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Autore: TakeruTakaishi    06/10/2015    1 recensioni
Sette ragazzi vengono risucchiati a Digiworld dove viene loro affidato l'incarico di evitare il ritorno dei temuti sette Signori Oscuri, che in passato erano riusciti a conquistare il Mondo Digitale, con l'aiuto delle forme reincarnate dei sette Paladini, i Digimon che in passato sigillarono nell'Area Oscura i sette Signori Oscuri e il loro capo.
Questa storia è già stata pubblicata su altri forum (sempre da me, che ne sono l'autore), ma se non volete rovinarvi la sorpresa, non andate a leggere il finale xD
Genere: Avventura, Mistero, Suspence | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Episodio 3: Scommesse pericolose

 

Lasciandosi alle spalle il villaggio, ormai distrutto, dei Prairiemon, i ragazzi arrivano nel villaggio adiacente, popolato da diversi Digimon. Molti di essi si domandavano cosa fosse successo quella notte nel villaggio vicino, poiché anche dal loro era stato possibile notare il fuoco.

“E’ da molto tempo ormai che i Fangmon turbavano la quiete di quel posto…” sibilò un Orochimon ubriaco appena uscito da un pub, “… ma mai avrei pensato che anche i Prairiemon stessi volessero distruggerlo…”

Al sentire di quelle parole, Giuly si arrabbiò, ma Sabry la rassicurò.

Dave le si avvicinò e la invitò a bere qualche bevanda del posto.

“Ma non sappiamo cosa bevono i Digimon!!” Suggerì Sonia.

“Beh, io ho sete!” disse in tutta franchezza Palmon, che entrò nel pub seguita da tutti gli altri Digimon.

Il locale emanava un forte odore di alcol e il barman era tutt’altro che rassicurante. ExTyrannomon era il suo nome. La sua forma? Un bestione rosa con una pancia la cui circonferenza faceva a gara con quella della città, pensò subito Theo.

Pigramente il barista afferrò una bottiglia di vodka e ne versò un po’ in un bicchiere. Quando gli fu posto davanti, Aaron lo rifiutò e Patamon accidentalmente lo fece cadere. ExTyrannomon si infuriò a tal punto che per poco non sparò una “Sfera Instabile” dalla zip del suo corpo. Patamon riuscì a calmarlo spiegandogli la situazione e ExTyrannomon indicò loro un foglio appeso con una graffetta ad un pilastro di legno nel locale.

Sonia si avvicinò con Alex ad esso e lesse:

“170° torneo all’arena sismica: si aprono le iscrizioni.”

“Dovremmo partecipare!” suggerì la ragazza con aria agguerrita mentre fece per prendere la penna posta su un tavolino lì vicino. Intuendo che su di esso vi erano i moduli per la partecipazione, Aaron le afferrò il braccio e le tolse la penna di mano, rimproverandola riguardo al fatto che nessuno di loro era abbastanza forte per partecipare a tale torneo.

“Uffa! Io speravo che Palmon digievolvesse in quel torneo!!” Ribatté la ragazza.

ExTyrannomon continuava a guardare storto i ragazzi da quando erano entrati per la prima volta in quel locale, quasi come li stesse tenendo d’occhio per evitare che combinassero guai…

Usciti dal pub, Sonia e Sabry, amiche d’infanzia inseparabili, adocchiarono una boutique “d’alta moda” e vi si precipitarono.

“Chissà come faranno quando si accorgeranno di non avere i soldi per pagare…” pensò Alex.

Theo si voltò un secondo per fare il punto della situazione. Una città in stile far west poco lontana da un paese di campagna in cui abitavano i Prairiemon…

“Digiworld è proprio strano…”

Nel frattempo Aaron e Dave presero Alex e lo trascinarono, contro la sua volontà ad uno di quei videogiochi da Luna Park in cui il giocatore deve fare più punti possibile tirando un pugno ad una specie di sacco. Dietro le spalle di Alex, che provava a inserire una monetina, “gentilmente offerta” da un Tapirmon di passaggio che, involontariamente, era stato colpito dalla Bomba d’Aria di Patamon (e sta a voi capire se è stato Patamon che involontariamente lo ha colpito o il se povero malcapitato, senza volerlo, è stato colpito…), per dare il via al videogioco, Aaron e Dave si passavano i soldi che lo stesso Tapirmon era stato così gentile a “donargli” dopo che questi lo avevano “aiutato” a rialzarsi, facendo “per errore” cadere il suo portafoglio e “raccogliendolo”.

