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Autore: Jude16    27/10/2015    3 recensioni
Spoiler alert! Riprende alcune scene del primo episodio della quinta stagione andata in onda in America quindi, se non avete avuto modo di vederla, non leggete.
Dalla storia: Il pugnale al suo fianco, infilato saggiamente dentro una tasca interna del cappotto, pesava come un macigno pieno di paure e responsabilità verso la bionda che la precedeva, mano nella mano ad Uncino: assottigliò nuovamente gli occhi nella loro direzione, quel senso di fastidio nel vederli vicini tornava a farsi largo nel suo cuore nonostante tutta l'energia che impiegava per scacciare quelle sensazioni sbagliate. [...]
“Io ti ho salvato, ora tu salvami e, se non dovesse esserci altra scelta, fai quello che deve essere fatto. Distruggimi.”
Quelle parole riecheggiavano nella sua mente, potenti e disperate. Gli occhi di Emma celavano una supplica che solo lei poteva comprendere: stava affidando la sua vita nelle sue mani, nelle mani di colei che fino a qualche anno fa voleva distruggerla per tenere il suo bambino solo per sé.
Genere: Avventura, Drammatico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, FemSlash | Personaggi: Emma Swan, Killian Jones/Capitan Uncino, Regina Mills, Robin Hood, Un po' tutti
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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L'attacco della bestia andò a vuoto grazie ad un palla di fuoco scagliata prontamente da Regina che la centrò in pieno muso: la fiera tornò a volteggiare sopra le loro teste, minacciosa, continuando a gorgogliare arrabbiata e pronta a sferrare nuovamente un assalto.
-Ripeto, che accidenti è quella cosa?- il tono del capitano era spavaldo ma spaventato.
Regina la osservò: a prima vista poteva sembrare una chimera, la testa di leone e la coda di serpente c'erano, però la testa di capra situata sul dorso non c'era ed al suo posto troneggiavano delle enormi ali di drago. Scavò nella sua memoria cercando di dare un nome più concreto per quella cosa ma non ne trovò.
Guardò Emma ora vicina ai suoi genitori, stretta in un abbraccio protettivo, con gli occhi fuori dalle orbite ad osservare la creatura: vi lesse tristezza e rassegnazione in quegli occhi, costretta a stare in disparte per non usare la magia, vi lesse impotenza.
Un senso di tristezza la invase, capiva la sua situazione e avrebbe tanto voluto fare qualcosa vista l'indole combattiva della ragazza, ma si costrinse a restare in silenzio, conscia che tutto quello che stavano facendo era per il suo bene.
-Sembrerebbe una chimera- gli occhi dei presenti balzavano tra lei e la bestia che era scesa nuovamente in picchiata, pronta per un nuovo attacco, puntando la sua furia contro Regina -ma non è uguale- la donna si scansò appena in tempo per evitare l'assalto.
-Che intendi dire che non è uguale?- Biancaneve strinse maggiormente la spalla del marito.
-Le chimere non hanno le ali e sul dorso hanno una testa di capra che qui, evidentemente, non c'è- ennesimo attacco, creò una palla di fuoco notevolmente più grande delle altre, pronta a scagliarla.
-Regina attenta- la voce di Emma la distrasse quel tanto che bastava e la bestia riuscì a ferirla al braccio, lacerando la veste e la carne.
Un forte dolore si propagò dalla ferita fino a raggiungerle la testa, soffocò un urlo.
-Regina!- Robin corse verso la donna pronta a sorreggerla -Regina tutto bene?-
-Mi dispiace- Emma si era avvicinata insieme agli altri per osservare la ferita profonda.
-Regina?- Biancaneve si era accovacciata al suo fianco cercando di capire le condizioni della donna che non sembrava voler dare segni di vita.
Le doleva tutto, si sentiva debole, il sangue usciva copiosamente e la testa le girava: le voci intorno a lei sembravano ovattate e la vista si appannò.
-Dov... dov'è quella cosa?- riuscì a malapena a parlare.
-Se n'è andata dopo averti ferito- Uncino si stava guardando intorno insieme a Belle.
-Vieni, andiamo dentro così potrai curarti la ferita prima che peggiori- Robin la prese in braccio e l'accompagnò nella sua stanza seguito dagli altri.
Regina sentì la magia scorrere sulle sue dita e passò la mano sopra il braccio infortunato, cercando di sanarlo e bloccare l'emorragia, ma non successe nulla: riprovò nuovamente ma il risultato fu lo stesso. Si sentiva sempre più debole, le forze la stavano abbandonando. Possibile che l'avesse avvelenata? Che gli artigli fossero impregnati di una sostanza letale, incurabile con la magia?
-Non ci riesco- sussurrò quasi allo stremo delle forze, sentiva tutti i muscoli del corpo rilassarsi e la testa farsi sempre più leggera.
-Posso provarci io- riuscì a distinguere la voce di Emma al di sopra delle altre che avevano preso ad urlarsi contro per chissà quale ragione, sentiva che voleva solo dormire e fuggire da tutto quel baccano.
-Non esiste Swan, tu non userai la magia!-
-Ma Killian, è l'unico modo, vorrai mica lasciarla morire? Vorrete lasciarla morire tutti quanti?-
Un leggero brivido ed un sorriso scossero il suo corpo ormai allo stremo delle forze.
-Ha ragione, non voglio perderla. Ti prego Emma, fa qualcosa-
Ci fu un momento di silenzio nella stanza, nessuno osò fiatare ed i leggeri mugolii di dolore di Regina erano gli unici rumori.
-Credo... - si sforzò di parlare ma un colpo di tosse la sconquassò -credo che mi abbia avvelenato- dire quelle poche parole le aveva portato via un bel po' di energia così chiuse gli occhi e sprofondò nel buio, trovando finalmente un po' di sollievo.

