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Autore: TakeruTakaishi    06/10/2015    1 recensioni
Sette ragazzi vengono risucchiati a Digiworld dove viene loro affidato l'incarico di evitare il ritorno dei temuti sette Signori Oscuri, che in passato erano riusciti a conquistare il Mondo Digitale, con l'aiuto delle forme reincarnate dei sette Paladini, i Digimon che in passato sigillarono nell'Area Oscura i sette Signori Oscuri e il loro capo.
Questa storia è già stata pubblicata su altri forum (sempre da me, che ne sono l'autore), ma se non volete rovinarvi la sorpresa, non andate a leggere il finale xD
Genere: Avventura, Mistero, Suspence | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Episodio 5: La principessa

 

Voltandosi verso il castello, Sonia si chiese quale genere di Digimon vi abitasse. Lei e Sabry erano arrivate in quel posto ormai da qualche ora, ma non gli era stato ancora concesso il permesso di entrare. Annoiata per l’attesa e scocciata dalla spavalderia dei Digimon guardiani del castello, Sabry afferrò una pietra dal prato fiorito e fece per scagliarlo ai Sunflowmon, ma Sonia la fermò.

Sabry d’altronde aveva imparato ad agire d’istinto parecchie volte in vita sua. Palmon tornò dal giro d’ispezione:

“E’ un settore in cui prevalgono Digimon vegetali!” Borbottò.

“Ah sì? Non l’avevamo notato…” ironizzò la partner.

Palmon assunse un’espressione imbronciata: “Ma scusa, me l’hai chiesto tu di andare a controllare…”

“Sì, ma volevo che tu notassi qualcosa o qualcuno…”

“Del genere??”

“Witchmon o qualche suo seguace o addirittura quei ciondoli di cui parlava Azulongmon l’altro giorno…”

“Ma non posso sapere come sono fatti quegli affari..:!!” Ribatté Palmon che stava iniziando a scocciarsi. Poiché Sonia si accorse di questo, restò zitta e afferrò il suo Digimon per la zampa, andando incontro ai Sunflowmon che, minacciati dal rapido ritorno di lei, la attaccarono con un “Raggio Abbagliante”.

Sonia lo schivò di colpo, ma Palmon venne letteralmente cotta da quell’attacco.

“Chi siete voi per attaccarci così? Noi vogliamo entrare in quel castello e parlare col suo sovrano!”

Sabry, che si era riproposta di usare toni gentili, prese la parola: “Vorremmo sapere da che parte dobbiamo andare per ritornare al bivio… una tempesta nera ci ha letteralmente spazzati qui… stiamo cercando i nostri amici.”

I Sunflowmon si guardarono. “No!” esclamarono.

“Senza speranze…” si rassegnò Salamon.

Sonia decise di andare a perlustrare la città e chiedere informazioni.

“Mannaggia!” Esclamò Sabry, “La tempesta mi ha fatto cadere di fondoschiena! Mi fa male il sedere! Non posso andare in giro co…” non finì la frase che si dovette voltare di scatto. Dietro di lei, immobile, vi era un Mushroomon che aveva “appoggiato” la sua mano sul sedere di lei. Sabry gliela tolse delicatamente e Salamon provvide ad “allontanarlo”.

“Quel Mushroomon starà attento la prossima volta.” Affermò lei.

Sonia, che non fece caso all’accaduto, fermò un Kiwimon che passeggiava per strada.

“Mi scusi, non è che lei ci potrebbe dire chi è il sovrano di questa regione?”

“Questo è il settore dei fiori di loto!” rispose quello spavaldamente, “Qui è sovrano il principe Kabukimon!”

“Il principe Kabukimon…” si ripeté tra lei e lei con tono interrogatorio.

Poi l’altro riprese: “Ma il principe sta molto male… sta per morire e nel settore sta per infuriare una terribile guerra per decidere chi sarà il successore…”

“Cosa??? Una guerra??”

“Sì… è molto triste, ma… voi dovete morire!!”

Sonia tirò uno schiaffo al Digimon, che cadde. “Guai a te infame! Io sono una ragazza che non si fa dire le cose due volte prima di agire, e questa ne è la prova!!”

“S-sì!” deglutì l’altro che si diede alla fuga al più presto che poté.

“Certi Digimon sono proprio maleducati!” Ribatté Sabry.

“Eggià!” Confermò l’altra.

