Resident Evil Z

8: Cosa stai facendo?


JESSY

Lanciò uno sguardo a Derek, i suoi occhi scuri erano rivolti verso il basso, le mani in tasca, lo sguardo vacuo. Era sicuramente preoccupato, Jessy lo conosceva troppo bene per non capirlo.
-Andrà tutto bene. Karen starà benone- lo rassicurò. Il viso di Derek s'arrossò un poco e scattò verso di lei. -A..anche gli altri,n..naturalmente- balbettò.
Jessy annuì,improvvisamente assente.

Come staranno gli altri? E Jason? Come starà? Sarà morto,vivo,ferito?

-Sono anche io preoccupata,- ammise -per Jason-
Derek si fermò di colpo e guardò l'amica. -Tu e Jason...?- Jessy si limitò a fissarlo. Aprì la bocca per replicare ma qualcosa li interruppe.

Bang

Jessy e Derek si rivolsero immediatamente  davanti a loro, da dove proveniva lo sparo. -Lo hai sentito anche tu?- chiese Jessy. Era felice di aver sentito quello sparo.

Mark,Danae,Karen,Jason... o magari i soccorsi!
-Potrebbe anche essere qualche scienziato pazzo- avvertì Derek con una nota di panico. Jessy annuì, il Kennedy aveva perfettamente ragione. Poteva essere qualcuno di letale per loro.
-Andiamo a vedere- disse Jessy caricando l'arma, anche se, lo sapeva, Derek non era d'accordo.
 

***
 

LUKE

 

Sparò. Bang!
Strinse i denti e superò la fetida carcassa. Quelle creature erano davvero schifose, e poi cos'era che gli usciva dalla testa?
Impugnò per bene la sua AK .47 e continuò quel corridoio rosso.

Prima gli zombie. Poi i Ganados. Ah, che diavolo, dov'è quel laboratorio?

Già era stato difficile arrivare a quel livello, quello rosso: era dovuto partire da quello bianco per arrivare ad un enorme ascensore (che richiedeva un pass che era riusciuto a sabotare, fortunatamente), e si era ritrovato lì. Con i Ganados. Di male in peggio.
Era dovuto andare ad ispezionare quel luogo per conto del capitano Chris Redfield (nonchè suo patrigno) e stava già da un giorno rinchiuso là destro. Stava impazzendo di già.
Quanto ci avrebbe messo a trovare quello scienziato e farlo fuori?

Speriamo non tanto. Soffoco. Sono per metà claustofobico.

-Luke!-
L'uomo si voltò, aveva riconosciuto quella voce, ma non era possibile che...
Vide Jessy Redfield e Derek Kennedy venirgli incontro. Merda. Cosa ci fanno questi due qua?
-Luke. Sei tu - disse Jessy ancora ansante per la corsetta. Dal tono che aveva usato si poteva capire che era leggermente delusa. Magari aspettava di trovare qualcun'altro.
Squadrò Derek e vide che era amareggiato il doppio di Jessy. Sospirò. -Cosa ci fate qui?-
Jessy fu in difficoltà -Ecco... siamo venuti a conoscenza di tutto e abbiamo pensato di venire qua per fare qualcosa, Mark era a capo dell'escursione e ci siamo separati-

Perchè dice era ?

-Non abbiamo notizie di nessuno- aggiunse Derek.
Merda.Merda.Merda.
-Non dovevate assolutamente venire- li rimproverò il Burton -Dovete uscire di qui,ora-
-E' quello che stiamo cercando di fare- puntualizzò Jessy. -Ma dobbiamo anche trovare gli altri-
Luke sospirò stancamente. Che fare? Mandarli in preda agli zombie o cercare tutti insieme gli altri e lo scienziato ?
Dovevano uscire, ma per farlo dovevano passare per i zombie, loro erano letali. Un morso ed eri spacciato per sempre. Bastava anche un graffio. Non avrebbero fatto in tempo a curarsi.
-Venite con me, troveremo un'uscita- fece Luke.
Derek rabbrividì. -Ma tu cosa ci fai qui?-
-Il mio lavoro- rispose secco Luke.

Che situazione di merda.
 

