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Autore: Dazechrome    22/10/2015    2 recensioni
[Ape Escape]
"Le scimmie sono scappate di nuovo e come al solito ne combinano di tutti i colori!"
Stavolta Specter ha ipnotizzato i suoi peggiori nemici per seminare caos e distruzione assieme alle sue scimmie. Riuscirà Kakeru a far ritornare normali i suoi amici?
[Fic ambientata post Ape Escape 3 con tutti i personaggi principali presenti, anche quelli degli spin off]
Specter era seduto sulla sua poltrona, accanto aveva Satoru e Hikaru ai lati e sopra Hiroki con le braccia conserte poggiate. Natsumi lasciò cadere il telefono. Era stato Hiroki a rispondere. - Ehi Natsumi, di che ti preoccupi, tanto non prende qua!
-Specter! - gridarono Natsumi, Kakeru e Rosa all’unisono, quest’ultima con tono disperato. 
-Piaciuta la sorpresa? - disse la scimmia albina, sorridendo beffarda. 
Genere: Angst, Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Shonen-ai, Shoujo-ai
Note: nessuna | Avvertimenti: Furry, Triangolo
Capitoli:
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Blu si appoggiò sul pancione di Gialla, seduta. - Quanto ci metterai per riparare la TV? - bofonchiò lui. Rosa, a sua volta, piangeva accanto a lui.
Charu stava analizzando la crepa al centro del televisore. - Costerebbe meno comprarne uno nuovo.
Pausa.
-No, non è il momento per comprare e settare un televisore nuovo. - riprese l’androide. Blu scoppiò a piangere. - Ah, che meraviglia. Che suono melodioso. - commentò Charu, irritata.
-Charu - esclamò Natsumi dal laboratorio. - Guarda che qua il maxischermo fa anche da tv.
-Ve l’avevo detto che non ne avreste avuto bisogno. - Charu diede una pacca sulla spalla a Blu e Rosa. - Susu, abbiamo affrontato di peggio.
-Io mi preoccuperei più sul fatto che un robot gigante e delle scimmie abbiano attaccato Tokyo. - commentò Gialla, tranquilla. - Tutta Tokyo. E Tokyo è grande.
-Che altro hanno detto? Vittime? Feriti? - Chiese Charu.
-No, era una ripresa diretta. Senza commenti. - rispose Blu, che aveva smesso di piagnucolare, al contrario di Rosa. - Hanno interrotto Jojo prima che cominciasse e anche tutti gli altri programmi sugli altri canali. C’era solo questo mecha a fare casino. Poi sono arrivate le robot.
-Nove undici.
 
