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Autore: fulfilled    27/10/2015    2 recensioni
Chi di voi non si è mai chiesto di come Sally Jackson ha incontrato Poseidone? O cosa di May Castellan ha attirato lo scaltro Ermes? O ancora, come un normale professore ha potuto far breccia nel cuore della fredda Atena? Come voi me lo sono chiesto anch'io e ho cercato di darmi da sola risposta, e ho voglia di condividerla con voi. Buona lettura!
Dal secondo capitolo:
Gli occhi della ragazza brillavano mentre parlava dei suoi progetti, sembrava rifulgere di luce propria, e fu con voce carica di rispetto che Poseidone pronunciò:《Sally Jackson, sei una regina.》Sorpresa, Sally si girò per guardarlo negli occhi.. e incontrò le labbra di lui, che aveva il volto chino su di lei.
Genere: Romantico, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Atena, Ermes, May Castellan, Poseidone, Sally Jackson
Note: Missing Moments, Raccolta | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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《Sally.. io sono un dio》

Sally lo guardò con un luccichio malizioso negli occhi: 《Beh caro, è  stato bello, non c'è che dire.. ma da qui a definirti un dio ce ne vuole non credi?》

Ovviamente scoppiò immediatamente a ridere per l'espressione tra il confuso e l'offeso che Poseidone aveva assunto. Si sentiva felice, appagata e serena come ormai non le accadeva da tempo. Continuando a ridacchiare si sollevò a sovrastare il viso del partner, ponendogli un dito sulle labbra per acquietare quelle che, credeva lei, sarebbero state le sue proteste sulla risposta di poco prima.

《No, sul serio Sally》 cercò di continuare Poseidone, tentando disperatamente di ignorare le mosse che la compagna stava facendo per adagiarsi sopra di lui.

《So che avrei dovuto dirtelo prima, ma vedi, io non sono un uomo qualsiasi, io-》

《Oh, so bene che non sei un uomo qualsiasi.》 Lo interruppe Sally, guardandolo ora con un espressione di profondo affetto stampata negli occhi.

Poseidone sospirò, sapendo che non l'avrebbe mai convinta in quel modo, non con quella atmosfera e non in quel momento. Atmosfera.. il dio quasi ghignò quando si rese conto che lui poteva effettivamente cambiare atmosfera. Anzi, poteva trasportarli a diverse atmosfere di distanza.. così baciò Sally e aspettò che lei chiudesse gli occhi.

All'inizio la ragazza non notò nulla di diverso. Era ancora distesa sul suo uomo, le labbra contro le sue, una sensazione di beatitudine nel petto che la faceva sentire come se stesse fluttuando. No, un attimo, lei stava davvero fluttuando. Atterrita diede una spinta all'indietro allontanandosi da Poseidone, muovendosi però più lentamente di quanto volesse.. e quello che vide la scioccò. Quello non era il suo letto. Quella non era la sua stanza. E quella in cui si trovava non era certamente aria, era.. acqua! Annaspando si portò le mani alla gola, cercando di trattenere il fiato il più possibile, lottando contro la sensazione di soffocamento. Si sentiva così persa che tardò qualche secondo a sentire la voce di Poseidone che, abbracciandola, cercava di calmarla.

《Sally, tesoro, va tutto bene, devi solo respirare come se fossi sulla terra! Devi dimostrare all'acqua che non hai paura di lei, o prenderà il sopravvento!》

Sally lo guardò con un'espressione tra il disperato e il supplichevole: come poteva respirare sott'acqua senza riempirsene i polmoni?

Evidentemente Poseidone intuì i suoi dubbi, perché le prese il viso tra le mani, come a farla concentrare su di lui e lui soltanto. 《Devi fidarti di me》disse.

E Sally si fidò.

Qualche minuto dopo era seduta su un grande letto dalle impalpabili lenzuola, cercando di regolarizzare i  battiti del suo cuore. Si guardò intorno, abbracciando con lo sguardo quella meravigliosa stanza. Le pareti erano incrostate di conchiglie medreperlacee e salgemma, che brillava come diamante. L'arredamento era composto da mobili creati fondendo tra loro rarità marine, e accanto al letto su cui poggiava un tridente riluceva di un tenue bagliore.. Sally lo riconobbe per quello che aveva visto in mano allo stesso uomo che in quel momento le stava poco distante, guardandola timoroso. Buffo, il dio del mare che aveva timore di lei.