“Ops!” aveva gridato Dave, “Ti è caduto il portafoglio!” Aveva aggiunto Aaron.

“Ma qui mancano dei soldi….!”“ Aveva esclamato Tapirmon.

“Ma qui manca una Raffica di Cristalli!” Aveva risposto Lopmon!

Insomma, quando Alex fece 6500 punti, Aaron dovette cedere i soldi che “gli furono gentilmente donati in segno di generosità” a Dave per la scommessa persa.

All’improvviso, poco lontano da lì, si udì un tonfo. Come se qualcuno o qualcosa avesse sbattuto la testa da qualche parte. Sonia e Sabry, sconsolate per non aver potuto comprare niente, avevano udito il frastuono e uscirono dalla boutique di corsa per raggiungere il posto dove, secondo loro, era successo il “delitto”.

Aaron e Dave interruppero il loro gioco d’azzardo basato su scommesse, a cui il povero Alex, “di sua spontanea volontà” prendeva parte, e inseguirono le ragazze nel tentativo di fermarle. Solo Giuly non si riusciva a trovare. Perfino Theo, che si trovava in un negozio di scarpe lì vicino, udì il botto e corse insieme agli altri.

Poco distante da dove si trovavano prima, in un vicolo sabbioso e polveroso, una banda di Digimon capeggiata da un Saberdramon stava dando luogo ad un impari pestaggio. Theo puntò il Digivice contro Saberdramon, un grosso uccellaccio nero munito di dentatura.

“Saberdramon, Digimon Volatile di livello campione. La sua tecnica: Colpo d’Ali Eclissato!”

Saberdramon si voltò rapidamente, così come i suoi sgherri:

“Lynxmon, Digimon Animale, Livello Armor. La sua tecnica: Turbine Termico!”

Lesse Alex dopo aver puntato il suo DS verso gli sgherri.

“Siete in tre! Perché state attaccando quel povero Digimon?” Chiese poi con un tono rimproverante.

“Non ti impicciare, ragazzo! Ti conviene stare fuori dai nostri affari!” Sibilò Saberdramon, poi con un cenno, fece segno ai Lynxmon di dileguarsi.

“Sei ferito… dove ti fa male?” Domandò Sabry al Digimon dolorante, che era stato scagliato con violenza contro un muro di cemento.

Sabry, dal canto suo, si era sempre occupata di medicina. Sua madre era una rinomata chirurga della zona e lei si era fin da piccola appassionata al mestiere del medico.

“Sto bene. Non ho bisogno del tuo aiuto!” Affermò il Digimon.

“Si chiama Gwappamon…” Affermò Aaron, poi riferì il resto di ciò che lesse sul Digivice: “E’ al livello campione e la sua tecnica è Raffica di Dischi!”

“Non possiamo abbandonarti in queste condizioni!” Insistette Sabry.

“Ti ho già detto che sto bene!” Ripeté Gwappamon mentre cercava insistentemente di rialzarsi da terra.

Ma le ferite alle gambe glielo impedivano.

Sonia, che era sempre stata una ragazza impulsiva, gli diede una violenta botta in testa, mentre Palmon lo afferrò con le sue Liane Avvolgenti.

Quando Gwappamon si risvegliò, intorno a lui vide una stanza pulita, con un vaso di fiori sulla finestra aperta. Si avvicinò ad essa e si affacciò:

“Piccoli impiccioni! Gli avevo chiesto di lasciarmi lì!”

“Ti sembra il modo di ringraziare qualcuno che ti ha salvato la vita??”

Ryudamon si avvicinò al malato.

“Digimon cattivi come quelli non si trovano in giro… anche se noi abbiamo incontrato di peggio…”

“Non mi interessa… io ho delle priorità!”

“Quelle di farti pestare da un gruppo di Digimon? Cosa gli hai fatto…??”