-Ho paura che Specter spunti tipo jumpscare da un momento all’altro. - disse Natsumi, guardando il telegiornale in laboratorio con Charu e solo Charu, in attesa che arrivasse Kakeru. - Guarda cosa fa Satoru. Guardalo. Sta fermando le forze dell’ordine da Super Acchiappo.
-È veramente forte. - mormorò Charu. - Come farà Kakeru a batterlo?
-Non lo so, dovremmo chiedere ad Akie ma pare stia avendo problemi con i suoi backup e pc rimasti. - borbottò Natsumi. Satoru sparava i suoi raggi di energia ai passanti a caso, poi distruggeva edifici e interni di aziende e locali.
-Si sta divertendo. - mugheggiò Natsumi.
-Non dovremmo fare qualcosa? - domandò Charu innocentemente.
-Gli unici che non sta facendo a pezzi sono i giornalisti che lo riprendono. - replicò la ragazza. Proprio in quel momento Satoru si avvicinò alla telecamera e la prese con le mani. - Ehi, zia Akie! Grazie per il trasformologio. Non avrei mai pensato di usarlo così. Specter ti saluta. Un abbraccio.
-Ma è scemo. - commentò Natsumi.
Rumori di spari si sentirono a distanza, poi un esplosione. Satoru spostò forzatamente la telecamera. - Ehi tu! Riprendi. Guarda che bello. Abbiamo bloccato il traffico!
-Non è colpa sua, vero? Non lo fa apposta. - mormorò Charu.
Macchine capovolte e altre che bruciavano, semafori a terra e una lunga coda di macchine vuote, gli autisti tutti scesi che scappavano via. Scimmie armate che pestavano le auto e a momenti anche le persone. Satoru rise, perfido. - E questo è solo l’inizio! Muoviti Kakeru, Specter ti sta aspettando!
E diede un pugno alla telecamera.
-Ho i miei dubbi. - rispose tardamente Natsumi. - Specter è andato oltre con la sua ipnosi.
Rosa si affacciò alla porta. Aveva finalmente smesso di piangere. Sulla testa frignava invece una scimmia bebè con le ali. - Posso entrare?
-No. - disse secca Natsumi, senza neanche girarsi per vedere.
-Pipo.
-Ma abbiamo trovato Pipotchi! - continuò Rosa.
Natsumi saltò in aria, mentre Charu continuava ad aspettare che il telegiornale si aggiornasse. -Cosa ci fa qui Pipotchi? - dissero entrambe.
La scimmia bebé mugheggiò. Rosa lo prese tra le mani. - Non lo so, è comparso dal nulla ed è arrivato sulla mia testa. Lui non sta qui, vero?
-No, è sempre con Hikaru. - Natsumi era confusa. - Beh, menomale che non l’abbiano rapito di nuovo.
-Forse è scappato. - intervenne Charu, ancora fissa sullo schermo. Nessuna notizia.
-Pipo.
La scimmietta volò da Natsumi, posandosi sulla sua testa. - Beh, allora vi lascio fare. - mormorò Rosa, imbarazzata. - E… scusate per prima.
-Oh, figurati. - rispose la ragazza. - Charu, vai con le scimmie mostruose. Controllale.
-Non ne hanno bisogno. - disse fredda l’androide. - Fidati, sono buoni e puliti adesso.
-Non è per quello. Aiutatevi a vicenda per mettere a posto, io controllo il laboratorio.
Charu rimase perfettamente immobile per alcuni secondi. - Ok. Buona idea.
Kakeru sbucò dalla stazione di teletrasporto, buttandosi  immediatamente a terra. - Rega.
-Kakeru! - urlarono tutte le ragazze all’unisono. Natsumi lo aiutò a rialzarsi. - Cosa è successo?
-No, niente, sono a pezzi. - rispose tranquillo lui. - Vorrei riposarmi. Ma sto anche morendo di fame. Sono combattuto su cosa fare prima.
-Mangia a letto. - propose Rosa.
-Oh, ehi, Pipotchi. - Kakeru accarezzò la scimmia bebè. - Non dovresti essere a casa di Hikaru? Oh, già.
-Non sappiamo nemmeno noi come mai si trovi qui. - disse Natsumi. - Ma almeno sta bene.
Lo schermo si riaccese e comparì Hikaru. - Ehi, ehi, mi ricevete? - gridò. - Pipotchi! Dove diamine era finito? Quando Specter è venuto a trovarci te ne sei volato, ci è rimasto molto male!
-Cugino. - borbottò Kakeru.
-Specter è.. venuto così? Tranquillo? - mormorò Rosa a Charu, che fece spallucce, entrambe sorprese dalla leggerezza del tono di Hikaru.
-Silenzio! - strillò Hikaru. - Kakeru, domani mattina dovrai portarmi Pipotchi! E anche te stesso!
Pipotchi tremò e tirò i capelli di Natsumi. - No, tu verrai qua invece! - esclamò lei.
-Specter ci ha ordinato di non andare al vostro laboratorio. - replicò Hikaru, serissimo. - Altrimenti ve lo avrei già fatto esplodere con voi tutti dentro! Tranne Pipotchi.
Natsumi sbattè il pugno sulla tastiera. - Se ci provi vengo lì e ti faccio esplodere io!
Pipotchi barcollò e si strinse forte ai capelli. Kakeru non sapeva che dire, se calmare Natsumi o avvertire Hikaru, che ridacchiò alla risposta della ragazza.
-Perché non potete venire qua a farci fuori? - chiese Charu, fredda.
-Ho già detto che è un ordine di Specter e io non questiono i suoi ordini! - gridò Hikaru. - La nostra libertà è limitata solo da quello. Per il resto possiamo fare ciò che vogliamo! Tipo oggi abbiamo distrutto un’università.
-PERCHé? - sbottò Natsumi, sconvolta.
Hikaru esitò. - Boh? Mi fanno schifo le scuole. Per essere precisi abbiamo solo cacciato via tutti gli umani e adesso le scimmie stanno occupando quella e altre scuole, probabilmente ci studieranno, ma a me, come umano, fanno schifo!
-Uomo di grande cultura. - bisbigliò Natsumi.
-Quindi Specter vi lascia fare tutto ciò che volete tranne invaderci? - domandò Kakeru.
-Esattamente! E un altro ordine è quello di prendere te! - rispose Hikaru, indicando il cugino. - E Pipotchi. Però è vero, andando direttamente da voi ora non farei prima?
-HO DETTO DI NO! - tuonò Specter dall’altra stanza. Hikaru saltò in aria. - Ok, ok, viene lui da me-
-E NON PORTARE PIPOTCHI! - continuò Specter.
-Ma-
-TE LO PESTO SOTTO I PIEDI
Pipotchi scoppiò a piangere. - Ahah! Sta scherzando Pipotchi. Specter non farebbe mai una cosa del genere! - disse Hikaru, non molto convinto.
-PESTO ANCHE TE - urlò Specter, sempre a distanza.
Hikaru fece un sorrisino sghembo. - Ahah Specter! Che burlone che sei. Ahah!
Calò un silenzio imbarazzante. - Forse ho esagerato. - mormorò il ragazzino, guardando a terra. Poi si rivolse di nuovo al laboratorio. - Ma ehi, posso assicurarvi che Specter non è cattivo, ha solo sbalzi d’umore! Te lo posso assicurare, Kakeru!
-Guarda, mi fido ciecamente. - rispose sarcastico il ragazzo. - Mi consegnerò a lui molto volentieri.
Gli occhi di Hikaru brillarono. - Davvero?
-No! - esclamò Natsumi. - Kakeru verrà ma per farti tornare normale!
-Ma io sto benissimo! - replicò Hikaru, esasperato. - Non scomodarti, Kakeru, tu vieni, ti consegni e fine! Non ti faremo niente se non opporrai resistenza.
-Te lo puoi scordare. - borbottò lui. - Sarò io a prendere te, cugino!
-Allora è guerra. - disse Hikaru, gelido. - A domani mattina, alla scuola elementare, quella che frequentiamo entrambi.
 
