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Autore: FairySweet    09/10/2015    1 recensioni
Non sei mai stato bravo a raccontare bugie. Non l'hai mai fatto, non a te stesso per lo meno, come puoi pensare di ingannarti così? Dimenticare i suoi occhi, il suo sorriso, dimenticare il battito accelerato che ti sconvolgeva il petto ogni volta che l'avevi vicino.
Eppure ci hai provato, hai cambiato vita per lei, per te stesso, per la tua famiglia ma era bastata una telefonata, era bastato il suo nome per convincerti a scappare via di nuovo ...
Genere: Introspettivo, Malinconico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Elliot Stabler, Olivia Benson
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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                    Lei è quel Pensiero 





Non avevano niente, niente di niente. Olvia era sempre più debole, le ferite e i tagli sul suo corpo si rimarginavano lentamente richiedendo sempre più energia, energia che non aveva e che non poteva sprecare.
Chiuse gli occhi cercando di stirare ogni muscolo della schiena, era chiuso lì dentro da ore ormai e non riusciva a trovare un solo fottuto modo per inchiodarlo sebbene avesse tutti gli elementi per farlo perché in quella fottuta città, come in tutto il mondo, se hai i soldi hai il potere.
“Ti ho portato del caffè” “Dovresti riposare” “Da che pulpito” prese il bicchiere fumante dalle mani di Malloy sospirando “Che ci fai ancora qui?” “La mia partener è stata massacrata di botte. Non me ne vado da qui fino a quando non inchiodo quel figlio di puttana” “La cosa folle è che non riusciamo a trovare un modo per sbatterlo dentro! Come diavolo è possibile? Voglio dire, me lo sono sognato? Olivia è solo un incubo?” l'altro sorrise appena versando un po' di latte nella tazza “Non capisco, c'è qualcosa che mi sfugge. Come diavolo ha fatto a capirlo? Non c'erano crepe nella sua copertura, niente spie, niente talpe, non è così?” ma Malloy non rispose “Non è così?” “Scusa, stavo pensando” “A cosa?” “Beh, pensavo che forse abbiamo saltato qualcosa, qualche passaggio. I casi di Olivia sono tutti chiusi, i pervertiti che ha spedito in prigione ci sono ancora, nessuno di loro è fuori …” fece un bel respiro massaggiandosi le tempie “ … non lo so, forse ho scordato qualcosa” “Non posso crederci” mormorò ridendo “Non posso crederci! Come diavolo è possibile?” “Elliot …” “Non mi è mai capitato niene del genere, dico davvero sai insomma, ho lavorato con lei dodici anni e quando le accadeva qualcosa, quando me la portavano via riuscivo sempre a ritrovarla o a tirarla fuori dai casini in poche ore al massimo e ora, ora sembra tutto un'incubo!” “Sei molto legato a lei” “Chris, senti io …” “Non volevo essere irrispettoso. È solo … sono il suo collega da tre anni e mezzo e mi sento in qualche modo legato a lei, non dal punto di vista sentimentale si intende, ok, forse anche da quello ma non nel senso …” “Non capisco più niente” mormorò Elliot “Olivia è importante per me, è come un pezzo della mia famiglia e voglio solo cercare di capire cosa c'è tra voi perché vedi, ogni volta che torni nei nostri discorsi lei va in confusione e tocca a me rimettere insieme i pezzi” “Mi dispiace” sussurrò giocherellando con il cucchiaino “Mi dispiace davvero, il fatto è che quello che provo per lei, quello che sento è lì da anni. Non so bene come sia possibile o cosa c'è che non va ma è così” “Sai cosa provi, l'hai sempre saputo” “Già” sussurrò sfinito “Sono sposato, ho una moglie e cinque figli e amo i miei bambini. Non voglio che soffrano perché loro padre è così debole” “Il fatto di essere sposato non conta niente. L'amore va e viene, a volte nemmeno te ne accorgi ma cambia qualcosa, a volte è un cambiamento leggero, il più delle volte passa ma altre …” si fermò qualche secondo sorridendo “ … altre resta lì, per anni e per quanto provi a combatterci quel sentimento diventa più forte. Olivia è quel sentimento e si nasconde da qualche parte dentro di te” “Uao, mi aveva detto che eri bravo, molto bravo” ridacchiò divertito dall'espressione sul volto del collega “Aspetta …” si fermò qualche secondo fissando i fogli davanti a sé “ … hai detto che i suoi casi sono tutti chiusi e i bastardi in prigione” “Esatto” “E che ne dici di quelli in attesa di giudizio?” “In attesa … porca puttana!” prese il cellulare alzandosi di scatto “Capitano, forse abbiamo una pista, esatto ma abbiamo bisogno di aiuto” “Chiedi il permesso di interferire con l'indagine dei federali” “Aspetta” quella era la prima vera traccia che erano riusciti a trovare.
Non era molto ma era sempre qualcosa, prese chiavi e distintivo agganciando la pistola nella fondina “No signore, ne abbiamo bisogno ora” “Andiamo?” Malloy annuì appena seguendolo.
  
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