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Autore: douce hope    07/10/2015    1 recensioni
Se il vostro migliore amico, di cui siete innamorate, vi chiedesse di fare la candela ovvero il famoso terzo incomodo ad un suo appuntamento, voi cosa rispondereste?
Ma di no ovviamente!
Bianca invece non è dello stesso avviso e si ritrova a fare la candela per il suo migliore amico.
Credete sia pazza? Forse è così o forse no.
Forse deve davvero scavare in se stessa e capire cosa prova davvero.
In questo intento ci sarà Leonardo ad aiutarla, cugino e candela, della ragazza del migliore amico.
Vi sto confondendo un po'? Beh leggete e schiaritevi le idee!
Ecco la mia prima two-shot per voi!
----------------
Dal capitolo 1:
"-Bianca questo è mio cugino Leonardo. Leo questa è Bianca.-
-Ciao.- dico abbastanza imbarazzata. Riprenditi Bianca! Ci manca solo la figura di merda col cugino!
-Ciao.- risponde annoiato.
In un'altra circostanza mi sarei offesa, ma lo capisco benissimo quindi non dico niente.
-Entriamo?- propone Lorenzo.
Dopo un accenno di consenso da parte di tutti, entriamo nel cinema, già sapendo, io e il biondino, a cosa andremo incontro."
Genere: Comico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
Capitoli:
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lol
Tra candele...ci si intende
Parte 2
.

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Nella vita le ragazze hanno mille dubbi.
Ci sono quelle che le hanno sui loro ragazzi, quelle che le hanno sul proprio corpo, quelle che le hanno su cosa ordinare al ristorante e via dicendo, ma tutte noi abbiamo sempre lo stesso dubbio ogni sabato sera. Tutte noi ci facciamo una fatidica domanda.
Che cosa mi metto?
Mi sento molto ridicola in questo momento. Sto pensando da più di venti minuti cosa mettermi manco dovessi andare ad un appuntamento. Almeno non al mio.
Prendo il telefono e compongo un numero che ormai conosco a memoria.
-Pronto?- Lore risponde assonato.
-Ma stavi dormendo?- chiedo scandalizzata.
-No, la mia voce è così al naturale, non te ne eri mai accorta?- mi risponde sarcastico.
-Ma sono le sette! E tra un'ora usciamo!-
Ebbene sì, il famoso sabato era arrivato ed io stavo morendo d'ansia.
Perché? Per una persona il cui nome inizia con la lettera L.
Sì, per Lorenzo.
Mi aveva esposto tutti i suoi dubbi, tutte le sue preoccupazioni ed io cercavo in tutti i modi di calmarlo. Guarda caso ora ero io quella agitata mentre lui era tutto bello rilassato a farsi un sonnellino.
Non ero messa peggio di lui però, credetemi un uomo innamorato è peggio di una donna col ciclo.
-Ma hai chiamato per rompermi?-
-Guarda che se non fosse per me a quest'ora staresti ancora dormendo.-
-Appunto.-
-E avresti fatto tardi.-
-Le donne sono sempre in ritardo. Sarei arrivato prima di Giulia lo stesso.-
Perché non si può prendere a calci una persona dal telefono, perchè?
-Ho bisogno di aiuto.-
Sbuffo da parte sua.
-Dimmi.-
-Non so cosa mettermi.- 
-Cioè tu mi hai svegliato per questo? Brutta stronza!-
-Ehi! Stronza sarà tua ma...- no, non nominiamo quella dolce signora. Me ne pentirei troppo. -Stronza sarà....la tua tartaruga!- mi correggo.
Sento la sua risata divertita.
-La mia tartaruga?-
-Sì, ogni volta che le faccio le coccole rimette la testa nel guscio. Lo sai che è cattiva educazione?-
-Ma davvero?-
-Già, ma non mi sorprendo conoscendo il propretario.-
-Ma vaffanculo.-
Questa volta è il mio turno di ridere.
-Comunque ero seria prima, non so cosa mettermi.-
-Ma ti pare che sia gay?-
-Non offendere i gay! O vengo lì e ti castro brutto omofobo!-
-Non stavo offendendo nessun gay, ma loro sanno come vestirsi, io no, è un dato di fatto.-
-In effetti ti vesti una merda.-
-Non è affatto vero!-
-Ma se l'hai appena detto.-
-Parlavo di abbigliamento femminile, non maschile.-
-Sì sì certo.- risposi con poca convinzione.
In realtà Lore non si veste affatto male, ma è una soddisfazione farlo innervosire.
-Comunque..me la dai una mano o no?-
-No.-
-Sei un pessimo amico, dopo tutto quello che ho fatto per te!-
-Sì perché io non ho mai fatto niente per te giustamente.-
-Non rigirare la frittata.-
-Tu mi stai solo rigirando le palle.-
-Quanto sei volgare!-
-Molte trovano la mia volgarità molto sexy.-
-L'unica che la trova sexy è quella santa della tua ragazza. Ora dammi una mano o quelle palle non solo te le rigiro ma te le stacco e le do in pasto ai..-
-Jeans stretto, maglietta velata che ti sei messa al mio compleanno e stivali.- Riattacca.
Sorrido, è sempre il migliore.

