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Autore: Justice Gundam    24/10/2015    3 recensioni
Una nuova avventura attende Ash, il suo inseparabile Pikachu, e la sua fidanzata Misty nel misterioso continente di Unima, dove accompagneranno altri giovani allenatori come loro sulla strada verso la Lega, e li aiuteranno ad affrontare il misterioso Team Plasma. Riusciranno, Ash, Misty, Touko, Spighetto e i loro compagni a salvare Unima e a svelare i misteri che si troveranno davanti? Seguito di Heart Soul Adventures, ma può essere letto senza problemi anche come storia a sè, dati gli scarsi spoiler. (Pokeshipping) (Cavaliershipping) (FerrisWheelshipping). COMPLETATO IL 18 DICEMBRE 2015! SI RINGRAZIA MIRIAM PRIMIANA DELL'AQUILA PER I DISEGNI.
Genere: Avventura, Generale, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ash, Misty, N, Touko, Un po' tutti | Coppie: Ash/Misty
Note: AU | Avvertimenti: Spoiler! | Contesto: Anime
Capitoli:
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Pokemon: Best Wishes Reload
Una fanfiction di Pokemon scritta da: Justice Gundam
 
 
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Capitolo 106 - Benvenuti a Forte Verdepoli
 
La giornata era chiara e soleggiata, e il fresco vento di montagna dava a Nardo, Campione della Lega di Unima, e al suo Bouffalant una sensazione di pace e tranquillità mentre stavano in piedi, in apparente contemplazione, su un costone di roccia che dava sull'impressionante spettacolo della vallata sottostante. Era un luogo che riportava alla mente immagini e memorie della sua gioventù, quando ancora viaggiava per diventare l'allenatore più forte del continente, e poter sfidare il Campione di allora. Un periodo che ora sembrava tanto lontano, in cui le Pokeball non esistevano ancora, e in cui il futuro sembrava qualcosa di glorioso e distante.
 
Assorti nella loro meditazione, Nardo e Bouffalant restavano in silenzio... almeno finchè il Campione di Unima non percepì qualcosa dietro di sè, grazie ai suoi sensi affinati da anni di arti marziali, esperienza ed allenamenti. Sorrise lievemente, riconoscendo quasi per istinto la figura, alta e robusta quasi quanto lui, che gli si stava avvicinando. Quest'ultima si fermò a sua volta, evidentemente aspettandosi che Nardo si sarebbe accorto del suo avvicinarsi.
 
"Non sono molte le persone che riescono a giungere così vicine a me senza che io me ne accorga." disse Nardo, voltandosi poi verso il nuovo arrivato, e vedendo che si trattava proprio della persona che lui si era aspettato. Aristide, il sindaco del Villaggio dei Draghi, e uno degli allenatori più forti di tutto il continente.
 
Bouffalant, con un muggito sommesso, seguì il suo allenatore mentre si voltava verso Aristide e gli arrivava davanti, guardandolo dritto negli occhi per qualche secondo prima di estendere una mano verso di lui. "Ne sono passati di secoli, mio vecchio e buon amico." disse il Campione, scambiandosi una energica quanto amichevole stretta di mano con lui.
 
"E' vero. I nostri impegni non ci hanno lasciato molto tempo per rivederci." rispose Aristide, sentendo un pizzico di nostalgia a sua volta. "Tanti anni sono passati da quando abbiamo mosso i primi passi come allenatori, eppure il ricordo di quella giornata resta vivido come se fosse stato ieri."
 
Nardo ridacchiò amichevolmente e battè una pacca sulla spalla di Aristide. "Hehehee... e dai, non parlare in questo modo, lo sai che dai l'impressione di essere un vecchio nostalgico!" scherzò, strappando una breve risata a bocca chiusa anche al serio domatore di draghi. "Scherzi a parte, è bello rivederti, Aristide. Avevo giusto un po' di sakè, se volessi favorire."
 
"Non mi dispiace, una volta tanto." affermò Aristide. Con aria quasi solenne, Nardo tirò fuori dal suo abito da monaco due piattini da sakè, li ripulì accuratamente, e da una piccola borraccia vi versò dentro un goccio di vino di riso dall'aroma pungente, giusto quello che era sufficiente per una piccola sorsata. Ne porse uno al suo amico, e lo bevvero assieme.
 
"Immaginavo che saresti stato qui, in questo giorno particolare." disse Aristide, una volta che il sapore forte del sakè si fu smorzato un po'.
 
Nardo fece un cenno con la testa, e Bouffalant riuscì a vedere che c'era qualcosa di triste nel suo sorriso. "Mi conosci come se fossi un fratello per te, vero?" rispose, per poi voltare lo sguardo verso la vallata. "Sì, lui mi manca ancora. E ancora oggi mi dispiace di non aver saputo dare un significato più profondo al tempo che abbiamo passato assieme. Ma... ormai il passato è quello che è, e non si può più cambiare. Tutto quello che possiamo fare è guardare avanti, e pensare al futuro senza dimenticare ciò che è successo."
 
Bouffalant si strusciò sul suo allenatore, ricevendo in cambio una carezza sulla criniera riccioluta... e Aristide annuì lentamente, guardando anche lui nella stessa direzione del suo amico. "A proposito di futuro. Iris è venuta a farmi visita. E con lei c'erano anche quei ragazzi di cui tu mi hai parlato nella tua ultima lettera." disse. "Avevi ragione, sai? Ho avuto modo di stare con loro soltanto un paio di giorni, ma comprendo quello che vedi in loro. Soprattutto Iris e quella ragazza che le stava dietro, Georgia... una tipa davvero originale, non c'è che dire. Non ho ben capito se siano amiche o nemiche." 
 
"Al giorno d'oggi, questo lo chiamano essere un rivale, amico mio! Noi due eravamo molto simili a loro, quando abbiamo iniziato!" rispose Nardo con un sorriso arguto. "Comunque, che te ne è sembrato? Sono cresciute molto, immagino."
 
"Le ho affrontate in una battaglia di Pokemon, e sono rimasto davvero colpito. Ho l'impressione che la prossima volta che la vedrò, Iris mi avrà superato." fu il commento di Aristide. "E' una sensazione strana, sai? Come se ti rendessi conto solo ora che il momento di lasciare il passo a qualcun altro sta per arrivare. Pur avendo saputo per tutta una vita che sarebbe venuto."
 
"Ti capisco. D'altronde, questa è la natura delle cose. Di noi semplici mortali." rispose Nardo. "Tutto scorre, disse una volta un uomo saggio. Dopo di noi, saranno quei ragazzi... e tutti i giovani allenatori di questo paese... a portare avanti la nostra tradizione, e spero, anche i nostri insegnamenti e la nostra esperienza."
 
