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Autore: Skrill rider    27/10/2015    4 recensioni
(Sequel di "Eroi di Berk", leggete il primo libro, altrimenti non capirete niente di questa storia)
In questo secondo libro delle Cronache di Berk, si vedranno Arkius ed Eyvind ormai ventenni, alla ricerca della loro terra nativa, la terra del sud, la Southern bakken.
Durante il viaggio verranno a conoscenza di verità che segneranno per sempre le loro vite, stringeranno amicizie, combatteranno per la libertà, si faranno carico di una missione, cercheranno la loro vendetta...e dopo tutto questo? Resteranno nella loro patria o seguiranno il loro cuore, tornando a Berk?
Vi ho incuriosito abbastanza? Allora venite a leggere questa nuova avventura!
Buona lettura!
Genere: Avventura, Azione, Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Drago Bludvist, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Cronache di Berk'
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~~Caldo.
Più andavano verso sud, più faceva caldo.
Arkius era chiuso nella sua cabina, calcolando con il suo compasso, la distanza tra loro e Berk. Approssimativamente avrebbe dovuto distare due mesi di volo di drago.
Intanto canticchiava una canzone che cinque anni addietro aveva cantato insieme ai suoi amici. Il giorno dell’addio, il giorno in cui fecero evolvere il rock, inventando il metal. Chissà com’erano cambiati. Chissà se si ricordavano di lui.
E intanto la sua canzone andava avanti.
“Don’t ask me what I’m fighting for,
no more questions, please no more,
you will see that my blood is black,
slap your face, I’m not turning back”
Entrò Eyvind all’improvviso, cantando la strofa successiva.
“Wait for the night to revenge together,
because the world won’t be ours forever,
to save our time, this is the fight,
like ghosts we’ll come, wait for the night.”
-Te la ricordi ancora?-  sorrise Arkius mettendo giù il compasso e la mappa.
-Come potrei dimenticarla, amico mio?- rispose lei ricambiando il sorriso.
Arkius arrossì. Eyvind era diventata davvero bella negli ultimi cinque anni. Una vera donna, una vera guerriera. E lui non aveva ancora avuto il coraggio di rivelare il suo amore per lei.
Uscirono sul ponte. Era mattina e i marinai stavano svolgendo i loro compiti di pulizia e riparazioni delle reti e delle sartie.
Anche Arkius ed Eyvind si misero al lavoro. Su una nave nessuno batte la fiacca.
Presto, a causa del caldo crescente, molti uomini si ritrovarono a togliersi le casacche per rimanere a torso nudo.
Arkius sembrava davvero un demone con tutte quelle cicatrici e bruciature che aveva sul corpo.
Ranera le fissava ammirato. Il capitano doveva sicuramente averne viste di ogni.
-Ti stai chiedendo come Arkius si sia procurato quelle ferite, vero?- sentì il ragazzo alle sue spalle.
Voltandosi vide il nostromo, Axel, che gli sorrideva guardandolo.
-Ogni cicatrice del capitano ha la sua storia.- attaccò a raccontare –devi sapere che quel povero ragazzo ha fatto cose davvero grandi, che io stesso ne sono sbalordito.-
-Che cosa ha fatto? Racconta ti prego.- supplicò il ragazzo.
Axel lo condusse sottocoperta, dove avrebbero potuto parlare in pace.
-Dunque, la prima cosa che devi sapere è che Arkius ed Eyvind sono dei cavalieri dei draghi, tra i più abili che abbia mai visto, devo dire. Da quando abbiamo lasciato l’isola di Berk sono passati cinque anni e loro a quel tempo avevano quindici anni.-
-Sono davvero molto giovani allora.- convenne Ranera.
-Sì, dici bene. Sono giovani, ma determinati a trovare la Southern bakken, la loro terra d’origine, dalla quale sono stati separati quando non erano altro che neonati. E in questi anni ne hanno passate tante.- prese un sospiro a quei ricordi –ma torniamo alle cicatrici del capitano. Ognuna ha una sua storia, come ti dicevo. Per esempio, noterai che ha una grossa ustione sulla scapola destra. Se la procurò in una battaglia contro un drago dalle squame d’argento che attaccò la nostra nave due anni fa. A cavallo di quel drago c’era un cavaliere, che ora Arkius odia con tutto il cuore, dopo quello che gli ha fatto.- si fermò a guardare il pavimento –oppure ha un taglio da lama sul lato sinistro del costato. Se lo fece combattendo contro uno strano uomo, un cacciatore di draghi. Lo incontrammo sulla sua nave dirigendoci a sud est. Quando vide i nostri draghi cercò di catturarli ed il capitano ingaggiò una lotta feroce con lui. Si sarà tagliato sul costato, ma l’ha anche riempito di tagli sulle braccia, molto fastidiosi da guarire.- fece una risata bassa e tornò di sopra. Il discorso era chiuso.
Quando giunse il pomeriggio, Ranera si avvicinò ad Arkius.
-Ehi Ranera, allora come andiamo?- lo salutò il capitano.
-Bene, bene, grazie. Capitano, io…-
-Chiamami pure col mio nome!- lo interruppe.
-Va bene…Arkius. Volevo solamente dirti che se vuoi raggiungere la Southern bakken, sarò fiero di aiutarti ed essere un tuo fedele seguace, perché so che sei un uomo di valore e con intenzioni nobili.-
-Quanti paroloni, amico, ma accetterò di buon grado la tua offerta.- rispose Arkius con un sorriso raggiante.
Ranera era sollevato.

