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Autore: stardust94    24/10/2015    3 recensioni
(KHR) Domino Arc II : saga della Caos
( fa parte della serie Katekyo Hitman Reborn Reload)
dopo la battaglia di Abisso. Le cose per i Domino sembrano tornate alla normalità.
ma un viaggio in Italia per Nuvola e Nebbia cambierà ogni cosa!
nuovi nemici spietati, vecchi nemici rancorosi...
due ragazzi pronti a tutto nuovi amici e vecchi ricordi.
è la nascità di qualcosa di nuovo.
una nuova storia tutta Italiana
una nuova battaglia con sullo sfondo la bellissima Firenze!
il Caos sta arrivando...e niente sarà più come prima.
***
(dal testo)
sei un santo, o un peccatore?
Se l'amore è una lotta, allora dovrei morire,
con il mio cuore sul grilletto.
***
combatterò finché la guerra non è vinta,
Non mi importa se il paradiso non mi rivorrà indietro.
Butterò via la mia fede, piccola, solo per tenerti al sicuro.
Non lo sai che sei tutto quello che ho?
Genere: Avventura, Romantico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Shonen-ai | Personaggi: Altro Personaggio, Nuovo Personaggio, Xanxus
Note: Lemon, Lime, OOC | Avvertimenti: Contenuti forti, Tematiche delicate, Violenza
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Katekyo Hitman Reborn Reload'
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Un nuovo pericolo!


Sentivo freddo come se fossi immersa nel ghiaccio fino al collo o nel acqua gelida.
Tentai di aprire gli occhi e mi accorsi di essere in una stanza completamente bianca, una flebo era attaccata al mio braccio e mi dava parecchio fastidio.

- Finalmente ti sei svegliata - disse una voce famigliare, mi voltai mettendo a fuoco il volto di quel ragazzo e tirai un sospiro di sollievo sussurrando 
- Sei tu...Renji. - Lui annuì.
- D-dove siamo? - domandai riuscendo a girare appena la testa, sentivo un male terribile diffondersi in tutto il corpo ed ero parecchio stanca.

Renji chiuse gli occhi per qualche istante, prima di incrociare le braccia al petto 
- Percepivo appena la tua fiamma - disse
- Eri svenuta nei pressi di una vecchia fabbrica, ti ho portata in ospedale - aggiunse poi freddo. 

Io restai colpita, non credevo che Renji mi avrebbe portata in ospedale o meglio che avrebbe rischiato tanto per aiutarmi, lo guardai per qualche istante accorgendomi solo in quel momento del suo sguardo serio.

- G-grazie...- Sussurrai 
C
ercando di ricordarmi cosa fosse successo, cosa inutile che servì solo a farmi venire un grande mal di testa. Improvvisamente il dottore entrò nella stanza 
Renji si alzò subito raggiungendolo 
- Allora come sta? - domandò al medico, un uomo sui 45 anni occhi scuri come i capelli, indossava un camice bianco una camicia aperta sul collo nera e un paio di pantaloni scuri.

- Niente di preoccupante - disse 
- La signorina se la caverà - aggiunse poi lanciandomi un occhiatina maliziosa 
Renji ringhiò subito guardandolo in cagnesco 
- Dr. Shamal! - urlò quasi arrabbiato, facendo venire i brividi al uomo che rise appena 
- Rilassati ragazzo non te la rubo mica, anche se mi piacerebbe - disse facendogli l'occhiolino

Non seppi spiegarmene la ragione, ma quel tipo mi metteva in ansia e il modo in qui sorrideva mi dava fastidio, Renji sbuffò e si sedette di nuovo accanto al mio letto guardandomi 
- Appena ti senti meglio ce ne andiamo - lo guardai forzando un piccolo sorriso 
- Non sei tipo da ospedale eh? - domandai ironica lui sospirò 
- No. Per niente - disse mentre il dottore ci lasciava da soli.

Restò in silenzio poi parlò di nuovo con un tono parecchio freddo 
- Che è successo? -fu la sua domanda io esitai a rispondere poi affermai 
- Niente di che. Sto bene -
Volevo evitare di caricarlo di altre responsabilità tuttavia continuavo a pensare alle parole di Eren
"la guerra è appena cominciata"

Si riferiva alla guerra contro Abisso?

