Anime & Manga > Kuroshitsuji/Black Butler
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Autore: Cheshirecat96    06/10/2015    2 recensioni
Cosa succederebbe se a Villa Phantomhive arrivassero dei bambini, e Ciel e Sebastian dovessero occuparsi di loro? Come avrebbero affrontato le loro avventure? Ecco a voi come sarebbe andato Kuroshitsuji, vissuto e raccontato da due piccole pesti che daranno pan per focaccia ai nostri protagonisti!
AVVERTENZE SPOILER: cercherò, anche se sarà dura, di seguire gli avvenimenti del manga, per cui chi non lo avesse letto e non vuole rovinarsi la suspense è messo in guardia!
Genere: Avventura, Commedia, Demenziale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Ciel Phantomhive, Nuovo personaggio, Sebastian Michaelis, Un po' tutti
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: Spoiler!
Capitoli:
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Non appena la carrozza con su Lotty e gli altri svoltò l’angolo, smisi di agitare la manina, e insieme a Grell rientrai in casa.

< Grell sono stanca, posso andare a letto? > chiesi al maggiordomo: mi sembra strano non avere Sebastian che gira per casa… sento già la mancanza degli altri!

< Certamente signorina, la sveglierò io per pranzo > mi disse Grell con un sorriso: mi piace chi è sempre sorridente, magari posso chiedergli una cosa…

< Grell! Mi racconti una favola? Dai dai ogni volta che lo chiedo a Lotty mi tira un cuscino in testa, e Sebastian ogni sera dice che deve andare a contare le mattonelle della cucina! Ti preeegoo! >

Il ragazzo arrossì vistosamente iniziando a balbettare: bene sta cedendo è il momento di sfoggiare i miei occhioni azzurri da cerbiatta.

< Daiiiiii…ti pregoooo >

< Va bene… dovevo mettere a posto il salotto… Madame Red mi ucciderà >

< Non ti preoccupare chiederò a Lotty di proteggerti! Grazie Grell! > abbracciai di slancio il maggiordomo, che diventò color fragola, dopodiché salimmo al piano disopra: saltellai tranquillamente fino alla mia camera, e la mia camicetta da notte sobbalzava ad ogni mio passo, ehehe!

Non appena il maggiordomo aprì la porta, mi lanciai sul letto sprofondando tra i cuscini, e mi infilai sotto le coperte. Con una mano afferrai Madame Butterfly, mentre con l’altra presi un grande libro dal comodino e lo diedi al ragazzo:

< Tieni, è il “ Grande tomo sulle leggende e avventure del Pandacorno zuccheroso “. Dai dai! Inizia! Ah no prima il bacino della buonanotte! > dissi angelicamente.

< Ma signorina, non è abbastanza la favola? Anche il bacino vuole? > chiese sempre più agitato; e va bene occhioni da cerbiatto modalità super in azione.

< Oddio..c-che sguardo p-penetrante… o-ok ma la prego non si metta a piangere >

Siii ho vinto ho vinto! Mi raggomitolai sotto le coperte, e Grell mi diede un bacino sulla fronte per poi sedersi sulla poltrona di fianco al mio letto: mentre la voce del maggiordomo iniziò a coprire il silenzio che aleggiava in camera, strinsi Madame Butterfly al petto e immaginai cosa stavano combinando gli altri.

Molto probabilmente Lotty si starà divertendo…..

E anche Ciel….

E Sebasti…

……..

 

< Signorina si svegli, le ho portato la merenda >

La voce di Grell mi riportò alla realtà, lentamente mi misi a sedere sul letto, mentre il maggiordomo posò un vassoio contenente una tazza di latte fumante e dei biscotti sul comodino: alla vista del cibo il mio stomaco emanò un rumoroso brontolio, e le mie guance diventarono rosse per la vergogna…. Che figura! Un momento, ma che ore erano?

< Ma quanto ho dormito? > esclamai notando l’ora sull’orologio a pendolo di fianco al mio letto.

< Mi scusi signorina, ma ero talmente impegnato da scordarmi della vostra presenza: mi scusi mi scusi! > Grell si mise quasi in ginocchio davanti al letto. No, non deve far così, non mi piace vedere le persone tristi, sennò piango!

