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Autore: niebo    08/10/2015    1 recensioni
Questa è la storia di un mondo...
Questa è la storia di un viaggio...
Questa è la storia di un desiderio...
Questa è la storia di quattro risate....
Questa è la storia di anche più di quattro feels....
Tutti pronti... si parte!!!
Genere: Avventura, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Shonen-ai, Shoujo-ai
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Il ragazzo riaprì gli occhi al contatto di uno sbuffo di cenere col suo naso.
Li stropicciò un paio di volte prima di accorgersi che qualcuno lo stava tenendo con forza a terra fissandolo, al contempo, con uno sguardo decisamente…  spiritato.
Un passo falso e una sigaretta era pronta a bruciargli la pelle, da quanto era ravvicinata al suo viso. Inoltre, poteva sentire chiaramente il suono di denti che digrignavano e laceravano un povero bocchino che reggeva la suddetta pericolosissima fonte di fumo.
“COME CAZZO TI PERMETTI DI CADERMI ADDOSSO.” disse una voce, che pareva quasi ovattata dato che Syu non aveva ancora ripreso del tutto i sensi.
Un sorriso inquietante si allargò sul viso dello sconosciuto, facendola quasi fare nei pantaloni al nostro protagonista.
In realtà neanche troppo… quasi...
Era un povero pisciasotto.