Probabilmente si. 

Sospirai e Renji se ne accorse 
- Stai mentendo - disse freddo 

Scossi la testa tentando di alzarmi, ma in quel momento Renji mi atterrò con una mano e mi gelò con lo sguardo, era sopra di me e mi guardava tenendomi i polsi con le mani per evitare che scappassi.

Ovviamente sgranai gli occhi arrossendo, quando notai la freddezza e serietà del suo sguardo al quale non potevo scappare
 -Dimmi la verità - disse continuando a tenermi ferma - o forse non ti fidi di me? - domandò poi vedendo che stavo zitta.

Arrossì ancora di più scuotendo appena la testa
 -Non è questo... - Sussurrai mentre lui staccava le mani dalle mie alzandosi
 - Allora cosa è? - domandò incrociando le braccia al petto.

Era arrabbiato forse deluso, sospirai mettendomi faticosamente seduta per poi deglutire, non riuscivo quasi a parlare e lui doveva essersene accorto, perchè si passò una mano tra i capelli togliendosi il cappello. 
Lo guardai per poi fare un respiro profondo 
- è...Successo qualcosa ma non so...Cosa. - Dissi. 
Lui annuì guardandomi appena 
- Capisco - disse mentre mi alzavo staccando la flebo
 - A-andiamo? - domandai scendendo dal letto.

Alla fine lasciammo perdere il discorso e tornammo a casa.

Renji non parlò per tutto il tragitto, finché non fui io a fargli una domanda 
- Sei...Arrabbiato? - chiesi un po titubante, ricevendo una risposta che mai mi sarei aspettata di ricevere da lui
 - Preoccupato più che altro - disse superandomi con le mani in tasca.

Restai di sasso, del tipo che non solo avrei potuto fare il cosplay di un pomodoro per quanto ero rossa di imbarazzo, ma continuavo a fare quel sorrisino ebete da "Renji sei incredibile"
Insomma ero completamente in imbarazzo
 
Perché?

Perché di tutte le persone che si sarebbero potute preoccupare per me...Mai e dico mai mi sarei immaginata Renji! 
Alla fine scossi la testa e gli andai dietro, sbattendo il naso contro la sua schiena quando si fermò improvvisamente.

- Ahia! perchè ti sei fermato? - domandai massaggiandomi il naso. 

Renji guardava davanti a noi, pareva strano, tanto che lo affiancai davanti a noi si era presentato uno strano ragazzo.

Aveva i capelli verdi sparati in aria con il gel e gli occhi verdi. Un bel viso e i canini particolarmente evidenti, la carnagione era chiarissima quasi un cadavere lo sguardo era calmo ma pareva nascondere qualcosa. 
Vestiva con una uniforme bianca e nera sulla quale capeggiava uno strano simbolo.

Una sorta di animale con le ali e la testa da uccello e il corpo e le zampe da leone, era un grifone.

- Wow! sei una " bambolina" come dicono - disse il ragazzo ridendo, mentre mi scoccava un occhiata piuttosto eloquente.

Improvvisamente qualcuno lo colpì alla testa con un pugno
Era una ragazza occhi ghiaccio e lunghi capelli neri che si intrecciavano in una treccia a lato del volto, un ciuffo più lungo era verde e pareva nascondere l'occhio destro.
- Axel-sama! - 
Ringhiò squadrandomi malissimo come se volesse incenerirmi, anche la ragazza vestiva con la stessa uniforme bianca e nera solo che al posto dei pantaloni aveva una gonna e i tacchi.

Il ragazzo rise e senza darle il tempo di dire o fare qualcosa la baciò, prendendosi uno schiaffo dalla corvina. 
Ammetto che per quel gesto la considerai uno grande prima di quel commento 
- è solo una cagnetta! - ringhiò fulminandomi, io sbuffai rivolgendomi a Renji 
- Questi...Sembrano degli stupidi - dissi quando la ragazza rise
- Parla per te Yori Mikeru -

Restai paralizzata, come faceva a conoscere il mio nome?! 
Qualcosa non andava, ma non avremmo avuto il tempo per scoprire cosa fosse, senza saperlo stavamo per essere trascinati un altra volta nelle tenebre.