< No Grell, non è colpa tua…io…. buaaaaahhhh >

Scoppiai in lacrime agitando Madame avanti e indietro dalla disperazione: ho sgridato una persona sono una bambina cattiva!! Ok, veramente non ho fatto nulla, ma fa niente sono cattiva perché una persona vicino a me sta piangendo!!

< No signorina non deve piangere! O mamma, e adesso come la faccio smettere? No milady si calmi, l-le ho portato il latte caldo e i b-biscotti alla vaniglia che le piacciono tanto! >

Ha detto biscotti alla vaniglia? Ma come faceva a saperlo che mi piacevano?

< Ooooooh grazie Grell!! Ti voglio tanto bene! > dissi sfoggiando uno dei miei sorrisi migliori, e il ragazzo indietreggiò leggermente, per poi uscire dalla stanza alla velocità della luce. Oh povero, aveva fretta! E io avevo fame!

< Bene Madame – dissi prendendo il mio pony in braccio – è l’ora del pranzo-merenda! Ooooh, è un meranzo! Che bello! > esclamai prendendo il vassoio e posandolo sul materasso davanti a me; mangiai i biscotti con gusto, uno per me, e uno per Madame, e alla fine bevvi il latte caldo: che buono, aveva uno strano sapore ma per il resto era ottimo!

< Oooh è meglio cambiarsi, tra un po’ arriveranno gli altri! > dissi, e volteggiai fino all’armadio per scegliere il vestito da indossare: optai per un bellissimo abito lilla con dei fiocchi rosa sulla gonna, e un nastro in tinta per legarmi i capelli in due lunghi codini. Adorabile!

< Bene, sono pronta, è ora di farti bella Madame! >

Presi la mia spazzola dal cassetto, ed iniziai a pettinare la criniera del  pony, mentre pensavo a come acconciala per la cena, quando improvvisamente una vampata di calore mi attraversò il corpo, facendomi arrossare le guance. Strano, prima stavo benissimo… mah meglio aprire la finestra, non vorrei prendermi un malanno. Appoggiai il pupazzo sul letto, quando una seconda vampata di calore, molto più forte, mi attraversò di nuovo. O mamma, mi sa che sta arrivando il folletto dell’influenza di cui parla spesso Lotty. Nono io non lo voglio!

Iniziai a percorrere avanti e indietro la camera, e la cosa stranamente mi faceva rilassare: o si, mi piaceva muovermi sisi ahahahahah! Alzai il viso e vidi il grande grande lampadario della mia cameretahahahah…. o mamma, perché rido?!? Ma ridere è bello! Ahahahahah!!!!! Sono felice!!!

O che bel lampadario! Magari ci salto sopra sisi! Che bello che bello!

Salii sul mio letto, e da lì provai ad afferrarlo: uffa non ci riesco! Piangissimahahah non è vero sono felice! Bugia bugia! Ma allo stesso tempo sono triste! Piango! Ci riprovai, e stavolta ne afferrai un braccio: sisisi brava me, ma il lampadario non resse il mio peso e caddi a terra. Ahi ahi male male ma fa niente! Voglio rifarlo!

Qualcuno bussò alla porta; deve essere Grell, che bello ci giocherò insieme! Sisi! Ahahahahah!

< Signorina ho sentito un tonfo, tutto a posto? >

Sisisiahahahah sono a posto! Eheheheh! Ma voglio provare a picchiare qualcuno, Lotty dice sempre che è rilassahahaha!! Sisisisi! Picchiamo qualcuno!

< Greeeeeelllll entra entra! > dissi, mentre presi in mano il mio pony…. Ahahahah! Come è bello, ma che bello bello bello!!

Non appena il maggiordomo aprì la porta, lanciai Madame e la spazzola su di lui! Che bello volano volano, e anche io voglio volareeee!!!!

Mi fiondai fuori dalla porta, e tutto ciò che mi capitò a tiro lo feci volareeeee ahahahaha! Sedie, tavoli, quadri, piante, Grell con un mattarello in mano, che bello!!! Ahahahaha!