****

Lorenzo è agitato.
Lo capisco dal suo tener le mani in tasca e dal suo star immobile. Di solito non riesce mai a stare fermo, deve sempre esprimere la sua allegria, quindi se sta muto come un pesce (davvero rari casi) vuol dire che è agitato.
-Stai tranquillo, andrà tutto benone.- cerco di rassicurarlo.
-Non lo so Bià..sento che ci sarà un imprevisto.-
-Questo perchè sei un pessimista.-
-Non è vero io sono realista.-
-Questa è la prima scusa dei pessimisti.-
-Sono solo preoccupato, e....se avesse voluto una cosa solo noi due? E se l'ho delusa?- mi chiede ansioso.
-E poi dici che non sei pessimista.-
-Sono serio Bianca.-
-Ma scusa, fino a un'ora fa stavi facendo un sonnellino! Ti ho svegliato io e menomale!-
-Mi sono messo a dormire per non pensarci.-
Oh.
-Lorenzo l'appuntamento perfetto non esiste.- gli dico sicura perchè è vero, quello esiste solo nei film e nei libri.
-Invece esiste, e non sarà questo.- risponde convinto.
Dio mio quant'è paranoico.
-Ma davvero? Descrivimelo.-
-Beh andare a mangiare in un ristorante di lusso..-
-Con la paghetta di venti euro.-
-...prendere un gelato...-
-In inverno.-
-...fare una passeggiata al parco...-
-Giusto per gelarsi le ossa..-
-...accompagnara sotto casa...-
-Che si trova a tre kilometri da qui.-
-...e poi baciarla sotto il portone di casa sua.-
-Con suo padre che vi spia dalla finestra.-
-Poi dici che io sono pessimista.-
-No io sono realista, e non è una scusa.-
-Questo appuntamento è l'appuntamento che sognano tutte le ragazze.- mi risponde convinto.
Certo e io desidero sposare Ken. Ma che discorso è? E se volessi sposare il gobbo di Notre Dame? E' vietato?
-Quanto sei banale. Io odierei un appuntamento così.-
-Allora sei l'unica al mondo sappilo.-
-Beh scusa tanto se sono diversa.-
-Se non fossi diversa non saresti la mia migliore amica.-
Quando fa il ruffiano proprio non lo sopporto.
-Magari anche Giulia è diversa, magari metà della popolazione femminile lo è.- rispondo sicura di me
-Che vuoi dire?-
-Voglio dire che il problema di voi ragazzi è che credete che a tutte noi piacciano le stesse cose, le stesse cose da film poi. Magari per Giulia l'idea di appuntamento ideale è andare a mangiare 5 panini al McDonald, andare al golf, giocare ai videogiochi e sgozzarsi di nutella alla fine della serata davanti a un film. Che ne sai scusa?-
Mi guarda come se gli avessi detto che siamo fratelli separati dalla nascita.
-Sono uscito con un sacco di ragazze, so cosa vogliono.-
-Allora sei uscito con ragazze tutte uguali.-
-Se lo dici tu.-
-Giulia è così, è diversa, fidati.-
-Ne sei sicura?-
Ah adesso gli interessa la mia opinione. Guarda un pò.
-Sì.-
Delle risate di un gruppo vicino a noi mi fanno voltare e quindi vedere Giulia e Leonardo venire verso di noi.
Perchè mi sento agitata di punto in bianco?
Mi volto verso Lorenzo e lo vedo con la stessa faccia che molto probabilmente ho anche io. Lui è giustificato, ma io?
-Ciao ragazzi.- ci saluta Giulia e ci sorride, ma poi vede le nostre facce -che succede?- chiede preoccupata.
Io e Lorenzo ci guardiamo per tre secondi e poi è lui a riprendersi per primo.
-Niente!- risponde con troppa enfasi.
Calmati Lore.
Come se mi avesse letto nel pensiero fa un respiro profondo.
-Niente.- ripete questa volta più calmo e poi la bacia.