《Perciò tu saresti.. Poseidone giusto?》

Il dio annuì solamente.

《E quindi in tutto questo tempo mi hai ingannata, facendoti passare per qualcun altro, senza rivelarmi la tua vera natura. Facendo in modo che mi innamorassi di te.》

Il Signore dei Mari e dei Cavalli tentò di farsi piccolo piccolo, peraltro senza riuscirci, data la sua robusta corporatura.

《E ora quello che dovrei fare sarebbe lasciarti, chiederti di lasciarmi a casa e di non rivederti mai più. Ma evidentemente devo essere assolutamente pazza, perché in realtà tutto quello che riesco a dirti in questo motivo è che capisco perché l'hai fatto.. non lo approvo, ma lo capisco.》

Poseidone trasecolò, guardando quella meravigliosa donna con nuovo rispetto e amore. Saggia creatura.. si sarebbe meritata non solo il mare, ma tutta la terra e il cielo. Anche se dubitava che Zeusino avrebbe approvato.

Le prese le piccole mani tra le sue, forti e callose, inginocchiandosi per avere il  viso all'altezza del suo.

《Sally Jackson, io ti amo davvero. Ti amo più di quanto ritenessi possibile per me amare. Sai com è il mare: volubile, capriccioso, misericordioso e impietoso allo stesso tempo. Finora il mio modo di amare, adattandosi alla mia natura, non è stato univoco: ho amato con generosità, con passione, con dolcezza o con impeto. Ecco, solo con te riesco a incanalare ogni sfumatura del mio essere in un amore totale e totalizzante, che mi porta a venerarti, come se fossi tu la dea, e che mi spinge a desiderare di non lasciarti mai.. mai.》

Sally, commossa fino alle lacrime, si sporse per baciarlo, ma il dio la fermò delicatamente.

《Voglio comunque scusarmi per averti mentito sulla mia identità. Non sapevo, quando mi presentai, che saremmo giunti a questo punto, vedevo solo una ragazza con la Vista così potente da riuscire a vedere oltre la Foschia generata da un dio, e volli sapere cosa aveva di speciale quella ragazza.. ma proprio quel suo essere speciale mi portò a innamorarmi di lei. Ogni giorno ritardavo il momento della mia confessione, con la paura di allontanarti da me.. ma sottovalutavo la tua saggezza.》

Finalmente Poseidone lasciò che Sally colmasse la distanza tra loro, sfiorandolo con un bacio che sapeva di amore e comprensione.

《Ti amo anch'io Poseidone.. ti ho amato credendoti un mortale e ti amo allo stesso modo sapendoti dio. Anche se effettivamente se riuscissi a ripararmi le tubature difettose del bungalow credo che potrei amarti ancora di più.》aggiunse scoppiando a ridere ed eliminando la tensione. Il dio irruppe nella sua fragorosa risata, prendendola tra le sue braccia e facendola volteggiare.

Quelli che passarono furono giorni felici. Poseidone pretese che Sally lasciasse quel misero lavoro, promettendole tutto il sostegno possibile per gli studi che l'avrebbe aiutata a riprendere. Spesero ogni minuto del loro tempo insieme, vagando per i più suggestivi abissi marini o facendo semplici ma romantiche passeggiate sulla battigia. Il dio si stabilì nel bungalow della ragazza, che lo stupiva ogni giorno cercando di prendersi cura di lui come se fossero una normale coppia mortale. Sally da parte sua non aveva proprio idea di come comportarsi con un dio, per cui si comportò nella maniera che più le veniva naturale: con amore e abnegazione. E questo faceva impazzire Poseidone.

Fecero l'amore più e più volte, divorati da una passione che sembrava destinata a non scemare mai. Si amavano, oh se si amavano. Si amavano come possono amarsi le due metà del Simposio di Platone, finalmente riuscite a riunirsi, e destinate a non lasciarsi mai più.

Finché, un giorno, accadde.

《Sono incinta》esordì Sally, mostrando il test positivo a Poseidone. Non sapeva bene cosa aspettarsi da lui, ma sicuramemte non quello che gli lesse negli occhi in quel momento. Paura.

《Cazzo!》esclamò lui, mettendosi le mani tra i capelli. 《Come ho potuto essere così stupido? Cazzo cazzo cazzo!》

La paura nei suoi occhi aveva lasciato il posto alla rabbia, trasformando quelle pozze verdi in un mare burrascoso. Per la prima volta Sally ebbe paura del dio, intuendo dai suoi occhi il suo reale potere, e indietreggiò spaventata e delusa.