Quando Sabry finì di parlare, uno dei Sunflowmon si avvicinò lei: il padrone è pronto a ricevervi…

 

Il castello era arredato con fiori e piante ovunque e d’altronde la cosa era intuibile anche dall’esterno: le mura del maniero erano ricoperte di rampicanti fioriti.

La sala in cui Kabukimon era sdraiato, su un letto a baldacchino, era decorata con dipinti di ogni genere.

Sonia intravide il volto del Digimon malato e vi puntò il Digivice:

“Kabukimon. È un Digimon mutante di livello Armor. La sua tecnica: Sakura Fubuki!”

Sonia si fermò non appena vide che questo aprì la bocca.

“Raccontano la storia di Digiworld.” Parlò il sovrano che faticò a parlare. Poi indicò una parte del quadro verso il centro. “Eccola lì. È lei che ha fondato questo settore.”

Al centro del dipinto troneggiava una figura femminile con un lungo mantello verde e un vestito rosso.

“Lei è la dama misteriosa. Così la chiamiamo qui. Nessuno sa quale sia il suo vero nome, però…” il Digimon si fermò.

“Però cosa? Non ce la fa a parlare?” Chiese Sabry avvicinandosi al letto.

“però molti…” il Digimon tornò a parlare normalmente: “pensano che sia uno dei Paladini che salvarono Digiworld nel lontano passato!”

“Che cosa? Uno dei Paladini leggendari di cui parla la leggenda?”

“Sì… ma non si sa se è così… è solo una leggenda. Voi cosa sapete?”

“Ben poco. Azulongmon ci ha detto che…”

“Azulongmon?” La fermò Kabukimon, “Voi avete incontrato lui?”

“Sì.” Affermò Sonia. “Azulongmon ci ha detto che i sette Paladini salvarono Digiworld dalle grinfie dei sette demoni che lo dominarono despoticamente…”

“E’ così. I sette Paladini diedero la loro vita per sigillare i sette Signori Oscuri in un posto dove alberga il male: l’area oscura. Comunque questa è un’altra storia. Cosa siete venute qua a fare?” Domandò allora il sovrano.

“Noi siamo state portate qui da uno strano tornado. Eravamo in un gruppo di sette esseri umani e sette Digimon e siamo state divise dagli altri. Ci chiedevamo se lei sapesse come fare a tornare indietro…”

“Prima mi dovete dire dove volete tornare.”

“Non sappiamo di preciso dove si trova… era una strada lunga che terminava con un bivio. Lei magari…”

“E’ da molto tempo che sono qui.” La interruppe: “ormai credo di conoscere questo posto molto bene. Proseguite per la strada che scorre accanto al fiume che alimenta il fossato. Se la seguirete arriverete dritte dritte al bivio di cui parlate!” Disse sorridendo il principe.

“Grazie infinite!” disse la bionda mentre fece segno a Sonia di uscire.

Fu allora che un Digimon dalle sembianze vegetali irruppe nella stanza.

“E’ scoppiata! La rivolta che temevamo è scoppiata, sire!”

“Cosa? Dobbiamo subito fare qualcosa…!” sbottò lui alzandosi dal letto con fatica.

 

Fuori dal castello, numerosi Digimon piante lottavano senza sosta per il trono. Sonia si affacciò alla finestra ad osservare quello che lei aveva definito come “disgustoso scempio”. Sabry era conscia dei metodi poco ortodossi da sempre utilizzati dall’amica. Vi ricordate della sua compagna di classe, Chiara? Ebbene, Sonia era sempre stata del parere che le ragazze un po’ troppo mielose fossero inutili alla società e dovessero essere, come dire… “raddrizzate”!

Quando Sonia entrò in classe, quel giorno, Chiara si era già messa d’accordo con altre due ragazze ed il suo “gioiellino” per insultare Sonia rinfacciandole di vestirsi come una fiorista (a causa della rosa fermata sul cerchietto). Sonia, che non ha mai avuto un pelo sulla lingua, di tutta risposta le diede della prostituta e le mollò un ceffone, dopo il quale, la ragazza non attaccò più Sonia da sola. Ma d’altro canto il resto delle ragazze stava bene attento a tirarle dietro qualche “parola di troppo”.

Sonia, quella volta, non si resse in piedi dalla voglia di partecipare alla rivolta, ma Sabry la fermò. I loro Digimon non erano decisamente in grado di competere con una massa così popolosa.