"Se conosco Iris e i suoi amici bene come credo, allora non ci sono dubbi." rispose Aristide. "Sarai al campionato di Forte Verdepoli ad osservare i loro progressi, vero? In tal caso... dì loro che gli faccio i miei migliori auguri."
 
"Non mancherò." rispose Nardo. "Ma per adesso, perchè non goderci un momento per ammirare questo splendido paesaggio? Sono anni che passo di qui, e non mi verrà mai a noia."      
 
Aristide tirò un respiro profondo e si unì al suo migliore amico e al suo Bouffalant mentre continuavano a godersi lo spettacolo della grande vallata. Il campionato di Unima sarebbe cominciato nel corso di una settimana, più o meno... ma per adesso, i due amici non erano due allenatori veterani ammirati e stimati da tutto il continente di Unima. Per adesso, erano semplicemente Aristide e Nardo, due amici che si rivedevano dopo tanto tempo e volevano soltanto passare un po' di tempo assieme.
 
 
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"Siamo arrivati! Forte Verdepoli è in vista!" esclamò Touko, raggiungendo per prima la cima di una collinetta vicina e guardando verso la città che ormai non distava più di alcuni minuti di cammino da lì."Belle! Komor! Venite, presto! Questa proprio non ve la dovete perdere!"
 
"Stiamo arrivando, Touko, un momento!" esclamò Belle, cercando di tirare il fiato mentre correva su per la collinetta dove la sua migliore amica si era arrampicata. Komor era appena dietro di lei, anche lui cercando di tenere il passo... e non appena i due amici raggiunsero Touko, quest'ultima li accolse con un sorriso smagliante e indicò con un gesto un po' teatrale della mano la grande città che si estendeva davanti a loro!
 
"Eeeee... ta-daaaaan! Ecco a voi la città di Forte Verdepoli!" esclamò la ragazzina castana. Per quanto non fosse grande come Austropoli, colorata e vivace come Sciroccopoli, o indaffarata come Libecciopoli, Forte Verdepoli dava l'impressione di avere il giusto apporto delle qualità di tutte e tre. Era composta quasi interamente da casette ad un solo piano, ma il palazzo della Lega Pokemon, e non meno di cinque stadi di colore diverso (ognuno di colore diverso e piazzati ciascuno ad un angolo del quartiere centrale, o esattamente al centro della città) svettavano in mezzo alle abitazioni, e in mezzo ad essi si trovavano parchi pedonali dominati dal verde e nei quali crescevano degli alberi rigogliosi. Per tutta la città, si vedevano i festoni colorati e le bandierine che indicavano che tutti erano pronti per il grande evento!
 
Touko e i suoi due amici di Soffiolieve restarono a guardare per un po', prima che Komor prendesse la parola. "Siamo partiti da Soffiolieve tutti assieme... e siamo arrivati alla nostra destinazione tutti assieme. Non mi ritengo un sentimentale, ma... ammetto che trovo significativo tutto questo." disse il giovanotto con gli occhiali. "Immagino che adesso... dovremo andare all'edificio della Lega Pokemon per iscriverci."
 
"Dev'essere quel grande edificio laggiù! Wow, guardate che forza! Non vedo l'ora di entrarci!" esclamò Belle, in assoluto visibilio! "Chissà che sistemazioni ci sono per gli allenatori che partecipano a questo torneo!"
 
"Beh, questo non lo so per certo... ma immagino che la Lega Pokemon avrà fatto in modo di preparare tutto ciò che è necessario per i partecipanti." disse Misty. Il resto del gruppo aveva raggiunto i tre amici di Soffiolieve, e adesso, il piccolo gruppo di allenatori guardava con emozione la città che si estendeva maestosamente davanti a loro. "E così, questa è Forte Verdepoli. Non è molto diversa dagli altri posti in cui ho visto tenersi un campionato regionale di Pokemon... credo che ci sarà da divertirsi!"
 
"E questo sarà il mio quinto campionato... hehee, certo che quasi non ci credo che siamo arrivati fino a questo punto, eh, Pikachu?" chiese Ash. Il suo starter e migliore amico strizzò un occhio, indicando ad Ash il grande edificio della Lega Pokemon.
 
"Pikachu pika pika pi." affermò, ricordando al suo allenatore e ai suoi compagni che avrebbero comunque dovuto iscriversi.
 
"Se non ci sono stati cambiamenti dell'ultim'ora, dovremmo trovare esposte anche le graduatorie degli allenatori che si sono qualificati per il torneo annuale per essere riusciti a distinguersi nei tornei organizzati da Don George quest'anno." affermò Spighetto, mentre il gruppo cominciava la sua discesa verso la città e verso quella che si preannunciava come la spettacolare conclusione del primo viaggio di Touko e dei suoi compagni. "Ammetto che sono curioso. Spero che le signorine Misty, Iris e Georgia siano riuscite a qualificarsi, e anche al sottoscritto farebbe piacere partecipare."
 
"Immagino che lo sapremo presto." disse Gary. A quel punto, il gruppetto di amici aveva raggiunto la periferia della cittadina, e si stavano incamminando tra le strade affollate ed addobbate a festa. Numerosi abitanti di Forte Verdepoli stavano voltando lo sguardo nella loro direzione, interessati dall'arrivo di altri allenatori.
 
"Hey! Guardate, quello non è per caso... Ash Ketchum, quello che ha vinto l'ultimo torneo di Sinnoh?" si sentì la voce di un ragazzino. Essere riconosciuti, una volta tanto, come i vincitori di un torneo invece che come i perdenti strappò un sorriso ad Ash e a Pikachu...
 
"E quelle sono... Misty ed Iris, le vincitrici del primo torneo di Don George!" esclamò una ragazzina. Le due allenatrici in questione si voltarono in quella direzione e salutarono, godendo un po' della popolarità. "Devo dire che me le aspettavo un po' più... impressionanti!"
 
Misty inciampò per il disappunto. "Ugh... grazie tante per i complimenti, eh? Fate pure come se io non sentissi..." brontolò con sarcasmo. Lucinda ridacchiò divertita, per poi guardare in direzione del palazzo della Lega Pokemon che ormai si faceva sempre più vicino...
 
 
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Non ci vollero molto più di venti minuti per arrivare alla loro destinazione... e come avevano previsto, non appena entrati nel grande edificio della Lega Pokemon di Unima, i ragazzi si trovarono davanti ad una grande sala elegantemente arredata, con una bellissima fontana di acqua cristallina nel bel mezzo di essa, e dei soffitti decorati in vetro e marmo che sovrastavano le file degli allenatori in coda per le iscrizioni.
 
