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Autore: kamy    10/10/2015    1 recensioni
Se fosse Bulma a cominciare a trattare male l'orgoglioso principe dei sayan? Vegeta si ritroverà a credere di aver perso la sua donna. Il problema e che i guai non colpiranno solo lui, ma anche un innocente Goku. I due saiyan si ritroveranno a essere trascinati nelle tenebre tra specchi, rimorsi e combattimenti solo per trovarsi faccia a faccia con un avversario come mai ne hanno incontrati o immaginati.
Scritta a quattro mani con TheBlueMusketeer. Elly appartiene a lei.
[Remake del precedente Specchi e Ricordi].
Genere: Avventura, Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altri, Nuovo personaggio, Un po' tutti | Coppie: 18/Crilin, Bra/Goten, Bulma/Vegeta, Chichi/Goku, Pan/Trunks
Note: Missing Moments, OOC | Avvertimenti: nessuno
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Ringrazio anche solo chi legge.

Cap.47 Una festa per Goten

Elly raggiunse la porta del salotto, udiva un brusio di voci provenire dall’interno, abbassò la maniglia ed entrò. La finestra della Capsule co. Facevano entrare una luce pallida dall’esterno. Elly inspirò sentendo un odore di lavanda raggiungerle le narici e avanzò. Sentì qualcosa strusciarsi contro la sua gamba, abbassò il capo e vide un gattino nero. Si piegò in avanti e lo accarezzò sul capo, la creatura miagolò facendo le fusa.

“Elly! Ciao!” la salutò la voce di Trunks. La giovane si rizzò, vide il glicine, Gohan e Goten andarle incontro.

“Ehi, ragazzi, che bello rivedervi!” salutò a sua volta, gentilmente.
Abbracciò Gohan e Goten. Gohan le scompigliò i capelli.

“Ben arrivata, Elly!” la salutò. Si sciolse dall’abbraccio e Goten dondolò avanti e indietro, cullandola. Trunks superò il migliore amico e le pizzicò la guancia. Elly sciolse l’abbraccio con Goten e si massaggiò la guancia. Bulma la raggiunse da dietro e le schioccò un bacio sull’altra guancia, lasciandole l’impronta del rossetto.

“Oh, guardati, come sei bella! Ma quanto cresci, tesoro? Sei molto più alta dell’ultima volta in cui ci siamo viste!” le disse.

Elly sorrise e sollevò le spalle. La Briefs la guardò negli occhi e vide le iridi azzurre della più giovane leggermente liquide.

< Ha sempre un’aria triste > rifletté.

“Grazie, Bulma” sussurrò Elly e le sue gote divennero rosate. Si voltò e nell’angolo della stanza vide Vegeta, il principe teneva le braccia incrociate sul petto.

“Non mi sfuggirai” lo minacciò Elly. Socchiuse gli occhi e lo indicò con l’indice. “Prima o poi riuscirò ad abbracciare anche te” promise. Trunks tossì, Goten ridacchiò e Gohan indietreggiò. Vegeta schioccò la lingua sul palato e ghignò.

“Tsk, aspetta e spera, nanetta” ribatté. Goten raggiunse Vegeta e gli sorrise.

“Oggi, almeno, non fare il musone. E’ la festa in onore del mio ritorno!” si vantò. Vegeta roteò gli occhi e si voltò di scatto.

“Tu sei solo poco meno moccioso della nanetta” ribatté secco.

“Vegeta, non fare il solito scontroso” lo rimproverò Bulma. Si sentì il gatto miagolare ed Elly si voltò di scatto. Goku entrò nella stanza, seguito da Tenshinhan, sulla cui spalla era seduto Jiaozi. Goku portò le mani a conca alla bocca.

“Ehilà, genteeee!” gridò. Goten si tappò le orecchie, mugolando per il grido. Il gatto corse fino alla finestra e saltò fuori, atterrando in giardino. Vegeta strinse le labbra fino a farle sbiancare.

“Benvenuti” li accolse Bulma. Elly raggiunse Goku.

“Sempre il solito garbato” disse ironica. Goku la sollevò in braccio e la alzò verso il soffitto.

“Oh, Elly! Urca, non ci si vedeva da un pezzo, eh biondina?” chiese.
“Ouffh!” si lamentò la giovane. Dimenò i piedi e sorrise.

“Non fare il rapitore come al solito e dimmi piuttosto come te la passi” ribatté. Goku la rimise a terra e le scompigliò i capelli.

“Io bene, tu? Va tutto bene, Elly?” le chiese. Ten gli passò di fianco e raggiunse la finestra, sedendosi sul davanzale.

“Certo, Goku” rispose Elly. Si girò e raggiunse a sua volta la finestra, evitò Jiaozi e si affacciò. Ten si rimise in piedi e le diede una pacca sulla spalla.

“Salva ti manda a salutare, arriverà dopo se riuscirà a superare il nuovo esercizio di Yamcha” spiegò. La bionda annuì ed osservò la luce solare illuminare la rugiada sul prato. Gli steli d’erba erano di un verde acceso ed ondeggiavano mossi dal vento. Una figura corse lungo il giardino, avviandosi verso la bionda.

