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Autore: Vanex23    20/10/2015    1 recensioni
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Una ragazza dai capelli biondi stava seduta fuori da un locale alle 22:00 di sabato sera, intenta a finire delicatamente la sua ultima sigaretta, cercando di non pensare a ciò che si stava perdendo all'intero del posto. I suoi occhi color cioccolato si erano quasi incantati a fissare il nulla, all'estremità della strada, da cui passavano auto su auto e aveva ormai perso il conto di quante ne aveva viste in quelle serata.
Si stava annoiando e stava aspettando e ciò la portava alla seccatura più totale perché odiava aspettare, soprattutto chi era in ritardo.
Si stava interrogando se le scelte che aveva fatto fin quella sera potevano essere giuste oppure no, ma d'un tratto si scordò pure perché stava pensando, quando incrociò il suo sguardo con uno sguardo azzurro, che la scrutavano come sempre e, uno sguardo così non te lo puoi dimenticare. Non te lo puoi dimenticare soprattutto se ci sei cresciuta insieme, se ci hai sperato almeno una volta nel vederlo addosso a te. Non te lo puoi dimenticare se ci hai passato tutte le notti più brutte della tua vita con quello sguardo che ti rassicurava [...]
Genere: Generale, Malinconico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Ashton Irwin, Calum Hood, Luke Hemmings, Michael Clifford
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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  Quinto Capitolo

"Non mi va di ballare." Rispose solamente Steffy andandosene.
Calum rimase per un attimo lì ad osservarla mentre andava via, per poi rincorrerla e affancarla, guardando ogni suo movimento.
"Questo cambiamento a cosa è dovuto?" Domandò quasi triste, lui.
"Nessun cambiamento, sto mettendo solo in chiaro le cose. Lasciami stare Calum." Rispose sbrigativa Steffy salendo le scale e sparendo tra la folla al piano superiore, mentre Calum, rimasto ai piedi di esse, guardando prendere la sua direzione, era pronto a tornarsene indietro rimugginando su ciò appena accaduto.



