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Autore: Glory_95    06/10/2015    1 recensioni
Ciao a tutti! Questa è la mia seconda storia e spero con tutto il cuore che vi piacerà :) Scusate se ci ho messo un po a pubblicare il primo capitolo ma stavo cercando idee buone...adesso le ho trovate e spero con tutto il mio cuore che vi piacerà questa storia quanto a me è piaciuta scriverla :) L' avventura di Emily, Daryl, Rick e gli altri continua ;) Stavolta dovranno affrontare un nuovo nemico. Un nemico noto nella serie tv, ma che non voglio ancora rivelarvi ;) Chi sarà mai il nemico da sconfiggere stavolta? Che succederà ai nostri eroi? Emily dovrà rinunciare a Daryl? Daryl smetterà di amare Emily? Rick si taglierà quella barba da barbone psicopatico in un mondo dove può avere tutti i rasoi che vuole? Lo scoprirete solo seguendo questa storia...spero davvero che vi piaccia e buona lettura :)
Ps: Spero di ricevere molte recensioni, di consigli e di opinioni..Grazie infinite e a presto :)
Genere: Avventura, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Daryl Dixon, Nuovo personaggio, Rick Grimes, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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<< Woodbury? Che diavolo è Woodbury? >> si chiese Emily con un briciolo di voce, timorosa di essere sentita.
Era sempre accovacciata, nascosta dietro una macchina a pochi metri dall'enorme cancello. Quel veicolo era diventato il suo scudo e l'unica cosa che gli impediva di essere vista, ma allo stesso tempo gli dava l'opportunità di studiare e analizzare quella “novità”.
Tutto grazie a quell'automobile coperta ormai da anni e anni di sporco, foglie secche e ruggine, ma tutto sommato, era davvero stupenda.
Una Cadillac Eldorado bianco perla.
O almeno così sembrava da quelle rare zone pulite e senza ruggine, che la ricopriva interamente. Nei giorni migliori doveva proprio essere una bellissima macchina. Magari era appartenuta a qualche famiglia benestante che la usava di Domenica per far invidia ai vicini. O, semplicemente, per pavoneggiarsi nei piccoli paesini, dove era raro vedere auto così belle e costose.
Emily, osservandola più attentamente, notò una leggera scritta in rilievo appena sotto lo specchietto.
Una scritta sotto tutto quello sporco.
Incuriosita, si mise a togliere un po di sporco. Quando fu pulita riuscì a leggere quella scritta misteriosa.
For you that you were my frist love, my life and my soul. For you that you'll be forever my little Angel ”.
Il primo pensiero che attraversò la mente di Emily fu a chi fosse dedicata quella scritta così dolce. Un padre per su figlia? Una figlia per suo padre? Una mamma per suo figlio? Un figlio a sua madre? Emily, ovviamente non poteva saperlo, e non lo avrebbe saputo mai. Ma le piaceva immaginare a chi, l'autore, avesse dedicato quella frase così semplice, ma al tempo stesso così dolce e premurosa. Era destinata sicuramente ad una persona importante, dolce e che forse lo aveva lasciato troppo presto.
Il rumore di uno sparo risuonò nell'aria e riportò l'attenzione di Emily al cancello principale.
Avevano ucciso uno zombie che si stava avvicinando al cancello. Non li avevano avvistati fortunatamente.
Emily osservò quel cancello attentamente.
Era davvero grande.
Di color rosso arrugginito. In cima c'erano due uomini, che si aggiravano armati e che sembrava avessero il compito di tenere a bada gli zombie o gli intrusi.
Emily era sempre in allerta. Accovacciata dietro alla macchina e tenendo stretta a se il piccolo. Come qualsiasi mamma farebbe. Rimaneva completamente immobile, fissando il cancello, cercando di non fare alcun rumore.
Christian era ancora in braccio alla mamma. Nonostante fosse un po spaventato e gli venivano le lacrime agli occhi, rimaneva in silenzio ed immobile come Emily. Forse aveva capito la gravità della situazione. Forse stava solo emulando la mamma credendo che fosse il comportamento migliore.
Emily, intanto, non perdeva di vista nemmeno un istante quel cancello e le guardie che lo sorvegliavano. Attenendo pazientemente il momento giusto per andarsene indisturbata.