Gwappamon e Ryudamon si fissarono a lungo, poi Gwappamon aprì la bocca, quasi per parlare.

 

Nel frattempo, gli altri si misero a cercare Giuly e Fanbeemon che si erano rintanate in una vecchia taverna puzzolente. Quando Sonia entrò in essa si accorse subito della gentaglia che la frequentava. Il barista, che il suo Digivice identificò come Raremon, emanava un forte odore di fogna e i Digimon che erano seduti al bancone erano perlopiù Digimon intermedi ubriachi che cantavano vecchie canzoni piratesche.

Seduta, su di una sedia scricchiolante, ad un tavolo di legno, Giuly e Fanbeemon si stavano dando alla pazza gioia ad un poker con altri Digimon clienti della taverna.

“Ne cambio tre!” Esclamò la ragazza.

Fanbeemon osservava attentamente la scena. Sonia si avvicinò a entrambe e sbarrò gli occhi.

“Ne cambio una!” Controbatté l’altro Digimon, un Digimon orribile e giallognolo.

Il Digivice lo identificò come Cyclonemon, un Digidrago di livello campione la cui tecnica è “Calura Fondente”.

“Full!” Enunciò il Digidrago mostrando la sua mano e allungando una mano verso gli orecchini d’oro della ragazza.

“Non vedo i tuoi soldi…” Disse lei tranquillamente.

Ritraendo le mani Cyclonemon, con aria stordita, chiese il senso di quelle parole.

“Non vedo i soldi che mi devi… tu hai fatto full? Capisco, ma io ho una scala reale… e pretendo i tuoi soldi!” disse lei mostrando le carte che aveva in mano.

Cyclonemon, che aveva sempre vinto tutte le partite di poker a cui aveva partecipato, si rifiutò di consegnarle il denaro e, pronto ad attaccare, fece cenno di spalancare le fauci. In quel momento Fanbeemon digievolse Waspmon e lo scaraventò fuori dal locale.

Tutti gli altri Digimon lì presenti guardarono con occhi spalancati la scena e Cyclonemon spinto fuori da un attacco del Digimon della ragazza. Impauriti si allontanarono quindi da lei e Waspmon, la quale non tardò molto a recuperare i soldi per la partner.

Sonia e Giuly si fissarono, poi la prima la afferrò per il braccio e la spinse fuori. Waspmon, il cui istinto era quello di aiutare la partner, non osò avvicinarsi dopo che Sonia la guardò storta, mentre Palmon le aspettava fuori.

Così, tutte e quattro si incamminarono con Giuly e Waspmon, regredita Fanbeemon, raccontando cosa era successo quel pomeriggio a Gwappamon.

“Dove l’avete portato?” chiese Fanbeemon.

“A casa sua. Ci siamo fatti dire da un paio di paesani quale fosse e ce lo abbiamo portato. Alex, Theo, Aaron, Sabry e Dave sono andati a cercarvi, ma solo noi vi abbiamo trovate in quel pub… Intanto Ryudamon è rimasto a tenere d’occhio che Saberdramon e i Lynxmon non tornassero…” le rispose Palmon.

 

Intanto, Gwappamon aveva raccontato la sua storia al Digimon di Alex. Gli aveva detto del debito di gioco che aveva con uno dei due Lynxmon e con il capo della loro banda, Saberdramon. Raccontò a Ryudamon dei suoi problemi finanziari e che l’unica speranza che gli era rimasta erano le scommesse… gli raccontò che all’inizio le vinceva spesso, ma che poi ha iniziato a perderle e si è indebitato con quei tipi.

“Ma che senso ha pestarti… non otterranno niente così!”

“Loro vogliono spaventarmi per fare in modo che io mi sbrighi a dare loro i soldi…domani ci sarà il torneo. In palio ci sono molti soldi. Ho intenzione di iscrivermi per vincere il premio e consegnarlo a loro…”

“Non credo che ne avrai le forze…”

“Non mi importa! Se non ci provo non lo saprò mai!” Lo interruppe bruscamente Gwappamon.