< Ma anche io voglio volare! Ahahahah! > gridai, non è giusto e sono triste, però sono anche felice sisisisi! Sebastian e Lotty si arrabbieranno, ma a me non importa! Ah ah ah ah! E se anche distruggo la casa tanto non è mia! Ah ah ah olè olè olè!

Vidi una finestra di fianco a me, e fuori il cielo era azzurro azzurro, voglio volare anche io: vadooooo…………

 

 

< ….. e alla fine ha abbattuto una finestra sparendo dalla mia vista. Ho provato a fermarla, ma un vaso mi ha colpito in pieno e sono svenuto: mi spiaceeee!!!! Chiedo perdono!!! >

Grell iniziò a piangere come un disperato, mentre Madame Red tirò giù un’ampia gamma di insulti verso il suo maggiordomo che io non vi ripeterò, evitando di turbare le vostre giovani menti: la situazione era comunque molto seria, e iniziava a crescere in me una nota di preoccupazione.

< Gente, dobbiamo ritrovarla in fretta! – gridai dalla disperazione- e per il vostro bene nascondetevi! Oddio! Presto dobbiamo chiamare la polizia, l’esercito, un esorcista!! Siamo nella merda! Sto per avere una crisi di panico! >

Iniziai a dondolarmi come un’autistica, mentre gli altri mi guardavano male, ma non me ne poteva fregare di meno! Oddio, mi manca l’aria…. Aiuto! Help me!

< Adesso basta! Sebastian, falla calmare! E voi due, smettetela di gridare! Mi state facendo venire il mal di testa! > esclamò Ciel, il quale si era appena ripreso dal trauma “ Una mandria di bufali ha appena sostato in casa mia “, e ovviamente aveva ricoinciato a fare ciò che gli veniva meglio: comandare a bacchetta.

< Forse non ti è chiara la situazione: dobbiamo assolutamente ritrovare Wendy! Quella è capace di abbattere un palazzo intero in quelle condizioni! Per non parlare del fatto che ritornerà, e lì si che voglio vedervi! O mamma, nessun posto è più sicu… > la Mozzarella mi tappò la bocca, sussurrandomi all’orecchio di calmarmi; Madame Red, che aveva appena smesso di strozzare Grell, si avvicinò, e mi prese una mano tra le sue:

< Calmati cara, agitarsi non serve a nulla: adesso ci sediamo tutti in salotto, e ci spiegherai come mai Wendy è diventata così aggressiva: non è la prima volta che si comporta così, vero? >

Infatti, non lo era. Annuii debolmente con la testa, e Sebastian mi lasciò andare. Andammo tutti in salotto, e non appena mi sedetti sul grande divano, iniziai a raccontare:

< La prima volta che si comportò in questo modo fu tre anni fa: avevo fame, e siccome mancava ancora molto all’ora di cena, convinsi Wendy ad intrufolarsi nelle cucine dell’orfanotrofio: dopo aver preso qualcosa da mangiare, mi avvicinai ad uno scaffale, e notai alcuni contenitori con all’interno delle foglie da tè e chicchi di caffè. Siccome non avevamo mai assaggiato quel tipo di bevande, ne rubai un po’ e lo portai in camera nostra. La sera stessa ci nascondemmo di nuovo nelle cucine, e dopo averle assaggiate, Wendy iniziò a comportarsi in modo strano: sembrava un’esagitata! Dopodiché aggredì un bambino, diede fuoco alla cucina, allagò i bagni, fece esplodere la nostra camera, scappò dall’orfanotrofio ecc ecc. Ecco credo che non regga la teina e la caffeina! Evidentemente la eccitano troppo! >

Al termine del mio racconto, le facce che avevo davanti a me potevano formare un grande punto interrogativo: che è, non mi credevano?

