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Autore: Soul Mancini    07/10/2015    3 recensioni
Questa è la storia di un gruppo di ragazzi molto diversi tra loro, ma uniti da una grande amicizia.
Insieme, sotto il sole californiano, combineranno follie, si lanceranno sfide, si aiuteranno e si confronteranno. Tra intrecci amorosi impossibili, avventure sempre nuove e appassionanti e accese discussioni, i ragazzi vi terranno compagnia e vi coinvolgeranno in un anno scolastico pieno di colpi di scena ed emozioni.
♥ NOTE:
Ciao! Ho iniziato a scrivere questa storia tempo fa, spero che vi piaccia! Vi avviso già da ora che i primi capitoli sono stati scritti quando avevo undici/dodici anni e non li ho voluti modificare, quindi sono un granché, ma spero che la trama possa piacervi e incuriosirvi lo stesso! ;)
Se vi va, fatemi sapere cosa ne pensate, accetterò di buon grado anche le critiche!
Buona lettura! :3
Genere: Comico, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Scolastico
Capitoli:
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Capitolo 8



Cathleen era davvero confusa quella mattina. Ce l'aveva con Lionel e Tiffany ed era nervosa, ma allo stesso tempo era al settimo cielo per la serata passata con Alex. Forse aveva qualche possibilità con lui, non le

sembrava vero, lui le piaceva davvero tanto e la sola idea di stare con lui la faceva impazzire dalla gioia.

Durante la pausa pranzo decise di sedersi in disparte per ripassare per la verifica di storia.

Mentre rileggeva un paragrafo e sorseggiava la sua acqua, avvertì una presenza al suo fianco e sollevò lo sguardo. Lionel aveva appoggiato il suo vassoio sui tavolo e si era seduto sulla sedia accanto alla sua.

Lionel.”

Cathleen.”

La ragazza abbassò leggermente lo sguardo, non riusciva a guardarlo negli occhi.

Che ci fai qui?” domandò in tono piatto.

Lui afferrò un muffin ai cioccolato dall'aspetto delizioso dal suo vassoio e lo posò in quello di Cathleen, proprio sotto i suoi occhi increduli.

Sono venuto per chiederti scusa e per darti questo” affermò con molta serietà, indicando il dolcetto.

Lei lo osservò con perplessità, incapace di parlare.

Io e Tiff abbiamo capito il nostro errore e ci siamo pentiti, volevamo prendere una decisione al posto tuo nonostante conoscessimo il tuo punto di vista. Volevamo farti una bella sorpresa, ma abbiamo sbagliato tutto” proseguì Lionel, un po' esitante.

Sapevate che quel provino non mi interessava...” mormorò lei, cercando di non fargli capire che avrebbe solo voluto sorridergli e dimenticare tutto.

Non preoccuparti per il provino, se non lo vuoi fare puoi sempre non presentarti, volevo solo scusarmi con te perché non sopporto vederti così giù, soprattutto se la causa di tutto sono io.”

A quei punto Cathleen non poté più resistere, si sciolse in un radioso sorriso e abbracciò il suo amico.

Aveva capito che la sua reazione era stata esagerata, in non era necessario prendersela così. E poi Lionel era stato molto dolce, aveva fatto di tutto per farsi perdonare e lei lo apprezzava molto.

Lion...” mormorò.

Mi perdoni?” le chiese in tono supplichevole.

Mi hai portato un muffin al cioccolato, come faccio a non perdonarti?” esclamò lei sciogliendo l'abbraccio.

Lionel si limitò a sorridere, ma dentro di sé faceva i salti di gioia.

Quando, il giorno prima, l'aveva vista andare via come una furia, gli era venuto un nodo in gola, per un momento aveva pensato di averla persa. Vedere il suo sorriso ed essere avvolto da un suo abbraccio era il dono migliore che potesse ricevere.

I due ragazzi pranzarono assieme e scherzarono come avevano sempre fatto. In poco tempo avevano stretto un'amicizia che un semplice litigio come quello non avrebbe mai potuto scalfire.

Sai, ieri tuo fratello è stato dolcissimo con me” raccontò Cathleen.

