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Autore: Gomizzle    14/10/2015    2 recensioni
Due normalissimi ragazzi,Justin Bieber e Selena Gomez si ritrovano ad affrontare l'ultimo anno di superiori.
Quest'ultimo sarà pieno di emozioni,amore,amicizia,felicità,tristezza,debolezze e problemi adolescenziali.
Come si comporteranno i ragazzi in questa situazione?!
Genere: Mistero, Sentimentale, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, FemSlash | Personaggi: Altri, Justin Bieber, Selena Gomez, Un po' tutti
Note: OOC, Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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SELENA'S POV

Le indagini erano iniziate ormai da settimane. Avevano anche iniziato ad indagare sul prof scoprendo cose che io non avrei mai immaginato.
Ero a casa di Shay, con Luke e Justin quando la mamma della nostra amica bussò alla porta insistentemente. Non la sentimmo subito per via della musica alta.
"Che succede mamma?" chiese Shay, sull'orlo della preoccupazione.
La mamma non la degnò di una risposta e si voltò verso Justin "Justin, ti ricordi quando scherzando, giù in salone,  hai tirato fuori il discorso sul nome del professore?" chiese la donna avvicinandosi sempre di più a lui.
Non riuscivo a capire, rimasi seduta sulla mensola di marmo vicino la finestra, con le braccia incrociate per ascoltare ciò che aveva da dire.
"Certo che mi ricordo, signora." rispose Justin, aggrottando la fronte non capendo.
"B-bene." balbettò lei "Mi ha chiamato la mamma di Taylor e i poliziotti..." cercò di spiegare, ma si fermò così prima di riprendere a parlare respirò profondamente "I poliziotti hanno trovato la vera identità della persona che dovrebbe essere il vostro professore di spagnolo." quando concluse, mi alzai di scatto e sbarrai gli occhi, ma non fui l'unica ad avere questa reazione. Chiunque era in quella stanza si fece 'affogare' dalle emozioni e dai pensieri negativi.
Nessuno riusciva a capire cosa stesse succedendo così ecco qui che la tensione salì alle stelle.
Vidi Shay sprofondare nel letto. "Chi è Felipe Carlos?" chiese dopo una frazione di silenzio, lasciando lo sguardo fisso sul pavimento.
"In realtà si chiama Ronald Martìnez." rispose la mamma, mettendosi accanto alla figlia.
"E' un cognome messicano." sussurrai, avevo già sentito quel cognome...
"Si, Selena. Infatti quest'uomo viene dal Messico. Hanno rintracciato la sua famiglia e ora, la polizia di Città del Messico, ci fornirà delle informazioni sul conto del vostro prof." aggiunse la signora Mitchell, puntando lo sguardo sulla finestra dietro le mie spalle. Anche lei ci stava male, era preoccupata e per lei, Taylor, era come una seconda figlia. Tay dormiva più spesso a casa Mitchell che a casa sua...
Vidi Luke e Justin fiancheggiarmi, uno mi mise un braccio in torno alla vita mentre l'altro mi parlò, ma non capii nulla perchè troppo presa da ragionamenti e ipotesi che non avevano ne capo ne coda.
Non sapevo che pensare, come al solito, e l'unica cosa che volevo era uscire e ubriacarmi.

Entrai nella mia dolce camera da letto e a peso morto mi distesi sul letto. Chiusi gli occhi. Cercai di mettere insieme tutti i vari pezzi e crearmi nuove ipotesi, ma non dormendo come si dovrebbe da giorni il sonno si faceva sentire. Chiusi così gli occhi e mi lasciai cullare dal tepore che le mie coperte emanavano.

JUSTIN'S POV

Nessuno sapeva farsi un'idea limpida su ciò che stava accadendo.
Noi, sette adolescenti che affrontano una situazione così grave e delicata. 
Nessuno aveva la più pallida idea di come si potesse rimanere ben saldi, sul pianeta terra, con la  mente chiara e limpida quando si stava percorrendo un percorso così torrido.
Mi sentivo a pezzi.
Ronald Martìnez.
Felipe Carlos.
Tutte balle.
Chi era questa persona? Che cosa aveva fatto alla nostra amica?
Nessun'ipotesi, nessun'idea.
Non riuscivo neanche a pensare al peggio, non riuscivo a rendermi conto a pieno della strana situazione che si era creata attorno a me. Ero stanco. Esausto. Depresso. Disperato.
Sapere che qualcuno potesse aver fatto del male a Taylor faceva male, vedere le persone alla quale volevo un bene dell'anima cadere a pezzi, lentamente, era torturante.
Non potevo sopportare questa bomba di emozioni e notizie negative.
Non riuscivo a farmi un'idea, ero vuoto.
Si, era proprio questo ciò che avevo dentro: il vuoto. Neanche una stecca di erba e tabacco poteva colmare quel 'buco nero'.
Stavo soffrendo come un cane. Soffrivo per una persona che avevo abbandonato. Mi facevo schifo e il senso di colpa, che Selena perennemente assaporava, si stava facendo vivo anche in me.
"Solo quando si perde una persona si capisce a pieno quanto le si voleva bene" quella frase solleticava i miei pensieri. Mi trapassava il cervello come un ago di una siringa fa con la vena. Faceva male, mi dava fastidio.