Quando i ragazzi tornarono indietro e dopo aver ascoltato quello che era successo quel pomeriggio a Gwappamon, provarono a impedirgli di partecipare al torneo, ma la volontà di questo di partecipare al combattimento per riscattare il debito era troppo alta per essere fermata.

“E poi?” chiese Sabry: “E poi cosa farai? Una volta che avrai riscattato il debito, non avrai soldi e continuerai a giocare d’azzardo… la storia si ripeterà!!”

“Non mi interessa… la mia speranza è quella di riuscire a…” Ma non finì la frase. Era una cosa che Aaron non permise:

“La tua non è speranza, è follia. Non puoi sperare qualcosa e attendere che accada senza fare niente. In questo caso, mi dispiace, ma non possiamo aiutarti.”

Le parole di Aaron furono dure e Gwappamon si ritrasse.

Aaron era stato molto duro a dire quelle parole. Ma aveva ragione. La sua non era speranza, ma una stupida utopia. Così Gwappamon se ne andò dalla stanza e si iscrisse al torneo. Da solo.

 

Mentre tutto ciò accadeva, nelle retrovie della città i Lynxmon e Saberdramon avevano fatto un brutto incontro…

“Chi sei? Osi metterti in mezzo al nostro cammino?”

“Non ha importanza, né chi sono e né il vostro cammino. Ci servite per uno scopo più elevato! Abbiamo bisogno del vostro aiuto!”

“Chi sei? Rispondi!”

“Calma i bollenti spiriti, Saberdramon!”

“Come ti permetti!! Non sai chi sono io? Io sono il potente Saber…”

Ma non finì la frase. Witchmon fu più veloce. Una parete d’acqua inondò il corpo del volatile, che si scompose in dati.

“D’ora in poi obbedirete solo a me!”

I Lynxmon, un po’ per paura e un po’ perché avevano riconosciuto la strega come capo branco, chiesero gli ordini.

 

Il giorno dopo, come previsto, il torneo ebbe luogo. Tutti i Digimon che avevano intenzione di iscriversi all’ultimo secondo avevano formato una lunga fila davanti ad un piccolo tavolo, dietro cui un vecchio Digimon barbuto prendeva i nomi degli ultimi partecipanti stessi.

“Povero Gwappamon… rischia molto!” Pensò Alex, che teneva per mano il suo Digimon in attesa di passare la porta del metal detector digitale.

“Siamo nella fila centrale. I migliori posti che sono riuscita a trovare…” Disse Sonia con voce squillante.

Anima di buon cuore era Sonia: specie per il metodo usato per trovare i biglietti. Gli avevano finiti… per sua fortuna, un gruppo di Gazimon ne aveva un po’… i Gazimon avevano fame, così Sonia provvide a fornire loro il cibo necessario. Solo che “per pura disattenzione”, fece rovesciare la cassa di angurie sulle teste dei malcapitati Digimon, che, poveretti, caddero e batterono la testa.

“Ooh! Come mi dispiace… sono così goffa!” Aveva detto lei ai poveretti che negli stenti di rialzarsi avevano lasciato per terra i biglietti.

“Come posso avervi fatto così male?”

La ragazza era famosa per la sua capacità di farsi amare anche dai nemici, a patto che fossero uomini però… e questo ad Aaron non era mai piaciuto, ma d’altronde la cassa di meloni che cadde poi in testa ai malcapitati Gazimon era stata un po’ più voluta della prima cassa di cocomeri!

“Quando i poveretti si sono rialzati hanno pensato che i biglietti fossero stati trasportati dal vento… poveri…”

Sonia aveva assunto quasi un’aria dispiaciuta… ho detto quasi.

“L’incontro all’arena sta per iniziare! Affrettatevi!” Disse la voce dell’altoparlante.

Pochi quarti d’ora dopo, Gwappamon scese in campo. La folla fischiava e urlava “buuh!” al poveretto, così che Alex dovette reagire e chiedere al suo Digimon di far svenire l’ancor più povero Vegiemon a lui di fianco.

“Che l’incontro abbia inizio: Gwappamon contro i Lynxmon!”

Quelle parole fecero raggelare il sangue a tutti nell’arena, soprattutto a Gwappamon.