“C..caderti addosso ma che stai….?” mugugnò l'altro in risposta cercando di alzarsi.
“FORSE NON HAI CAPITO BENE CON CHI HAI A CHE FARE.”
“Esatto, è proprio questo il punt…”
Ma non fece in tempo a finire la frase che l’altro lo aveva già preso per il collo.
“TI FARO’ PASSARE LA VOGLIA DI FARE IL GRADASSO, PEZZO DI MERDA.”
“Eddai basta mia madre con gli appellativi gentili, ci manca solo riceverne altri dal primo che pass…!!”
Evidentemente davvero non aveva ben capito la gravità della situazione.
Perdonatelo…
…anzi no,  potete incazzarvi tranquillamente.
“A…aspetta che vuoi fare??? E che cos’è quella roba??? N..non scherziamo..!!!!”
Lo sconosciuto mostrò improvvisamente la propria mano destra, che stava reggendo una spessa catena.
Che fosse un banale trucco da prestigiatore, di quelli che si vedono in quei canali dispersi nelle numerazioni più alte del televisore…?
Non proprio, anche se di un qualche trucco doveva trattarsi per forza.
Perché al termine di quella catena, fluttuante in aria come un palloncino, c’era un’ENORME cassaforte.
Il panico cominciò a pervaderlo in ogni centimetro del suo corpo.
Ed era ora.
“MUORI!!!!!”
Dopo aver lanciato Syu poco distante da lui, con un velocissimo movimento del polso, lo sconosciuto fece roteare la cassaforte, per poi farla schiantare davanti a sé.
Rigido come un pezzo di ghiaccio, Syu riuscì solo a stringere gli occhi, aspettando la propria fine imminente.
Anche  se….
Mh…? S..sono ancora vivo…?
Pensò aprendo un occhio, incerto.
Senza la minima spiegazione logica, si ritrovò improvvisamente sul ramo di un albero.
“W..wah..!!!” preso un attimo di spavento dovuto al cambio di collocazione, si aggrappò saldamente alla dura corteccia che aveva sotto il sedere.
“Cosa diavolo sta succedendo?! D..Dio santissimo….”
Diavolo, dio…
Insomma, ora era letteralmente TERRORIZZATO.
Tra un respiro affannoso e l’altro, cerco di calmarsi. Decise poi di chiudere gli occhi e di concentrarsi nel fare un bel respiro profondo.
“Cosa cazzo. Oddio. Come. Cosa. DOVE….”
….si trovava?
Tutto intorno a sé vedeva solo strade sterrate, montagne boscose e una città fatta di case che parevano… in vecchio stile giapponese, quello tradizionale.
E lì, poco lontano da lui, il tizio di prima (quello con la cassaforte fluttuante) si muoveva a destra e a sinistra con nervosismo, probabilmente alla ricerca della vittima che gli era sfuggita… lui.
“Eheheheh q..quindi quel tizio mi sta ancora cercando per fare di me una mar…marmel..lata…?” disse con un sorriso tirato, muovendosi nel contempo verso un gruppo di foglie che potessero nasconderlo meglio.
Piano.. Piano…
STUCK.
Improvvisamente urtò contro qualcosa. Il tronco forse?
Si voltò ma ciò che vide era tutt’altro che un pezzo di legno.
Era un… ragazzino?
“M..ma cos..????”
Il ragazzo gli tappò subito la bocca per evitare che alzasse troppo la voce e, con l’altra mano, gli fece segno di fare silenzio.
Syu, superato lo spavento iniziale, fece un cenno di assenso con la testa e tornò ad avvicinarsi molto lentamente alle foglie, mentre l’altro gli faceva un po’ di spazio.
Il suo salvatore - sì, non era dotato di teletrasporto o poteri strani, al contrario di quello che lui stesso aveva per un attimo pensato - non avrà avuto più di quattordici anni. Aveva una foltissima chioma di capelli lunghi e biondi, occhi blu intenso e un ciondolo al collo, con un motivo strano, circolare, ma con all’interno alcuni disegni geometrici astratti.
Era piuttosto singolare.
L’occhio, però, gli cadde subito sul suo abbigliamento. Se così si poteva definire.
Gli sembrò istintivamente il figlio perduto di Tarzan.
Era infatti tutto nudo, se non per un panno colorato ma ormai quasi sbiadito, che portava legato alla vita. Le braccia erano piuttosto robuste per la sua età, e anche il resto del fisico.
Si chiese per un attimo se non stesse sognando, se fosse finito in coma o PEGGIO se non fosse finito in qualche strano rave party o simile.
Il ragazzino gli tolse la mano dalla bocca.
Syu lo scrutò per un attimo ancora, prima di parlare.
“Scusa ma… sapresti dirmi dove siamo…? P..perchè io stavo tornando a casa dopo aver comprato la frutta e….”
E…?
Cos’era successo dopo..?
Si massaggiò un attimo le tempie per cercare di ricordare.
Vuoto.
Più si sforzava di pensarci, più vedeva solo il nero totale.
Improvvisamente il pensiero andò a sua madre.
“S..Signora padrona..!! Cioè MAMMA..!! Devo assolutamente tornare a casa, si starà preoccupando per m..!!”
Di nuovo però, non fece in tempo a finire la frase, che l’altro lo strinse veloce a sé tappandogli nuovamente la bocca.
Syu lo guardò con aria mezza interrogativa e mezza rassegnata, e il ragazzino gli rispose con lo stesso sguardo che gli stava rivolgendo da quando lo aveva notato la prima volta.
Non lo aveva cambiato neanche per un brevissimo secondo.
Era completamente impassibile e non sembrava voler far trasparire alcuna emozione.
A quel punto non fece in tempo a chiedersi se non fosse anche lui un tipo poco affidabile, che in lontananza sentì giungere un chiaro rumore di passi. Pareva un gruppo di persone che si stava avvicinando tenendo tutte lo stesso andamento, come dei soldati.
E infatti così era.
O almeno, riuscì ad intuirlo. Gli individui che comparvero nella sua visuale non erano vestiti come dei comuni militari. Avevano delle strane divise color blu notte e giallo acceso. Doveva per forza trattarsi di divise o simili, in quanto tutti portavano la stessa uniforme…  a parte uno.
Quello doveva essere il capo.
Stava infatti davanti al plotone, e la forma della sua divisa era leggermente diversa, nonostante riprendesse lo stesso motivo delle altre. Era anche più robusto, poteva essere un degno lottatore di wrestling, sia per costume che per stazza. E per quei capelli... viola...
VIOLA.
Di nuovo quel colore….

Il suo viso terminava con un bel mento massiccio e le mascelle squadrate; non parliamo poi degli spaventosi canini che gli spuntavano dalle labbra.
Tutto sommato non era poi così.. canini???
Spalancò gli occhi tentando di non farsi scappare un altro urlo, ma dimenandosi un po’. Per fortuna la stretta del ragazzo era salda, o sarebbero caduti entrambi, da quell’altezza.
Al sentire il rumore proveniente dall’albero, il presunto capo alzò lo sguardo, come se stesse fiutando qualcosa nell’aria.
Si guardava attorno, comportandosi proprio come se stesse cercando qualcuno.
Dopo qualche minuto, però, sembrò convincersi che ciò che stava cercando non doveva essere lì attorno, e continuò la sua marcia, seguito dal resto dei compagni.