"Accidenti, dovevo aspettarmi che ci saremmo trovati davanti un bel po' di gente... come succede sempre quando si va ad iscriversi ad un torneo di questa portata!" commentò Ash, sedendosi su una panchina vicino all'ingresso. "Ragazzi, che ne dite se ci rilassiamo un attimo, e aspettiamo che la fila si diradi un po'...?"
 
"Pika pikachu..." rispose Pikachu, anche lui stanco per la lunga camminata. Panpour, Fraxure e Piplup si erano seduti con lui, rilassandosi a loro volta, e il resto degli allenatori avevano colto l'occasione per appoggiare a terra gli zaini e sgranchirsi un po' la schiena indolenzita.
 
Georgia si sgranchì le gambe e si sedette vicino ad Ash. "Credo che... seguirò il tuo consiglio, Ash. E comunque dobbiamo vedere se io, Misty ed Iris siamo state ammesse al torneo." affermò. "Non c'è un posto dove abbiano esposto nominativi e quant'altro?"
 
"Dobbiamo guardarci un po' in giro per scoprirlo... del resto, siamo appena arrivati, e forse è il caso di rilassarci un attimo e riprendere fiato, prima di gettarci a capofitto." consigliò Komor, ragionevole come sempre. "Se ci sono i nomi di coloro che sono stati ammessi al campionato tramite il torneo di Don George, credo che li vedremo presto. Ma per adesso, è meglio prenderci un attimo di tempo per rilassarci. Poi possiamo fare tutto ciò che dobbiamo fare a mente lucida."
 
I ragazzi si dissero d'accordo, e un attimo dopo, una voce femminile dal timbro giovanile e vivace li interpellò, annunciando l'arrivo di qualcuno...
 
"Scusate, ragazzi? Posso chiedervi se voi siete dei partecipanti al campionato di Forte Verdepoli?" chiese una giovane donna, raggiungendo Touko e i suoi compagni. Touko per prima alzò lo sguardo per vedere di chi si trattava - una ragazza attorno alla ventina d'anni, molto carina, con i capelli castani chiari ben pettinati sulla testa, a parte un ciuffo ribelle che quasi le cadeva sulla fronte. Indossava una camicia nera e rossa a maniche corte, con i risvolti bianchi, un paio di pantaloni lunghi grigi, e un paio di stivaletti da viaggio di un colore un po' più scuro, e portava con sè una telecamera altamente sofisticata, e alcuni strumenti che erano senza dubbio del tipo utilizzato dai giornalisti e dagli inviati televisivi. Touko, Komor e Belle ebbero l'impressione che non fosse di Unima - aveva dei tratti che dacevano capire quasi subito che veniva da un'altra parte, tra la carnagione chiara, gli occhi di un peculiare colore verde-giallino, e anche il modo di vestire che non era quello solito di un abitante di Unima.
 
Ma non solo il suo abbigliamento era inusuale: anche i Pokemon che la accompagnavano non erano Pokemon che nè Ash nè nessun altro membro del suo gruppetto di amici aveva mai visto: accanto alla ragazza camminava un Pokemon che ricordava una capra o un montone delle dimensioni di un cavallo, ma dal corpo anche più massiccio e muscoloso, ricoperto da una pelliccia bruna abbastanza folta che diventava più scura sulla schiena e sulla testa, una sorta di criniera fatta di foglie verdi attorno al collo, e le corna grigie la cui forma richiamava il manubrio di una motocicletta. Le foglie che componevano la criniera si estendevano in una striscia che percorreva la schiena della creatura, e terminava in una coda corta, simile ad un ciuffetto di foglie sempreverdi. Il muso era bianco, con le orecchie a sventola, coperto da una pelliccetta color crema, e la sua espressione era calma ma al tempo stesso sicura di sè, forse anche grazie al colore rosso dei suoi occhi. Le sue zampe erano un po' corte ma robuste, e terminavano con degli zoccoli a due dita di colore rosso-arancione. Si portava un po' come una guardia del corpo, a giudicare da come si teneva vicino alla sua allenatrice e da cosa scrutava le persone che le andavano vicino.
 
L'altro Pokemon che la ragazza aveva con sè era una strana lucertolina con un lungo corpo di colore giallo chiaro, con la testa e la punta delle zampe nere, come anche nere erano le sue lunghe orecchie penzolanti, fino quasi alla punta. I suoi occhi erano molto grandi, con le pupille di colore blu elettrico, e aveva una coda piuttosto corta con la punta nera. Questo Pokemon sembrava piuttosto timido ed impacciato, e si teneva aggrappato alle spalle della sua allenatrice, guardando insicuro gli allenatori che gli stavano attorno.
 
"Oh... buongiorno, signorina, possiamo esserle utili?" chiese Spighetto, incuriosito sia dall'apparizione della nuova arrivata che dai due Pokemon che aveva con sè - e che in effetti, stava notando il giovane intenditore, si erano attirati dietro gli sguardi incuriositi di numerosi allenatori.
 
"Buongiorno, signorina... Accidenti, quelli sono due Pokemon che non ho mai visto prima!" esclamò Ash, la cui attenzione spaziò rapidamente dalla ragazza ai suoi Pokemon. "Da... da dove venite? Che Pokemon sono?" 
 
"Pika pi!" lo richiamò Pikachu con una gomitata amichevole, prima di avvicinarsi con prudenza al Pokemon simile ad una capra, che abbassò la testa verso di lui... e cominciò ad annusarlo con espressione incuriosita! "Pika?"
 
"Go, goat?" chiese il Pokemon sconosciuto. Rivolse lo sguardo alla lucertolina gialla che stava sulla spalla della ragazza, e quest'ultima aprì le sue lunghe orecchie penzolanti, come per dire che non sapeva esattamente cosa dire...
 
La giovane donna si schiarì la voce. "Scusate la mia intrusione. Immagino che voi siate venuti qui per iscrivervi al campionato." affermò mentre dava un'occhiata al gruppo. Ricevuto un segno di assenso da Touko, la sconosciuta andò avanti. "Ma prima di tutto... perdonate le mie maniere, non mi sono neanche presentata. Il mio nome è Alexia, e lavoro per Kalos News, la maggiore emittente di telegiornali e programmi di aggiornamento di Luminopoli. E questi sono i miei Pokemon, Gogoat ed Helioptile." Indicò rispettivamente la gigantesca capra e la lucertolina dalle lunghe orecchie, che fecero un cenno per presentarsi.
 