Non poteva permettere che la vedessero.
Avrebbero potuto spararle e ferire Christian.
O l'avrebbero seguita fino alla prigione, rivelando la loro posizione e mettendo il gruppo in serio pericolo.
Tutta la loro fatica sarebbe stata completamente inutile e, cosa più importante, non sapeva se questi erano pacifici o meno. Ma una cosa era certa: doveva andarsene prima del buio.
Doveva trovare il modo di distrarli.
Si guardò intorno ma non vide niente che poteva aiutarla. Un sasso. Un ramo. Uno zombie. << Quando servono quei cosi non ci sono mai...maledizione che facciamo adesso? Serve una distrazione subito o davvero si mette male...>> disse Emily immersa nei suoi pensieri.
Poi guardò Christian per vedere come stava.
Il suo cuore perse un battito.
Christian aveva gli occhi lucidi e le pupille dilatate. Era spaventato a morte ed era sull'orlo di scoppiare a piangere. Ad Emily gli si strinse il cuore, non voleva che il suo piccolo si sentisse così spaventato.
Così lo abbracciò forte e gli sussurrò << Ascoltami bene pulcino...so che hai tanta paura...credimi anche la mamma ne ha....ma devi essere forte e coraggioso adesso capito?..non devi avere paura...non lascerò mai e poi mai che ti succeda nulla di brutto...sei il mio più grande tesoro...sei il mio dolce bambino e non permetterò a niente e nessuno di farti del male in qualsiasi modo...te lo giuro sulla mia vita Christian >> concluse Emily con le lacrime agli occhi e con un sorriso.
Uno di quei sorrisi rassicuranti che erano capaci di farti sentire al sicuro e protetto in qualsiasi momento. Il sorriso così sincero e buono che solo Emily sapeva fare.
Christian ascoltava rapito quelle parole, erano le parole di cui aveva bisogno.
Le sorrise anche lui e il suo viso si rilassò visibilmente. Era sollevato dalle parole rassicuranti della mamma. Sapeva che non avrebbe mai permesso a niente e nessuno di fargli del male.
Poi Christian le mise una mano sulla guancia e le sussurrò piano << Grazie mamma...ti voglio bene >> , << Anche io ti voglio bene piccolo >> rispose Emily fiera del suo coraggioso eroe. Si asciugò le lacrime che minacciavano di uscire dai suoi occhi e disse con tono sicuro << Adesso ti porto via di qui pulcino mio >>.
<< Alzati lentamente e niente movimenti bruschi >>.
Quella voce sconosciuta risuonò dietro le spalle di Emily.
Una voce fredda e risoluta.
Per un istante ad Emily si gelò il sangue.
Chi era?
Come li aveva visti?
Cosa voleva da loro?
Emily era paralizzata. Spaventata e senza rinforzi. Sapeva che doveva alzarsi, oppure le avrebbe sparato.
Così prese fiato e si alzò lentamente in piedi.
Tenendo Christian stretta a se.
Era in piedi.
Le guardie le puntavano con i fucili.
Lei teneva lo sguardo fisso su Christian, cercava di rassicurarlo.
<< Girati lentamente verso di me >>.
Emily, anche se tremendamente seccata, obbedì senza fiatare. Era perfettamente consapevole che non aveva altre alternative. Si girò lentamente e davanti a lei comparve un uomo.
Alto e robusto.
Portava un impermeabile nero, una camicia blu piena di buchi, jeans scuri e scarponi neri usurati e sporchi. Le puntava una pistola al volto. Una Magnum se non vedeva male.
Ma quello che colpì di più l'attenzione di Emily furono i suoi occhi.
Occhi gelidi.
Vuoti.
Senza vita.
Quest'uomo aveva di sicuro un passato oscuro e terribile, e il risentimento, la rabbia e la vendetta lo stavano logorando lentamente ogni istante della sua vita.
L'uomo la fissò attentamente e le chiese << Che cosa ci fate qui? >>. Sempre quel tono freddo e forte. Emily fece un respiro profondo, chiuse gli occhi per prendere coraggio.
Stette così qualche istante.
Poi riaprì gli occhi. Uno sguardo forte, sicuro e determinato. Doveva proteggere Christian e lo avrebbe fatto a qualsiasi costo.