Il cuore di Lionel perse un battito. Già, suo fratello. Ormai aveva quasi la certezza che Alex ci provasse con lei e non lo poteva sopportare. Certo, suo fratello non poteva sapere che lui aveva una cotta per Cathleen, non voleva neanche rivelarglielo, ma non riusciva a vedere quei due assieme e rimanere indifferente. Si sentiva impotente e non sapeva come agire. A chi poteva chiedere un consiglio?

Ah sì?”

Sì! Mi ha consolato, mi ha fatto calmare e poi mi ha tenuto compagnia. È davvero una brava persona, ma penso che questo tu lo sappia già!” raccontò la ragazza.

A volte è bravo, sì, ma solo quando vuole lui...”

Si vede che siete fratelli, buoni allo stesso modo!”

Lionel rischiò di soffocare a quelle parole. “Io e lui abbiamo pochissime cose in comune. Forse al momento non lo dà molto a vedere, ma io lo conosco e ti posso assicurare che è molto egoista.”

Ma dai, perché tutti avete una brutta opinione di lui? A me sembra un bravissima persona!”

Io te lo sto dicendo perché lo conosco da tredici anni, ma poi ognuno ha le sue idee...”

A Cathleen sembravano tutte assurdità, stava imparando a conoscere Alex e non credeva a una sola parola di quel che le aveva detto il suo amico. Alex non era un egoista, punto.


300 grammi, bisogna metterne 300!”

Ma stai scherzando? Con tutto quello zucchero verranno dolcissimi! Dobbiamo metterne 200 al massimo!”

Cosa? Ma non ci penso nemmeno, mia madre ne mette sempre 300 grammi e vengono buonissimi, quindi io li farò come mi ha insegnato lei!”

Mi sorprende che non vi sia ancora venuto il diabete!”

Era sabato, mancava una settimana all'Help Day e Cathleen e Lisa si erano riunite per provare la ricetta dei biscotti. Ma non riuscivano a mettersi d'accordo per la dose dello zucchero.

Cosa sta succedendo? Si sentono le vostre urla dal cortile!” domandò Lionel facendo irruzione nella stanza.

300 grammi di zucchero! Ma ti rendi conto della dose che vuole mettere? Saranno troppo dolci!” esclamò Cathleen.

Mia madre mi ha insegnato così, io seguo la sua ricetta! 200 grammi sono troppo pochi, decisamente!” ribatté Lisa, prendendo la confezione dello zucchero.

Ma voi vi comportate sempre così quando siete nella vostra stanza?” si informò il ragazzo.

Sì, noi discutiamo per tutto, non siamo quasi mai d'accordo” rispose Lisa.

Povera Alice, non la invidio per niente! Ah, e comunque potete mettere 250 grammi di zucchero, una via di mezzo, così sarete tutte e due accontentate, no?” propose Lionel, come se fosse la cosa più ovvia da fare.

Le due amiche si scambiarono un'occhiata.

Sai che non ci avevo pensato?” disse Cathleen.

È questo il vostro problema: non cercate mai una via di mezzo, volete avere la ragione assoluta!” constatò il ragazzino prendendo posto su una sedia.

Senti, mocciosetto, tu non hai intenzione di provare a fare un po' di limonata?” domandò Lisa mentre pesava la farina.

No, improvviserò, non ci vuole molto.”

E avvelenerai sicuramente qualcuno, sì” lo rimproverò Cathleen con un sospiro.

Ragazze, come sta andando?” esordì Tiffany entrando di corsa.

Abbiamo passato un quarto d'ora a discutere sullo zucchero... complessivamente siamo parecchio indietro” spiegò sua sorella.

Oh, ma siete assurde, non cambierete mai! Sentite, stavo parlando con il gruppo che ha organizzato la lotteria, io gli ho raccontato della vostra iniziativa e mi hanno chiesto se potete mettere a disposizione un po' dei vostri biscotti come premio.”

Certo, per me va bene. Cat, tu che ne dici?”

L'altra annuì.

Sono pronti i biscotti?” chiese Alex entrando nella stanza.

No, abbiamo appena cominciato, ma se ci aiuti finiamo prima!” esclamò Lisa lanciandogli un grembiule da cucina dritto in faccia.