- Tu sei una tipa sfuggente - disse il ragazzo, che da quel che avevo capito si chiamava Axel.

Restai in silenzio non mi andava di combattere, perchè primo risentivo ancora della battaglia con Eren secondo volevo tornare a casa 
- Cosa volete? - domandai fredda mentre Renji mi affiancava. 

Il ragazzo si fece avanti sorridendo 
-Noi vogliamo lei - disse indicando me 
Un brivido mi salì lungo la spina dorsale e cominciai a sentirmi debole, il ragazzo estrasse un mazzo di carte e mostrò l'asso nero a Renji 
- è come una partita a carte amico - disse mentre la carta sfrecciava conficcandosi nel muro dietro Renji ferendogli con un taglietto la guancia 
- Affilate vero? - domandò ridendo, Renji si passò la lingua leccando un po di sangue per poi sorridere 
- Tu renderai tutto più interessante - disse mentre scattava contro di lui, con un fendente della Nodachi generò un vortice gravitazionale che spedì il ragazzo contro una parete semi-distruggendola.

Io intanto avevo il mio bel da fare ad evitare i fulmini neri che la ragazza mi spediva contro, schivai tutti gli attacchi agilmente per poi cercare di ferirla a mia volta con delle lame illusorie
Lei non si mosse ridendo

- Le illusioni? che giochini da bambini - disse arrivandomi un calcio che mi fece sputare sangue per poi darmi un pugno, che schivai scomparendo
Ringhiai
Ancora una volta le mie tecniche erano state spezzate, avevo il fiatone e barcollavo non mi ero ancora ripresa dallo scontro con Eren.

Guardai verso Renji che incrociava la spada contro le fiamme di Tempesta, scaturito dalle carte di Axel, non feci in tempo a raggiungerlo perchè mi arrivò un altro calcio dalla ragazza che mi spedì di nuovo a terra, scossi la testa mentre lei si avvicinava 

- Che noiosa io sono qui smetti di guardare lui - disse mentre tentava di nuovo di colpirmi, stavolta riuscì a bloccare con un tentacolo il suo piede e la sollevai, dovetti fare uno sforzo incredibile, sentivo la testa scoppiare e il cuore batteva a mille 
Ero pallida e sentivo tutto il corpo come pervaso dalle fiamme che bruciavano la pelle. Non stavo veramente bruciando certo, ma la sensazione era quella.

La tipa dagli occhi ghiaccio rise chiudendo gli occhi 
- è solo un illusione alla fine - il tentacolo si sgretolò e lei atterrò davanti a me 
- Tu sei davvero debole - disse mentre evocava una spada seghettata che emanava fulmini, ero spacciata non potevo difendermi e le mie tecniche erano inutili 
Chiusi gli occhi stringendo i pugni per lo sconforto e la frustrazione quando...

Sentì solo il rumore del ferro che cozzava contro qualcosa e vidi alcune scintilla con la coda del occhio, poi una schiena davanti a me...Era quella di Renji!

Il mio compagno era intervenuto bloccando con la sua spada quella della ragazza, si era circondato con la fiamma della gravità, ora troneggiava di fronte a me e mi faceva da scudo 
- Stai bene? - domandò girandosi appena, io annuì ancora a terra.

La ragazza indietreggiò con un salto ringhiando quasi infastidita 
- Brutto stronzo! questa me la paghi - disse sbuffando, mentre si avvicinava anche il tizio delle carte - Per stavolta ci ritiriamo. Andiamo Angela - disse guardandomi per poi aggiungere 
- Sappiate che la Griffon non si arrenderà facilmente - 
Per poi scomparire dentro una macchina che si allontanò velocemente.

Renji si girò verso di me e sospirando mi guardò freddo
 - Raccontami tutto - disse aiutandomi ad alzarmi io annuì 
- Arrivati a casa - aggiunsi poi mentre ci allontanavamo verso l'appartamento.