Hikaru entrò timoroso nella stanza di controllo di Specter. - Cosa mi devi dire?
Specter pichiettava le dita ritmicamente sul braccio della poltrona, Sayaka vicino che gli dava qualche occhiata, non sapendo cosa aspettarsi. - Cosa ti avevo detto riguardo gli ordini, Hikaru? - disse lui, con tono distaccato.
-Uhm… - mugheggiò Hikaru, tremante. - Sei arrabbiato con me, Specter?
La scimmia esitò. Sayaka gli fece cenno. - No. Rispondimi!
Hikaru si tranquillizzò, per poi cominciare a balbettare, imbarazzato. - Eh… non ricordo.
Specter strinse i pugni e digrignò i denti. - È passato meno di un giorno e te lo sei già scordato!
-È grave? - chiese il bimbo ingenuamente.
-Non puoi rendere pubblici tutti gli ordini che ti dò! - esclamò Specter. Si interruppe un attimo. - Te lo avevo pure elencato prima della videochiamata cosa dire e cosa non dire!
-Ah. Davvero? - Hikaru arrossì e si accarezzò i capelli, nervoso. - Che sbadato! Prometto di stare più attento la prossima volta.
-Lo spero per te! - strillò Specter, scuotendo i pugni.
Hikaru aprì le braccia. - Facciamo pace?
-Che cos- esordì Specter, sorpreso. Rivolse lo sguardo a Sayaka, confuso. Lei fece cenno di alzarsi. - Uh… va bene. Certo.
Specter si alzò e Hikaru lo stritolò immediatamente, prendendolo in braccio. - Ti voglio bene! - esclamò Hikaru, stringendolo e toccandogli i capelli.
Specter rimase confuso. Cosa voleva dire? Come doveva rispondere? Era abbastanza sicuro di non aver mai sentito una cosa del genere rivolto a lui. - Va bene, ma sappi che non ci sarà una prossima volta se sbagli di nuovo!
Hikaru lo guardò negli occhi, sorridente. - Ma certo, ho promesso di stare attento e non ti deluderò!
-Promettimi anche che porterai Kakeru qui. - mormorò Specter.
-Farò del mio meglio! - rispose l’altro.
-Bene. E ora basta moine, togliti di dosso e fila via fino a nuovo ordine! - borbottò Specter.
Hikaru lasciò libera la scimmia. - Sissignore!
-E quando avremo finito potrai riavere Pipotchi. - continuò Specter.
-Davvero? - esclamò il bimbo. - E quando finiremo?
-Prima se catturi Kakeru.
 