< Tutto qui? E io che pensavo chissà cosa! Mezz’ora e dovrebbe smaltire la caffeina, no? > sospirò il Conte dell’apatia di fronte a me: per tutta risposta mi alzai di scatto dal divano avvicinandomi, per poi afferrarlo per il fiocco che aveva al collo, attirandolo a me:

< Tu non hai la minima idea di ciò che potrebbe accadere – gli sussurrai vicino, ok forse un po’ troppo però ero molto incazzata e non ci badai - l’ultima volta siamo riusciti a fermarla dopo una settimana che andava in giro a destra e a manca atterrando gente a caso: per cui se non mi darai una mano a ritrovarla, io non verrò a spolverare la tua tomba ogni fine settimana, dopo che Wendy ti avrà soffocato nel sonno! >

< Ooooook… adesso non mi sembra il momento adatto per uccidersi, per cui a un metro di distanza l’uno dall’altro! > Madame Red mi spinse delicatamente via, e io ritornai a sedermi al mio posto, ignorando le lamentele di Ciel dietro di me, e le risatine della Mozzarella. Ma quello ride sempre?!?

< Solo una cosa non mi è chiara – esclamò Sebastian, che era rimasto in silenzio fino ad ora – come mai Lady Wendy ha iniziato a comportarsi così? Non ha bevuto niente che contenesse caffeina, anche perché avevo lasciato a Grell la lista di cose da fare per occuparsi di lei mentre ero via > disse portandosi la mano al mento, mentre Grell all’udire le sue parole iniziò a tremare vistosamente, attirando l’attenzione di tutti i presenti.

< Hai letto la lista, vero Grell? – disse Sebastian con voce suadente, mentre si avvicinò a lui- e l’hai seguita alla lettera, giusto? > aggiunse avvicinandosi ancora di più.

< S-s-si, in-infatti ho dato a Lady Wendy i biscotti alla vaniglia, e-e-ecco, però pensavo che solo il latte magari f-fosse poco v-visto che non aveva m-mangiato a pranzo, e.. ecco… ho messo un po’ di caffè nella tazza per renderlo più saporito > disse tutto d’un fiato. Una frazione di secondo, e Grell era a terra ko a causa di un pugno di Madame Red, mentre la Mozzarella si limitò a sussurrare un debole “ Idiota “, per poi sospirare rassegnatamente. Mistero svelato, yeeee!

< Beh adesso basta picchiarlo, quello lo farò io dopo – esclamai alzandomi in piedi- ora dobbiamo cercare Wendy, anche perché ritornerà qui prima o poi, così ha fatto l’ultima volta, e a quel punto dovremmo essere preparati al peggio! > gridai, cercando di attirare l’attenzione degli altri.

< Bene, se tornerà qui non c’è bisogno di uscire a cercarla, per cui tu e l’idiota potrete rimanere a casa ad aspettarla > esclamò Ciel, per poi alzarsi in piedi e dirigersi verso la porta.

< Momento: e tu dove vai? > chiesi, visto che la sensazione del “ C’è qual quadra che non cosa “ stava riaffiorando in me.

< Madame Red, Lau, Sebastian ed io stasera andremo ad un ballo importante: ad aspettare che la pazza ritorni ci sarete tu e Grell. Chiaro o devo rispiegartelo? >

< Cosa? Non potete mollarmi qui! Per immobilizzarla ci vorranno minimo cinque persone, da sola non ce la farò mai! >

< Infatti,  con te ci sarà lui > sussurrò, indicando il maggiordomo svenuto a terra, mentre un sorrisino faceva capolino sul suo viso: si stava vendicando, il maledetto!

Mi lasciarono da sola nel salotto, con Grell, per poi sparire all’improvviso: bene, caro il mio Conte, ti consiglio di non fare passi falsi d’ora in avanti, perché ti stalkererò fino allo sfinimento, e ti renderò pan per focaccia!

 

 

Camminavo avanti e indietro per il salotto, in piena crisi depressiva: mi ero infilata la lunga camicia da notte, e sulle spalle mi ero messa uno scialle di lana, in modo da restare al calduccio. In mano tenevo il mio fidato mattarello in legno di quercia, con venature di corteccia di baobab, che mio zio mi aveva donato poco prima di andare in galera; caruccio, mi ricordo ancora le sue parole “ Per difenderti nel caso qualche bruto provasse a farti del male, fiorellino dello zio! “

Aveva pure intagliato il mio nome sul legno, seguito da un “ Con affetto, il tuo adorato zietto “ facendo anche la rima.