"Panpour!" esclamò il Panpour di Misty. 
 
"Luminopoli?" chiese Spighetto, il cui interesse era stato solleticato da quel nome. "Si tratta della più grande città del continente di Kalos, se la memoria non mi inganna. E' un luogo dove si incontrano allenatori, stilisti, esperti di moda, cuochi e ricercatori da tutto il mondo... anzi, oserei dire che è considerata la capitale dello stile e dell'eleganza!"
 
"Il continente di Kalos, eh? Un nome che ritorna, ultimamente..." affermò Lucinda, il cui Piplup annuì energicamente. "Sarebbe bello poterlo visitare, un giorno... ho sentito dire che è un posto molto bello..."
Ash e Misty si fecero un appunto mentale di documentarsi un po' meglio sul continente di Kalos, prima di rispondere ad Alexia. "Beh, è molto interessante... in effetti avevo una mezza idea di andare a Kalos, una volta che avrò partecipato al campionato di Unima... comunque, lasciamo perdere." disse Ash. "Mi dica pure, signorina Alexia, possiamo esserle utili?"
 
"Sì, avrei bisogno di intervistarvi, per un servizio per la mia emittente." rispose Alexia, affidando la sua telecamera alla Pokemon capra di nome Gogoat. "Non vi disturbo, vero, se vi faccio qualche domanda?"
 
"Woooow, questo significa che andremo in televisione? Che ci vedranno in un altro paese?" esclamò Belle, andando immediatamente in visibilio! Komor e Touko ridacchiarono nervosamente davanti all'entusiasmo della loro amica d'infanzia, che cominciò ad armeggiare furiosamente con i suoi scompigliati capelli biondi e il suo berrettone per cercare di presentarsi in maniera decente! "Trooooooppobellooooo! A-aspettate prima di filmarmi! Devo mettermi un po' in ordine!"
 
"Hehee... Tu non cambierai mai, Belle, vero?" chiese Touko, guardando di sottecchi Georgia che sospirava e scuoteva la testa con fare rassegnato! "Comunque, sì, io sono prontissima! E tu, Komor?"
 
"Per me non ci sono problemi." rispose il ragazzo, aggiustandosi gli occhiali. "Immagino che anche i nostri compagni vorranno... hey, un momento! Iris, che stai combinando?"
 
La ragazzina dalla pelle scura sembrava particolarmente incuriosita sia dai Pokemon di Alexia che dalla telecamera che la giornalista di Kalos aveva piazzato sulla schiena di Gogoat... e adesso, stava esaminando tutte e tre le cose come un cane poliziotto, guardandole da vicino e annusandole! "Iris! Ma che cosa... che stai combinando, quella telecamera è preziosissima!" esclamò allarmata Misty, andando a trattenere la troppo entusiasta allenatrice di Pokemon Drago! 
 
"Ah, quella è una telecamera? Ho sentito parlare di questi oggetti che usano per fare i video e mandarli in televisione, ma non immaginavo che fossero così!" esclamò Iris.
 
Georgia alzò gli occhi al cielo. "Oh, andiamo, draghetta, come si fa a non conoscere le telecamere? Ci sei rimasta un po' troppo, in quel tuo villaggio..." mormorò. "Comunque, sì, quella è una telecamera. Adesso sei soddisfatta?"
 
Iris mostrò giocosamente la lingua alla sua amica-rivale. "E tu non sarai soddisfatta finchè non mi avrai fatto fare brutta figura, vero?" affermò con salace ironia, alla quale l'Annientadraghi rispose senza perdere un colpo!
 
"Beh, è il mio lavoro di Annientadraghi!" affermò. "E se dovessimo incontrarci in questo torneo, stai pur certa che vincerò io! Oh, a proposito, Misty... ora che il tuo Seadra è evoluto in un Kingdra, devi un match anche a me!"
 
Misty stava per rispondere... ma come da programma, Psyduck saltò fuori dalla sua Pokeball e si presentò davanti a Georgia, che sgranò gli occhi e restò in esterrefatto silenzio quando vide il goffo papero giallo prodursi in una non troppo elegante riproduzione di un film di Bruce Lee!
 
"Ugh... non stava parlando a te, stupido papero!" esclamò Misty, sentendo di covare un fortissimo mal di testa, più forte di quelli di Psyduck!
 
"Psyduck!" esclamò, sferrando dei colpi in aria a casaccio. "Psy! Psy! Psy ay ayyyyyy!"
 
"Pour!" Il Panpour di Misty intervenne per riportare la situazione più o meno sotto controllo - si piazzò davanti a Psyduck e sferrò un attacco Breccia, colpendolo in fronte con la mano, di taglio! Sfortunatamente, questo non ebbe altro effetto che intensificare il mal di testa di Psyduck, che restò fermo per un attimo... e poi cominciò a starnazzare a squarciagola!
 
"PSY! PSY! PSYAYAYAYAYYYYYY!" gli occhi di Psyduck si illuminarono di blu, e i suoi poteri psichici sfuggirono al suo già non troppo stretto controllo, e una serie di impulsi mentali si dipartirono dalla testa di Psyduck, minacciando di travolgere i Pokemon vicini! Pikachu si mise al riparo, Helioptile si rifugiò dietro la schiena di una sorpresa Alexia, e Gogoat puntò gli zoccoli a terra... e strabuzzò gli occhi quando vide che la telecamera di Alexia era stata sbalzata via dalla sua schiena! Per fortuna, Iris si tuffò e prese in tempo la telecamera prima che cadesse per terra... e Misty riuscì a richiamare Psyduck nella Pokeball, evitando che causasse ulteriori problemi.
 
"Ugh... non so cosa fosse più distruttivo tra quello e un attacco Ira di Drago..." mormorò Georgia. "Ma che diamine ha preso a quello Psyduck?" 
 
"Niente, niente... è solo che quando gli viene il mal di testa, i suoi poteri psichici si intensificano..." spiegò Misty, prendendo in braccio Panpour che era rimasto come ipnotizzato dalla sorpresa! "Ma non ti preoccuparti, me lo ricordo benissimo, e se ci incontreremo al torneo, il mio Kingdra sarà più che lieto di affrontarti!"
 
"Ci conto, eh?" affermò Georgia. "Non è successo niente qui, vero? Non si è danneggiato qualcosa?"
 
"No, per fortuna no..." affermò Gary, mentre Iris sollevava la pesante telecamera di Alexia senza problemi e la rimetteva in groppa a Gogoat. "Bel salvataggio, draghetta! A quanto pare, quegli allenamenti nella foresta sono serviti!"
 