-Non credi che sia strano che Specter non ci attacchi direttamente? - borbottò Natsumi a Kakeru.
-Non ho idea di cosa abbia in testa e sono troppo stanco per tirare a indovinare. - mugghiò Kakeru. Sbadigliò. - E pare sia consapevole della sua scelta.
-Beh, non è meglio così? - intervenne Charu. - Non vuole farci del male, vuole sfidarci.
-Ma perché è fissato con Kakeru? - disse Rosa con voce piccola piccola.
-Non lo so ma qualunque cosa sia spero gli passi. - borbottò Kakeru. - Non voglio avere nulla a che fare con lui.
-Io gli ho fatto da mamma per tutto questo tempo e mi ignora. - sbuffò Natsumi, quasi offesa. - Da come stanno distruggendo il paese tutti assieme è più di una semplice sfida.
-Beh, finché non ci toccano non abbiamo di che preoccuparci. Peccato solo per il salotto. - concluse Charu.
 
Hiroki saltò addosso ad Hikaru alle spalle. - Compare! Com’è andata?
Hikaru rimase paralizzato, poi si riprese. - Oh. Sei tu. Tutto bene! Domani vado a prendere Kakeru!
-Bene. Fallo a pezzi per me. - disse in fretta Hiroki. - Dicevo Specter. Che ti ha detto? È ancora con Sayaka?
-Uh, sì. Penso la stia tenendo d’occhio visto che non riesce a ipnotizzarla. Comunque…
Hiroki gli diede una forte pacca sulla spalla. - Cosa ne pensi di questa storia? Secondo te ci manderà tutto in rovina?
-Perché mai? Credo mi abbia aiutato a fare pace con Specter. - Hikaru si interruppe, confuso. - Perché chiedi?
Hiroki esitò, guardando altrove. - Ah, sai, Satoru chiedeva di lei. Visto che lui è occupato dovrei essere io a controllarla!
-Davvero? - Hikaru assunse un tono provocatorio. - Non hai niente da fare?
Hiroki stava quasi per dargli un pugno. - No! Cioè, il mio scopo è proteggere Specter e Satoru ha detto che Sayaka è una minaccia!
Specter passò casualmente accanto ai due, tenendo Sayaka dietro con la mano stretta. - Non ce n’è bisogno.
Hiroki li guardò passare verso la stanza di Haruka, gli occhi spalancati, il pugno alzato immobile. Hikaru lo punzecchiò col dito. - Ehi, tutto bene?
 
Sayaka lanciò un’occhiata alle Virus Charu smembrate e alle dozzine di workstation perennemente accese. Dolore alla mano. - Ma che razza di posto è questo?
-L’inferno Microsoft e il paradiso dei botnet. - rispose Haruka, gli Hard Disk e le chiavette usb in braccio in massa. - Hanno tutti Windows Vista e voglio morire.
-Esagerata. - sbuffò Specter. - Sempre meglio di Linux.
-A proposito di Linux, se non avessi mandato una delle ragazze a fregare il portatile di Akie te non avresti visto mezzo file. - Haruka posò tuttò sulla tastiera più vicina, quasi facendola a pezzi. - E anche come file proprietari open source erano criptati!
-Avete rubato il portatile a zia Akie! - esclamò Sayaka. - Ma li ci sono anche cose mie!
-Perché cazzo usi Linux? - bofonchiò Haruka.
-Eh?
Specter tirò il braccio di Sayaka. - Meglio, no? Puoi usarlo quando vuoi. Tanto neanche Haruka sa metterci mano. È intoccato, no?
-Ehi! - esclamò Haruka offesa. - Si, ci ho solo messo i file di Natsumi. Per il resto è integro. Ah, ti ho messo un dual boot con Windows XP, non ringraziarmi.
-Ma il portatile non è mio! - ribadì Sayaka. - Spero che tu non abbia spiato niente!
Haruka attaccò le chiavette al primo pc. - No, ho solo guardato quanto bastava per capire come aprire i file. E fa schifo. - frugò tra le pennette e gli hard disk e prese una chiavetta usb bella grossa. - Tieni, qua c’è tutto The Sims 2. Con le espansioni. Fanne buon uso. Installalo su XP. Ti ho anche espanso la memoria.
Specter rubò la pennetta a Haruka nonostante fosse per Sayaka. - Mio. Mio.
Haruka rimase perplessa. - Ci sono anche dieci giga di mod.
Sayaka osservò Specter tenere stretta la penna usb con l’altra mano. - Sicuro fosse per me?
-Ho detto puoi usarlo quando vuoi, non che sia di tua proprietà. - abbaiò Specter risentito.
Haruka bisbigliò all’orecchio di Sayaka. - Non avevo idea piacesse a lui. Mi aveva chiesto per te.
-Ah.
Specter si rivolse alle Virus Charu distese nei lettini vicini. Solo la principale era stata riparata. - Ehi, e le altre?
-Capoooooooo io sto beneeeeeeeee – belò la vocina della secondaria.
-Non ho preso pezzi da ricambio, domani vado alla fabbrica. - Haruka prese il portatile e lo consegnò a Sayaka. - Non fargli passare la notte a installare The Sims.
Sayaka tenne a fatica il laptop con una sola mano, Specter che non mollava la presa. - Cosa?
-Niente. E ora smammate, che devo fare il downgrade a tutta questa workstation! - esclamò Haruka facendo cenno con la mano. - Andate a letto!
Sayaka provò a tirare la mano via ma niente. Si arrangiò e tenne il portatile tra le ascelle. - Specter, ho la mano sudata.
-Poi ne parliamo. - mormorò lui. La tirò per farla camminare. - Forza, voglio giocare prima che si faccia notte sulla Terra.
 