3 anni prima

___

"Sono davvero felice per te Steffy!" Esclamò una ragazza dai capelli neri, seduta accanto all'amica, in un bar, mentre bevevano insieme due frullati.
"Ma questo ragazzo misterioso quando ce lo presenterai?" Domandò stavolta un'altra ragazza, una ragazza bionda, che sembrava gustarsi del volto che aveva il suo gelato nocciola.
"Lo saprete presto." Rispose sorridendo Steffy alle amiche, mentre dentro di sé sapeva che ciò non si sarebbe mai avverato.
Ripensava a quello che era accaduto una settimana prima: le sue amiche avevano visto bene, un ragazzo l'aveva baciata, ma non sapevano chi fosse costui e se fosse continuata così la cosa o anche solamente finita così, non lo avrebbero mai saputo.
Un gruppo di ragazzi che conoscevano molto bene si avvicinò al loro tavolo, unendo delle sedie e iniziando a fare più baldoria di quanta non ce ne fosse lì dentro la gelateria quel tardo pomeriggio di maggio.
"Di cosa stavate parlando?" Si intromise Calum alla discussione.
"Non sono affari tuoi." Dichiarò scherzando Steffy notando l'espressione infelice dell'ultimo.
"Luke santo cielo, smettila di sbrodolarmi col tuo gelato!" Aveva esclamato adirato Ashton mentre si puliva con dei tovagliolini dall' "infame" amico che mentre mangiava lo stava sporcando.
"In questo locale ci sono almeno 80 posti e potevi scegliere dove sederti in almeno 79 posti diversi e tu comunque appiccicato a me dovevi finire. Adesso non lamentarti." Commentò Luke facendo spalline, mentre faceva un occhiolino veloce a Keira, mangiando anche lui il gelato al gusto nocciola.
"Va bene, la matematica la sai, però adesso smettila o ti butto fuori dal tavolo." Riprese Ashton facendo ridere tutti.
"Io sono curiosa però, voglio sapere com'è questo ragazzo, Steffy." Disse Allison all'amica, mentre tutti si erano soffermati a guardare Steffy aspettando che rispondesse.
"Quale ragazzo?" Chiese curioso Micheal, avvicinando la sedia al tavolo.
"Il ragazzo che l'ha baciata la scorsa sera, chi sennò?" Continuò Allison contenta. Calum per poco non sputò l'acqua che stava bevendo mentre sentì quelle parole. Tossì rumorosamente un paio di volte, notando l'espressione quasi divertita di Steffy, mentre in realtà a lui quella situazione non divertiva per niente. Aspettò un paio di minuti per poi inventare una scusa e alzarsi per uscire fuori dal bar e prendere una boccata d'aria.
Pochi minuti dopo inviò un messaggio al telefono di Steffy, chiedendole di uscire fuori. Lei fece finta di nulla, uscì facendo finta di dover rispondere al telefono e raggiunse Calum che stava aspettando, non proprio in modo consono.
"Ma che fai idiota?!" Chiese appena uscì dalla porta, notando il fatto che le aveva tappato la bocca e l'aveva letteralmente trascinata più in là rispetto a dov'era la gelateria.
"Tu sei impazzita? Hai detto alle ragazze che ti ho baciata?" Chiese quasi paonazzo.
"Mettiamo in chiaro le cose: punto numero 1. Keira ci ha visti e ti ha riconosciuto mio bel simpatico amico, solo che quando me lo stava per dire Allison ha sentito ed io e Keira abbiamo solamente detto 'un ragazzo'. Punto numero 2. quale sarebbe il tuo problema anche se lo avessi detto? Sono mie amiche, ne hanno tutto il diritto." Protestò Steffy alle sue parole. Ma stava mentendo. Keira non sapeva realmente chi fosse il ragazzo, si stava prendendo gioco di Calum e le piaceva vederlo soffrire un po' per questa cosa, dopo tutti gli anni che aveva aspettato lei per questo.
"Keira mi ha visto? Ci ha visti? Non deve parlarne con nessuno, nemmeno coi ragazzi e soprattutto non dite niente ad Allison! Doveva rimanere tra me e te." Disse Calum incredulo.
"Io non ho parlato. Ci hanno visti. E per la cronaca: lo sanno sia Keira che Luke, volevi che Luke non ti riconoscesse? Ma ho detto loro di non dirti nulla, quindi puoi stare tranquillo." Rispose serena Steffy, osservando l'espressione preoccupata di Calum. 
"Luke lo sa? Sapevo che non dovevo baciarti." Sussurrò quasi, ma Steffy era lì davanti a lui e lo aveva sentito.
"Ma vaffanculo Calum." Rispose solamente, prima di rientrare nel bar.
Lo sapevano entrambi, da quel giorno sarebbe cambiato tutto per loro due, in tutti i sensi.



____


3 anni dopo.


