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Autore: twilight98    25/10/2015    2 recensioni
Questa storia inizia in un giorno, non specificato, di 30 anni fa. La famiglia Fitzgerald si trasferisce in una piccola cittadina distante 20 km da New York. Tale famiglia, era composta da tre persone, tra cui: due bambini, dove il più piccolo, Kenny Fitzgerald, aveva solo 8 anni; mentre il più grande, Jeremy Fitzgerald, di 15 e infine, dal padre, Vincent Fitzgerald......
Genere: Avventura, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Jeremy, Fitzgerald, Nuovo, personaggio, Phone, Guy
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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~1 GIORNO AL PARTY…………

Mi svegliai verso le 7:00 e stavo accompagnando i mei figli a scuola, io e Jeremy non avevamo parlato più dopo la litigata dell'altro giorno, cosi decisi di buttare giù questo muro che si era creato tra di noi.
V: << allora Jeremy, come è va a scuola? >>
J: << bene >>
Non mi aveva risposto male, mi sembrava già un buon traguardo.
V: << ti sei fatto dei nuovi amici? >>
J: << scusami papà, ma per ora sto giocando a pacman! >>
V: << Beh, per ora pacman potrebbe aspettare: io vorrei parlare un po' con te! >>
J: << Beh, ma si dia il caso che io non ne abbia molta voglia e che in questo momento vorrei giocare a pacman! >>
Come al solito manteneva le distanze ,una cosa che mi fece irritare, ma mantenni la calma e continuai a parlare.
V: << si può sapere perché è cosi difficile tentare di creare una amichevole conversazione con te? >>
J: << e si può sapere perché devi sempre rompere quando il sottoscritto non vuole fare una cosa? >>
V: << PERCHE'……(respiro per calmarmi )….perché io sono tuo padre e tu devi fare quello che ti dico! >>
J: << ah vero, peccato che tu non abbia abbastanza polso con me >>
No questo è troppo.
V: << COME TI PERMETTI PARLARMI COSI >>
J: << MA VA A QUEL PAESE >>
All'improvviso parcheggio la macchina.
V: << BASTA, DEVO ANDARE A LAVORO, OGGI VAI A SCUOLA A PIEDI. E QUESTA E' L'ULTIMA VOLTA CHE TI ACCOMPAGNO A SCUOLA >>
J: << VEDO CHE RAGIONI, ALLORA >>
E detto questo scese dalla macchina e si diresse a scuola. Ma perché deve essere cosi difficile crescere un adolescente, e poi non capisco proprio da chi abbia preso. Sua madre non era cosi insopportabile, ma in un modo o nell'altro loro due erano come acqua e sale. E con la morte di Anna ( la madre di Jeremy ) Jeremy si è chiuso in se stesso, creando una specie di muro invalicabile pure per me. La cosa è andata a peggiorare quando mi sono risposato, e quando è nato Kenny io mi aspettavo che le cose migliorassero, ma tra loro non c'è alcun dialogo. Vorrei solo che si confidasse con me. Ho deciso domani, durante la festa, glielo dirò. Arrivato a lavoro, parcheggio la macchina e vado da Jonathan, devo aiutarlo a mettersi il costume di Spring Bonnie. Alla fine il capo aveva deciso che doveva essere lui ad indossare il costume, dopo tutto lui aveva più esperienza di me in questo lavoro.
J: << buongiorno >>
V: << buongiorno Jonathan! >>
J: << su dai aiutami a mettermi questo coso >>
V: << si ma tu ricordi come devi comportarti, giusto? >>
J: << Allora: non devo ridere, non devo respirare troppo pesantemente, non devo piegarmi e non devo stiracchiarmi! >>
V: << Ok! >>
Mentre poso il mio giubbotto, cade a terra una fotografia con me ei miei figli. Jonathan la raccoglie.
J.<< Sono i tuoi figli? >>
V: << Si! >>
J: << Come si chiamano? >>
V: Kenny è il più piccolo, ha 8 anni; l'altro è Jeremy, ha 15 anni! >>
J: << ah, ti assomiglia molto >>
V: << Chi? >>
J: << Jeremy: avete lo stesso naso, occhi e anche lo stesso sguardo! >>
V; << Sul serio?, non ci avevo mai fatto caso! >>
J: << Strano, è cosi evidente! >>
Finito questo discorso mi restituì la foto. Osservandola bene, notai che in effetti io e Jeremy eravamo abbastanza simili di viso.


ILGIORNO DEL COMPLEANNO…………………..

Io ei ragazzi ci svegliammo verso le 8:00 e ci preparammo per andare al ristorante. Quando andai nella camera di Kenny per svegliarlo, notai che aveva delle brutte occhiaie, ma decisi di non chiedere: oggi era un giorno speciale e volevo risolvere i conflitti che c'erano tra me e Jeremy. Dopo aver fatto colazione, io ei ragazzi ci vestimmo e entrammo in macchina per andare al ristorante per festeggiare il nono compleanno del mio bambino. Quando arrivammo Kenny fu completamente assalito dai suoi vecchi e nuovi amici; mentre Jeremy andò a salutare i suoi nuovi amici che si trovavano al ristorante. Feci per andare da Jeremy, ma venni chiamato da Jonathan che voleva un aiuto con Springtrap.
J: << Vincent avrei bisogno di un aiuto! >>
Mi girai verso Jeremy per un attimo, ma alla fine andai ad aiutare Jonathan; dopotutto che cosa poteva andare storto in soli 15 minuti.
V: << arrivo! >>
J: << allora, quanti hai detto che compie il bambino? >>
V: << nove! >>
J: << lo sai: Kenny ha la stessa età di mio figlio! >>
V: << non mi avevi detto di avere figli! >>
J: << il suo nome è Jacob, però io ed Annabeth siamo in attesa dell'altro! >>
V: << come avete intenzione di chiamarlo? >>
J: << se è femmina la chiameremo Felicita o Sheril; se maschio David o Daniel! >> V: << sono contento per voi! >>
Ad interrompere questa nostra conversazione furono le grida di Victoria, un'amica di Kenny. Io e Jonathan corremmo verso la sala grande, cosa che a Jonathan avrei sconsigliato di fare con addosso il costume di Sprig Bonnie, ma la scena che mi presentò davanti agli occhi mi lascio senza fiato. Kenny aveva il cranio completamente ricoperto di sangue ed era dentro la bocca di Golden Freddy. Io corsi subito verso il mio bambino e pregavo Dio che il mio bambino fosse vivo.
V: << KENNYY!! >>
Tentai di aprire la bocca di quel dannato robot, ma era troppo forte.
V: << QUALCUNO MI AIUTI, VI PREGO AIUTATEMI!! >>
Jonathan e qualche altra persona mi aiutarono ad aprire la bocca di G.Freddy. Quando presi il mio bambino tra le braccia notai subito era svenuto e che la sua testa era in parte aperta.
V: << KENNY?, KENNY APRI GLI OCCHI, KENNYY! >>
In quel momento era come se il tempo si fosse fermato, vedevo Jonathan che stava chiamando l'ambulanza, vedevo Victoria e gli altri amici di Kenny che stavano piangendo, infine vidi Jeremy con in testa la maschera di Foxy, in quel momento capì tutto.
V: << ti conviene che tuo fratello viva! >>
Lui mi guardò con sguardo terrorizzato.
V: << MI HAI SENTITO?, TI CONVIENE CHE TUO FRATELLO VIVA! >>

   
 
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