“Elly!” strepitò Vetrunks. I suoi occhi erano spalancati, sorrideva e allargò le braccia sopra la testa. I suoi piedi erano coperti da dei calzini che si erano sporcati di terra e d’erba. Elly saltò fuori dalla finestra e il bambino la abbracciò, strofinandole la testa contro la pancia.

“Ehi, piccolino” sussurrò Elly. Vetrunks alzò il capo, facendo ondeggiare i capelli a fiamma lilla.

“Come stai? Hai fatto il bravo bambino?” chiese Elly. Vetrunks annuì, un paio di ciocche morbide della saiyan che fuoriuscivano dalla parte finale della treccia di lei gli solleticarono il naso. Il piccolo la lasciò andare e si passò l’indice sotto il naso, annuendo. Vegeta si affacciò dalla finestra, guardando entrambi.

“Vetrunks” richiamò il nipote. Quest’ultimo arrossì, indietreggiò e mise le mani dietro la schiena.

“Scusa, alle volte è espansivo come un normale terrestre. E’ colpa della stirpe della donna” borbottò. Elly ridacchiò.

“Non avevo dubbi” rispose. Inspirò ed espirò, sentendo l’aria umida pizzicarle le narici.

“E’ bello ritrovarci qui… tutti” mormorò. Avvertì una fitta al petto e si portò un pugno all’altezza di esso. Vetrunks la guardò, sbatté un paio di volte le palpebre e si voltò verso il nonno. Il principe ricambiò il suo sguardo e sospirò.

“Spero tu ti sia allenata, ultimamente”. Elly si massaggiò la fronte ed annuì.

“Non ho fatto altro, a dire il vero” ammise.

< Si comporta come se non avessimo litigato. Forse Vetrunks non ha proprio preso dall’altro ramo della famiglia >  rifletté.
“Niente università?” chiese Vegeta.
Elly annuì.

“No, l’ho cominciata e ho dato i miei primi esami. Sia studiare che allenarmi non mi fanno né pensare, né ricordare” ammise. Vetrunks le si affiancò e si appoggiò alla parete della casa, incrociando le braccia sul petto. Elly abbassò lo sguardo e strinse le labbra.
“E…?” la incalzò il principe. Elly si voltò verso Vetrunks che spiccò il volo, dirigendosi verso il tetto della capsule. La bionda lo seguì con lo sguardo, lo perse di vista e percepì la sua aura allontanarsi.

“… E ho paura che prima o poi diventerò talmente vuota, stupida e inutile da non avere sul serio altro in testa, al di là del combattimento” ammise. Vegeta percepì l’aura del nipote fermarsi sopra il tetto. Saltò fuori dalla finestra ed indicò ad Elly un albero. I due saiyan lo raggiunsero e la giovane si appoggiò con la schiena alla corteccia.

“Fino a un anno fa mi piacevano così tante cose. Adesso mi sembra di essere un’altra persona” mormorò. Vegeta socchiuse gli occhi e guardò dentro la stanza. Vide Majinbu passare davanti alla finestra, mettendosi due panini in bocca.

“Le perdite ci cambiano, Elyanor. Ci si deve soltanto abituare”.
Elly annuì e lo guardò.

“Non ho mai avuto occasione di ringraziarti per quello che hai sempre fatto per me” disse con voce roca.
Vegeta inarcò un sopracciglio e sollevò il labbro superiore.

“E cos’è che avrei fatto, per te?” chiese.
Elly sorrise.

“Ti sei preso cura di me fin da quando sono nata. Hai spinto il mio potenziale combattivo oltre quel tanto che bastava perché continuassi a camminare correttamente sulle mie gambe. Hai dispensato consigli non richiesti, ma che si sono sempre rivelati fondamentali. E…”.
Si morse il labbro inferiore.

“… E so che sei stato tu a chiedere a Bra di portarmi con sé in allenamento”. Concluse. Vegeta avvampò, fece scattare la testa dall’altro lato e socchiuse gli occhi.

“L’ho fatto perché non volevo che ti rammollissi. Non certo perché tengo a te. Se la Terra fosse stata di nuovo minacciata, non ci saremmo potuti permettere il lusso di avere uno dei migliori guerrieri della galassia con la testa fra le nuvole e la fiacca di non far nulla” ribatté con tono duro. Elly balzò su un ramo e si affacciò.

“Vegeta, anche tu mi osservavi quando ero bambina, vero?” chiese. Il principe dei saiyan avanzò di un paio di passi dandole la schiena ed annuì.

“Penso quello che pensavo allora. Io sono libera come l’aria, non voglio seguire nessuna gerarchia. Però… tu sei un bravo principe” sussurrò. Vegeta strinse un pugno ed avvertì una fitta allo stomaco. Si voltò e guardò il viso sorridente di Elly.

Il bambino guardò il Sapiente sorridere e rabbrividì.

“Sarai un buon principe” sussurrò Aedon e gli accarezzò la testa, scompigliandogli la frangetta mora. Vegeta arrossì.

< Il destino è ingiusto Aedon. Il coraggio di tua nipote, come il tuo un tempo, non è stato adeguatamente ripagato. Io spero di riuscire a rimanere all’altezza della situazione > pensò Vegeta.

  
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