Due bestioni infuocati saltarono sul ring e si prepararono all’attacco.

“Via!” Gridò il giudice.

Gwappamon fece segno di resa, ma i Lynxmon lo attaccarono con un getto di fiamme.

Il Digimon non riuscì ad evitarlo e cadde fuori da ring.

Nel tentativo di rialzarsi, il primo Lynxmon lo afferrò per la testa. Il pubblico in delirio.

Alex si alzò e corse dal Digimon, seguito da Ryudamon. Giuly si alzò con lui e Fanbeemon digievolse ancora Waspmon, che allontanò i Lynxmon.

“Sei un folle Gwappamon! Non puoi pensare di combatterli da solo!”

“Infatti io ho detto che mi arrendevo… ma poi ho ritrattato perché mi sono tornati in mente i soldi!”

“Come potete permettere a quei due di lottare insieme? Non è corretto!!” Disse furibonda Giuly mentre tirava per i capelli uno dei due giudici, che spaventati se la diedero a gambe.

I Lynxmon, intanto, erano riusciti a disfarsi di Waspmon.

Gwappamon lanciò una Raffica di Dischi ai nemici, ma l’attacco risultò vano.

“Turbine Termico!!” Gridò uno dei due.

Ryudamon si richiuse nella corazza che ha sulla schiena e si frappose tra Gwappamon e la fiammata di Lynxmon.

“Non potrò stare qui a lungo!” Disse.

“Ryudamon vieni via di lì!” Lo implorò Alex che era al di fuori del ring.

Il pubblico urlava in delirio e incitava i Lynxmon ad eliminare i tre Digimon.

Ryudamon mollò la presa e venne invaso dalle fiamme, per poi cadere oltre il palco.

“No! Ryudamon!”

Sonia si alzò di scatto con Aaron e Theo:

“Ryudamon, rialzati!!” gridarono.

“Ryudamon, reagisci! Puoi farcela!” Si aggiunse Dave.

“Devi combattere! Fagli vedere la tua vera forza! Non devi lasciarti sopraffare da quei due stupidi!! Sono dei rimbecilliti!” Insultò Sabry, al che tutti la guardarono con aria stupita.

A quel punto tutto il pubblico si mise a ripetere gli incitamenti e ad insultare i Lynxmon.

Una pioggia di applausi invase l’arena e Ryudamon si rialzò motivato a sconfiggere i nemici. Ma un’altra vampata lo fece scivolare e battere la testa.

“Ryudamon, no!” Alex si precipitò sul ring. Prese Ryudamon tra le braccia.

“Perché lo hai fatto? Perché metti a repentaglio così la tua vita?”

“Stupido! Non vorrai che io deluda la folla?” Disse tossendo.

Poi chiuse gli occhi e perse i sensi. Uno dei Lynxmon fece per aprire la bocca ed emettere ancora un getto di fuoco. Ma ecco che il pubblico, rimasto in silenzio dopo che Ryudamon venne colpito, riprese gli incitamenti. I Lynxmon, incavolati per gli insulti che gli volavano addosso, si misero a minacciare la folla con vampate e lingue di fuoco. Alex, fece cadere una lacrima su Ryudamon, il quale riaprì gli occhi. Ma Alex lo notò. Notò lo sguardo di un lottatore che non si arrende facilmente. Lo sguardo vendicatore del suo Digimon. In quello sguardo non riconobbe un Ryudamon, riconobbe IL SUO RYUDAMON! Questo si alzò e i Lynxmon lo colpirono ancora, ma il Digimon ne rimase illeso. Gwappamon guardò stupito il Digimon illuminarsi e cambiare forma.

“Ginryumon!!!!” Gridò il nuovo Digimon a quattro zampe nato dalla Digievoluzione di Ryudamon.

“Ecco di chi era quello sguardo!” Esclamò Alex sorridendo: “Avanti Ginryumon! Fai loro vedere la tua grande forza!”

Waspmon si unì alla lotta e colpì i Digimon col suo Pungiglione Laser.

“Freccia Perforante!” Annunciò il nuovo Digimon. Una lancia appuntita di ferro uscì dalla bocca del drago e perforò il primo Lynxmon facendolo scomporre in dati.