***
DANAE


 

Si era risvegliata prima di Mark. Che ore sarebbero state? Da quanto stavano in quel luogo?
Lo guardò dormire, era veramente bello. Mark.
Il cuore le esplodeva a mille se pensava alla cruda realtà. Mark aveva cercato di nasconderle la gravità della situazione. Era sbagliato, tutto sbagliato.
Mark non doveva morire. Non poteva. E soprattutto non così. Non poteva diventare uno zombie...
Le salirono le lacrime agli occhi ma cercò di non piangere per non svegliarlo. Gli accarezzò la faccia.
Mark, non andartene, ti prego.
Ma Danae non pensava ci fosse una cura, altrimenti non avrebbe avuto senso nascondere a loro tutto questo per tutta la vita.
Non c'è cura.... Mark.
Mise una mano su quella del ragazzo, stava iniziando a diventare troppo gelido ... non andava bene. Gli toccò la fronte e sentì che era calda. Aveva la febbre ma era freddo...
Gli occhi di Danae caddero sul quadernino che stringeva tra le mani Mark. Lesse la pagina.
Era tutta colpa sua, della sua famiglia. Dei suoi nonni. Si sentiva così in colpa.
Era come se avesse collaborato alla morte di Mark.
Sfogliò velocemente il diario, alla ricerca di qualcosa di utile. Decise di leggerne uno tra gli ultimi scritti.
 
Piers è morto. Ed è tutta colpa mia. Sherry e Jake sono vivi, almeno. Distrutti ma vivi. Ho sentito Leon e anche loro se la sono cavata...
Tutti tranne Piers.
Dio, se penso a tutti gli uomini che ho perso... Finn,Marco,Read,Jeoff...
Tutta colpa mia.
Abbiamo trovato una cura ai Virus,però. Il sangue di Jake. Quello di Sherry non va bene, è immune ma non può trasmetterlo. Invece Jake sì, come suo padre.
Non ce la faccio più. Questa situazione mi distrugge.
Chris Redfield.


Danae sentì le lacrime salirle agli occhi. Una cura, c'era una cura.
All'improvviso qualcosa gracchiò. Il Walkie Talkie!
-Qui.... Redfield, mi ....tite?-
Danae strabuzzò gli occhi, era Chris!
Lo afferrò. -Si, zio, ti sentiamo, qui Danae...- quasi strillò. Mark si svegliò di soprassalto e spalancò gli occhi, confuso.
-Cosa succede?
-Mark?Danae? Mi sentite?-
-E' mia figlia,passala!- questo era sicuramente il grugnito di Jake.
-Papà! Ascoltate... abbiamo bisogno di aiuto... vi prego...- supplicò danae quasi piangendo. Mark afferrò il ricevitore.
-Papà,siamo in un livello bianco, pieno di morti viventi. Abbiamo bisogno di voi....-
-Ricevuto Mark, state lì, non muovetevi, abbiamo la mappa del luogo, possiamo raggiungervi in dieci minuti- Chrsi cercava di essere calmo ma in realtà era agitatissimo.

Dieci minuti? Danae non ci credeva che potessere arrivare in così poco tempo.

Il ricevitore non funzionò più, Mark sospirò stancamente e si lasciò andare contro il muro. Strizzò le palpebre e Danae notò che il bianco iniziava ad arrossarsi e la pelle diventare sempre più pallida.
Ebbe una morsa allo stomaco.
Mark poteva vivere, se si sbrigavano.
Gli si avvicinò. -Resisti...- pianse. -Ti prego...- si abbandonò al suo petto.
 Mark la strinse forte. -Volevo nascondertelo- mormorò. -Scusami-
-E' colpa mia...- sibilò lei. -L'hai fatto per proteggermi... sei uno stupido-
Mark, in tutta risposta, la strinse di più. -Danae, visto che probabilente morirò... voglio dirti che...-
Danae non lo fece finire, si buttò di slancio su di lui e lo baciò. -Io volevo semplicemente dirti questo, sono innamorata di te,Mark..-
Il ragazzo la scrutò preoccupata. -Tu... così... la saliva....-
-Sono immune- replicò gelida lei. -Lunga storia.
Mark annuì, poi con un colpo di tosse si piegò in due ed infine svenne. Danae urlò e si posizionò più vicino a lui, sentì il battito debole del suo polso.

AngolinoAutrice(?)
Ok, ora si va sul tragico. Aggiorno dopo decenni e vi presento un capitolo tragico... okay.
Spero che non smettiate di seguirmi , cercherò di aggiornare già la prossima settimana, d'accordo?
Lo so che chiedo troppo ma... una recensioncina?
Un bacione e (grazie) saluti.
Shanna.