Sayaka si fermò brevemente a scrutare la camera da letto di Specter, finalmente libera dalla presa. Un enorme letto matrimoniale in fondo con piumoni viola e cuscini più grandi di lui, un microscopico armadietto a lato e vicino un comodino con una sveglia vecchio stile e una abat jour, il viola e il blu che formavano uno strano gradiente tra il pavimento e la parete.
-Bella stanza. - commentò lei, posando il portatile sul letto. Fece lentamente un passo indietro, la porta blindata. - Io dove dovrei dormire…?
-Qua. - rispose Specter, uscendo fuori i pigiami. - Ho preso il tuo e quello degli altri ragazzi-
-NO! - ruggì Sayaka. - Sono stata con te tutto il giorno, ora lasciami dormire in pace!
Specter sbuffò e si tolse la giacca. - Puoi cambiarti nella stanza da bagno.
-No! Non ho intenzione di passare la notte con te! Mi strangolerai nel sonno! - strillò Sayaka, prendendo il pigiama. - E non spogliarti così davanti a me!
-Mmh? Ara? - gemette Specter. - Semmai è il contrario. Tu mi ammazzerai perché ti lascerò completamente libera.
-Pensi che io sia un essere spregevole come te! - urlò Sayaka. Specter rimase a fissarla mentre si metteva i pantaloncini. Sayaka si coprì gli occhi. - MA NON HAI MUTANDE TU?
-No? - mormorò Specter. - Non c’è niente da guardare… Voglio dire! Puoi anche riaprire gli occhi!
Calò un silenzio imbarazzante, entrambi arrossiti. Specter smise di fissare Sayaka. - Sono un essere spregevole?
Sayaka esitò. - Forse ho esagerato… - mormorò. - È che voglio tornare a casa! Rivoglio tutti normali!
-Oh, ma ci tornerai. - Specter quasi sorrise. - Non staremo qui per molto. – abbassò lo sguardo e mormorò. - Ma anche quando avremo finito staremo assieme, ara-
-No! Qual è il tuo piano stavolta? - insisté Sayaka, avvicinandosi pericolosamente.
-Ahh! Ancora non lo so! - piagnucolò Specter, abbassandosi. - Ok, ok, non ti starò d’appresso quando mi sarò stabilizzato! Ti lascerò completamente libera!
Sayaka lo prese per le braccia, tirandolo su. - Non fare così, mi fai sentire in colpa! Mi sembri troppo diverso. Certo, quando ti sarai calmato sarai completamente cattivo, no? Non credo mi lascerai libera-
-Ma io non sono cattivo! - strillò la scimmia, scoppiando a piangere.
-Cos… di nuovo! - esclamò Sayaka, disperata. Lo abbracciò all’istante per calmarlo. - Non ho idea di cosa tu abbia in mente e non so, non… dai, ora dormirò con te, ok? Mi metto il pigiama e stiamo assieme. Non piangere!
 