Avete presente quando vedete il vostro film romantico preferito e vi si formano gli occhi a cuoricino perchè la coppia di innamorati si sta baciando e voi vedete solo loro due e nessun'altro intorno a loro?
Bene, se fossimo in un film io sarei l'amica della protagonista che l'aiuta sempre in tutto, e che non si nota mai sullo schermo. E' lì, in un  angolino a guardare, ma nessuno si ferma a guardarla e a pensare alla sua di storia, perchè evidentemente non c'è niente da dire su di lei.
Quella ero proprio io.
-Gelosa?-
Una figura alta si avvicina a me.
-No.-
Mi volto sorridente verso Leo.
-Grazie, a proposito.-
-Di cosa?-
-Di avermelo fatto capire, no?-
-Lo sapevi gà da sola, ti serviva solo una mano.-
-E allora grazie per avermi dato la tua.-
-E' stato un piacere.-
Ci guardiamo per qualche secondo e ne approfitto per studiarlo meglio.
Non è brutto, ma non è neanche bello, insomma è normale. E' un pò più alto di me, è abbastanza magro ma non scheletrico. Anche se ha i capelli biondi mossi non vuol dire che sia un Dio greco. Le labbra sono sottili, il naso è dritto e gli occhi verdi-marroni sono grandi, fatti apposta per guardarti e studiarti.
E' un tipo strano, quando lo guardi sembra che abbia un'aria perennemente triste e non l'ho mai visto ridere (anche se è solo la seconda volta che ci incontriamo). Leo però studia le persone e le comprende, non importa quanto tu possa essere riservato, per lui sei un libro aperto. Leo legge nella gente proprio come Jack Dawson. Lui ha letto me quando ero troppo impegnata ad etichettarlo come il cugino noioso ce si crede chissà chi. L'apparenza inganna davvero, perchè lui non si crede nessuno, si fa solo i fatti suoi, ed è una grande qualità.
Il mio studio viene interotto dalle parole di Lorenzo me mi fanno gelare il sangue nelle vene.
-Vi dispiace se stasera ci dividiamo?-
Quando avevo detto a Lorenzo di uscire da solo con Giulia non intendevo adesso,  ma lui evidentemente non ha capito quello che volevo dire.
Insomma, si decide di tirare fuori le palle, quando già siamo scesi tutti e quattro?
Non poteva cacciarle dopo o meglio prima?
-Cosa?- è la mia risposta alla dimmi-che-stai-scherzando-o-non-la-passi-liscia.
-Mmh- è il commento poco interessato di Leo.
-Davvero?!- è la domanda felice di Giulia.
-Sì.- è la risposta sorridente di Lorenzo.
Ma sono davvero l'unica che si sta facendo il problema?
Certo, una è contenta di restare sola col fidanzato, l'altro ha finalmente sconfitto la sua paura, e il terzo se ne infischia. Bene, assolutamente perfetto.
-Lorenzo possiamo parlare un attimo?-
Non lo lascio nemmeno rispondere che lo prendo per il braccio e lo porto lontano dai due bei cugini.
-Che ti salta in testa?!- lo aggredisco accertandomi che non sentano.
-Che vuoi dire?-
-Che voglio dire? Come ti è venuto in mente di farci dividere?!-
-Mi hai detto tu di farlo!-
-Non intendevo oggi! Mi spieghi ora dove me ne vado?-
-A casa?-
-Di sabato?-
-Con Leo?-
-A casa con Leo? Pervertito!-
-Ma no! Perchè non ti fai un giro con Leo?-
-Un giro...con Leo? Da soli?-
-Sì, perchè la cosa ti rende nervosa?-
Fa un sorrissetto furbo.
-Certo che no, e levati quel sorriso dalla faccia!-
-D'accordo, comunque me lo fai questo favore, per me?-
Faccia da cucciolo da bastonato mode on.
-Sei in debito con me a vita.- cedo.
Sorride -Lo so.- e mi abbraccia.