"Frrrraxure?" esclamò Fraxure con un pizzico di irritazione. Ash ridacchiò nervosamente, pensando tra sèche Gary aveva passato un po' troppo tempo ad ascoltare Georgia e le sue frecciatine nei confronti di Iris. 
 
"Ugh... dovevi mettertici tu, ora che Georgia aveva smesso?" chiese Iris, finendo di aggiustare la telecamera sulla groppa di Gogoat, e la Pokemon capra ringraziò con un cenno della testa e diede una leccata al viso di Iris. Georgia sfoderò un sorrisetto obliquo, pensando tra sè che Iris cantava vittoria un po' troppo rapidamente... "Comunque, ecco la sua telecamera, signorina Alexia! E scusi il caos..."
 
"Di niente, figuratevi!" rispose la giornalista di Kalos. Per fortuna, Alexia doveva essere una persona abbastanza tranquilla e tollerante, visto che non si era arrabbiata per quell'incidente. "Comunque, come stavo dicendo... siete pronti per fare la vostra intervista?"
 
"Helio..." mormorò timidamente Helioptile, guardando Touko e i suoi amici di Soffiolieve. Belle aveva finito di mettersi a posto - come meglio poteva - e anche gli altri due si erano preparati ad apparire davanti alla telecamera. Con un gesto della mano, la giovane cronista accese la telecamera e si piazzò davanti ad essa con un microfono in mano e il suo Helioptile accoccolato su una spalla.
 
"Buongiorno a tutti, amici fan di Pokemon! Chi vi parla è la vostra Alexia, dalla sede centrale della Lega Pokemon di Unima a Forte Verdepoli, dove sono aperte le iscrizioni per una delle più importanti competizioni di Pokemon del mondo!" esclamò Alexia, mentre gogoat si voltava lentamente in modo che la telecamera inquadrasse bene anche i tre amici di Soffiolieve. "Ed oggi, per tutti voi, intervisteremo tre giovani promesse delle battaglie di Pokemon, che hanno accettato gentilmente di rispondere alle mie, e sperabilmente alle vostre domande! Bene, cominciamo pure..."
 
 
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L'intervista non durò più di tre minuti, un tempo più che sufficiente ad Alexia per chiedere ai ragazzi tutto quello che desiderava sapere, e permettere a Touko, Komor e Belle di salutare i fan di Pokemon provenienti da Kalos. Soddisfatta, Alexia fece cenno a Gogoat di abbassarsi un po' e disattivò la registrazione.
 
"Perfetto, ragazzi! Siete stati precisi ed esaurienti!" esclamò Alexia. "Vi faccio i miei migliori auguri per il torneo... e vi informo che seguirò da vicino i vostri incontri, visto che sono stata scelta come cronista per il campionato!"
 
"Davvero? Beh, allora spero davvero che riusciremo ad offrirvi degli scontri come si deve!" rispose Ash con un cenno della testa. Pikachu indicò le file che portavano ai banchi per l'iscrizione e vide che si erano ridotte notevolmente mentre loro facevano l'intervista con Alexia. "A proposito, signorina Alexia, credo che adesso dovremmo andare ad iscriverci, e magari anche a verificare se hanno già scelto quelli che si sono qualificati tramite i tornei di Don George!"
 
"Credo che li abbiano esposti giusto qualche attimo fa..." disse Lucinda, controllando un terminale video lì vicino... "Sì, infatti! Eccoli qui! E ho delle buone notizie! Iris, Georgia, Spighetto e anche Misty... sono tutti passati!"
 
Misty ed Iris si diedero il cinque, e Panpour e Fraxure ripeterono il gesto di intesa in maniera quasi comicamente precisa! "Perfetto! Allora ci penseremo anche noi a dare una smossa alla Lega Pokemon di Unima!" esclamò la rossa. "E questo vuol dire che potremmo anche affrontarci in battaglia, eh, Ash? Mi raccomando, niente trattamenti di favore, eh?"
 
"Pikachu pi, pika pi!" affermò Pikachu, un po' dispiaciuto all'idea che avrebbe potuto trovarsi a combattere con la ragazza del suo allenatore. Per fortuna, Ash lo tranquillizzò almeno su quello. 
 
"Non ti preoccupare, Pikachu! Se dovessimo trovarci ad affrontare Misty nel torneo, non ti farò combattere con i suoi Pokemon." disse, guadagnandosi un cenno di assenso da parte del suo piccolo amico.  "E a parte questo, Misty, stai tranquilla che non ci andrò piano in ogni caso!"
 
"Meglio, altrimenti puoi scordarti il bacetto della buona notte!" scherzò Misty. Tutti risero un po', prima che Alexia si schiarisse di nuovo la voce.
 
"Bene, ragazzi, vedo che siete tutti molto eccitati per questo torneo." disse la cronista, raccogliendo il suo equipaggiamento, e i suoi due Pokemon si raccolsero attorno a lei. "Touko, Komor e Belle mi hanno detto che questa è la prima volta che partecipano, e immagino che questo valga anche per alcuni di voi, dico bene?"
 
"Io ho partecipato a delle competizioni locali, soprattutto quando sono stata a Johto." rispose Misty. "Ma non ho mai preso parte ad un vero e proprio torneo. So cosa aspettarmi, se è questo che volete dire."
 
"Anche per me e per le signorine Iris e Georgia è la prima volta." affermò Spighetto, indicando con lo sguardo le sue due compagne di viaggio. "In realtà, non sono davvero interessato a vincere. Diciamo che sarà una buona occasione per mettere alla prova la mia abilità e quella dei miei Pokemon. Vedere fino a dove saremo in grado di arrivare. E magari, provare a vedere se la nostra abilità nel valutare il legame tra le persone e i Pokemon ha fatto qualche passo avanti."
 
"Hmm, quindi sei un intenditore di Pokemon, giusto?" chiese Alexia. Vedendo che Lucinda e Gary erano lì e sembravano non partecipare granchè alla discussione, Alexia si voltò verso di loro. "E voi due, che cosa mi dite? Voi non vi iscrivete al campionato di quest'anno?"
 
"Se dobbiamo essere sinceri... no, non ci interessa davvero." affermò Gary, dopo essersi scambiato uno sguardo di assenso con la sua fidanzatina e con Piplup. "Noi siamo venuti qui ad Unima... io per fare delle ricerche, e Lucinda per migliorare un po' la sua tecnica come coordinatrice di Pokemon." 
 