-Voglio morireeeeeeeeeeeeee - belò Hiroki per l’ennesima volta, disteso nel futon e gli occhi spalancati. - È l’una di notte e tutto va beneeeeeeeee
-BASTA STAI ZITTO - urlò Satoru tutto d’un fiato. - SALVATI LA CANTILENA PER DOMANI CHE NON CI SIAMO.
-È un’ora che va avanti così. - mugghiò Haruka, gli occhi semichiusi. Ogni volta che provava a riaddormentarsi Hiroki riprendeva isterico.
-Di più, fidati. - disse Hikaru con le orecchie tappate. - Lo ammazziamo?
-No, poi come lo spieghiamo a Specter? - bofonchiò Haruka, girandosi verso il muro. - Prima o poi deve pur finire.
Satoru uscì dal futon. - Io dico di sì! Vedi di finirla o ti strozzo!
-Mi va bene. - rispose Hiroki tranquillo e sorridente. - Pure ora se vuoi. Ammazzami.
-Satoru non fare STRONZATE - esclamò Haruka, girandosi un attimo.
-Ma ha detto di sì! - replicò Satoru, le mani pronte vicino al collo. - Tanto non fa un cazzo dalla mattina alla sera.
-Ehi. Sono io il capo qui. Niente volgarità. - bofonchiò Haruka, girandosi completamente. - E niente suicidi assistiti.
-E allora come vuoi farlo smettere? - Satoru picchiettò la testa di Haruka. - Sentiamo.
-Non lo so, ma quella è una situazione drastica. - Haruka prese il polso di Satoru e glielo storse. - Non morirà nessuno in questa base, mi hai sentito? Ordine di Specter.
Satoru si toccò il polso, umiliato. Hikaru picchiettò a sua volta Hiroki, come per controllare se fosse ancora vivo. - Sicuro di stare bene?
-Cosa diamine è successo oggi. - sbottò Haruka. - E tu Satoru torna a dormire.
-Ci provo.
Hiroki fece un profondo respiro. - Non è successo niente.
-Hai fatto bordello per tutto questo tempo e non è successo niente. - mormorò Haruka. - Va bene Hiroki. Dormi adesso.
-Si, magari crepo nel sonno.
 
Specter esultò. Aveva finito l’installazione di The Sims 2. Alzò le braccia al cielo in segno di vittoria. Stava quasi per esclamare un sì quando si girò verso Sayaka, accanto, che si era finalmente addormentata. Si sistemò per mettere meglio il portatile sulle gambe doloranti, stando attento a non fare movimenti bruschi. Riavviò il pc e selezionò la partizione originale con Linux. Si preparò psicologicamente all’uso di un sistema operativo sconosciuto che disprezzava a priori. C’erano i file originali di Akie e i gemelli sparpagliati sul desktop e in fondo vicino al cestino i file di Natsumi.
“Oh, installo The Sims 2 e spengo” aveva detto. Aprì la cartella di Natsumi. Tantissimi file di testo, un paio di chiavi di registro copincollate a muzzo e foto trasferite dai cellulari negli anni.
I file di testo erano tutti file di log sul suo casco e sul suo funzionamento. Alcuni erano scritti direttamente da Natsumi a mano, uno per ogni riprogrammazione, principalmente commenti sui log autogenerati. Il primo log personale aveva un’intera premessa su come fosse la prima volta che riprogrammassero un casco così complicato e non ne avevano nessuna esperienza, lei e il nonno.
Per le scimmie normali è facile, non hanno una moralità, non credo sappiano nemmeno cosa stiano facendo quando sono sotto il suo controllo. C’è un parametro che tira fuori il peggio e le rende scatenate, lo cambi e sono calme. Con Specter non è così. Non c’è uno switch on/off.
“Cosa?”
 
Non riesco a trovare niente. La riprogrammazione attuale è… inaffidabile. Ho bisogno del codice sorgente e non so fare reverse engineering.
 
Ho trovato qualcosa. Non è esattamente uno switch ma un parametro numerico. Il numero massimo è 100. Quello di base era più basso. Metterlo a zero lo rende inoffensivo, ma la sua personalità è identica. È diventato paranoico.
 
Ho provato a mettere un numero negativo, niente, è uguale a zero.
 
Specter crede ancora nelle sue idee. Ci evita sempre e non vuole stare neanche con le scimmie. Parlo più col compilatore che con lui ormai.
“Ah ah. Ah. Ah.”
 
