Fanfic su attori > Robert Pattinson
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Autore: alberodellefarfalle    27/10/2015    1 recensioni
Salve a tutti. Questa è una prova. Chi mi conosce sa che pubblico solo storie originali, quindi questa è la mia prima ff. Siate clementi. Ho voluto provare e dato che Robert Pattinson mi piace molto (ho avuto la mia fase da Twilight anche io), ho deciso di cimentarmi con lui. Ovviamente è tutto di fantasia. Vi avviso che non essendo un'amante del gossip non mi sono basata su un evento particolare, ho solo immaginato come potrebbe essere Robert Pattinson (e come spero che sia) se si ritrovasse a Roma per lavoro e lì conoscesse una comunissima ragazza italiana. Titolo omaggio al film "Vacanze Romane" con Audey Hepburn e alla canzone omonima dei Mattia Bazar. Non mi resta che augurarvi buona lettura.
NB In data 7/1 ho aggiunto una piccola frase finale che chiarisce l'epilogo.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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VACANZE ROMANE
 
Risvegli
 
“Buongiorno.” Sussurrò con la voce impastata dal sonno. Mi voltai a guardarlo: era maledettamente sexy con quell’aria assonnata, i capelli scompigliati, la maglia stropicciata, un piede che sbucava dal groviglio di lenzuola. “Buongiorno.” Gli sorrisi “Ma che ore sono?” controllai io “Troppo presto per te, ma io non riesco a dormire fino a tardi.” Fece per alzarsi “Che fai? Torna a dormire.” Gli dissi “Ma tu che fai?” sollevai le spalle, notando solo in quel momento che la sua maglia troppo larga mi era scivolata completamente lasciando la mia spalla scoperta, mentre il piede poggiato sulla sedia si era tirato i pantaloni fino a coprirlo. Mi raggiunse e mi baciò sulla spalla “Scrivo.” Era quello che facevo da quasi un’ora nella penombra della sua stanza “Torno a dormire un po’, Donna dell’alba.” Ridacchiai e ripresi a scrivere. Lo feci per molto tempo, sbirciando di tanto in tanto Robert che dormiva beatamente sul letto della sua camera d’albergo. Avevamo dormito tutta la notte abbracciati, mi sentivo impregnata del suo profumo e la cosa mi piaceva da matti. Mi ero svegliata presto, come sempre, ma stranamente ispirata, come non lo ero da tempo, avevo voglia di scrivere. Il mio progetto di romanzo prendeva forma sempre di più e ne ero felice. Forse un giorno avrebbe visto la luce. Ritornai a guardare Robert. Era meraviglioso guardarlo dormire, era meraviglioso in qualsiasi momento. Sarebbe stato bello poter vivere sempre così, ma decisi che non era il momento di lasciarsi prendere dai pensieri, avevo deciso di godermi ogni istante per quello che sarebbe stato.
“Buongiorno.” Sobbalzai “Che fai?” Mi chiese mentre si faceva posto sul divano per poi accogliermi tra le sue braccia “Stavo curiosando e ho beccato questo film.” Ridacchiò “Sei una fanatica dei vampiri?” lo fulminai con lo sguardo “Non toccarmi Damon Salvatore.” Poi scoppiai a ridere. Avevo trovato una puntata di The Vampire Diaries qualche minuto prima mentre facevo zapping. “Allora la cosa è seria.” Mi scostò i capelli dal collo e dopo aver strusciato il naso fece per mordicchiarlo. Io rabbrividii e mi feci improvvisamente seria “Serissima.” Mugugnai spingendomi a lui e intrecciando le dita alle sue. “Profumi di me.” soffiò sulla mia pelle, che ormai era percorsa da continui brividi. “Ho fatto una doccia, ti dispiace?” dissi roca “Mi spiace che tu l’abbia fatta senza di me.” mi voltai appena per ricercare le sue labbra e consentire che si unissero alle mie in un bacio famelico e possessivo come pochi. Lo spinsi, lo strinsi, forse lo graffiai, poi lo guardai affannata, con il cuore che batteva a mille. E squillò il telefono. Proprio il momento adatto. Ero sul punto di cedere, di cedere definitivamente a lui e al desiderio che provavo, ero pronta a lasciare da parte tutte le mie paure e insicurezze. Robert sbuffò e si alzò per rispondere. Lo vidi andare su giù per la stanza, sempre più contrariato e nervoso. Quando chiuse la telefonata era di umore nero “Perdonami, ma mi hanno spostato un impegno per stamattina e devo andare, sono costretto ad andare. Purtroppo non so nemmeno a che ora finirò.” Mi alzai e gli andai incontro, intrecciando le mani sulla sua nuca e posandogli un delicato bacio sulle labbra. “Tranquillo, lo so che sei un uomo molto impegnato. Dammi due minuti di tempo e sarò fuori di qui in un baleno.” Lui mi attirò a sé “Puoi restare un poco più di due minuti. Anzi vorrei proprio chiudere tutto il mondo fuori e restare qui con te. Ma non posso.” Soffiò sulla mia pelle “Mi basta sapere che lo vorresti.” E nuovamente posi le labbra sulle sue in un bacio che di delicato aveva ben poco.
Pochi minuti dopo ero fuori dalla sua stanza, con un Robert riluttante a lasciarmi andare e io che sbuffavo come una locomotiva, ma potevamo farci ben poco. Uscii dall’albergo e notai un gruppo di fotografi piazzati accanto all’ingresso, pronti per qualche scatto. Io passai indisturbata, ero una persona qualunque che usciva da un albergo di lusso, non aspettavano me, ma qualcuno si azzardò ad avvicinarsi “Sa con chi ha diviso l’albergo, lo ha visto?” scossi la testa cercando di superarlo e l’uomo mi bloccò mettendosi di fronte a me “Pattinson, parlo di Pattinson …” ma le sue domande furono bloccate da un brusio confuso alle nostre spalle. L’uomo mi abbandonò di colpo per raggiungere i colleghi intenti a fotografare e assalire qualcuno in uscita dall’albergo. In quel momento, osservando Robert in camicia bianca e giacca nera, bello e sexy da morire, mi resi conto di come i nostri mondi fossero così diversi e lontani, ma per quanto distanti si erano incontrati, sfiorati e scontrati e per quanto mi riguardava si erano fusi, ma non sapevo per quanto tempo ancora. Mi allontanai, con il suo volto basso, di fretta, un poco infastidito, stampato nella mente.