****

-Allora dove vuoi andare?-
Domanda da un millione di dollari.
Al parco no, fa troppo freddo, al cinema siamo già andati, in pizzeria sembrerebbe troppo un appuntamento e quindi dove?
-Ti piace il bowling?- mi chiede.
-Sì!- Ecco questa si che è una buona idea. -Andiamo.-

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-Allora li vedi quei birilli? E vedi quelle palle? Bene prendi una palla, la lanci, ma non in aria e devi cercare di colpire tutti i birilli. Ovviamente ogni palla ha un peso, io ti consiglierei la più legg-
-Lo so come si gioca a bowling!- lo interrompo. -dove pensi che viva?-
-Scusa.- alza le mani in difesa.
-Adesso ti faccio vedere io come si fa.-
Prendo una palla a caso, non importa il peso, giorco ormai da una vita a bowling, e mi metto in posizione.
Mi chino leggermente e faccio un respiro profondo. Tiro la palla indietro, due-tre volte, e poi la lascio cadere sulla corsia.
Mi sembra che tutto sia finito a rallentatore, come nei film, dove si sente il cuore della persona battere per il nervoso. Guardo la palla avvicinarsi lentamente ai birilli e poi fare uno strike. Lo sapevo!
-Però.- sento l'applauso di Leo alle mie spalle. -Chi lo avrebbe mai detto?-
-Io.- rispondo fiera di me, e per la prima volta lo vedo ridere.
No, aspettate sto davvero guardando Leonardo Non So Il Cognome ridere? E mi sta davvero piacendo la vista?
Io, che avevo già perso le speranze nel vederlo ridere lo stavo ossevando mentre lo faceva?
Non che pensassi che non ridesse mai, però mi era venuto il pensiero che non lo avrebbe mai fatto con me, che riservasse l'onore a persone più care. Non che la vista della sua
risata sia un onore ma è sempre bello far sorridere una persona, ti senti fiera, contenta e quasi potente oserei dire.
-Perchè mi fissi?-  mi chiede curioso e in quel esatto momento sento il mio viso in fiamme. Questa figura solo io potevo farla davvero.
-Non ti sto fissando.- è la mia stupida risposta.
-Ah no?-
-No.-
-Sai quando posi gli occhi su una cosa/persona la stai fissando, hai presente?-
-Stavo solo pensando.-
-Guardandomi?-
-Non ti stavo guardando! Mi ero incantata.-
-Quindi sei rimasta incantata da me?-
Sì.
-No! Stavo pensando e mi sono incantata.-
-Basta che ci credi tu.-
-Anche tu devi crederci, è la verità.- mento.
-Sì, come ti pare.-
- Mangiamo qualcosa?- chiedo per cambiare argomento.
-Certo, vicino alla pista c'è una piccola pizzeria vieni.-
Mi fa cenno col capo per dirmi di seguirlo e lo faccio.
-Cosa preferisci?- mi chiede davanti alla cassa.
-Uhm..una mimosa.-
Se non l'avete mai assaggiata vi consiglio di farlo all'istante.
-Una margherita e una mimosa.-
-Sono 8,50 grazie.- ci risponde la cassiera con un sorriso di circostanza.
Leo prende il portafoglio dalla tasca dei pantaloni pronto a pagare e così copio i suoi movimenti.
-Che fai?- mi chiede guardandomi con un sopracciglio alzato.
-Pago la mia pizza.- rispondo con ovvietà.
-Lascia pago io.- il suo tono non ammette repliche.
-No pago io la mia e tu la tua.- insisto.
-Perchè non vuoi farmi pagare?- chiede sorpreso.
-Perchè questo non è un appuntamento ma un'uscita tra..- amici? Siamo davvero amici? -..conoscenti, e nelle uscite con i conoscenti ognuno paga quello che mangia.-
Mi guarda come se fosse...offeso? Dovrebbe essere contento che non lo faccio pagare! Valli a capire i ragazzi, poi si lamentano di noi ragazze come se loro fossero facili da comprendere.
-Come vuoi.- risponde come se la faccenda non lo interessasse più di tanto.
Mah, prima mi era sembrato offeso e adesso sembra indifferente, ma un traduttore boy-girl/ girl-boy non l'hanno ancora inventato?
Aspettiamo che le pizze siano pronte e quando arriva il nostro turno ci sediamo ad un tavolo lì vicino.
Da quando ho detto di voler pagare io ,non abbiamo più parlato e c'è stato solo silenzio tra noi, e non un silenzio piacevole.