Un urlo interruppe i miei pensieri: da una parte fu un balsamo per le mie orecchie, visto che era la voce gracchiante di Ciel ad aver gridato di dolore, dall’altra mi mise in allerta, visto che poteva essere benissimo Wendy, tornata per il contrattacco.

Con estrema agilità corsi fuori dalla stanza, nella direzione di provenienza dell’urlo, brandendo con tutte le mie forze il mattarello: < Non muoverti Wendy: ti farò tornare come eri prima! > gridai, arrivando di fronte alla porta da cui era partito il richiamo tarzaniano, intenzionata a sfondarla a colpi di mattarellate, quando questa si aprì, facendomi trovare davanti la figura della Mozzarella in carne e anemia pura.

< La prego di mettere giù la sua arma impropria milady: Lady Wendy non è nei paraggi glielo posso garantire > disse bloccando con il suo corpo la porta, impedendomi di entrare.

< E allora perché il tappo ha ululato alla luna? > chiesi scettica.

< Al signorino è caduto un quadro in testa > disse sorridendo. Perché la faccenda mi puzza?

< Se ora mi vuole scusare, devo ritornare dal padroncino: le consiglio di mettersi a letto, se non vuole prendersi un malanno > esclamò, per poi sparire dietro la porta. Come facevo a mettermi a letto se la mia migliore amica si è trasformata in Godzilla?!? Io ho il dovere di riportarla indietro!

< Sebastian aprimi o sfondo la porta: dovete darmi una mano, non posso aspettare fino a domani mattina! > gridai. Dopo un po’ la Mozzarella uscì di nuovo; in silenzio mi cinse con le sue braccia, sollevandomi da terra. Provai a dimenarmi, ma la presa era troppo stretta, maledizione! Perché non mangio mai la verdura, maledetta a me!

< Mollami, non hai il diritto! Io devo trovare Wendy!  > gridai continuando a scalciare con tutte le mie forze, senza muoverlo di un millimetro, però.

< Adesso milady si calmi, e dorma > sussurrò debolmente alle mie orecchie: all’improvviso le mie palpebre divennero pesanti, e un sonoro sbadiglio si fece strada sulla mia bocca; l’ultima cosa che vidi, furono le due iridi rosse del maggiordomo, per poi venire inghiottita dall’oscurità.

 

 

Doveva essere già notte fonda quando mi svegliai di colpo: i raggi lunari illuminavano la stanza, e il silenzio regnava nella magione. Mi misi a sedere sul letto, stropicciandomi gli occhi per svegliarmi meglio. Non so come avesse fatto, ma era stata la Mozzarella a farmi addormentare, facendomi perdere tempo prezioso per la ricerca di Wendy; scesi dal letto, infilandomi il caldo scialle verde e afferrando il mio adorato mattarello, per poi uscire dalla stanza.

Percorsi il corridoio, chiamando a bassa voce Grell, ma l’unica risposta che ottenni fu un gracidio di rane: vatti a fidare della servitù, eppure lo dovrei aver capito di non poter contare su di loro! Nei libri che leggo il colpevole è sempre il maggiordomo! E ancora mi meraviglio?

Un rumore, seguito da delle voci, mi fece sobbalzare: qualcuno era appena entrato in casa, e io ero da sola, con un mattarello come arma impropria…… Fantastico! Finalmente un po’ di azione! Venite ladri, venite, assaggerete il potere del mitico mattarello degli Edwars! Muahahahahah!

In punta di piedi, mi avvicinai alle voci: mi fermai, nascosta in un angolo del corridoio, per poi sbirciare con la coda dell’occhio: la Mozzarella era in piedi, con in mano un grande candelabro, e stava parlando animatamente con….. momento: vestito rosa confetto con roselline e fiocchi incorporati, lunghi codini neri, cappellino in tinta…..Wendy!

< Hai trovato Wendy! Ti adoro Sebastian! – gridai, uscendo dal mio nascondiglio e lanciandomi contro la ragazza, abbracciandola stretta contro il mio petto – vieni qui, fatti stritolare per bene, mi sei mancata tantissimo piccola psicopatica mia!!! >

Cavoli, non mi ero mai accorta di quanto Wendy fosse piatta, e con un accenno di muscoli…. Momento! Ma che….