C'erano più o meno tutti in quella stanza, si erano appena riuniti e si stavano accomodando sulle sedie, messe rigorosamente a cerchio, e all'interno del cerchio vi era un piccolo tavolinetto per appoggiarci sopra le bibite, che in quel momento mancavano ancora perché Keira doveva ancora entrare.
Ashton e Micheal erano accanto a Calum, seduto a sua volta vicino a Steffy che in quel momento gli aveva dato le spalle per parlare con Allison accanto a lei, seguita a ruota da Scott, Matt e Joey, e c'erano due posti liberi che dovevano ancora essere riempiti.
Di scatto si aprì la porta, ed entrò più caos di prima in quella stanza. Subito sbucarono insieme Keira e Luke. La prima aveva in mano gli alcolici promessi per la serata, erano almeno 3 o 4 quattro bottiglie di vodka, mentre il secondo si dirigeva a sedersi accanto ad Ashton tranquillamente. Quando Keira notò che il posto accanto al suo, come sempre, era stato occupato da Joey, roteò gli occhi, come sempre.
Il gioco che ogni sera veniva attuato era sempre lo stesso, con qualche piccola variante ogni volta: questa sera ci sarebbe stata la penitenza bacio per tutti, indistintamente da quanto alcool avrebbero bevuto i presenti in sala.
Calum e Steffy dovettero bere tanti shot tanti quanti erano i componenti all'interno della stanza, per poi baciare rispettivamente il primo, una ragazza presa a caso da Joey e Matt, che come sempre, governavano queste cose, mentre alla seconda toccò baciare proprio Matt anche se contro esagerata voglia.
Era arrivato il turno di Keira e doveva bere tanti shot tanti quanti erano gli occhi all'interno della sala, quindi tutto moltiplicato per due. Si riempì esattamente 15 shot ma siccome non volevano vederla morire in diretta, si fermarono subito e la fecero smettere all'istante.
"Penitenza: bacio." Rispose eccitato Joey, strofinandosi le mani.
"Ma tu come penitenze conosci solamente bacio?" Chiese scocciato Matt.
"Tu sta' zitto." Lo ammonì Scott seduto accanto a loro.
"Keira, tu devi baciare Scott." Riprese Joey mettendosi a braccia conserte.
"E che sarà mai?" Domandò Keira alzandosi dalla sedia barcollando, avvicinandosi a Scott.
"Ma sai come devi baciarlo, no? Un bacio vero." Continuò Joey ridendo.
Keira osservò per un attimo i presenti nella sala che la guardavano, che guardavano la scena e che si preparavano a guardare ciò che avrebbero visto in seguito. Aveva tutti gli occhi puntati addosso, tutti, tranni due, due occhi azzurri, che guardavano altrove, guardavano il pavimento e se ne rese conto.
"Anzi no, ferma!" - Bloccò tutto Matt, guardando l'amico. - "Scott lo hai baciato già un paio di volte, pure quando stavate insieme, quindi non vale. Chi non hai baciato ancora dei presenti in sala?"
"Non ho baciato nessuno, oltre Scott." Rispose seria Keira.
"Chi vorresti baciare oltre Scott in questa stanza?" Domandò Matt alla bionda.
Non poteva dire chi avrebbe voluto baciare, anche perché non poteva, non era per lei.
"Nessuno." Rispose solamente.
"Perché non baci Luke Hemmings?" Proposero Steffy e Calum insieme totalmente ubriachi.
Luke alzò di scatto gli occhi che si posizionarono sulla figura di Keira che a sua volta lo guardavano mentre stava seduto e non diceva nulla e non riusciva a capire se avesse fatto sciopero del silenzio oppure no.
"E' ubriaco, non dategli retta." Rispose indicando Calum, che ancora rideva per nulla.
"No invece, gli diamo retta! Keira, bacia Luke." Disse Matt sedendosi sulla sedia.
"Perché lui e non me?" Chiese contrariato Joey.
"Non proporti nemmeno per idea, tu saresti l'ultimo che vorrei baciare all'interno di queste quattro mura." Rispose Keira seccata e in tensione per la situazione che si stava creando.
"Vi muovete o no?" Continuò Matt aspettando Luke alzarsi dalla sedia.
Keira si girò ad osservare Steffy che stava totalmente facendo altro, mentre Allison non sapeva cosa fare. Iniziava a stare male, e non per colpa dell'alcool, ma per colpa sua, di se stessa. Non voleva baciare Luke proprio in quel momento, dopo tutto quello che aveva fatto per tenerlo lontano da sé e vivere anche senza di lui. Abbassò lo sguardo di scatto, Luke le si stava avvicinando e non riusciva a muovere neanche un passo verso di lui. Sentiva piano piano l'ansia che si impossessava di sé, come quando era piccola, come quando un giorno, sempre in presenza di Luke stava per avere un attacco di panico ma poi si era fermata e ce l'aveva fatta, ma questa volta sapeva che non avrebbe avuto scampo, che non ce l'avrebbe fatta. Le mani iniziarono piano piano a tremare e per non far notare la cosa, che sarebbe stata comunque impossibile notando quanto erano fuori i ragazzi all'interno della stanza, le strinse a pugno e iniziò a martoriarsi con le proprie unghia il palmo delle mani.
