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Autore: pseudowords    25/10/2015    3 recensioni
[WAS ON HIATUS]
Non ne poteva più di quella situazione snervante, sperava solo che tutto finisse e tornasse alla normalità, anche se in cuor suo sapeva che nulla sarebbe stato come prima; non dopo essere precipitata sul freddo terreno del campo di battaglia.
[TestaBruta centric]
Long che è collocata durante la battaglia contro Drago, vi siete mai immaginati cosa sarebbe successo se Bruta non fosse stata presa al volo?
Genere: Angst, Fluff, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Astrid, Hiccup Horrendous Haddock III, Moccicoso, Testa Bruta, Un po' tutti
Note: Lemon | Avvertimenti: nessuno
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4.Nobody's hero.

 

"I'm a loaded gun

an only son

But i'm nobody's hero"

 

 

"A-astrid mi ha detto che dovevi parlarmi.." iniziò Bruta, sentendosi incredibilmente persa.

 

"Oh beh si, ecco, volevo solo scusarmi." l'uomo la fissò per qualche secondo, rendendosi conto che i suoi occhi erano blu come il Mare Del Nord, nel quale aveva tanto navigato.

 

"Ti ho già detto che non è colpa tua! E poi come potrei non perdonarti con dei muscoli del genere." disse la bionda, piegando la testa in modo inquietante.

 

"Ehm beh ecco si, volevo solo dirti che mi dispiace." Eret si grattò la testa imbarazzato.

 

"Non è né colpa tua, né dei tuoi muscoli" continuò lei.

Eret sbuffò spazientito.

"Puoi essere TE stessa per mezz'ora?" Bruta si fermò di colpo, abbassando lo sguardo.

"Cosa?" chiese in tono beota.

"Senti, so che ti è estremamente difficile ma io non sono come quell'idiota di Moccicoso, pensi che non abbia capito che tu qua dentro hai più cervello di tutti noi?" la ragazza sussultò.

 

"Non so come stanno le cose a Berk, ma io ne ho vista di gente come te, e la parte dell'idiota con me non regge.
Quindi"
sospirò "Puoi essere te stessa, anche solo 10 minuti?"

 

"Non sono più me stessa." si stupì lei stessa del tono duro con cui aveva parlato all'uomo che tanto desiderava.

 

"La Bruta che conosci è morta cadendo dal suo drago." sibilò prima di lasciarlo lì impalato.

 

"Eh Amico, non è proprio il modo giusto di parlare con i gemelli." si girò non appena sentì la voce di Hiccup, lasciandosi scappare un sospiro.

 

"Ha un bel caratterino" bevve un sorso dalla sua pinta. "Quando non sbava." concluse poi.

 

 

 

 

 

*

 

 

Bruta rabbrividì non appena si lasciò alle spalle la soglia della sala grande lo sbalzo di temperatura fra dentro e fuori era a dir poco pazzesco.

Qualcosa di caldo e confortevole le si posò sulle spalle.

 

"Ti ammalerai a stare qua fuori" Astrid la riportò alla realtà.

 

"Sei tu che mi hai fatto vestire così." ribattè Bruta.

 

Astrid le appoggiò una mano sulla spalla, avvicinandosi di poco.

 

"Sei strana, qualcosa ti turba?" La giovane Thorston le rivolse uno dei suoi soliti sorrisini inquietanti.

 

"Astrid, io sono sempre strana." disse.

Vide la ragazza sbuffare.

 

"Sei strana più del solito" aggiunse.

 

"Non so, ho un brutto presentimento." ammise dopo poco.

 

"Quanto brutto?" chiese pacatamente Astrid.

 

"Molto brutto." rispose laconica.

 

"Mi stai spaventando." ribattè lei, non appena vide Bruta alzare un indice con fare puntiglioso aggiunse "Più del solito." lasciandosi scappare un suono gutturale.

 

"Cosa doveva dirti Eret?" cominciò Astrid, guardandola di sottecchi.

 

"Solo scusarsi."

 

Astrid non fece in tempo a formulare la frase, che una scarica elettrica colpì un punto vicino alle due ragazze.

La giovane Hofferson sobbalzò.

 

"A TERRA!" sentirono qualcuno urlare.