Alzai il viso per osservare il volto della mia amica e mi ibernai sul posto: Ciel mi stava osservando, completamente rosso, paralizzato, mentre nella stanza calò un silenzio di tomba; le mie guance diventarono anch’esse dello stesso colore delle fragole, mentre le rane ricominciarono a gracidare felici, formando un coretto niente male con le risate di Sebastian, ma per il resto Ciel ed io restammo abbracciati, immobili per almeno una decina di minuti.

< Potresti mollarmi…. > sussurrò voltando il proprio viso dall’altra parte, e io mi staccai automaticamente: solo in quel momento realizzai veramente ciò che avevo scoperto.

< Ok, ti sarai accorto che mi stai leggermente sui maroni, ma non ti devi vergognare: sono una dodicenne dalla mentalità aperta, posso accettare i tuoi gusti! Però dovresti almeno avvisare una certa bomboniera dai codini biondi! > dissi sogghignando, mentre un’espressione di terrore puro si fece strada sul volto del ragazzo.

< Non hai capito niente, come al solito! E tu piantala di ridere, non è divertente! > gridò alla Mozzarella in evidente crisi respiratoria, agitandosi sempre di più. Non appena riuscì a ricompattarsi, Sebastian mi spiegò la situazione: praticamente Ciel si era conciato in quel modo per adescare un tizio, che poi lo aveva steso, ma con cui alla fine si era preso un tè…. Ok non ci ho capito molto, e credo ve ne siate accorti.

< Beh ho solo una cosa da dire – esclamai avvicinandomi al Conte- sei veramente tenerello con i codini! >

 Con le mani afferrai le sue guance, e iniziai a tirargliele; aaahhh ridissimo, devo ammettere però che sembra proprio una dolce e pucciosissima bambina! Se Wendy fosse qui… si divertirebbe tantissimo…. Dove sei amica mia?

< Piantala, mi fai male! > urlò, afferrandomi per un polso; normalmente lo avrei minimo defenestrato, invece non feci nulla: in silenzio mi liberai con uno strattone, e me ne andai senza dire una parola. Corsi velocemente in camera mia, per poi buttarmi sul letto, stringendo il cuscino al mio petto; chissà come sta Wendy…. Mi manca tantissimo… no Charlotte, ricompattati! Cacciai indietro le lacrime che iniziavano a far capolino dai miei occhi, e mi accoccolai sotto le coperte.

< Stai tranquilla piccola pazzerella mia: domani ti verrò a prendere > sussurrai, per poi addormentarmi.

 

 

 

< Non è possibile! >

Se avesse potuto, Ciel avrebbe rimesso a soqquadro la casa dal nervoso, ma molto probabilmente si era reso conto che così facendo avrebbe dovuto aprire un mutuo in banca, visto la fortuna che aveva appena speso per riarredare la  villa dopo l’uragano Wendy. A quanto pare la mascherata di ieri non era servita ad una beata cippa, visto che il caro Jackie stava ancora saltellando a destra e a sinistra per le vie di Londra, squartando gente a destra e manca. Non che la cosa mi dispiacesse…. Ihihihihih.

< Sususu non fare così: almeno abbiamo appurato che sei uno splendore con i codini > dissi ridendo, per poi schivare un vaso che accidentalmente era sfuggito dalle mani del caro Conte, finendo, sempre casualmente, sulla mia traiettoria. Che sbadatello!

< Prova a raccontare a qualsiasi essere vivente di qualsiasi specie ciò che hai visto ieri sera, e giuro che ti investo con la carrozza e ti uccido! E dopo averti ucciso ti riinvesto una seconda volta! > gridò avvicinandosi a me.