Però Luke se n'era accorto, un'altra volta, come sempre. Si fermò accanto a lei, con un leggero tocco della sua mano contro la schiena, notò come Keira in quel momento stesse tremando, anche se piano, in tutto il corpo e non riusciva a smettere, pian piano iniziava ad aumentare e aveva capito che stava avendo paura per questo.
In quello stesso momento, si girò a guardarlo e come sempre sprofondò nei suoi occhi. Luke si avvicinò al suo orecchio e disse bisbigliando - "Reggimi il gioco."
Keira all'iniziò non capì e sembrò addirittura quasi calmarsi, ma stava riprendendo con più intensità questo suo malessere. - "Luke ti prego, portami fuori da qui." Riuscì a pronunciare quasi sofferente.
"Non credo stia bene." Confermò girandosi verso i ragazzi.
"Che ha?" Si avvicinò Scott capendo la cosa dagli sguardi lanciati da Keira e sostenendo il gioco ai due.
"Fa finta di dover vomitare." Sussurrò Luke all'orecchio di Keira, la quale annuì prontamente.
E subito si portò la mano alla bocca improvvisando una faccia davvero credibile. Matt aprì subito la porta appena vide questa scena e Keira scappò totalmente dalla stanza, accompagnata da Luke che non si era fatto da parte nell'accompagnare la ragazza per il suo stare poco bene.
Appena uscirono dalla stanza, Keira sospirò sonoramente e si lasciò cadere contro il muro, respirando affannosamente e ciò non era sfuggito ancora una volta a Luke. Doveva approfittarne adesso che erano di nuovi soli, ora o mai più.
"Quando ti deciderai a dirmi tutto?" Chiese dal nulla, mentre la ragazza continuava a stringersi le mani per smettere di tremare.
"Quando ti deciderai a starmi davvero lontano?" Domandò lei completamente affranta.
"Avevo un sospetto che c'entrasse con me, adesso però me lo hai confermato." Ripose Luke sedendosi accanto a lei.
"Non c'entra con te infatti, non sei mai stato tu il problema.." Si bloccò di scatto. Non doveva coinvolgerlo. Non poteva. Non ora. Mai. Aveva sbagliato e se ne stava rendendo contro. Continuava a tremare più di prima, ma sapeva che non sarebbe finita così facilmente quella notte. - "Luke ti prego, non dovresti neanche vedermi così." Disse girandosi di scatto verso di lui che la stava osservando preoccupato come aveva sempre pensato semmai avesse scoperto la verità un giorno. E la spaventava tantissimo, per questo doveva allontanarlo di nuovo da lei, per questo doveva continuare a stargli lontano, per questo lui non meritava di essere ferito, non da lei, non per colpa sua. A quei pensieri che, come sempre, la tormentavano quotidianamente, si aggiunsero le lacrime disperate e amare di colei che sapeva a cosa sarebbe andata incontro. Ma avrebbe preferito mille volte soffrire da sola, con se stessa, che far soffrire lui, come tutti gli altri, per colpa sua. Non poteva accetterlo, non ce l'avrebbe fatta. E continuò a piangere, perché in quel momento neanche le importava se Luke la stava osservando, l'aveva vista altre volte piangere, ma mai in quelle condizioni, fino allo stremo delle conseguenze e questo lo sapeva. Ma sapeva anche che lui non si sarebbe mai arreso e ci sarebbe stato sempre per lei, ma aveva fatto una scelta tempo fa e lei si era sentita abbandonata. Ed era stato quello il momento di rottura tra i due. Keira ne aveva preso atto, lo aveva capito e ne era consapevole, Luke invece, ne era inconsapevole e ciò la feriva ancora di più perché era stato lui stesso a rendere ciò possibile. 
All'improvviso si sentì avvolta da due braccia calde che l'abbracciarono, e com'era abitudine di solito fare tra i due, si lasciò trasportare per un attimo da quell'abbraccio che lei era mancato ma che non avrebbe mai ammesso. D'altronde, Luke era sempre stato suo, come lei era sempre stata sua, ma entrambi non sapevano di appartenersi.
"Keira, non farti promesse che sai di non riuscire a mantenere. Non ne vale la pena se dopo devono ridurti così." Le disse semplicemente mentre la teneva abbracciata a sé.
"Questa devo mantenerla." Rispose respirando il suo profumo. E mentre prese quella nuova boccata d'aria, quel nuovo respiro, tutta la tensione che aveva in corpo, era passata.
Non riusciva a spiegarsi come, ma in quel momento aveva pensato, senza nemmeno un motivo: può mai essere lui sia il mio male che il mio antidoto?