Palmon continuò imperterrita ad osservare la battaglia senza poter fare niente. Fu allora che il principe uscì dal castello e la raggiunse.

“Queste lotte sono una rovina…”

“Ma perché non nomini tu un erede?”

“Perché il popolo non lo accetterebbe.”

“E’ una rivolta troppo sanguinolenta. Che popolo ci sarà al termine di essa?”

“Non ci sarà di sicuro un popolo forte come prima. Io sono vecchio. Ho regnato su questo posto molto tempo. E ti voglio confidare una cosa….”

“Che cosa?” Palmon si sedette ai piedi di Kabukimon.

“Vieni con me.”

 

Kabukimon fece strada a Palmon nel castello e tornò nella sala in cui era confinato a letto.
“Il dipinto di prima. Bisogna leggerlo a partire da qui.” Il principe si soffermò indicando un punto celato nell’angolo alto del muro.

“Guarda. Prima di questo villaggio esisteva solo polvere qui. I Digimon erano stanchi e affamati, la pioggia non cadeva quasi mai. Fu allora che apparve lei. Io c’ero, sai? E sono tutte vere quelle dicerie. Lei era una di loro! Portò la fecondità in questo settore, che si riempì di fiori e la pioggia cominciò a cadere. E quando i sette Signori Oscuri assunsero il comando di Digiworld lei mi si avvicinò e mi disse…” il ricordo nella mente di Kabukimon era così vivo che ancora poteva sentire quelle parole:
“Io mi assenterò a lungo. Mi sono unita ad un gruppo di ribelli. Affronteremo le forze del male e ti prometto che le sconfiggeremo. Ma dopodiché non so quello che accadrà di me. Potrei sopravvivere e ritornare qua. Ma se così non fosse, tu devi proteggere questo settore da loro. Me lo prometti?”

Kabukimon riferì le esatte parole. Ricordò ancora di averle promesso che si sarebbe occupato lui di tutto ciò. Palmon lo seguiva, ma anticipava nella mente il suo racconto come lo avesse vissuto di persona.

“Ma il popolo come la prese quando lei ti ha dato il suo trono?”

“Il popolo appoggiava ogni sua iniziativa, mia cara, non hanno avuto nulla in contrario alla mia ascesa al trono.”

“E perché allora non fai anche tu come ha fatto la paladina in passato, affida il tuo regno a qualcuno che sia consono a questo ruolo!” Suggerì Palmon.

“Ci ho già pensato, ma sfortunatamente nessun Digimon mi è sembrato mai adatto. Guardali… stanno lottando come degli stupidi idioti per il potere.”

Palmon riusciva a capire il perché Kabukimon non avesse scelto qualcuno che lo potesse sostituire, ma la rivolta ormai era iniziata e lei era del tutto intenzionata a fermarla!

 

Nel frattempo, Sonia e Sabry, accompagnate da Salamon erano scese in mezzo alla rivolta per provare a convincere i popolani a fermarsi.

Sonia lasciò il compito a Sabry, mentre lei andò proprio nel mezzo dei “dimostranti”. Proprio da lì riuscì a scorgere un Digimon rannicchiato per terra in un angolino della piazza. Sonia gli si avvicinò: “Chi sei?”

“Sono Floramon!”

“E perché stai rannicchiata qui?”

“Perché ho paura e voglio che la smettano!”

Sabry, da dove si trovava al momento, si diresse verso Sonia non appena la vide parlare con qualcuno. Ma mentre cercava di raggiungerla vide un Digimon rosso a forma di diavolo parlare alla folla:

“Volete il trono?” e la folla urlò il suo consenso.

“E allora dovrete lottare per averlo! Queste sono le ultime volontà del vostro sovrano!”

A Sabry parve strano che un Digimon dalle sembianze di demone abitasse in un posto simile, quindi estrasse il Digivice, ma non fece in tempo a puntarlo sul Digimon, che questo, quando la vide scappò volando.

“E’ fin troppo strano! Che ci fa un Digimon come quello qui, e perché è scappato…?”

Intanto, Sonia stava cercando un nascondiglio per Floramon, che non aveva intenzione di combattere.

Ma la battaglia si fece ancora più incessante dopo l’intervento di quel Digimon e le vie di fuga erano assai ristrette.

 

Intanto Boogeymon tornò da Phelesmon.

“Ho fatto ciò che mi avete ordinato, mio signore.”

“Bene. In questo modo quelle due stupide umane finiranno schiacciate nella rivolta!!”