Tutti adoravano prenderlo in giro, soprattutto Lisa e Tiffany. Alex non aveva fatto una buonissima impressione a nessuna delle due, lo consideravano simpatico, ma il suo carattere e il suo atteggiamento non ispirava sicurezza. Sembrava comportarsi con superiorità e non pareva intenzionato a stringere dei rapporti profondi.

E Lisa non sopportava il fatto che proprio Cathleen si fosse presa una cotta per lui, insomma, c'era di meglio!

Che palle, siete di una lentezza unica!” protestò lui, rilanciando il grembiule alla ragazza che impastava.

Alex! Sei un cretino!” gridò lei.

Grazie Lisa, ogni volta mi riempi di complimenti...”

Te li meriti tutti, caro!”

Adesso che siete tutti qui, ne approfitto per invitarvi nella nostra camera dopo cena, faremo una specie di biscotti party, d'accordo?” li interruppe Cathleen.

Che bella notizia!” esultò Alex, che non aspettava altro.

Alex, al posto di restare qui fermo di fronte alla porta come una mummia egizia, perché non vai ad avvisare Ben del biscotti party?” propose Tiffany in tono ironico.

Uff, ma io adesso non ne ho voglia!” si lamentò lui, come sempre.

Ah, ma non sai fare altro che lamentarti? Sparisci, ciao!” lo cacciò Tiffany, spingendolo in corridoio e chiudendogli la porta in faccia.

Simpatica, eh!” commentò lui, poi si diresse verso le scale che portavano al piano di sotto.

Lui era convinto che Tiffany scherzasse sempre con lui, non pensava davvero ciò che gli diceva, era solo un modo diverso per dimostrargli il suo affetto. Prima o poi sarebbe riuscito a conquistarla, lei avrebbe lasciato quel buono a nulla del suo ragazzo e allora lui sarebbe stato pronto ad agire.


Hanno un aspetto magnifico!” si complimentò Lionel quando le ragazze portarono fuori i biscotti.

E hanno un odore davvero invitante!” aggiunse Alex con gli occhi fuori dalle orbite.

Okay, che ne dite di assaggiarli?” propose Tiffany.

Speriamo di aver fatto un buon lavoro! Qui ci sono quelli classici, al cocco, al cioccolato e all'arancia!” elencò Cathleen, indicando i vari tipi uno per uno.

E detto questo, buon appetito!” esclamò Lisa impossessandosi di un biscotto al cocco come se non toccasse cibo da una settimana.

Si trovava un po' a disagio con Ben nei paraggi, da quando avevano parlato, lei non aveva ancora deciso come agire, ma si era accorta che lui stava imparando a tener testa a Tracy e non era più suo prigioniero.

La verità è che non vedeva l'ora di riabbracciare il suo Ben, ma aveva fatto un casino troppo grande, sia con lui, sia con Angel, ancora convinto di essere il suo ragazzo.

Quando i ragazzi assaggiarono i biscotti, diventarono dei piranha. Tutti sapevano che quei dolcetti non sarebbero durati a lungo.

Tutti si complimentarono con Cathleen e Lisa.

Farete un successone, la vostra sarà la bancarella migliore!” affermò il ragazzino più piccolo, mentre addentava un biscotto al cioccolato.

Vedi, la dose dello zucchero era perfetta!” disse Lisa, rivolgendo un'occhiata complice a Cathleen e Lionel.

Alle dieci e mezza il gruppo si dovette dividere e ognuno tornò nella propria stanza.
Tiffany si accingeva a salire le scale quando si sentì chiamare.

Ehi Tiff, aspetta!”

La ragazza si voltò e scoprì che Ben si stava dirigendo verso di lei.

Ben, che c'è?” domandò, fermandosi in mezzo al corridoio.

Ho bisogno di un consiglio” annunciò lui. Sembrava nervoso e un po' in imbarazzo.

Ben, dopo quel lungo e straziante periodo di distanza da Lisa, non sapeva più come comportarsi e aveva bisogno di un consiglio. Alex non gli era stato di nessun aiuto, come sempre, lei era perfetta perché era una ragazza e lui aveva bisogno di un punto di vista femminile, poi era una di quelle persone che sanno sempre affrontare ogni situazione nel modo migliore.