***

Angela pov

Una volta tornati alla base e fatto rapporto, io e Axel ci incontrammo con gli altri per discutere della missione.

- Un altro fallimento? - 
Domandò un ragazzo dai capelli biondi e occhi viola, aveva un sorriso gelido e si chiamava Damiel 
Io sbuffai rivolgendo uno sguardo di ghiaccio a Axel 
- Se quel tipo non mi avesse interrotto a quest'ora sarebbe morta! - dissi ringhiando, Axel rise

- Tanto dovevamo solo valutare il suo livello - disse continuando a giocare a carte con Damiel che imprecò per l'ennesima sconfitta 
- Maledizione!...Comunque la prossima volta tocca a noi - 
Disse voltandosi verso una donna, occhi verdi e capelli lunghi e castani con un ricciolo verde che scendeva sulla fronte e un espressione inquietante
- Ohh...Non vedo l'ora - disse mentre lucidava la lama di una falce sporca di sangue, cosa che mi fece sbuffare 
- Come volete - dissi. 
Avevo anche fallito... Ma la morte di Yori Mikeru era solo questione di giorni!

Improvvisamente altre tre figure di avvicinarono, un ragazzo dai lunghi capelli verdi che coprivano occhi gialli dalla pupilla come quella dei serpenti, pareva perennemente annoiato. 

L'altro individuo era grande, tipo un grosso orso bruno, era biondo e dal tono freddo e lo sguardo nervoso. 
L'ultimo individuo aveva i capelli lunghi e viola, legati in una coda laterale con due ciuffi più scuri a lato del viso, gli occhi erano viola e non promettevano mai nulla di buono.

  
Eccoli eravamo tutti riuniti i membri di Griffon

Angela White "io" Guardiana del Fulmine

Damiel Guardiano della pioggia

Eren Guardiano della Nebbia

Freud Guardiano della Nuvola

Axel Guardiano della Tempesta

Shira Guardiana del ghiaccio

Iguana Guardiano del sole

" La prossima volta....Yori Mikeru morirà! "

 
 
Angolo autrice

Ciao eccoci al capitolo 2. 
Yori si risveglia in ospedale con accanto il guardiano della Nuvola, i due affrontano Angela e Axel guardiani dell' organizzazione Griffon.

Ma cosa vogliono da Yori questi strani individui? 
Iguana Freud e Eren combattono per loro ma per quale ragione? 
Che la loro presenza sia in qualche modo collegata a questa misteriosa organizzazione?
Per saperlo non perdetevi il terzo capitolo. 
Ora vi lascio al siparietto ^^

 
 
Siparietto due
La reazione di Leon al viaggio di Yori

- Come Italia?! - 
La voce di Leon echeggiò per tutta villa Domino, era nella stanza mentre Yori affiancata da Renji gli stava comunicando la sua decisione di lasciare il Giappone.

Il Sole cercò di mantenere la calma e sorrise affabile, salutando con la mano Yori per poi prendere Renji da parte.

- Cosa vuoi? - 
Domandò la Nuvola guardandolo annoiato, il Sole fece il migliore dei suoi sorrisi luminosi appoggiando una mano sulla spalla di Renji per poi abbassare la testa, l' albino lo guardò confuso e un po seccato, quando sentì la mano di Leon stringergli la spalla con forza e vide il ragazzo alzare la testa, non stava più sorridendo, era incredibilmente serio 
- Se succede qualcosa a mia sorella... - Cominciò a dire - giuro che sei morto - aggiunse poi 
- Non importa se sei più forte di me. Sono stato chiaro? - disse freddo mentre incontrava lo sguardo altrettanto glaciale di Renji. 
- Cristallino - ironizzò appena il giovane, staccando con la mano quella di Leon dalla sua spalla per poi voltarsi e raggiungere Yori che stava salutando gli altri.

- Tutto bene Leon-san? - domandò un po in ansia Luka. 
Il Sole si voltò sorridendo tranquillo 
- Certo boss! dovevo solo fare il bravo fratello maggiore! - disse ridendo, mentre Luka tirava un sospirone.
  
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