Ancora una volta nella stanza si udì una voce cupa e penetrante.

“Phelesmon…”

Phelesmon corse al calderone, ma ormai ogni immagine era scomparsa.

“E’ sempre più vicino!” Borbottò tra sé e sé.

 

Sonia provò a farsi spazio nella rivolta per permettere a lei, Palmon, Floramon e a Sabry e Salamon, che nel frattempo le avevano raggiunte.

“Come facciamo? qui la strada è impraticabile!” Notò Sabry mentre scansò un Digimon piccolo e ripugnante.

“Non ne ho idea, se solo qualcuno ci desse una mano!!”

In quel momento il volto di Sonia si illuminò.

“No e poi no!” Negò Palmon. “Non vi trasporterò mai con le mie liane lassù!” Disse indicando il castello.

“Ma tu devi solo tirare Floramon!” Ribatté Sonia.

“Ah beh, se è così… Liane avvolgenti!!” Palmon si aggrappò al balcone del castello e dall’alto ripeté: “Liane Avvolgenti!” Nuovamente le liane avvolsero Floramon e lo trascinarono sul balcone. Poi Palmon ridiscese.

“Perfetto possiamo pensare a fermare la rivolta adesso!”

 

Intanto Kabukimon aprì la finestra e fece entrare Floramon.

“E tu chi sei? Ti hanno portata qui due esseri umani?”

“Sono Floramon e… sì.”

“Capisco… ciò significa che ti hanno portata via dalla rivolta…?”

“Oh sì, principe Kabukimon, ma non fraintenda… io ero spaventata e la ragazza mora mi ha solo fatto un favore…”

“Quella accompagnata da Palmon?”

“Sì…”

“Capisco…!”

 

La rivolta era devastante. Digimon su Digimon perdevano la vita inutilmente.

“E’ una follia! Una lurida follia! Perché si fanno tanto male? Dove vogliono arrivare con tanto dolore?”

“Sonia…” sussurrò Palmon all’udire le parole della partner.

“Non posso crederci che uno di questi folli potrà mai diventare il sovrano di un settore come questo e governarlo nella legge e nell’ordine!!”

“Sonia…”

“Non posso permetterlo!!!”

A quel punto la rivolta cessò. Palmon fu invasa da una luce abbagliante e quando riaprì gli occhi il suo corpo era cambiato. Ora poteva vedere bene tutta la piazza. Poteva vedere le sofferenze che quei Digimon stavano passando. Così, Togemon, Digimon Vegetale di livello Campione, prese Sonia, Salamon e Sabry tra le sue mani ricoperte da guantoni rossi e scansò i Digimon nella folla.

“Dovete finirla!” gridò Sonia: “Voi siete degli stolti! Pensate che lottando capirete chi di voi ha le capacità di un leader?”

In quel momento Kabukimon si affacciò alla finestra.

Sonia riprese: “Un vero sovrano è qualcuno che sa tenere i suoi sudditi calmi e che sa fermare le rivolte! Non qualcuno che rade al suolo la sua stessa città per il potere!”

Davanti a quelle parole tutti i Digimon si scatenarono e andarono addosso a Togemon.

“Raffica di Spine!” il Digimon gridò.

Una tempesta di spine avvolse l’area. Tutti i Digimon caddero a terra e ci volle un po’ perché si riprendessero.

Sonia sorrideva al suo Digimon appena digievoluto.

“Sei stata fantastica Palmon!”

“Togemon!” Disse lei facendo l’occhiolino alla partner.

“Oh sì, certo! Togemon!!”

La rivolta si placò di colpo.

“Ascoltatemi!” Riprese Sonia. “Kabukimon è stato investito del suo potere direttamente dal Digimon che fondò questo settore! Lasciate che sia lui a scegliere il suo successore!”

Kabukimon ebbe un sussulto. Per qualche secondo sembrò onorato di poter parlare alla folla, come non lo avesse mai fatto.

“Per quanto mi sembri strano, la ragazza ha ragione. Un bravo capo riconosce quando abbandonare il proprio trono. Un bravo leader sa a chi consegnarlo. Fino ad ora non mi è mai venuto in mente un Digimon che potesse prendere il mio posto! Ma oggi la questione è diversa!”

 

Intanto, Phelesmon osservava la scena dal suo calderone. Non riusciva a capire. Non poteva nascondere le sue perplessità nel comprendere come un mucchio così largo di Digimon potesse farsi sottomettere da un colosso come Togemon.