Dai, Bianca pensa pensa. Di cosa potete parlare dopo esservi visti solo due volte?
-Allora...Giulia ti parla spesso di Lore?-
Ma che bell'argomento complimenti a me. Ma quanto sono stupida?
Mi guarda un pò stupito forse sorpreso dal mio tentativo di conversazione.
Che posso farci? Odio quando si forma quel silenzio imbarazzante e odio sentirmi a disagio.
-Abbastanza.- mi risponde. -Invece lui?-
-Molto più di abbastanza.-
-La ama?- mi chiede. Dalla sua faccia però capisco che sa già la risposta.
-Sì.-
-Si vede.-
-Già..e lei ama lui?-
-Sì.-
-Te l'ha detto lei?-
Magari sono molto legati e lei gliel'ha confessato. E' una cosa che non posso capire in realtà visto la mia famiglia, apparte mamma papà e quella pazza di mia sorella ovviamente.
-Sì e no.-
Che risposta è? O è sì o è no!
-In che senso?-
-Non mi ha detto esplicitamente "lo amo".-
-E allora che ti ha detto?-
-Mi ha detto "lo penso sempre".-
-Non è la stessa cosa.-
-Invece sì.-
-Invece no! Una persona pensa sempre ad un'altra anche quando gli piace e basta. Non vuol dire che ne è innamorata.-
-Quando gli piace e basta dice "lo penso spesso" no "lo penso sempre".-
-Prendi tutto troppo alla lettera, per noi è la stessa cosa!-
-Ti dico di no. Conosco Giulia e so che con quella frase voleva dire che lo ama.-
-Fai troppa attenzione ai piccoli dettagli.-
-Perchè quelli sono importanti.-
Ok, è vero lo ammetto ma non lo dirò ad alta voce.
-E' troppo facile dire "se ne è innamorata allora deve dire ti amo" perchè è una cosa comune che fanno tutti.- continua.
Aspetta mi sta..
-Mi stai facendo il verso?-
-No imito le persone in generale.-
-Quindi io sarei una persona in generale?-
-Sì e no.-
Di nuovo con questa storia? Ma un decisione definitiva no?
-Smettila di dare queste risposte da film.-
-In verità sei tu che hai la mentalità da film.-
-Cosa?-
-Sì, insomma nel film il ragazzo può anche andare sotto un tram per lei, ma non è sicuro che la ama finchè non lo dice schiettamente. Che cosa stupida.-
-Non è stupido.-
-Invece sì, una persona capisce di essere innamorata dai gesti non dalle parole. Sai quante persone dicono ti amo senza davvero amare? Sai quante lo dicono ma in quanto a fatti non dimostrano niente? Ma no ovviamente perchè se dicono ti amo allora è così per forza giusto? Come se fossimo tutti uguali, come se dovessimo dirlo sempre per farlo capire.-
Sono un tantino sorpresa, e con tantino intendo dire molto ma molto sorpesa. La mia mascella sta spazzando il pavimento praticamento, gli addetti delle pulizie devono solo ringraziarmi.
Il punto è che non sono solo sorpresa dal fatto che un ragazzo abbia sparato queste parole ma più che altro sembra il discorso che ho fatto io a Lorenzo sugli stereotipi femminili, solo che lui me li sta facendo su quelli maschili.
-Il prolema di voi ragazze è che volete sempre conferme, dubitate sempre di noi, dovete sentire perforza quelle due paroline altrimenti non ci credete, e le volete subito quando per amare una persona ci vuole tempo. Non si può essere diversi.- conclude.
Che mi venga un colpo! Questa è già la seconda volta che nomino Titanic, non è che questa serata farà la sua stessa fine?
Meglio chiamare Di Caprio e farmi prenotare una scialuppa di salvataggio. Coincidenza delle coincidenze Di Caprio di nome fa Leonardo. Ok, sto incominciando a preoccuparmi.
-Hai ragione.-
-Cosa?- mi guarda sorpreso, che c'è non posso trovarmi d'accordo con lui su qualcosa?
-Hai ragione.- ripeto.
-Tu pensi che abbia ragione?-
-A quanto pare.-
-Di solito le ragazze si offendono quando si sentono tirate in causa.- mi guarda come se non fosse normale il mio comportamento.
Ecco cosa intendevo con stereotipi femminili.
-Come hai detto tu, si può essere diversi, giusto?-
-Giusto.-
Mi sorride, un sorriso sincero, spontaneo e non potei che ricambiare.
Questa serata non sembra così male come immaginavo, affatto.
-Ti va di fare una cosa divertente?-

