Cap.3
Alla ricerca di una nuova balia
“Qui
a palazzo ci
comportiamo come se niente fosse, ma il
villaggio è stato dato al rogo. Centinaia di bambini del
nostro e dell’altro
regno sono rimasti orfani” sussurrò Ariel. Si
piegò in avanti e pulì il visetto
della neonata. Melody gorgogliò, allungò le mani
paffutelle verso la madre e le
sorrise.
La serva appese
un paio di stoffe
alla finestra ed espirò.
“Vostra
altezza, vostro
marito non vorrebbe sentirvi parlare
così” ribatté. Ariel si mise una ciocca
dietro l’orecchio e fece ondeggiare la
culla. Le iridi azzurre della neonata tendevano al verde-acqua e un
ciuffetto
moro le ricadeva davanti al viso.
“Voglio
vedere cosa
vorrà sentirmi dire quando acqua e cibo
avranno difficoltà ad arrivare anche al castello”
ribatté gelida Ariel. La
serva socchiuse gli occhi, ispessendo le rughe sul proprio viso
giallastro.
“Vostra
altezza, cosa avete
intenzione di fare per la balia?
Non ne avete una da quando…” mormorò.
Ariel guardò la piccola stringerle l’indice
con la manina.
“Da
quando si sono chiusi i
confini con il regno vicino?”
domandò. La serva tolse un panno asciutto dal filo metallico
e lo strinse al
petto.
“Ne
troveremo
un’altra. Moltissime donne verranno qui,
sperando che quel posto le salvi dalla guerra e dalla
miseria” mormorò Ariel.
Melody fece un paio di versetti striduli.