Dal codice sorgente… o quel che è rimasto da ogni revisione pare abbia programmato lui stesso il casco attorno al comportamento immorale. Se provo a togliere una stringa del behaviour non funziona più niente. Dovrei riscrivere da capo ma non ho ancora capito se posso modificare punto per punto la sua personalità. Sono riuscita a togliere alcune delle sue conoscenze e a sistemarne altre. Non posso modificargli la memoria ma posso immetterne di corretta.
“Quali conoscenze?”
 
Sto riscrivendo il codice, passo per passo. È una beta instabile e gli faccio indossare il casco solo se lo posso controllare con Charu.
 
Ho scoperto che ci sono dei behaviour nascosti. È programmato per tenere tutto sotto controllo, non dare ascolto agli umani e cose del genere. Adesso mi ascolta.
 
Qui c’è una falla che non posso correggere. Specter è insicuro. Non ha idea di cosa fare, quindi ha programmato il casco affinché lo forzi a seguire delle direttive precise. Togliendogli il casco ho realizzato che non si fida di noi.
 
Ho decompresso un commento seppellito nel codice originale. Il casco normale aveva lo switch, il suo era personalizzato affinché funzionasse solo per renderlo il più cattivo, intelligente e spietato possibile. Ma a quanto pare i suoi dubbi e sensi di colpa hanno prevalso. Quelli non gli si sono stati iniettati. Anche da scimmia comune è molto intelligente. È perfettamente consapevole.
“Ecco perché mi sento così. Sono instabile anche senza il casco”
 
Sto andando spedita ma non c’è un metodo per riprogrammarlo per renderlo ‘buono’. Il codice precedente tirava fuori il peggio di sé e Specter aveva già i presupposti per diventare ‘cattivo’. Non gli piacevano molto gli umani e la mancanza di libertà. Il massimo che posso fare è educarlo direttamente, ora che la sua moralità è grigia.
 
Specter è estremamente a disagio con tutti, anche con me e Charu, addirittura le altre scimmie del parco. Stavo pensando di non fargli indossare il casco per un po’. In generale, esagera tutti i suoi comportamenti. Meglio sistemare la base
“Oh, oh…. ehi”
 
Sto facendo in modo che Specter rimanga con me il più possibile. Adesso dorme con me. Nello stesso letto. Lo sto viziando un po’. Voglio che si affezioni a me.
 
Credo di essere a buon punto col casco. L’ho programmato affinché mi chiami ‘Mamma’ e funziona. Posso riprogrammare il resto!
 
“No! Chi ti ha dato il permesso di fare una cosa del genere! Tu mi odi!”
 
Ho quasi finito. Specter è venuto da me poco fa e mi ha chiesto perché lo cambio ogni volta. ‘Non vado bene?’. A quanto pare se ne accorge. Gli ho detto che è per il suo bene, che voglio il meglio per lui e così via. Non credo di averlo convinto. ‘Tu mi vuoi bene? Anche se ho fatto tutte quelle cose?’ ‘Perché non mi fai vedere cosa fai?’ ‘Mamma, cosa pensano gli altri di me?’
 
“Non mi hai risposto”
 
Funziona! Siamo alla versione finale. Specter è ancora confuso e insicuro, ma ho stilato il codice da capo a fondo, non c’è niente che io possa fare per cambiarlo. Ha solo bisogno che si fidi di noi!
 
L’ultimo file di log risaliva a un paio di settimane fa. Controllò i file di log automatici. Erano tutti numeri exadecimali sparati a caso. O così sembrava.
“Perché improvvisamente non ci capisco più niente?”
La base dove stava, la copia delle Virus Charu, il piano a cui stava lavorando non si erano certo fatti da soli. Era ancora intelligente. Spense il computer e lentamente lo andò a posare, senza fare rumore.
“Io non sono cattivo” pensò, abbracciando Sayaka. “Sto facendo esattamente quello che mi ha detto Natsumi. Stare con gli altri, umani, instaurare un rapporto con loro. Ma allora cos’ho che non va?”
 