"E adesso siamo qui per fare il tifo per i nostri amici." continuò la bambina dai capelli blu. "Poi... quando sarà finito il torneo, penso che ripartirò con le gare di Pokemon. Andrò a cercare un nuovo campionato, e comincerò a collezionare i fiocchi per qualificarmi per le finali! Hehee... dopotutto, le gare di Pokemon sono la mia più grande passione! E chissà, magari incontrerò di nuovo anche i miei amici... Kenny, Zoey, Vera, e perchè no, mettiamoci anche Ursula!"
 
"A proposito di Vera, è da quando ci siamo salutati dopo la sconfitta del Team Vicious che non la sentiamo più..." disse Ash, pensando ad alta voce. "Chissà cosa starà facendo in questo momento..."
 
 
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Nello stesso momento, in tutt'altra parte del mondo...
 
"ET-CHUUUUM!" Vera si mise le mani davanti alla bocca e starnutì, sentendo che qualcuno, da qualche parte, stava parlando di lei...
 
"Salute!" rispose prontamente Drew al suo fianco, mentre lui e il resto del gruppetto si addentravano nei meandri di quello che sembrava essere un enorme canale di scolo abbandonato e pieno di ragnatele. "Sei sicura di non esserti beccata un raffreddore mentre eravamo là ad Ametripoli?"
 
"Eravamo in alta montagna, sorellina... ed era tutto pieno di neve!" continuò Max, affiancato dal suo Sceptile, sempre all'erta in previsione di qualsiasi pericolo. 
 
La ragazzina dai capelli castani si sfregò il naso con una mano, imponendosi di essere più furtiva possibile. "Sì, tranquilli, ragazzi... avevo come la sensazione che da qualche parte, qualcuno stesse parlando di me!" rispose. Il suo Blaziken corrugò la fronte, percependo che qualcosa li stava aspettando alla fine del tunnel semibuio che stavano percorrendo, e Vera si voltò verso il suo starter e gli diede una pacchetta rassicurante sulla spalla, per dirgli che sarebbe andato tutto bene. "Ora, andiamo avanti, ragazzi... Amaria e Titania ci stanno aspettando, e non vedo l'ora di dare una bella lezione a quelli del Team Meteora! Heather, Shelly... ci siete?"
 
"Sì, Vera, siamo pronte anche noi..." disse con fare determinato, quasi rabbioso, una bambina di circa dieci anni dai capelli fucsia vestita di bianco, con le orlature del vestito e gli stivaletti rossi, che avanzava dietro di lei accompagnata da uno Shelgon. Assieme a lei c'era una ragazzina un po' più grande, più o meno della stessa età di Vera, con i capelli color lavanda legati in una lunga treccia, e vestita con una divisa alla marinaretta verde chiaro con il cravattino bianco, calze bianche alte fino alle ginocchia, e scarpette viola. Accanto alla bambina dai capelli violetti svolazzava un'elegante Beedrill, che si stava preparando alla battaglia affilando le sue mani-pungiglione le une sulle altre... "Shelly, va tutto bene?"
 
La bambina dai capelli violetti si sistemò la treccia e annuì con aria sicura - o almeno, quanto più sicura potesse essere in quelle circostanze, e il gruppetto si addentrò ancora di più nello scolo fognario, e verso l'oscurità dalla quale proveniva un inquietante gorgoglio...
 
 
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Di ritorno a Forte Verdepoli...
 
Qualche ora dopo, Ash e i suoi compagni avevano tutti terminato la registrazione, si erano dati appuntamento ad un altro giorno con Alexia, e si erano diretti all'hotel nel quale avrebbero pernottato i contendenti del torneo di Unima, un simpatico edificio a quattro piani che dava l'impressione di un luogo semplice ma confortevole. Erano andati alle loro camere giusto per riposarsi un po', e in quel momento si stavano tutti ritrovando nella grande hall dell'albergo.
 
Era una sala lunga e ben illuminata, con un pavimento di marmo lucido e numerose poltrone che permettevano agli avventori di fermarsi a chiacchierare, o consultare i giornali e le riviste che erano state ordinatamente disposte su degli scaffali vicino alla reception. C'erano già numerosi allenatori lì riuniti, che stavano parlando tra loro di un po' di tutto, ma in particolare delle loro aspettative per il torneo. Si trattava per lo più di abitanti di Unima, ma ascoltando di sfuggita alcuni dei loro discorsi, Ash e i suoi compagni riuscivano a capire che c'erano anche degli stranieri venuti fin lì per mettersi alla prova.
 
"L'edizione di quest'anno del campionato di Pokemon conta un'affluenza ancora più grande che nel passato. Credo che abbiano già segnato un record." affermò Spighetto, favorevolmente impressionato dall'atmosfera di festa e di eccitazione che si respirava. Il gruppetto, una volta riunitosi accanto ad uno degli ascensori che portavano alle camere, si stava facendo strada verso l'uscita, guardandosi attorno alla ricerca di qualche eventuale vecchia conoscenza...
 
"Accidenti, lo vediamo bene..." disse Lucinda, tenendo in braccio il suo Piplup in modo che non si perdesse tra la folla. Finalmente, riuscirono a raggiungere una parte della hall che non era altrettanto affollata. "Se già qui vediamo tanta gente, non oso immaginare cosa succederà quando lo stadio aprirà... e a proposito, quanto giorni mancano prima che aprano gli incontri?"
 
"Ancora cinque giorni, più o meno." rispose Komor, dando una rapida occhiata ad un calendario elettronico che sovrastava il banco della reception, e che indicava con precisione sia la data che l'ora. "Abbiamo tutto il tempo che ci serve per affinare la nostra preparazione, e far fare un po' di allenamento ai nostri Pokemon. Certo, saranno solo pochi giorni, ma ogni piccolo contributo può essere utile."
 
"E poi... non dimentichiamoci di tenerci pronti anche a qualcos'altro." affermò Touko, facendosi pensierosa. Si schiarì la voce e chiamò i suoi compagni a sè, in modo da poter parlare a bassa voce. "Non dimenticate, il Team Plasma è ancora in giro, e sono sicura che... beh, se c'è un'occasione adatta per fare una mossa eclatante, è questa. Sarebbero in vista di tutto il continente..."
 
"Pika pikachu..." ammise Pikachu, grattandosi il mento e guardando in direzione dei suoi compagni. "Pika pika pikachu, pika pi pikachu?
 
"Frax fraxure. Fraxure..." affermò il Fraxure di Iris. La sua allenatrice, che a sua volta si rendeva conto di quel problema che fino a quel momento era passato in secondo piano, sembrò riflettere per qualche istante su quanto aveva sentito.
 