<< Ero in perlustrazione in questa zona...o sentito dei rumori e sono venuta a verificare che non fossero zombie..mi sono nascosta per evitare di essere scambiata per un intruso o altro...volevo andarmene pacificamente senza far del male a nessuno >> disse tutto d'un fiato.Con un tono calmo e tranquillo.
<< Stai dicendo la verità...si sente e si vede...>> disse l'uomo abbassando la pistola.
Poi il misterioso uomo posò lo sguardo su Christian.
Emily lo strinse a se ancora più forte.
Poi anche lei guardò il suo piccolo.
Christian stava fissando quell'uomo negli occhi. Ma il suo sguardo non era come tutte le altre volte, guardava quell'uomo con uno sguardo incuriosito e timoroso. Christian era un bambino molto socievole e adorava conoscere persone nuove. Ma stavolta c'era qualcosa di diverso in lui.
Christian non si fidava di quell'uomo e questo non era un buon segno.
L'uomo, si avvicinò verso Christian e continuò << Ehi piccoletto! Come ti..>> non fece in tempo a finire la frase che Emily tirò fuori il coltello e lo puntò verso di lui.
Lo sguardo di Emily era infuocato e protettivo, come quello di una leonessa che protegge il suo cucciolo. E aggiunse << Fai anche solo un altro passo verso mio figlio e diventi cibo per zombie >> disse con tono fermo e deciso.
L'uomo alzò le mani, in segno di amicizia, e aggiunse << Ok tranquilla...non mi avvicinerò...voglio solo parlare...hai un gruppo o sei sola? >>, << Ho un gruppo...ma non ti dirò dove siamo >> , << Lo capisco...la leonessa deve proteggere il branco >> s'interruppe guardando il cancello e facendo segno ai suoi alleati di abbassare le armi, poi continuò << Non voglio farti alcun male...senti, è raro vedere persone vive e voglio solo trovare nuovi alleati...insieme si è più forti che da soli, soprattutto adesso...parla col tuo gruppo >> , << Dammi un motivo per fidarmi di te >> rispose secca Emily.
Non si fidava neanche lontanamente di lui.
L'uomo, si mise una mano tra i capelli, evidente gesto di disperazione. Po la guardò negli occhi e disse << Io mi chiamo Philip, ma tutti qui mi conoscono come il Governatore...ho creato questa comunità per proteggere coloro che non sanno difendersi da soli...e farò di tutto per proteggerla...non mi aspetto che vi uniate a noi se state bene da soli...voglio solo capire se siete una minaccia o meno...potete venire qui e parlare con me..voglio solo fare due chiacchiere e verificare che non siate un pericolo...arrivate al cancello e dite che vi manda Philip, vi faranno entrare senza torcervi un capello...>>, poi andò diretto al cancello senza più dire una parola.
Emily era confusa.
Il cuore scoppiava nel petto sia per lo spavento che per l'adrenalina che era ancora in circolo.
Voleva solo parlare con loro. Capire se fossero una minaccia.
Si voltò verso Philip.
Era sparito dentro quell'immenso cancello arrugginito.
Non riusciva a credere che voleva solo capire se fossero una minaccia o meno. Se avesse voluto solo eliminarli le avrebbe sparato subito, quindi qualcosa di vero doveva esserci.
La sua attenzione andò a Christian e gli chiese spaventata << Stai bene?! >> , << Si mamma...voglio papà! >>.
Emily realizzò che aveva ragione.
Era la loro occasione.
Si girò, prese lo zaino e iniziò a correre verso la prigione.
Teneva sempre Christian in braccio e correva più velocemente che poteva.
Corse per diversi chilometri, sempre più veloce. Doveva dire subito agli altri cosa era successo.
E doveva farlo subito.
Le gambe le facevano male, i piedi le sanguinavano. Ma non le importava, doveva arrivare alla prigione subito. 
Arrivò alla recinzione ansimante.
Sfinita.
Sudata.
Infreddolita.
Dolorante.
Spaventata.
Vide gli altri riuniti in giardino e urlò con tutta la voce che le rimaneva in corpo << Apritemi! Apritemi! Ho novità! >>
 

   
 
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