Le due scimmiette sul ramo rimasero ferme ancora per un attimo, prima di poter tirare un sospiro di sollievo. Il ragazzino biondo sciolse la sua morsa, e Syu si allontanò un po’.
“Ma cosa sta succedendo?? Chi erano quelli?? E soprattutto DOVE SIAMO????” esplose il rosso additandolo.
L’altro, in risposta, continuò a fissarlo con la sua faccia da poker, senza proferire parola.
“Ho capito, ho capito… non avrò risposta da te, vero?”
Silenzio.
Sospirò rassegnato.
“Beh… allora lascia almeno che ti ringrazi… Senza di te quel tipo laggiù mi avrebbe fatto fuor...”
Ma non fece tempo a finire la frase -daje- che il ragazzino lo prese per il bacino e, alzatosi in piedi, lo sollevò sopra di sé.
Syu era abbastanza scricciolo, ma dove la trovava tutta quella forza??
E soprattutto…
“Cosa stai facendo?!?!?” gridò.
Non ebbe nessuna risposta, ma fu invece scaraventato ancora a terra. Beh… a terra non era propriamente esatto. Il piccolo Tarzan lo aveva letteralmente lanciato di nuovo addosso a… LUI.
Non è ben chiaro quale fu la velocità con cui accadde ciò che sto per raccontarvi… in caso provate ad immaginarlo con un rallenty, ok?
Il pazzo assassino era stato atterrato DI NUOVO dal peso morto di Syu… Il che avrebbe dovuto renderlo ANCORA PIU’ nervoso. Quindi, in ordine cronologico…
Si alzò, schioccò un paio di volte il collo, ed iniziò a roteare di nuovo la cassaforte, talmente agilmente che quasi l’occhio umano non sarebbe stato in grado di percepirla.
Syu si ritrovò di nuovo completamente terrorizzato ma, per non si sa quale divinità fortuita (leggasi botta di culo), riuscì ad alzarsi ancora più velocemente del suo carnefice, e a correre via in direzione non definita... Ovvero a caso.
Figuriamoci però se QUEL nemico si sarebbe lasciato sfuggire una preda così succulenta.
Infatti, si mise anche lui a corrergli dietro e a roteare quella dannata cassaforte con tutta la forza che aveva, incurante delle cose che, nel frattempo, stava distruggendo ogni qual volta vi entrava in contatto.
Dio… dio... fa che non mi raggiunga per favore PER FAVORE….
Ma sfiga volle che, corri corri senza tener conto di dove si stia andando (da buon clichè), finì in una strada a fondo chiuso.
OK. Ora era ufficialmente MORTO.
“Ahahahah….” Si mise con le spalle al muro e iniziò a ridere
nervosamente, preso dal panico “R..ragioniamo… i..insomma possiamo sistemarla a parole no..? O..oppure posso fare qualcosa per rimediare..?? T..ti assicuro che qualsiasi cosa io abbia fatto non era voluta..!!!”
“LURIDO PEZZO DI MERDA….” mugugnò l’altro avvicinandosi lentamente a lui, avvolto da quella che sembrava decisamente essere un’aura malefica.
Tipo… quella viola ed inquietante che circonda i cattivi nei cartoni animati, per intenderci!
“T..ti prego ragioniamo.. Ah..!! Ti chiedo scusa!!!! N..non te l’avevo ancora detto eheh, che scemo..!!!” continuò sempre più nervoso, nascondendosi dietro al suo sorriso forzato.
“QUESTA E’ LA FINE.”
Già… Questa volta era davvero la fine. Si era giocato la carta della botta di culo pochi minuti prima… era improbabile che se la sarebbe cavata una seconda volta. Lo diceva anche la legge di Murphqualcosa…. Se può accadere qualcosa di brutto beh, accadrà di cer…
Signori…”

Chi l’avrebbe mai detto che la seconda volta sarebbe stato salvato da una voce suadente e un sorriso scintillante..?

 

  
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