**

"Piuttosto io smetto di venire a scuola, non ne voglio più sapere nulla." Commentò esausto Calum, dopo cinque ore in classe, sedendosi nella classe di letteratura, seguito da Luke che sembrava più esausto di lui.
"Per colpa tua stiamo per rimanere senza posti, come sempre direi." Disse Luke facendo notare all'amico le ultime file occupate già dagli altri studenti.
"Per colpa mia? Scusa? E' la settimana del 'scaricate ogni responsabilità, o voi che entrate, a Calum Hood?" Domandò Calum sarcastico, mentre Luke decideva che banco scegliere.
"Smettila di fare il coglione e per oggi ci prendiamo il secondo banco." Rispose Luke facendo passare Calum per primo, che doveva rigorosamente sedersi dal lato del muro.
"Ashton e Micheal hanno preso i posti migliori." Borbottò Calum guardandoli ridere di loro.
"Forse perché loro si sono dati una mossa e tu no?" Domandò ironicamente Luke guardando l'amico seccato.
"Voglio cambiare migliore amico." Commentò quest'ultimo quasi piangendo.
"Accomodati, ma sappi che non ne troverai mai più uno come me." Rispose il biondo ridendo.
"L'intenzione è questa." Disse il moro specificando la cosa.
"Sarebbe a dire uno migliore di me." Continuò Luke soddisfatto, avendo messo K.O il suo migliore amico.
Dopo nemmeno pochi minuti entrò in classe il professore, ma c'erano ancora altri due banchi liberi che dovevano essere occupati e in uno dei due dovevano esserci proprio Steffy e Keira, e Luke e Calum notarono subito la loro presunta assenza, fin quando, furono sollevati, dal veder sbucare entrambe correre verso la porta.
"Scusi il ritardo prof!" Aveva parlato Steffy per tutte e due. Presero posto al secondo banco, posizionato all'opposto da quello di Calum e Luke. 
"Perché ci avete messo così tanto?" Domandò Allison seduta dietro di loro.
"Keira non stava bene." Rispose Steffy, notando Keira ancora impossibilitata dal parlare per il respiro irregolare.
"Che ha avuto?" Chiese preoccupata Allison.
"Attacco di panico, d-di nuovo, ma nulla di c-che, d-davvero." Prese parola Keira, respirando ancora affannosamente e tagliando subito la discussione.
Luke aveva prestato attenzione alla discussione e sapeva benissimo che poco c'entrava l'attacco di panico, visto ciò che era accaduto due giorni prima con Keira al locale, si girò e si scambiò uno sguardo di intesa con Calum, che aveva capito perfettamente la situazione.
Appena la classe fu del tutto riempita e non mancava più nessuno, il prof cominciò ad impostare la sua lezione.
"Allora ragazzi, come avete studiato, lo spero per voi, in letteratura la lezione scorsa avevamo iniziato a parlare di come alcuni autori vedevano l'amore nelle loro opere e quanto potesse essere rilevante o meno. Avevamo analizzato anche uno dei brani più popolari della letteratura straniera, e vi avevo anche spiegato Manzoni col romanticismo e spero ancora una volta voi abbiate letto i capitoli assegnati dei "I Promessi Sposi." In classe calò il silenzio più assoluto e c'era chi guardava il libro colpevo di non aver letto, chi guardava fuori dalla finestra, chi leggeva disperato appunti e chi si scambiava sguardi di intesa preccupati. - "Tranquilli, non voglio interrogare." Un lieve brusio iniziò ad echeggiare per la classe - "Ho in mente di farvi fare qualcos'altro." Dichiarò subito il prof, catturando l'attenzione di tutti. - "Spero sempre per voi che abbiate iniziato a leggere la storia, anche se in minima parte di Renzo e