“Vai e scatena l’inferno!”

“Sì padrone.” Rispose Boogeymon che nel frattempo era apparso dal nulla.

 

“Un bravo Digimon il cui compito è quello di amministrare la giustizia sa perfettamente che con la guerra non si risolvono le questioni importanti. Un bravo capo è capace di evitare la guerra. Io oggi voglio scegliere un mio successore. Voglio che l’unico Digimon che ha avuto la capacità di vedere la paura scatenata da questo scempio diventi il mio erede.

Voglio che l’unico Digimon tra voi che ha saputo non combattere e rimanere nascosto, dicendo “no” a tutto questo sia il nuovo re: Floramon!”

Tutti i Digimon si guardarono a vicenda:

“Floramon?” “Com’è possibile?” “Un Digimon intermedio?”

“Anni fa, io ero il Digimon che provò a contrastare la nostra amata prima regina. Quando lei mi sconfisse, mi accudì come un figlio. Così sono cresciuto in questa corte con lei e ho imparato tutto quello che so. Solo quando mi ha detto che sarebbe andata a combattere contro le forze del male ho capito che questo settore non sarebbe stato mai più lo stesso. Le ultime parole che mi disse furono: “In questa guerra non sarò sola. Avrò dei compagni! E soprattutto avrò lui al mio fianco. Non so davvero se ci rivedremo ancora, Kabukimon, ma so per certa che sarai un ottimo sovrano e che saprai scegliere un degno sostituto.” Ora, io non so se quello che mi ha detto è vero. Non so se davvero sono abbastanza saggio per scegliere il sostituto ideale, ma Floramon mi ha dato davvero l’impressione di essere un Digimon con i fiocchi, oserei dire!”

La folla cominciò ad esultare il nome di Floramon.

“Sono contenta che sia finita così.” Affermò Sonia sorridendo mentre si scambiava occhiate felici con Sabry e i due Digimon.

“Nomino Floramon mio ere…” Kabukimon si fermò.

“E’ lui! È il Digimon che ha parlato prima!” Esultò Sabry.

Boogeymon era apparso in cielo proprio davanti a Kabukimon.

“Si dia inizio all’inferno!” Bisbigliò.

“E tu chi sei?” chiese Kabukimon.

“Non ti importa, idiota! Tanto farete una brutta fine, tu e quel microbo di fianco a te!”

“Non credo proprio!” Kabukimon lanciò il suo attacco contro Boogeymon, ma non lo sfiorò neanche. Anzi, per tutta risposta, il nemico lanciò il suo tridente contro il principe, perforandolo da parte a parte.

“No!!” urlò Sonia.

“Kabukimon!!” proseguì Sabry.

“Togemon, fa qualcosa!”

“Raffica di Spine!!”

Boogeymon schivò in volo il colpo. Poi lanciò un secondo tridente contro Floramon, che scomparve divisa in tanti piccoli dati.

“Il mio lavoro qua è finito.” E scomparve dalla vista.

Il popolo urlò e l’inferno si scatenò. Togemon portò in salvo tutti, ma ormai solo un Digimon era rimasto in vita in quella piazza. Quando vide che Togemon, Sonia e le altre erano vive, si scagliò contro di loro: “Shuriken in Estensione!”

“Raffica di Pugni!”. Il Digimon scomparve in tanti piccoli frammenti.

“Maledizione! Chi era quel Digimon?” continuò a ripetere Sonia riferendosi evidentemente a Boogeymon.

 

Il tempo passò lento e le ragazze si erano già rimesse in cammino da un bel po’ per ritornare al bivio.

“Non posso fare altro che pensare a quella storia…” disse Sonia.

“Parli della storia del povero Kabukimon?”

“Sì… l’ultima parte dico… lei era innamorata. Ha lasciato tutto quello che aveva per andare in guerra col suo amato, pur sapendo che non sarebbe più tornata indietro… può l’amore spingersi così avanti?”

“L’amore è pericoloso. Può farci compiere gesti orribili. Ma alla fine quello che conta è il bene per gli altri. Se lei era innamorata di qualcuno, stai pur sicura che io so di chi.”

“Ma a chi ti riferisci?” chiese incuriosita Sonia.

“Non ci arrivi?”

“No, dai non essere così cattiva!!!”

Sabry si mise a ridere e tutte e quattro ripresero il cammino.

 

FINE CAPITOLO 5

 

 

  
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