confermato che tu potresti sapere qualcosa…-
            -Tu hai visto che Nied si proteggeva? Molto interessante…significa che hai una forza psichica molto alta, lo sapevi?-
            -Veramente no…ho fatto il test solo da piccolo e poi mi è stato detto che tanto non l’avrei sviluppata più di tanto-
            -Alloro dopo Nied forse sei tu quello più forte con la mente….bene è importante stabilire anche una gerarchia per
 
questo…comunque…potevo leggere i suoi pensieri, ma ho promesso di non rivelarli...ad ogni modo non ti sarebbero di
 
molto aiuto, è convinta di non volere avere un compagno…anche se non condivido questa sua scelta-
 
            -E non c’è niente che possa farle cambiare idea? Lo so che sono solo un soldato per lei…ma voglio almeno provarci…detesto avere rimpianti!-
 
            -Come ti capisco! Perché non provi a parlarci? Adesso è nella sua capsula che sta visionando dei dati medici di scoperte terrestri…è sempre aggiornatissima, sono ore che è là dentro forse tra poco avrà finito. Vai da lei-,
            -Grazie Astrid…ti sono riconoscente…-
            -Figurati non è niente…mi fa sentire un po’ meglio dopo la tortura a cui ti ho dovuto sottoporre…-
            -Tu hai fatto il tuo dovere...-
            -Lo so, ma a volte sapere questo non mi basta-
 
P.S. Ciao a tutti!
Leo si scioglie d’amore per Karai…sono ancora tutta intera quindi le fan di Leo non mi odiano poi troppo, grazie, siete state clementi :-P
Poi…è sì ho praticamente sfiorato il rating rosso  anche con Mikey! Gli sto dando una rivincita che merita! Spero di non aver esagerato, vi prego di farmelo notare, non riesco mai ad essere obiettiva.
Beal a quanto pare non è solo un Niano tutto muscoli ma ha un cervello interessante ed ha una bella cotta per Nied…
 
Grazie  a tutti voi che leggete numerosi e ad HB che riesce sempre a trovare interpretazioni interessanti ai miei capitoli!
:-*
Altair
 
   
 
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