Lucia e della Monaca di Monza, Geltrude, con l'Innominato, perché non credo che farvi tutti questi capitoli in una sola settimana sia sano per voi. Avevo intenzione, sempre in base a ciò che vi ho lasciato, di farvi sviluppare la trama per un tema, cos'è per voi l'amore. Sempre se avete letto, sapete cos'hanno fatto Renzo e Lucia affinché potessero sposarsi, combattere contro tutto e tutti, per poi alla fine comunque dimostrarsi amore reciproco e sapte anche che Geltrude, pur essendo stata chiusa in convento dal padre contro il suo consesso e pur essendo una Papessa, ovvero colei che governava il convento in cui si trovava, per amore verso una persona e quindi non ha a che vedere nulla con l'amore verso Dio, intrattiene questa relazione nonostante le sia vietato rigorosamente, avendo l'obbligo di castità, con l'Innominato, da cui avrà anche dei figli e che in seguito dovrà pagarne anche le conseguenze. Quindi, sulla base sempre di ciò che spero abbiate letto, credo che non ci sarà un problema se mi portiate per settimana prossima un tema su questa traccia: 'Cos'è per voi l'amore?'. Potete scrivermi tutto quello che volete ovviamente, è un tema liberissimo, tranne particolari di cui possa farne a meno come 'io faccio sesso e basta', altrimento metto F al compito a prescindere dal contenuto. Domande?"
"Una, io!" Esclamò Calum vagamente interessato alla cosa.
"Hood, chieda pure." Rispose il prof.
"Mettiamo caso, ma sempre per caso, che io non abbia ancora letto tutti e 7 i capitoli che ci ha lasciato, in quanto tempo, per caso, sempre puro caso, dovrei farcela?" Domandò Calum cercando di apparire disinvolto.
"Hood ho capito perfettamente che lei non ha letto i capitoli che le ho assegnato, quindi, se aveva tempo due settimane con la prossima, adesso ne ha solo una perché deve farmi anche un tema e lo esigo da tutti, quindi si dia una mossa coi capitoli." Rispose il professore indifferente alla domanda di Calum. 
Luke si girò ridendo, capendo che ormai Calum era completamente insalvabile.
"Altre domande?" Continuò il prof osservando la classe.
"Come posso scrivere un tema sull'amore, se non so cosa voglia dire amare, né mai sono stata innamorata di qualcuno?" Domandò Keira attirando l'attenzione di tutti i presenti.
"Gran bella domanda, avrebbe molte interpretazioni la risposta da dare, anche in ambito psicologico e filosofico. Io non posso darle indicazioni su una cosa che deve provare in prima persona, quindi la lascio facendola riflettere con quest'altra domanda: 'Riuscirei mai a distinguere il vero amore da un'infatuazione, anche non essendo mai stato innamorato?' Credo che questa sia un'ottima osservazione da cui cominciare per poi fondare le basi. Ovviamente comunque il tema è personale, quindi, provi a stupirmi." Le rispose il professore sorridendole.
Luke era rimasto estramente colpito da questa sua domanda, perché non se la sarebbe mai aspettata.
"Davvero non sei mai stata innamorata? Nemmeno di Scott?" Chiese Allison dubbia.
"Scott mi piaceva, ma non lo amavo. Se ne fossi stata innamorata sarei stata diversa, sarebbe stato diverso, lo avrei capito. Invece io adesso, non lo capisco." Rispose solamente Keira facendo spallucce, pur sapendo già dentro di sé la risposta che si era sempre data quando le chiedevano "Sei mai stata innamorata di qualcuno?" e lei rispondeva semplicemente "Le persone come me non possono e non riescono ad amare."






