Scomparso, nessuna traccia di lui, né un sms, né una telefonata. Per un giorno intero. Ero arrabbiata, delusa, triste e molte altre cose tutte tristi. Avevo pure versato qualche lacrima, che stupida. Io mi stavo per concedere totalmente a lui e lui cosa faceva? Era scomparso. Ci eravamo detti cose importanti, ci eravamo guardati scambiandoci informazioni importanti e lui era scomparso, per un giorno intero. Sapevo che era impegnato, che lavorava, ma mi era sembrato di capire che gli seccasse lasciarmi la mattina precedente, dopo avermi stretta tutta la notte, dopo avermi baciato in quel modo e toccato in quel modo e parlato in quel modo. E se gli fosse successo qualcosa? Avevo pure avuto quel dubbio, ma si sarebbe saputo subito se un certo Robert Pattinson avesse avuto un incidente, un attentato, qualsiasi altra cosa. Una morsa di paura e terrore mi chiuse totalmente lo stomaco e mi assalì la nausea fino all’ora di cena, quando tornò Gianni da lavoro con in mano un cartone di pizza. Ero rimasta chiusa in casa sua dal pomeriggio precedente. Dopo aver lasciato l’albergo di Robert, dove avevo passato la notte, ero andata dritta in ufficio da Gianni, avevamo preso un caffè e gli avevo raccontato tutto: i miei dubbi, le mie emozioni e avevo chiuso con un “Credo di essermi innamorata”, tremante, impaurita, ma felice. Come mi ero pentita di essermi lasciata trascinare a quel modo. Poi avevo fatto un giro per Roma, senza effettivamente vedere nulla, con un sorriso stampato in faccia come una scema. Ero tornata a casa ancora euforica, avevo cucinato, mangiato e mi ero riposata in attesa di un sms che non era mai arrivato e che dopo più di 24 ore non era ancora arrivato.
“Come va?” scrollai le spalle con finta indifferenza. “Mangiamo, poi ti fai una doccia e usciamo a bere e non voglio scuse.” Guardai Gianni e capii che non avrei veramente potuto dirgli di no. Feci quanto mi disse: anche se non avevo fame, mangiai un pezzo di pizza, poi feci la doccia e mi vestii in modo semplice. Gianni mi portò in vari locali ad ascoltare musica assordante, a bere qualcosa, il più delle volte analcolico (non ero tipo da tanto alcol e non volevo assolutamente ubriacarmi, considerando che di solito diventavo triste in quelle condizioni e non mi sembrava il caso di diventare più triste di quanto ero già). Mi ero innamorata di un ragazzo irraggiungibile. Ma come mi era saltato in mente? Sbuffai. Solo dieci giorni a Roma e avevo combinato un disastro. Mi conoscevo e non avrei dimenticato Robert tanto facilmente, sapevo che avrei passato mesi a fantasticare e, inevitabilmente, a soffrire. “Basta, Héloïse, basta. Non ti meriti questo.” Gianni mi scrollò le spalle “Gianni, non posso farci nulla. Hai mai sentito la frase al cuor non si comanda?” e fu in quel momento che lo vidi. Non so nemmeno come successe, era effettivamente poco probabile. Una ragazza seduta accanto a me al bancone di un locale sbirciava un sito sul cellulare, parlottando con la sua amica e puntando una foto. Sgranai gli occhi e come una pazza mi avvicinai “Scusa, potrei sbirciare.” La ragazza mi guardò strano, poi mi sorrise “Fai pure … non è un figo da paura? Certo, peccato che ci sia questa accalappiata a lui.” Ingrandii la foto e lui era lì: usciva da non so dove con una ragazza al braccio che lo guardava adorante. “Cosa … cosa dice?” balbettai incredula, mentre Gianni si avvicinava “Héloïse, lascia stare.” Lo fulminai e