Il dio se ne accorse, e si affrettò a prenderle le mani, supplichevole.

《No, no Sally non fraintendere ti prego. Lasciami spiegare..》

A quel punto la sua voce si spezzò, e Sally, dimentica delle sue emozioni, ricambiò la stretta con fare solidale, pronta all'ascolto.

Fu una lunga notte.

Il dio le raccontò del terribile giuramento stretto anni prima con i suoi fratelli, quel giuramento che già condannava quella creaturina non ancora nata. Poseidone, contrariamente a quanto aveva pensato la ragazza, non era spaventato per sé stesso, bensì per la compagna e il bambino. Temeva la furia dei fratelli, in particolare quella di Zeus, e temeva le possibili ritorsioni che avrebbe potuto compiere su di loro.

《Noi.. noi non possiamo più stare qui. Ti costruirò un castello nel mio regno, dove Zeus non potrà mai trovarvi. Lo riempirò con tutto ciò che vi è di confortevole, e tenterò di essere il più presente possibile per il bambino.. se stessi con voi sulla terra costituirei una minaccia per entrambi.》

Sally scuoteva la testa, ma Poseidone, pensando che non credesse a quelle parole, si infervorò ancora di più.

《Io farei di tutto per te, non capisci? Posso fermare la marea, renderti la più potente regina che sia mai esistita, con un solo gesto della mia mano posso risolvere ogni nostro problema!》

La ragazza sospirò e, guardandolo negli occhi, gli disse le stesse parole che, undici anni più tardi, avrebbe ripetuto a suo figlio.

《Poseidone, io.. non posso accettare. Come posso dare un senso alla mia vita se lascio che sia un dio ad occuparsi di me? Devo trovare il coraggio di affrontare questa sfida da sola, e non rifugiarmi in fondo al mare. Anche se questo volesse dire.. separarsi.》

Poseidone indietreggiò, come se fosse stato colpito da un fulmine. I suoi occhi sembravano contenere tutto il dolore del mondo, mentre si limitava ad annuire, troppo scosso per parlare.

《Vedo bene che questa è la soluzione più saggia: ancora una volta hai dimostrato come una mortale di diciannove anni possa essere infinitamente più savia di un dio che vive dall'inizio del mondo. Non potrò stare con te durante la gestazione del bambino, al momento del parto potrebbero risalire a me.. dovremo separarci domani mattina. Il bambino avrà un odore potente, sarà in grado di attirare i mostri, ma essere ignaro della propria natura lo terrà parzialmente al sicuro. E quando verrà a conoscenza di tutto.. beh a quel punto dovrai mandarlo al Campo Mezzosangue. È l'unico posto dove sarebbe al sicuro.》riuscì infine a dire.

Sally concordò con lui, memore delle loro conversazioni sulla mitologia che le avevano delucidato molti dubbi su quel mondo.

Quella fu la notte in cui si amarono per l'ultima volta.

Uscendo, la mattina dopo, Poseidone si voltò per l'ultima volta.

《Come lo chiamerai?》

《Percy, ovviamente.》

Il dio sorrise mestamente, prima di vanire in una nube di vapore.

 

NOVE MESI DOPO

Percy era nella sua culla, beandosi della musichetta che scaturiva dalla giostrina posta sopra di lui. Improvvisamente sentì una voce, calda e rassicurante, e voltò verso di essa la testolina, incuriosito. No.. non era la voce della mamma, lei dormiva! Eppure era dormivauna voce così bella.. non capiva il senso delle parole, ma un sorrisone spontaneo e sdentato si aprì sul visino grinzoso. Immediatamente nel suo campo visivo sfocato intravide un bagliore caldo e luminoso.. il sorriso di un dio che vedeva il figlio per la prima volta.



 

No no no, non ce la posso fare. Cioè, ha dovuto abbandonarla! :( ci sono rimasta male da sola quando l'ho scritto D: beh, che dire, spero che questa conclusione vi sia piaciuta, e mi scuso per il ritardo nel pubblicare.. ma tra test e inizio lezioni universitarie sono stata un po' distratta! Ringrazio comunque chi continua a seguire la storia e la mette tra le preferite.. vi adoro! A presto con una nuova love-god story!

  
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