Angolo Autrice:
OOOOOOOOOOOOOOOOOOLEEEEEE'! Ho aggiortato eh! Davvero!
Bene bene bene, sono contenta di aver aggiornato oggi perché fino a sabato non potrò toccare pc né niente e quindi almeno oggi ho pubblicato questo capitolo e spero come sempre possiate gustarvelo.
Che dire? Questo dovrebbe essere la continuazione dell'altro capitolo, quindi d'ora in poi ci saranno capitoli sospesi a metà, ma mi conoscete, io amo lasciarvi con mille domande nel cervello fin quando non pubblico, quindi state tranquilli che ogni cosa avrà il suo perché.
Ho voluto lasciarvi con questo finale perché stiamo già iniziando ad entrare nel vivo della storia ma non voglio dirvi nulla, fate attenzione a questo passaggio particolare del tema, prof burlone! Se dovessi inserirmi in un ruolo di quelli che sto scrivendo, sicuramente mi butterei nel ruolo del prof cupido/sapientone o come direbbero i greci "ex machina", per far risolvere le cose yey.
Altra cosa fondamentale: scarseggio di fantasia nei nomi, quindi se trovate Joey sia qui che in Scream, sappiata che è perché sono molto fantasiosa come ragazza quindi tranquille, è solo casualità, non di più.
Per finire, come direi di solito: occhio a quei due, ovvero Calum e Steffy perché non avete ancora visto nulla. 
Chiedo scusa per eventuali errori ma sto scrivendo molto di fretta oggi e adesso scappo a guardare Gotham!

Ps: sono uscite le date italiane del tour, in quale andrete? Roma o Verona?
Io non conto di andarci quindi mi farebbe piacere sapere se voi possiate e in quale andrete. (Io vivo in sicilia e sono sfigata ed ho gli esami quest'anno e sono sfigata quindi)
Come sempre vi auguro buona lettura, ci vediamo alla prossima, xoxo Vanex23




 

SPOILER:


[...]
"Quei due non la smetteranno mai di litigare?" Domandò arrendendosi Luke sedendosi sul divano.
"Chi ha detto che puoi sederti sul divano?" Chiese Ashton sdraiandosi letteramente addosso al divano, spingendo via Luke.
"Chi ha detto che tu puoi sederti sul divano e tu puoi sdrairti? Mia madre lo ha appena comprato, ed io vi ammazzo." Rispose Keira portando una ciotola piena di biscotti e pogiandola sul tavolinetto.
"Perché non ne mangi uno? Magari ti addolcisci pure." Commentò sarcastico Calum, riferendosi a Steffy.
"Perché non te ne infili uno su per il culo? Magari diventi simpatico?" Rispose Steffy sorridendo in modo ironico all'affermazione del moro.
"Mio dio smettetela, credevo di essere io quella pazza, ma voi non siete da meno." Li mise a tacere Keira, sedendosi tra Luke ed Ashton e facendo partire il film. 
[...]
  
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