capii, capii che lui lo sapeva. Come pensava di tenermelo nascosto? “TU …” lo guardai furiosa. Mi trascinò fuori e cominciò a camminare, senza lasciarmi il polso. Io cercai di divincolarmi senza riuscirci. “L’ho visto poco prima di tornare e non sai come vorrei prendere a pugni quel cretino. Ho dovuto pure occuparmene perché ci ha scombussolato un poco di lavoro e progetti. Idiota.” Ringhiò “Ma soprattutto lo prenderei a pugni per quello che ti sta facendo.” Ci fermammo non so nemmeno su quale ponte sul Tevere. Io tremavo “Te lo volevo dire appena arrivato a casa, ma poi ti ho visto in quello stato e ho pensato che uscire ti avrebbe distratto un poco. Te lo avrei detto appena saremmo rientrati.” Lo guardai ed era veramente dispiaciuto “Scusami.” Dicemmo contemporaneamente e ci abbracciamo, lui mi cullò tra le sue braccia e io singhiozzai. Tornammo a casa in silenzio, a piedi, immersi nei nostri pensieri. “Mi dici perché è qui?” chiesi. Gianni sbuffò sedendosi sul divano “Lo vorrebbero ingaggiare per un film, ma alcuni componenti non erano convinti, alcuni dello staff, ma ha convinto tutti con le sue doti. Bastardo, attore della …” “Gianni!” lo interruppi. Ridacchiò “Ecco la mia adorabile cuginetta dittatoriale e maestrina.” Gli diedi un pugno sul braccio sbuffando una risata tremolante “Posso dire che è bravo, ha recitato bene anche con me.” Gianni mi abbracciò di nuovo “Quelle foto sono state scattate stamattina di fronte al suo albergo. Héloïse, è giusto che tu sappia. Non abbiamo idea di chi sia ed eravamo convinti che non fosse legato con nessuno, sai queste cose sono importanti da sapere nel nostro mondo, per organizzare, per …” “So che sfruttate quando una persona è considerato lo scapolo d’oro per attrarre le fan scatenate, non mi devi spiegare nulla.” “È un po’ più di questo, ma non voglio annoiarti con queste cose. Voglio solo dirti che non sappiamo chi sia, non è sua sorella, né un’amica, n’è una sua parente. Non abbiamo idea. Devi saperlo.” “Ho capito, Gianni. Potrebbe essere la sua fiamma e …” tremai “Mi ha preso in giro, si è preso una parte di me e mi fa male, mi fa male essermi fidata di lui ed essermi innamorata di lui, fa male e so che ne soffrirò ancora per un po’.” Gianni mi portò al suo petto “Passerà, Héloïse. Non ti dico che sarà facile, ma passerà, sei forte e sei più di questo e quel cretino non sa che si perde. Vorrei … vorrei proprio prenderlo a botte.”

*La storia è totalmente inventata e con questa non voglio recare offesa a nessuno

ANGOLO AUTRICE: per farmi perdonare avrei dovuto scrivere un capitolo chilometrico e così non è ... avrei dovuto scrivere una nota lunghissima e così non è. Non so nemmeno che cosa dirvi ... è stato un periodo stressante, difficile e pieno di impegni. Sono qui, per poco e per qualcosa che non mi soddisfa in pieno. Sto provando a rimettermi a scrivere ma ho pochissimo tempo. Spero che questo titolo sia di buon auspicio, che sia un Risveglio alla scrittura per me (Ovviamente i risvegli nel capitolo sono due: quello dolce e coccoloso e quello brusco, nel notare quanto siano distanti i loro mondi). Spero di portare a termire la storia molto presto, non mancano molti capitoli e spero di non farvi aspettare così tanto come per questo. Perdonatemi. Vi ringrazio se siete ancora qui. Un grazie a chi ha sempre recensito questa storia e chi continua a leggere. Baci.
  
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