*****

-E ancora una volta..ti ho battuto!- mi fa il verso Leo.
Dopo due partite al bowling vinte dalla sottoscritta, avevo chiesto a Leo di andare in sala giochi. Ci stavamo sfidando a Just Dance da un'ora ormai e il vincitore era sempre stato lui. Lo ammetto, sono sempre stata una frana nel ballo ma è anche vero che lui si stava impegnando il doppio solo per prendersi una rivincita.
Non mi importava molto del vincitore in verità, mi stavo divertendo da morire.
Leo quando era concentrato a seguire i passi faceva una faccia buffissima, e non potevi rimanere serio.
-Oh amo questa canzone!- esclamo contenta.
Le note di "Perdoname" di Deorro riempirono la stanza, e incomincio a cantare a tempo

Son las tres de la mañana
Y estoy en tu ventana
Buscándote, amor
Escucha por favor


-Te la cavi.- mi dice Leo.
-A cantare?-
-Sì.-
Arrossii.
-Grazie.-

Y tú qué estás pensando
Llegando aquí tomando
Vete ya de aquí
Déjame dormir

 
Con mia grande sorpresa Leo si avvicina e comicia a cantare con me.
Lo guardo con gli occhi sgranati.

Pero yo no puedo irme sin un beso

Pero ya es muy tarde y no te quiero ver


Sorrisi e ricominciai a cantare insieme a lui . Anche lui se la cavava piuttosto bene sinceramente.
Quando venne la parte musicale incominciò a ballare male di proposito.
Fece l'onda e il robot facendomi ridere come una pazza.
Incomiciai a cantare e a ballare insieme a lui.

Estoy cantando, uno dos tres
.
Oh oh oh oh oh oh oh oh oh oh oh oh oh
Perdóname
Oh oh oh oh oh oh oh oh oh oh oh oh oh
Perdóname

Hago lo que quieras
Perdóname mi nena
Yo no te lo creo
¿Que no tienes pena?
Estoy cantando
Perdóname. Perdónam
e

Ci guardammo negli occhi per qualche secondo e poi incominciammo a ridere come dei pazzi.
Il miglior sabato sera di sempre.



Image and video hosting by TinyPic-Grazie di avermi accompagnato a casa.- dissi a Leo davanti al mio palazzo.
La serata, con mio grande dispiacere, era giunta al termine. Era passata la mezzanotte ormai e se non fossi tornata a casa tra pochi minuti i miei avrebbero anche potuto chiamare "Chi l'ha visto."
-Figurati.-
Ecco, eravamo giunti alla parte imbarazzante di ogni appuntamento, il saluto.
Solo che questo non era un appuntamento, era un'uscita, giusto?
Ma a chi volevo darla a bere? Mi ero divertita da morire e Leo mi piaceva. Certo non ne ero innamorata e non lo conoscevo ancora benissimo ma ero sicura che una cotta ci stava. Avrei capito se poi questo sentimento fosse aumentato o diminuito solo conoscendolo meglio e vedendolo più spesso, ma come? Ma soprattutto, adesso come lo salutavo?
Mi stavo facendo troppi viaggi mentali, insomma lo conoscevo troppo poco, e se avesse avuto una fidanzata? Che bel palo che avrei preso. 
-Allora ciao.- decretai alla fine. Banalità fatta persona.
Leo sembrava indeciso sul da farsi.
-Ciao.- disse alla fine e sospirò.
Si voltò e incominciò ad andarsene.
Sospirai anche io e presi le chiavi dalla tasca. Le misi nella toppa e girai. Aprii il portone con l'intenzione di entrare ma mi bloccò una voce.