"Già, è vero. Capisco che dobbiamo stare molto attenti... potrebbero farsi vivi da un momento all'altro." affermò. "Però... se posso dire la mia, penso proprio che saremo pronti ad affrontarli, quei fanatici!"
 
"Beh... sinceramente, c'è una cosa che mi preoccupa..." continuò Ash, ripensando al giorno in cui si erano infiltrati nella Fregata Plasma, e avevano incontrato il Dr. Acromio a bordo, in maniera del tutto inaspettata. "Sapete a cosa mi sto riferendo, vero?"
 
"Genesect..." mormorò Misty con una certa acredine. In effetti, quello era un problema non indifferente. Pikachu stesso non si era dimostrato all'altezza di quel terrificante Pokemon cibernetico, e l'idea di doverlo affrontare non era certo confortante per Ash e i suoi compagni. "Il Team Plasma lo avrà già ricevuto... e scommetto che N non ne sappia nulla..."
 
"Già, ci sarà anche N..." disse Touko tra sè, con espressione malinconica all'idea di doversi confrontare ancora una volta con quel ragazzo misterioso, gentile e al tempo stesso confuso riguardo il suo ruolo. "Spero davvero di poterlo incontrare di nuovo. Se riuscissi a convincerlo, allora forse... forse avremmo una possibilità di risolvere tutto senza una lotta inutile!"
 
"In effetti, credo che se vedesse quel Genesect con i suoi stessi occhi, si renderebbe conto che il Team Plasma non è l'organizzazione benevola che lui pensa che sia." disse Gary. "Ma... se devo essere sincero, ho l'impressione che non sarà così semplice. Sicuramente, i capi del Team Plasma e quello stravagante scienziato... faranno del loro meglio per impedire che N sappia dell'esistenza di Genesect."
 
"Anche questo è vero..." mormorò Belle preoccupata. "E allora... secondo voi, com'è che faremo a convincerlo, se lo incontreremo?"
 
Il gruppetto rimase per qualche istante in silenzio... almeno finchè il piccolo Piplup non si fece avanti cercando di risollevare un po' il morale a tutti quanti. "Piplup?" cinguettò. "Piplup pip, pip piplup!"
 
Lucinda sorrise leggermente dell'ottimismo del suo grazioso starter. "Hehee... hai ragione anche tu, Piplup, per adesso è meglio restare concentrati e fare del nostro meglio nel campionato! O anche semplicemente godercelo come faremo io e Gary..." affermò, avvicinandosi un po' al suo ragazzo e piazzandogli affettuosamente una mano sulla spalla. Il giovane ricercatore ripose facendole l'occhiolino ed arruffandole un po' i capelli, piazzandole una mano sul suo berrettino.
 
"Nel frattempo, resteremo pronti per qualunque team criminale si faccia vivo." affermò Gary. "Sarà un po' come quando siamo andati ala Johto Battle Frontier, non trovate anche voi?"
 
"Heheheee... già, quella è stata un'occasione indimenticabile! Abbiamo dato una lezione fenomenale al Team Vicious!" ridacchiò Misty. Il suo Panpour la guardò un po' confuso, non sapendo di cosa stesse parlando la sua allenatrice... e Misty lo accarezzò sulla testa per assicurarlo che un giorno gli avrebbe raccontato tutto di quella particolare avventura. "E' stato alcuni mesi fa, prima che tu nascessi! Io e alcuni dei miei amici abbiamo partecipato ad una gara di Pokemon organizzata dalle leghe di Kanto, Johto, Hoenn e Sinnoh... e abbiamo dato una bella lezione ad un branco di criminali che voleva approfittarne per rapire allenatori esperti e farli lavorare per loro."
 
"Un giorno dovrai parlarmene..." affermò Georgia aggiustandosi il berretto. "Comunque, visto che per adesso non possiamo fare niente riguardo il Team Plasma, che ne dite se andiamo a cena? Avrei una certa voglia di una pizza..."
 
"Hmm, un'ottima idea!" esclamò Ash, con gli occhi che sbrilluccicavano e un po' di bavetta alla bocca. Pikachu sembrava altrettanto entusiasta dell'idea di Georgia, e in breve tempo, il gruppetto di amici e Pokemon raggiunse l'uscita dell'albergo, e si diresse verso la prima pizzeria che avesse ancora qualche tavolo libero...
 
"Pika pikachu!" squittì Pikachu con evidente entusiasmo, la coda tenuta dritta in segno di sicurezza! Si affiancò a Freraxure, Piplup e Panpour, cominciando a fare bisboccia con i suoi amici, e scambiandosi con loro un po' di chiacchiere su come sarebbe andato il torneo secondo loro...
 
 
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"E così... pensi che i miei Pokemon abbiano una buona intesa con me... ehm... sì, insomma, pensi che abbiamo delle buone possibilità?" chiese con un po' di esitazione una graziosa bambina con gli occhiali e i capelli blu prussia, seduta ad una poltronica del più grande albergo di Forte Verdepoli, accompagnata da una bambina un po' più grande di lei, con i capelli viola elegantemente pettinati e un'impeccabile divisa da cameriere di un ristorante di alto livello... che in quel momento stava esaminando con attenzione il Liepard, la Durant e il Samurott che si erano schierati fieramente davanti a lei.
 
La ragazzina dai capelli viola diede un'attenta occhiata ai tre Pokemon, e annuì in segno di approvazione. "Sì, mademoiselle Nanette... tres bien! Hai allenato bene questi Pokemon, e si vede che hai stabilito un forte legame con loro! Sono sicura che avrai successo in questo torneo, anche se non posso assicurarti che vincerai." commentò infine, strappando un sorriso di felicità alla bambina con gli occhiali.
 
"Samurott!" esclamò la lontra samurai di Nanette, voltandosi verso la sua allenatrice e accoccolandosi su di lei. Nanette abbracciò il suo starter, e subito dopo fece lo stesso con Liepard e Durant, che ricambiarono il gesto di affetto. 
 
"Sì! Sì! Che bello! Avete sentito, ragazzi? Ce la possiamo fare!" esclamò Nanette. "Sono contentissima! E pensare che avevo una gran paura! Grazie, Burgundy... grazie per il tuo aiuto!"
 
La piccola intenditrice dai capelli viola si mise a posto i capelli con un gesto altero della mano. "Pas de problem, piccola! Adesso però cerca di non abbassare la guardia! Mi raccomando, fai del tuo meglio in ogni caso! I tuoi Pokemon non aspettano altro che di lanciarsi in questa avventura con te!" affermò. "Quindi... buona fortuna! Sono sicura che farai una gran bella figura!"
 