Il secondo Lynxmon provò ad attaccare ancora, ma la corazza di Ginryumon era troppo forte per essere perforata. Un altro attacco di Waspmon fece sbilanciare l’avversario, che cadde dal ring e pestò violentemente la testa.

Il pubblico continuò ad incitare la morte di Lynxmon, ma Alex corse davanti a Ginryumon e gli chiese di non farlo:

“Non occorre… penso che abbia capito.” Quelle parole calmarono il drago.

“E’ stata lei! Lei mi ha costretto!”

Lynxmon sofferente si alzò, ma ricadde subito in preda alla debolezza dovuta al colpo subito sbattendo la testa, ma provò a riparlare:

“Quella strega! Ci aveva obbligato a partecipare a questo torneo per eliminare voi! Gwappamon era solo un ostacolo!”

“Credo che parli di Witchmon!”

Aaron e Sonia erano scesi dai posti a sedere insieme ai loro Digimon.

“Credo che pensasse che ci fossimo iscritti al torneo perché non avevamo un soldo e qua a Digiworld avevamo le mani legate…” Ipotizzò Aaron.

“Meno male che abbiamo Giuly!” Rise Sonia riferendosi alla contingente vincita dell’amica.

“Sì, ma quello che conta è che Saberdramon e la sua banda non ti diano più fastidio!”

Disse poi Ginryumon guardando Gwappamon e successivamente spostando lo sguardo sul partner. “Già!” Confermò lui.

“L’ha ucciso! Quella Witchmon ha ammazzato Saberdramon!” Affermò Lynxmon.

“Gli sta bene!” Disse Sonia.

“Non essere così cattiva, Sonia! Infondo parliamo di un omicidio! Digimon o esseri umani, sempre un assassinio è…” Disse Theo, che li aveva raggiunti.

“Comunque sia, adesso sappiamo che questa strega ha davvero intenzione di eliminarci, ma chissà perché…” Pensò Dave tra sé e sé.

“E  in ogni caso, Lynxmon, adesso hai imparato la lezione…”

“Mio fratello era stato ingannato da quel Digimon! Gli aveva sottratto tutti i soldi!” Disse poi l’ex nemico indicando Gwappamon.

“La mia storia è ben diversa…” Continuò poi il Digimon, raccontando la sua versione.

“Non lo sapevo… se ce l’avessi detto prima…”

“Il vostro comportamento è stato scorretto, in ogni caso!” Aaron prese la parola: “Avete minacciato un Digimon assai più debole di voi e per di più in gruppo!”

“Non avevamo intenzione di fargli del male…”

“Ma lo avete fatto… ed è questo che conta!” Sonia parlò così duramente che Lynxmon si alzò con le poche forze rimaste e se ne andò.

“Vigliacco! Codardo!” Urlò il pubblico.

“Penso che la vergogna sia una punizione fin troppo adeguata per quel Digimon!”

“Un po’ mi dispiace… “ Affermò Aaron. “Se uno dei miei due fratelli minori morisse…” si interruppe.

“Non ti comporteresti comunque così.” Concluse Dave: “No, ti conosco fin troppo bene!”

Aaron si girò, conscio che quell’avventura era servita a tutti qualcosa. Patamon lo seguì e, attaccatosi al suo avambraccio, si addormentò.

 

Quella sera i ragazzi salutarono Gwappamon e Giuly, in particolare, si avvicinò a Cyclonemon, che indietreggiò impaurito.

“Non voglio farti del male, ma ricorda che i debiti di gioco si pagano, comunque. Ecco, questi sono i tuoi soldi…” Porse un sacco.

“Non posso accettarli. Gli hai vinti onestamente ragazzina e te li meriti… vattene!”

Giuly lo guardò storto e pensò sorridendo: “ forse onestamente, ma non legalmente…”  

Cyclonemon si corresse: “Volevo dire che puoi raggiungere i tuoi amici!!” Disse scusandosi.

Giuly fece finta di niente, diede un’ultima occhiata a Gwappamon facendo lui un segno di saluto e raggiunse il gruppo. Insieme lasciarono il paesino.

 

FINE CAPITOLO 3

  
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