< Mi stai minacciando? >

< Afferri al volo ragazzina! >

< Due metri di distanza! >

Madame Red fece il suo ingresso seguita da Sebastian, il quale iniziò a passare lo spolverino color arcobaleno sui mobili, sui quadri, e su Lau, che era seduto sul divano da almeno quattro ore mentre fissava il vuoto con occhi spiritati. La donna invece, dopo averci separati, si sedette di fianco al caro cinesino, appoggiando sul tavolino di marmo una scacchiera:

< Vuoi giocare con me Ciel? È da tanto che non facciamo una partita a scacchi! > disse sorridendo al ragazzo. Bene, visto che qui non c’è nulla di interessante andrò a prendere qualcosa da mangiare!

Mi ci volle molto tempo per riuscire a trovare qualcosa di commestibile e dal contenuto calorico scandaloso, e quando ritornai in salotto trovai soltanto Madame Red e Sebastian, intenti a parlare. La donna, non appena si accorse della mia presenza, mi invitò a sedermi vicino a lei:

< Charlotte cara, ti manca tanto la tua amica, vero? > mi chiese, e alle sue parole sentii le lacrime risalirmi. Maledizione….

Con uno sforzo le ricacciai giù, per poi rivolgermi alla donna:

< Certamente: ci siamo ripromesse di prenderci cura le une delle altre, e di non abbandonarci mai. Io sono molto irascibile, e a volte anche violenta lo ammetto, ma Wendy è sempre riuscita ad equilibrarmi; a volte può sembrare che non andiamo d’accordo, e che la tratti male, ma in realtà le voglio bene…. > mi bloccai di colpo arrossendo. Mi sono lasciata troppo andare accidenti… Mi morsi il labbro, distogliendo lo sguardo dagli occhi della donna: nessuno doveva vedere quella Charlotte, la Charlotte debole, nessuno…

Madame Red non disse nulla, ma all’improvvisò mi abbracciò, lasciandomi senza parole; non riuscivo a capire il perché di quel gesto sinceramente, e la cosa mi lasciò senza fiato.

< Se avessi potuto… - sussurrò a bassa voce – vi avrei adottate subito…. >

Mi lasciò andare da quel lungo abbraccio, e io la osservai, tentando di capire il significato di quelle parole: se voleva adottarci, bastava che andasse da Phipps, che cosa c’era di così difficile? Oddio, forse ha ragione Ciel, sono ritardata nel capire le cose che mi circondano!

< Charlotte, Sebastian! > chiamò la donna, e il maggiordomo si girò verso di noi.

< State vicino a Ciel: so che può sembrare freddo e distaccato al primo impatto, ma in realtà ha tanto bisogno di qualcuno che lo guidi e che gli stia vicino. Ve lo chiedo in ginocchio! >

Quella richiesta mi lasciò leggermente spiazzata: qualcosa non andava, e dovevo capire cosa…

Madame Red mi accarezzò delicatamente la guancia, per poi alzarsi e lasciarmi sola assieme a Sebastian; solo ora notai che il maggiordomo mi stava fissando in modo alquanto inquietante (e per di più avevo lasciato il mitico mattarello in camera mia!).

Tornai a guardare in direzione della porta, ma la dama in rosso era scomparsa; automaticamente portai la mano sulla mia guancia, ancora calda: qualcosa nel mio cuore mi sussurrava che il suo, era stato un addio.

 

ANGOLO DELL’AUTRICE

Buonsalve a tutti!

Capitolo forse un po’ insolito, almeno per me: ho deciso di moderare la mia pazzia, visto che l’episodio di jack lo Squartatore, dal mio punto di vista, è uno dei più belli e intensi del manga, e quindi non vorrei rovinarlo… se l’ho fatto non era mia intenzione!

Ma torniamo al nostro caro duo: Wendy è completamente allo sbando, mentre Lotty inizia ad avvertire la mancanza dell’amica. Chissà come andrà a finire: riusciranno a ritrovarsi? E Wendy ritornerà alla sua solita, ma moderata, pazzia?

Lo scoprirete restando con noi! * parte la musichetta di sottofondo *

Bene, la pianto di fare la scema: voglio ringraziare chi ha recensito fin ora, siete fantastiche ragazze!  E ringrazio i lettori fantasmini, come sempre! J

Invito a lasciare un commento piccolo piccolo, anche negativo a questo delirio! Solo così potrò sempre migliorarmi!

Baci baci   

Cheshirecat96

 

 

 

 

 

   
 
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