"Grazie mille, Burgundy!" esclamò Nanette. "Tu cosa farai? Resterai qui ad assistere a torneo?"
 
"Certamente!" rispose la giovanissima intenditrice. "Anche se non parteciperò al torneo... ci sono un po' di persone che spero di incontrare! Hehehee... e li troverò senz'altro, se sono qui!"  
 
Nanette sbattè gli occhi, non comprendendo del tutto a chi si riferisse Burgundy... e il suo Liepard si strusciò leziosamente su di lei, chiedendo di essere coccolato...
 
 
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"Aaaah, Forte Verdepoli, finalmente! E' qui che si conclude il nostro tour!"
 
La minuta figura di Velia uscì dal caravan che lei e i suoi compagni usavano per spostarsi attraverso Unima. La ragazzina dai capelli bianchi, tenendo tra le mani la sua immancabile chitarra elettrica, diede un'occhiata alla città che si estendeva davanti alla collinetta sulla quale avevano parcheggiato, e fece cenno a Nicky e a Billy Jo di venire pure, in modo da godersi il panorama della grande città. La sera stava scendendo, e le mille luci della grande città si stavano accendendo, creando un'atmosfera festiva.
 
"Siamo arrivati con ampio anticipo, rispetto alla nostra tabella di marcia." commentò il batterista calvo, sgranchendosi la schiena. "E devo dire che mi fa piacere potermi prendere qualche giorno di riposo prima di riprendere il nostro tour. Con tutta quella strada, cominciavano a farmi male le ossa."
 
"Avremo tutto il tempo di goderci questa bella città, Nicky!" rispose Billy Jo. "E scommetto che hai già idea di cosa andare a vedere, eh, Velia?"
 
La piccola rockettara strimpellò qualche nota sulla sua chitarra elettrica. "Ho già idea di dove andare, sì." affermò, sfoderando il sorrisetto a denti scoperti che era un po' il suo marchio di fabbrica. "Sono pronta a scommettere che Ash e i suoi compagni siano già qui... sarà divertente vedere come se la caveranno nel torneo, non trovate anche voi?"
 
 
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Ma da tutt'altra parte, in un luogo sconosciuto... mentre Forte Verdepoli si preparava all'inizio della competizione, un altro gruppo preparava i suoi piani contro la Lega Pokemon di Unima. Avevano atteso a lungo, stando attenti a non esporsi troppo e a giocare bene le loro carte... ma il momento decisivo stava per arrivare, e ben presto, il Team Plasma avrebbe fatto la sua mossa, e il loro giovane re, N, il ragazzo che comprendeva il cuore dei Pokemon, avrebbe finalmente fatto comprendere a tutti che l'unico modo di tracciare un futuro glorioso per tutti gli abitanti di Unima... sarebbe stato di concedere la libertà a tutti i Pokemon.
 
Il giovane re era già da qualche giorno rinchiuso nelle sue stanze, preparandosi per il grande momento... e le sue sorelle maggiori Antea e Concordia, che in quel momento erano andate a fargli visita, di erano trovate davanti un netto, inaspettato rifiuto da parte delle guardie del Team Plasma.
 
"Mi dispiace, signorine. Non avete l'autorizzazione di vedere N, nemmeno voi." stava dicendo in quel momento una recluta alle due ragazze, piazzatosi davanti ad una grande porta di legno che portava ad un'altra sezione del castello sotterraneo del Team Plasma. "Il nostro re ha bisogno di trovare la giusta concentrazione per adempiere al compito che ha davanti, e non può permettersi distrazioni. Quando sarà tutto compiuto, allora sì che potrete parlare con lui."
 
Antea corrugò la fronte. Per quando tutto fosse compiuto, sarebbe stato troppo tardi. "Ma noi... siamo le sue sorelle, dopotutto. Credo che... sia nostro diritto e dovere assicurarci che nostro fratello stia bene, in vista di un'occasione tanto importante." cercò di protestare, purtroppo senza risultato.
 
"Mi dispiace... l'ordine non viene da noi." fu l'unica risposta della seconda guardia. "Ora... vogliate perdonarci, ma temo che dovremmo chiedervi cortesemente di non restare qui troppo a lungo. E' una piccola precauzione che abbiamo preso per la sicurezza del nostro re."
 
Nessuna delle due sorelle fu convinta della risposta... ma immaginavano che insistere sarebbe stato inutile. "Va bene. Tuttavia... se vedete N, ditegli che gli facciamo tanti auguri." disse Concordia, senza nascondere la sua preoccupazione. "Andiamo pure, Antea. Temo che... qui non potremo fare molto."
 
"Va bene, sorella..." rispose Antea con un sospiro. A nessuna delle due piaceva per niente la piega che la situazione stava prendendo, ma in quel momento non c'era nulla che loro due potessero fare per cambiare le cose. Potevano solo sperare in N, e nella popolazione di Unima per evitare che quel torneo si trasformasse in una triste occasione per tutto il mondo...
 
 
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"Non manca molto ormai..." 
 
N appoggiò una mano sulla Scurolite che aveva posto sul tavolo davanti a sè, nella sua stanza piena di giocattoli e libri illustrati, e la sensazione di potenza e di nobiltà che irradiava dalla pietra nera attraversò per un attimo il suo corpo, facendogli provare un senso di gioia. Sentiva che finalmente, il suo destino stava per compiersi, e che presto, tutti i Pokemon del mondo avrebbero potuto vivere liberi, senza più la schiavitù delle Pokeball.
 
Per un attimo, il suo pensiero andò a Touko e ad Ash, e una sensazione di rimpianto lo pervase. Un vero peccato che anche loro sarebbero stati costretti a  rilasciare i loro Pokemon. Ma il suo destino, il suo dovere, non gli permettevano di fare eccezioni. Per un attimo, N si chiese se stava davvero facendo la cosa giusta...
 
...No! Non doveva farsi venire questi pensieri ingannevoli! La sua strada era già stata segnata, il suo dovere era chiaro... e come eroe prescelto degli Ideali da cui Unima aveva preso forma, avrebbe fatto in modo che il sogno suo, di suo padre e di tutti i loro fedeli compagni si realizzasse.
 
E per fare questo, evidentemente doveva mettere da parte le sue opinioni nei confronti di quelle persone, e indurire almeno per un po' il suo cuore, in modo da fare ciò che doveva essere fatto...
 
"Mancano solo pochi giorni, Zekrom." disse N, la mano sempre appoggiata sulla Scurolite. "Tra pochi giorni, la nostra forza e i nostri ideali cambieranno questo mondo per sempre..."        
 
 
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CONTINUA...
 
  
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