"Solo quando si perde una persona si capisce a pieno quanto le si voleva bene"

"Solo quando si perde una persona si capisce a pieno quanto le si voleva bene"

"Solo quando si perde una persona si capisce a pieno quanto le si voleva bene"


Mi sentii cedere le gambe. Mi distesi sul divano, vicino la mia dolce mamma, anche lei un po' frustrata per via della scomoda situazione, e fu lì che poggiando il viso sul suo grembo caddi in un sonno profondo.
 
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Tutti i ragazzi si trovavano in una situazione non molto piacevole. 
Ognuno di loro, da Selena a Justin a Michael e Kendall, aveva i propri sensi di colpa. Non riuscivano a concentrarsi sulla propria vita, sullo studio e sulla scuola in generale, sulla famiglia e sui propri amori... erano troppo presi dalla scomparsa della loro amica Taylor. E comunque la loro era una scelta nobile, ma non faceva bene per la loro salute, sia fisica che mentale.
Ognuno si sentiva colpevole dell'accaduto...
Che poi le notizie che venivano a galla giorno dopo giorno non erano d'aiuto.
La prima in particolare: il loro professore Felipe Carlos non era chi diceva di essere. Si venne a scoprire che quest'ultimo era Messicano. La polizia di Città del Messico fornì varie informazioni sul suo conto ed esse non promettevano bene.
Aveva svariati precedenti. La sua fedina penale era sporca e anche tanto. Nel '94 fu schedato per aver partecipato ad una rissa, nel '96 fu condannato a due mesi di carcere per una rapina a mano armata, nel '97 denuncia per molestie telefoniche (ecc...).
Questi furono solo alcuni dei reati più gravi.
Non era un soggetto molto affidabile e infatti anche la famiglia stessa confermava ciò.

"Mio figlio è sempre stato un ragazzo molto particolare, col crescere è peggiorato, si può dire." confessò la madre dell'uomo, alla polizia.
 "Quando nel '94 fu schedato per aver partecipato ad una rissa aveva solo diciassette anni. Ogni giorno combinava casini." continuò la mamma in lacrime, sicuramente dispiaciuta, ma allo stesso tempo arrabbiata. 
"Mio marito era stufo dei suoi comportamenti, all'età di ventuno anni gli mise mille e cinquecento dollari in tasca e lo cacciò via di casa. Gli disse che lui non lo avrebbe più riconosciuto come figlio e a me faceva male, veramente male..." disse singhiozzando.

Ebbene si quest'uomo che aveva fra le grinfie Taylor non era colui che tutti pensavano fosse.
Fu devastante per la famiglia della ragazza. Fu ancor peggio di prima.
Dove si trovava la loro piccola e adorata Tay? Era con il signor Martìnez? Le avrebbe fatto del male?
Il panico prese il sopravvento.
In Selena.
In Justin.
In Michael.
In Shay.
Nei genitori di Taylor.
In tutti.
Ma c'era solo un piccolo dettaglio. Ogni singolo dato del signor Martìnez combaciava con quelli del signor Carlo, erano la stessa persona. L'unica cosa che faceva pensare il contrario era il volto. 



YAY!
Bonsoir a tout le monde! 
Come ve la passate? Io bene, grazie.
Ok... Dopo secoli di ritardo sono riuscita ad aggiornare, sono riuscita a proporvi questo capitolo che spero apprezziate.
E' molto corposo a livello di informazioni.
Ho aggiunto per la prima volta anche una narrazione in terza persona! -WOW-
Ho poi concentrato l'attenzione solo sul professore, chissà magari è stato lui a rapire Taylor o magari no... Magari la polizia e i ragazzi stanno seguendo la pista sbagliata. Voi che ne pensate?
come al solito non date nulla per scontato.

ADESSO MI DILEGUO, VI AMO.
Grazie per le 104 recensioni! Davvero grazie mille!
Adesso me ne vado.
Au revoir. 

 
  
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