Natale
Era una sera d'inverno.
Nevicava, candidi piccoli fiocchi bianchi cadevano dal cielo grigio come il fumo.
Un ragazzo dai capelli blu e dagli occhi azzurri camminava senza una meta precisa, con molta calma a ogni passo che faceva, delle impronte si creavano sull'asfalto ormai coperto di bianco. Oggi era il 25 dicembre, ovvero Natale.
Il giorno preferito di tutti i bambini, un periodo da stare in famiglia e scambiarsi i regali, di essere felici e divertirsi come non mai.
Ma allora perché lui non provava lo stesso? Perché non si sentiva al settimo cielo come tutte le persone di questo pianeta? Troppo domande si insinuavano nella sua testa, tutte senza risposte.
Decise di non pensarci e continuare a camminare.
Quel giorno la famiglia Fubuki era stata invitata alle solite feste di casa Afuro, non solo loro ma anche le altre famiglie degli ex giocatori dell'Inazuma Japan.
Tutti si divertivano, già, tutti tranne Ikuto.
Il ragazzo si mostrava felice ma non lo era molto, non capiva il perché ma era sicuro che una bella camminata gli avrebbe migliorato l'umore.
Infatti fu così, si sentiva meglio, ancora non pienamente felice ma meglio.
Si sedette sulle scale del campetto vicino al fiume con la testa rivolta in alto.
Scrutava quelle nubi grige da cui cadevano piccoli fiocchi di neve che si posavano a terra delicatamente e altrettanto delicatamente qualcuno gli si sedette vicino.
Convinto che fosse suo fratello Atsuya continuò a scrutare il cielo finché il più grande non avesse parlato.
Mise le mani in tasca per il freddo, non avendo guanti a portata di mano era l'unica cosa che poteva fare, in realtà sentiva freddo in tutto il corpo ma non gli importava molto.
Molti minuti passarono e ancora nessuna voce troneggia va in quella gelida atmosfera, il blu ancora non aveva parlato ed era fermo immobile a guardare il cielo mentre l'altra persona, anche lei in silenzio, stava tirando fuori dalla borsa un piccolo pacchetto più una cosa bianca e morbida.
Qualcosa di caldo gli circodò il collo e un'altra cosa, fredda, si appoggiò sulla sua spalla.
Il ragazzo si voltò verso la figura alla sua sinistra pensando ancora che fosse il fratello quando, abbassando gli occhi, vi trovò una testolina ornata da capelli grigi con un tenero fiocco rosso che portava all'indietro ciocche ribelli che le avrebbero incorniciato il volto dalla pelle nivea che custodivano un paio di occhi color diamante, puri ed innocenti, tremendamente innocenti, ma anche diabolici e temibili.
Chinatsu era lì, vicino a lui, che guardava avanti a se con un piccolo sorriso a incorniciarle il volto e con le guance un poco arrossate per il freddo. Era appoggiata alla sua spalla con un piccolo pacchetto che teneva stretto tra le delicate mani, esso era di colore azzurro con un fiocchetto blu notte.
Ikuto si accorse che sia il suo collo che quello di lei erano avvolti in una lunga e soffice sciarpa bianca che li teneva uniti, a questo pensiero Ikuto arrossì e voltò di scatto la testa strizzando gli occhi per scacciar via il pensiero del calore e il buon profumo che emanava.
Chinatsu alzò lo sguardo e non potette fare a meno di ridere per il colorito che aveva assunto il viso del ragazze che sentendo la sua risata le lanciò un'occhiataccia per niente contento.
Quando smise di ridere, porse il pacchettino ad Ikuto, il suo sguardo dapprima arrabbiato ritornò di nuovo rosso fuoco e lo prese titubante.
Al suo interno c'erano tre braccialetti identici d'argento con una perlina al centro ciascuno, uno era bianco diamante, uno blu zaffiro mentre il terzo giallo ambra. Notò che affianco le perle c'erano due nomi, nel primo "Chinatsu e Ikuto", nel secondo "Chinatsu e Atsuya" mentre nel terzo "Atsuya e Ikuto".
-Li ho fatti fare su misura per noi tre, ti piacciono?-
Ikuto li guardava affascinato e meravigliato. Erano davvero bellissimi e sapeva quale sarebbe stato il suo e i loro, chiunque ci sarebbe arrivato. Infatti, Chinatsu prese quello con la pietra blu e glielo mise al polso destro e si mise quello ambra anche lei nel braccio destro.
-Questo sarà per Atsuya, così se un giorno ci dovessimo separare, basterà guardare il braccialetto per non sentirci soli-
Sorrise gioiosa. Un sorriso che faceva battere il suo cuore molto forte, un sorriso che adorava...amava.
La grigia intreccio le dita con quelle di lui e avvicinò piano il viso per poi dargli un dolce bacio a fior di labbra.
-Ikuto-Niisan....Buon Natale-