Pace, finalmente!
Freddie riuscì finalmente a svegliarsi la mattina senza il fastidioso vociare stridulo di Stuart, andato alle nozze d'oro di un cugino che non sapeva di avere fino alla settimana prima. Scese le scale sentendosi importante come la regina di Inghilterra e trovò vicino al telefono la lunga lista di raccomandazioni lasciata da suo marito - controllare se Balthazar non fosse morto durante la notte, le indicazioni per il pranzo e la cena e via discorrendo - che si concludeva con Un bacio, Stuart.
Rabbrividendo al pensiero di un bacio umidiccio di Stuart sulla guancia, Freddie posò il biglietto dove lo aveva trovato e da lì in poi cominciò ad annoiarsi.
Lesse qualcosa di inutile, passeggiò per il quartiere, chiamò il proprio agente almeno tre volte per sapere se c'erano ruoli disponibili, ascoltò impassibile l'ultima vicissitudine sentimentale di Violet e dovette assistere con disgusto all'ennesimo fallimentare tentativo di flirt della donna con il povero Ash.
Lo strazio andò avanti per tutto il giorno con inesorabile lentezza, poi a sera tarda Stuart, il suo cappotto e la sua valigia furono in casa con tre giorni di anticipo.
«Tu qui?».
«Già, Lester e Joanne hanno deciso di divorziare e hanno mandato a monte tutto quanto» sospirò Stuart togliendosi il cappotto: «Perché, non ti sono mancato?».
«Pff, figurati. Non mi sono nemmeno accorto della tua assenza».
Ma entrambi sapevano che non era così.
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