-Dai Natsumi, vai a letto. - bisbigliò Charu di nuovo. Le luci del laboratorio erano spente e l’unica cosa che illuminava la stanza era il monitor del desktop, tenuto a luminosità bassa. Natsumi, seduta al computer con la testa poggiata sulle nocche, nervosa e con gli occhi rossi, sbuffò, cercando di ignorarla.
-Posso farlo io. Io posso stare sveglia- mormorò la robot. Natsumi sospirò. - Ti ho già detto che è una cosa che devo fare io. Tu non hai idea di quello che ci sia qui dentro.
-Ma le Virus Charu non hanno messo niente, le ho controllate io… - Charu si avvicinò cauta, per non farla arrabbiare. Guardò lo schermo. - Natsumi, il codice è pulito. Lo avevo analizzato con te, ricordi?
-No che non è pulito, altrimenti non sarei qui a ricontrollare! - esclamò Natsumi, sbattendo il mouse.
Charu esitò. Lesse velocemente il codice che stava scrollando, non trovando niente di sbagliato. - Lo sai che è paranoico… non puoi convincerlo artificialmente. - disse a mezza voce.
-Mi stai dicendo che ho sbagliato io a educarlo? - gridò Natsumi, girandosi bruscamente. Charu abbassò la testa. - No, ma non si è mai inserito con gli altri al di fuori di te. Si sentiva a disagio pure con le sue stesse scimmie.
-Io ho sempre provato a farlo aprire con i ragazzi e i suoi simili ma lui si è sempre tirato indietro. - replicò Natsumi più calma, lo sguardo fisso al pc. - Quindi non è colpa mia.
-Si ma… lui diceva che non avrebbe mai trovato un posto nel mondo per tutto quello che aveva fatto. - Charu rialzò la testa. - E che tu gli volevi bene per pietà che per altro.
Natsumi smise di scrollare. - E quando lo avrebbe detto?
-Specter si sfogava con me quando tu non eri in giro. Gli avevi detto tu che doveva sfogarsi per tirare fuori le sue paranoie, no? - Charu si interruppe, come se stesse aspettando qualcosa. Natsumi non rispose. - Beh, lui non riusciva a fidarsi di te. – riprese l’androide - Diceva che non lo comprendevi quando ti esponeva la sua paura a relazionarsi con gli altri. Quindi ha detto, tu sei un robot, tu non mi capisci ma non mi giudichi almeno. Sei fredda, non sei un essere vivente. Non posso scusarmi perché tanto non mi accetteranno mai. Là fuori mi odiano, Kakeru e i suoi amici mi odiano, mamma sta solo fingendo. Tu sei finta. Le scimmie mi odiano. Sono troppo consapevole, con o senza casco, diceva. O sparisco io o sparisce il resto del mondo, o non sarò mai a mio agio, diceva.
Natsumi tirò un lungo respiro. Si mise seduta composta, lasciando il mouse e raddrizzando la schiena. - Beh, tu non sei stata programmata per mentire.
-No e il mio codice non è mai stato modificato.
Natsumi assunse la posa del pensatore. - Il problema è… cosa sta pianificando questa volta? Perché ha rapito i ragazzi?
-Beh, vanno in giro a distruggere tutto ciò che trovano liberamente. Sotto gli ordini di Specter, certo, ma sono liberi di fare quel che vogliono. Hanno rubato, chiuso edifici pubblici, strade e stando alle ultime notizie hanno fatto evacuare tante persone dalle loro abitazioni. Civili illesi, ma per quanto tempo?
Natsumi sussultò. - Com’è che aveva detto? O sparisco io o sparisce il resto del mondo?
-Sì.
Natsumi si alzò, lasciando il computer acceso. - Dobbiamo chiamare il nonno.
 
-JACKPOT - esclamò il professore alla slot machine che vomitava soldi. La scimmia Bianca vicino li mise tutti in un sacchetto. - SIAMO RICCHI
Al casinò delle scimmie era sempre un tripudio di luci e coreografie anni 70. Perché vicino c’era anche una minidiscoteca funky con scimmie in afro giganti a ballare malissimo. Quella notte Tomouki mancava.
Una voce sintetica eccheggiò per tutta la stanza. - PROFESSOREEEEEEEEEEEEEEEEEE
-Ma non ha ancora finito di sputare soldi. - borbottò lui. - Se Charu è venuta fin qui allora è davvero grave.
-Secondo lei i soldi danno la felicità professore?

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Nota dell'autore: In Piposaru 2001 (Japan only e uscito dopo Ape Escape 1) lo scopo del gioco è denudare le scimmie per lavare i pantaloncini. Non indossano altro. Incluso Specter. Lo scopo finale è denudare Specter. E' una cosa bellissima. 
  
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