“Camminava Regina, continuava a camminare per quella landa completamente rivestita da alberi e foglie, sembrava di essere in un bosco ma l'aspetto reale era diverso, non avrebbe saputo dargli un nome vero e proprio. Il paesaggio, man mano che andava avanti, non mutava, le sembrava di girare in tondo, ferma sempre allo stesso punto.
Ad un tratto la fitta vegetazione si diradò lasciando spazio ad una radura che ospitava una figura incappucciata.
-Ce ne hai messo di tempo per arrivare- una voce sinistra e familiare giunse alle sue orecchie, si mise subito sulla difensiva pronta a combattere. Come c'era finita lì? Era forse morta?
-Non sei morta no, non ancora- Regina spalancò la bocca, sorpresa -e credimi, non c'è affatto bisogno di combattere- la figura si girò verso di lei, ancora nascosta dall'ombra del cappuccio calato sul volto.
-Chi sei? Dove sono?- si stava innervosendo, voleva risposte.
-Stai avendo una sorta di conversazione indotta dal veleno- rivelò criptica -la chimera è una creatura creata appositamente per far entrare la persona colpita in un'illusione, per poterti parlare d'altronde era l'unico modo- si avvicinò di un passo rilasciando una risata lugubre -sai, mi ha anche mostrato un'altra cosa, molto più profonda, intima, e sono rimasta davvero sorpresa- si fermò a pochi passi da Regina.
-Chi sei?- sibilò la mora, intenzionata ad ignorare le sue frasi criptiche ed ingannevoli.
-Mi conosci- sussurrò per poi levarsi finalmente il cappuccio e mostrarsi.
-Malefica?- lo stupore prese nuovamente il sopravvento su di lei -Perché?-
-Una persona molto potente mi ha promesso una cosa- arricciò le labbra.
-Chi?- sentì la rabbia e la frustrazione prendere vita in lei.
-Penso che il tuo tempo qui sia scaduto- ribatté invece l'altra donna.
-No! Dimmi di più!- ma a nulla valsero le proteste.
Il paesaggio attorno a lei stava svanendo, così come Malefica, il buio lasciò il posto alla luce e Regina fu trascinata verso essa.”

-Regina- si sentì scuotere -Regina mi senti?- altra scossa.
Aprì lentamente gli occhi mettendo a fuoco i contorni della sua stanza a Camelot, davanti a lei troneggiava il volto di Emma che la osservava preoccupata.
-Regina?- chiamò ancora una volta.
-Dove, cosa, perché- farfugliò un paio di parole ma la sua lingua era impastata e leggermente intorpidita.
-Stai bene?-
-Credo, credo di si ma, come- abbassò lo sguardo sul braccio notando una benda sporca del suo sangue.
-Ho usato la magia per guarirti, quando tutti gli altri se ne sono andati- abbassò lo sguardo e tolse la fasciatura rivelando la pelle completamente liscia e priva di cicatrici.
-Perché?- il cuore di Regina perse un battito, non voleva arrivare a questo punto, ma dannazione i suoi genitori e quell'idiota di un pirata non la sanno tenere d'occhio?
-Ti sei lamentata tutto il tempo, non potevo più vederti così. Ho mandato via tutti ed ho agito- un piccolo sorriso colpevole increspò le sue labbra.
-Così non farai altro che aiutare l'oscurità che alberga in te- lo disse, ma dentro di sé era contenta della premura della bionda.
-Ne sono consapevole, ma questo era necessario- si avvicinò piano al suo volto venendo travolta dal profumo dell'altra donna.
-Che stai... - non riuscì a finire la frase perché le parole morirono in gola.
Il cuore accelerò al contatto con le labbra calde di Emma, non credeva a quello che stava succedendo, stava ancora sognando: le labbra sottili della donna si muovevano modellandosi alle sue e ciò le fece capire che non era per niente un sogno o un'altra illusione.
“Sai, mi ha anche mostrato un'altra cosa, molto più profonda, intima, e sono rimasta davvero sorpresa”
Spalancò gli occhi, ora completamente conscia del significato delle parole che Malefica le aveva detto. Emma era il suo desiderio irrealizzabile, ne prese coscienza solo in quel momento, comportandone la realizzazione della sua più grande paura.
Emma era la sua debolezza e la sua forza, tutto questo l'avrebbe annientata.
Si scansò bruscamente da quelle labbra che tanto avrebbe voluto assaggiare ancora, guardando la bionda con paura e tristezza.
-Non possiamo-

 

 

 

Ciaooo! Eccomi tornata con un nuovo capitolo. Volevo scusarmi per l'attesa ma ho avuto qualche problemino con il computer e quindi sono riuscita a postare solo ora, beh, spero vi piaccia e come sempre grazie in anticipo a chi leggerà e a chi recensirà.
Un bacio.

P.s. Un significato della chimera, anche se la mia è una creatura un po' rivisitata, è appunto quella dell'illusione, della fantasticheria e del desiderio irrealizzabile.

  
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