Ah, in questo caso non ho nessuna intenzione di rimanere qui, andiamo al piano di sotto, nell'atrio, tanto è sempre deserto a quest'ora!” disse la ragazza dirigendosi verso le scale.

ben la seguì e si ritrovarono seduti sul pavimento dell'atrio, in un angolo, con la schiena addossata al muro.

Allora, qual è il tuo problema?” chiese Tiffany, stringendosi le ginocchia al petto e scrutandolo con attenzione.

Lise” si limitò a rispondere lui, con un sospiro rassegnato.

Lo immaginavo. Sai, non mi piace per niente il suo comportamento, a volte si comporta proprio da immatura!”

È questo il mio problema. Lei non è stupida, solo un po' troppo orgogliosa, so che ha capito i suoi errori e vorrebbe tornare indietro per porvi rimedio, ma non sa come fare e io non so come aiutarla” spiegò Ben.

So cosa intendi. Sai qual è stato il suo errore più grande? Coinvolgere Angel. Insomma, io posso capire che ce l'avesse con te e tutto il resto, ma non c'era bisogno di mettere in mezzo un ragazzo innocente e prendersi gioco di lui!”

Sono rimasto un po' deluso da questo suo gesto, sinceramente non pensavo che potesse arrivare a tanto... ma io tengo davvero tantissimo a lei, ho imparato a conoscere e accettare queste sue mosse avventate e la amo così, per quella che è, non sopporterei di perderla...”

Accidenti Ben, si vede che ci tieni proprio tanto, all'apparenza non sembri un ragazzo così sensibile...” mormorò lei, commossa dal modo in cui gli brillavano gli occhi quando parlava di Lisa. In quel momento si rese conto di quanto poco conoscesse quel ragazzo, nonostante ci passasse assieme ogni sua giornata.

Chi mi conosce bene mi dice che sono sensibile, dolce e troppo buono e paziente, solo che non lo do molto a vedere...”

Invece non dovresti nasconderlo, sono qualità importanti e bellissime! Oggi mi sono resa conto che sei una persona migliore di quel che pensavo e ti apprezzo molto di più!” affermò lei con sincerità.

Grazie Tiff. È da tempo che nessuno mi ascoltava come hai fatto tu” ammise Ben. Era così felice di potersi sfogare liberamente con qualcuno e mostrarsi per quello che era! Con Alex e gli altri suoi amici non era mai stato così naturale, in Tiffany vedeva quell'amica sempre pronta ad ascoltarlo, dargli qualche consiglio e sostenerlo in tutto. In sua compagnia non si sentiva in dovere di fingere

Ben, tu puoi sempre contare su di me, qualsiasi cosa accada! Che non ti venga in mente di tenerti tutto dentro, non ti fa per niente bene! Io per Lise ti consiglierei di fare tu la prossima mossa, se aspettiamo a lei fai in tempo a diventare maggiorenne che lei non ha ancora preso una decisione! Dille chiaramente quello che vuoi, ovvero tornare con lei. E incitala a prendere una decisione al più presto. Capito?”

Ben annuì. Gli piacevano i consigli di Tiffany, li avrebbe senza dubbio messi in pratica.

Entrambi si alzarono da terra e si scambiarono un sorriso complice.

Grazie per avermi ascoltato, ma non voglio che tu mi faccia da psicologa. Io sono tuo amico, quindi se hai bisogno di sfogarti o di un consiglio, puoi contare su di me” sussurrò Ben.

Grazie a te per esserti aperto con me e avermi mostrato chi sei” rispose lei, abbracciandolo istintivamente.

Chiunque avrebbe potuto fraintendere vedendo quella scena dall'esterno, ma loro sapevano ciò che provavano. I loro cuori erano entrambi rivolti ad altre persone, tra loro si stava creando solo una semplice e sincera amicizia.

Mentre saliva i gradini del dormitorio maschile, Ben ebbe la certezza che fino ad allora non aveva avuto idea di cosa fosse veramente l'amicizia. Capì che non si trattava solo di rendere felici gli altri, ma anche se stessi.

   
 
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