 

Mentre il gracile corpo di Testa Bruta collideva col terreno, tutto sembrò fermarsi dinuovo.

I ricordi delle battaglie precedenti le piombarono lividi nella mente, come poteva essere utile dinuvo se non riusciva neanche a tirare su un'ascia?

Un senso di angoscia le pervase le membra.
Non volevano proprio darle tregua tutte queste cazzate, pensò sbuffando.

 

"Montate sui draghi, forza!" esclamò Valka, con un aria estremamente gloriosa.

 

"Hiccup vi vuole a raccolta al porto." continuò prima di schizzare via a bordo di Saltanuvole.

Astrid chiamò Tempestosa con un fischio, e montarono in sella tutte e due.

 

"Dobbiamo difenderci alla svelta." disse Hiccup, con tono fermo.

 

"La tribù degli Svear ha pensato di attaccare quando non teniamo la guardia."continuò, diventando sempre più serio.

 

Le facce dei ragazzi divennero sempre più contrite.

Tufo guardò la sorella, con uno sguardo stranamente serio.

Gli Svear avevano innescato in lui una strana reazione, come se in realtà ne avesse già avuto un contatto.

 

"Moccicoso, metti a riparo i bambini." impartì Hiccup, con un tono che lasciava intendere un "Non mi contraddire."

 

"Gambedipesce, riesci a darmi informazioni sui loro draghi?" continuò.
In quel momento agli occhi di tutti sembrò un uomo.

Un capo.

 

"No, ma posso lavorarci su." disse titubante il ragazzo biondo.

 

"Noi restanti raduniamo gli uomini e difendiamoci nel caso la situazione peggiorasse." i ragazzi annuirono, prima di librarsi nel cielo.

 

Testa Bruta non riusciva proprio a stare tranquilla, se la stava cavando bene nel guidare il Bizippo assieme al fratello, eppure non riusciva a scacciare quella strana sensazione che l'aveva attanagliata da quando aveva sentito pronunciare il nome degli Svear.

 

"Vedi di non fartela nelle mutande." raccomandò a Tufo, raccomandazione che nella loro strano modo di comunicare significava "Ti prego non morire".

 

"Certo che no! Altrimenti sarei costretto a cambiarle e infrangerei il mio record!" ribattè il ragazzo, rifilandole un sorrisino sghembo.

 

I due gemelli schivarono appena in tempo una scarica elettrica, proveniente da sopra di loro.

Un colpo di coda, simile più ad una frusta, li disarcionò, facendoli cadere nella fanghiglia.

Bruta si accorse di essere sola, in mezzo alle case che stavano andando in fiamme.

Un uomo alto e corpulento le si parò davanti, un fremito le percorse la schiena.
Aveva lunghi capelli biondi e una cicatrice che gli aveva portato via l'occhio destro, lasciando un solo occhio, blu notte.

La cicatrice sull'occhio le ricordava qualcosa.

E non qualcosa di bello.

 

"Oh, Testa Bruta Thorston." parlò l'uomo.

 

La ragazza si impose di non tremare, e continuò a scrutarlo con occhi coraggiosi.

 

"Sei proprio bella." sibilò l'uomo, allungando una mano verso la sua guancia.
Mano che fu prontamente bloccata da quella della bionda.

L'uomo ghignò ridendo.

 

"Sei tutta tua madre." continuò.

Lei di sua madre aveva vaghi ricordi.

Era morta in un assalto da parte di una tribù nemica.

Testa Bruta sussultò.

La cicatrice sull'occhio.

Le sembrava di rivivere un incubo.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Hello Beautiful People!

 

Dopo quasi un mese di assenza (grazie Liceo Linguistico, ti amo.) Sono tornata con un capitolo più o meno corposo.
Rimango comunque la regina degli Stay Stronz quindi vi ho tagliato il maxicapitolo a metà, ma vi amo lo stesso.

Quante cose che stanno accandendo alla mia Bruta, piango.

La seconda parte potrebbe essere un po' angst, ma ne riparleremo nel prossimo aggiornamento.

Anywaaay, la frase all'inizio del capitolo è della canzone Nobody's Hero dei Black Veil Brider che adoro infinitamente.

Capirete più in là il perchè della frase.
Torno a studiare matematica, bye.

L.

   
 
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