Pero yo no puede irme sin un beso.
Ma non posso andarmene senza un bacio.


Era la voce di Leo. Mi girai e vidi che si stava avvicinando a me. Ad ogni suo passo il mio cuore perdeva un battito e in un momento di stupidità pensai di morire prima che riuscisse a raggiungermi.
Camminò veloce e si fermò proprio davanti a me.
-Posso baciarti?- mi chiese serio.
Silenzio, cuore impazzito e ancora silenzio.
Ma cosa cazzo si risponde a queste domande? Nessuno me l'aveva mai chiesto, passavano ai fatti direttamente!
La mia gola di un tratto si è fatta secca e non riesco a parlare.
La verità è che si, lo voglio quel bacio, ma sono troppo spaventata a dirlo ad alta voce.
Mi guarda negli occhi e senza una mia risposta mi bacia.
Mi bacia lì davanti al portone del mio palazzo verde scambiato con le crepe sui muri, di certo non un luogo romantico ma andava decisamente bene così.
Misi le braccia intorno al suo collo e ricambiai il bacio.
Non aveva avuto bisogno di un mio sì, me lo aveva letto negli occhi. Ci eravamo intesi.

****

-Bià, oggi viene Leo a prendere Giulia.-
Mi dice Lorenzo davanti alle finestre della scuola la mattina seguente.
Gli avevo raccontato tutto quello che era successo, dal bowling al bacio, ed era rimasto sorpreso,contento e ancora sorpeso.
Ovviamente anche lui mi aveva raccontato la sua di serata, che tra parentesi era andata benissimo, e anche io ero rimasta molto contenta.
Non sapevo cosa fare. Il bacio mi era piaciuto inutile negarlo, e anche lui mi piaceva, ma avevo paura che non ricambiasse. E se fossi stata solo un'altra conquista per lui? Non sapevo che tipo di ragazzo fosse alla fine, chi me le dava queste certezze?
-Ho parlato con Giulia.- continuò Lore.
-E?-
-E gli ho chiesto di Leo. Mi ha detto che è un bravo ragazzo.-
-Certo, è il cugino.-
-No, davvero. Le ho fatto promettere di essere sincera. Sa che ci tengo a te, e avevo già intuito qualcosa. Non voglio che tu soffra e così ho tolto la testa al toro. Leo è un bravo ragazzo, provateci.-
-Tu dici?-
-Dico eccome.- mi sorride -Adesso andiamo.-
Scendiamo insieme le scale, e incontriamo Giulia. Lore le prende la mano ed escono insieme, mentre io resto dietro a guardare il marciapiede di fronte.
Leo è appoggiato al suo motorino e con mia sorpresa non guarda Giulia, ma guarda me.
Mi sorride e in quel momento tutti i miei dubbi svaniscono.
Avevo capito, anche lui voleva provare.
Lo guardai a mia volta e sorrisi.
Sì, ci intendevamo alla perfezione.











Beh, la two- shot è finalemente completa!
Ho provato a fare del mio meglio e mi dispiace se ho distrutto molte aspettattive.
Non mi aspetto molto in realtà, questa storia è nata così, e anche se non piacerà a molti sono contenta di averla portata a termine.
Che altro dire, se vi è piaciuto fatemelo sapere!
Se shippate la coppia Lore/Giulia vi do una buona notizia.
Stavo pensando di scrivere una storiella anche su di loro, con pochi capitoli, dove racconto il loro incontro, il loro primo appuntamento senza Bianca e Leo e altri piccoli dettagli della loro storia.
Ditemi cosa ne pensate allora!
In ogni caso grazie mille a tutti coloro che hanno speso un pò del loro tempo per leggere questa shot.
Un bacione.
-Hope
   
 
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