Quel pomeriggio non tirava un alito di vento. Avevano dovuto passare ai remi e si erano messi alla ricerca di un porto in cui fare scalo.
Arkius, come al solito, faceva i suoi calcoli sulla distanza tra loro e Berk, che per il momento continuavano a dargli lo stesso risultato: due mesi a volo di drago.
Mentre era assorto nell’osservare le sue mappe insieme a Ranera ed Eyvind, sentirono Martin gridare dalla coffa:- Terra!-
Davanti a loro infatti si scorgeva un’isola in lontananza, con un’alta vetta al centro.
Arkius si asciugò la fronte imperlata di sudore. Non era abituato a quel caldo. E in più, dopo cinque anni passati cercando, ormai era giunto ai confini della mappa, ma della Southern bakken, nessuna traccia.
-Un momento!- esclamò Ranera –Quell’isola la conosco!-
Arkius si girò di scatto verso di lui, con gli occhi pieni di speranza:- Veramente?- chiese.
-Sì, si chiama Hrosk. Sono stato su mercantili molte volte e so dirvi che quando avremo passato quell’isola, in almeno tre giorni saremo arrivati alla Southern bakken.-
Arkius era al settimo cielo:- Ben fatto amico mio!- esclamò ribaltando Ranera con una manata sulla spalla. Forse Arkius non sarà stato un vichingo per nascita, ma aveva lo spirito di un vichingo. E anche la forza, avrebbe aggiunto Ranera se fosse stato a conoscenza di questo discorso.
Eyvind trasse in disparte Arkius e con le lacrime agli occhi gli si gettò al collo. Lui ricambiò l’abbraccio, felice quanto lei.
-Arkius, ti rendi conto? Siamo ormai vicini a casa nostra! Riesci a immaginarti? Chissà quante cose nuove troveremo!- esclamò d’un fiato lei, quasi saltellando per la contentezza.
-Te l’avevo detto che l’avremmo trovata.- rispose lui –e riguardo a quel ragazzo, Ranera, lo voglio nella mia squadra. Sarà un alleato perfetto.-
-Hai ragione.- assentì Eyvind –è forte, intelligente, sa leggere le mappe, ha un sacco di buone qualità.-
- Come mai ti interessi così tanto a lui, all’improvviso?- chiese Arkius un po’indispettito.
-Così, non è niente.- rispose, per poi andarsene sghignazzando e lasciandolo lì impalato.
Arkius scosse la testa e raddrizzò le spalle, per poi andare da Axel, per calcolare l’approvvigionamento necessario per affrontare tre o più giorni di navigazione senza fare porto.

-Attenzione!- gridò all’improvviso Martin dall’alto –un drago attacca!-
-Di nuovo lui!- esclamò Arkius- quel razor whip non mi sfuggirà stavolta.-
Si precipitò con Eyvind nella sentina, mentre tutti prendevano i loro posti di combattimento.
Lì sotto stavano riposando degli annoiati draghi. Fulmine e Luna.
Non appena videro i loro padroni scattarono in piedi, andando a leccarli e a fargli le feste.
-Ok, belli, sappiamo che questa sentina non è il vostro posto preferito, ma rimandate i festeggiamenti e sgranchitevi le ali, abbiamo un cavaliere dei draghi da tirare giù.- disse Arkius.
E un attimo dopo erano in aria. Che bello era librarsi di nuovo a bordo dei propri draghi. Una sensazione unica al mondo, di meraviglia e fiducia reciproca.
Fulmine era diventato un bellissimo skrill adulto, le sue scaglie avevano assunto un tono ancora più tendente al blu cobalto, mentre il dorso era nero metallico. Gli erano cresciuti dei lembi di pelle ai lati del muso, segno dell’età adulta. Nonostante fosse lo stesso giocherellone di un tempo, ora aveva un portamento più fiero, forte, sicuro di sé, un vero skrill di cui Arkius andava fiero.
Luna invece era diventata una delle furie buie più eleganti che Arkius o Eyvind avessero mai visto. Aveva conservato i suoi splendidi occhi azzurri come zaffiri e il suo portamento era diventato più elegante. Eyvind era contentissima di averla al suo fianco.
Attaccarono il razor whip con rabbia feroce, quasi come se fosse il nemico più pericoloso e odiato di tutti.
Il drago dalle squame argentate si difese bene, schivando i colpi, sputando fuoco e lanciando i suoi pericolosissimi aculei, ma alla fine non ebbe scampo, contro i due draghi di classe strike.
Venne centrato da Fulmine e precipitò in mare, accanto alla nave, insieme al suo cavaliere.
Gli uomini della ciurma furono rapidissimi a issarli a bordo e immobilizzarli.
Arkius, una volta che lui e Eyvind furono atterrati, avanzò fino al cavaliere incappucciato, prostrato e legato.
-Finalmente vedrò chi mi bruciò con il fuoco del suo drago.- sibilò.
Levò il cappuccio dalla testa del nemico.
Era una donna dai capelli corvini.

ANGOLO AUTORE

Chi sarà mai questo misterioso cavaliere? (sicuramente l’avete già capito).
Spero che vi sia piaciuto questo capitolo, per favore informatevi sulle vostre impressioni.
Vi invito a recensire…anzi, vi obbligo a recensire!! Recensite o vi costringo a farvi una full immersion di latino e filosofia, materie adorabili che si studiano da noi al liceo scientifico.
Ciao a tutti!
Skrill rider

   
 
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