Anime & Manga > Card Captor Sakura
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Autore: Fabiola19    28/10/2015    0 recensioni
"La battaglia per il Fosso di Helm è finita, la battaglia per la Terra di Mezzo sta per cominciare" così Kerochan, sorto dalle miniere di Moria, presagiva l' inizio del conflitto con le forze di Mordor. Saruman è stato sconfitto con la perdita di tutti i suoi orchi e Uruk-hai, grazie all' alleanza con Toy e i suoi amici al regno di Rohan, e grazie ad un particolare aiuto di Meiling e Tomoyo alla presa di Isengard con i loro amici Ent. La battaglia diretta e decisiva per la Terra di Mezzo è iniziata. Sakura e Li, accompagnati da Gollum, proseguono nella pericolosa missione verso i fuochi del Monte Fato per distruggere l' Anello. Toy, intanto, continua a combattere per portare a compimento il suo destino, conducendo le poche truppe a disposizione allo scontro con il sempre più forte potere di Sauron e permettere a sua sorella Sakura di portare a termine la sua missione.
Genere: Avventura, Azione, Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti | Coppie: Shaoran/Sakura
Note: Movieverse | Avvertimenti: nessuno
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Quel giorno doveva essere per tutti il più bello. E per la prima volta le aspettative della gente di Gondor furono avverate. I raggi del sole fuoriuscivano più luminosi che mai dal cielo sgombero di nuvole nere. La grossa stella lucente si alzava da sopra l' alta catena montuosa che si poggiava alle spalle della Città Bianca, anch' essa appariva più splendente che mai. Le piccole ombre sui pendii della montagna rocciosa ora non facevano più effetto al pubblico che sovrastava sulla superficie della rupe bianca. Ed era proprio lì che si teneva la cerimonia in occasione dell' incoronazione del nuovo Re degli Uomini. L' intero cortile dell' Albero Bianco era occupato in ogni suo metro quadrato da ogni abitante e guardia che era risiedente nella bianca cittadella di Gondor. Le molte fila di uomini e donne andavano a chiudere ogni spazio libero della rupe, per assistere all' evento che cambiava le sorti del governo della razza degli Uomini liberi ora senza più alcun sovrintendente che bramava anch' egli nelle ombre della rovina. I tanti giorni di sofferenza per Gondor e per l' intera Terra di Mezzo stavano per mettere la parola fine con il breve atto che si sarebbe svolto in quegli istanti. La gente si fermava dinanzi alla dimora bianca dove stava il perfido Denethor. Il cortile esterno delle mura di Minas Tirith, faceva uno strano effetto ora che era ripulito da qualsiasi cadavere. Così lo stesso effetto di liberazione lo fecero le pareti ricostruite della fortezza bianca, dopo l' assedio degli Orchi di Mordor. Ed ecco che si poteva vedere il giovane Toy, inginocchiato sulla fine dei gradini verso l' alto che attendeva con il capo chino che il suo ornamento gli fosse depositato sopra ai capelli neri. Il ragazzo portava un' armatura argentata e indossava un mantello nero. Di fronte a lui c' era il piccolo Kerochan, bianco in tutta la sua pelliccia e si accingeva a prendere con le piccole mani la corona che era poggiata su un cuscino rosso che a sua volta era tenuto alzato dal Nano Gimli, che smise del tutto di indossare la propria armatura da guerra, sicuro di essere finalmente libero da conflitti che potevano colpire la sua gente. Ai lati della gradinata dove era racchiusa la scena dell' incoronazione, c' erano delle guardie e soldati di battaglia che tenevano alzate le proprie lance con i loro scudi, come da cerimonia.

Il piccolo Guardiano prese delicatamente la corona dal cuscino, bella e argentata, e se la portò in alto alla testa di Toy. Poi con l' aiuto delle sue due piccole ali, fece in modo che il ferro della corona toccasse dolcemente il cranio di Toy. L' oggetto argentato aveva due specie di ali di fronte e dietro con alcuni diamanti incastonati in esse. Gimli guardò con gli occhi lucicanti di meraviglia la bellissima corona che lentamente poggiava verso il basso, e tenne anche la bocca spalancata dall' emozione di quel momento. Infine, Kerochan abbassò interamente la corona seguendola con lo sguardo. Lo stesso Guardiano incoronò così il giovane Toy, divenuto così il Re di Gondor. Posizionò accuratamente la corona e rivolse un sorriso al ragazzo appena incoronato: << Ora arrivano i giorni del Re >> annunciò a grande voce il piccolo animale volante a tutti i presenti che si sporgevano per vedere l' atto di incoronamento verso il loro nuovo sovrano. Kerochan si librò un po' più in alto da Toy, staccando le manine dalla corona che adornava con più regalità il guerriero Re. Questo rivolse un sorriso a Kerochan che si mise a mandare un augurio ai popoli della Terra di Mezzo: << Possano essere benedetti! >> si disse con convinzione il peluche tornando indietro nel volo per permettere a Toy di rialzarsi. Il giovane si distolse dalla posizione da inginocchiato in cui era, mettendosi in piedi alle spalle di tutta la gente che lo guardava da dietro. La faccia che fece fu quella di uno che doveva esibirsi da un momento all' altro sul palco, e attendeva che i sipari si aprissero. Toy emise un sospiro di incoraggiamento, poi si voltò con tutta la bellezza che la sua corona gli stava dando verso il popolo riversato nella piazzetta del regno di Gondor e salendo sopra la fine dei gradini mentre Gimli e Kerochan si mettevano nei gradini di sotto per far capire la sovranità di Toy. Un forte urlo di entusiasmo e forti applausi si levarono da tutte le persone che circondavano il cortile bianco della dimora dei sovrintendenti. Ora acclamavano il loro nuovo Re pacifico, dopo che furono trascorsi molti anni dall' incoronazione del loro ultimo re. Le mani di ogni cittadino presente lì battevano in alto al cielo e con grande foga alla riuscita della coronazione di Elessar. Toy, portante la sua corona alla testa, osservò con pacatezza il nuovo suo popolo che lo accoglieva davanti a lui. Aspettò che gli scrosci di applausi terminassero. Poi diede inizio al suo discorso da nuovo sovrano: << Questo giorno non appartiene a un uomo solo, ma a tutti >> si guardò intorno alla sua gente con tanta speranza e sollevò le mani come se fosse un Re celestiale che aveva anche il compito di papa: << Insieme ricostruiamo questo mondo, da poter condividere nei giorni di pace >> le prime parole del nuovo Re convinsero il popolo radunato e altri applausi e gridi di entusiasmo partirono dalla folla.

Gimli si mise giù nei gradini, ai lati insieme alle altre guardie di Gondor. Una pioggia di petali bianchi d' improvviso scese sopra le teste della gente. Il Nano tirò lo sguardo in alto al cielo aperto, che come un miracolo, sprigionò la pioggia primaverile di petali di fiori in occasione del futuro roseo che la Città di Gondor doveva aspettarsi. Il Nano spalancò la bocca all' ennesima meraviglia di quel giorno a lungo non definito felice. Tra la gente che si mise ad applaudire, c' erano pure Faramir, con la sua solita armatura argentata da soldato, a fianco ad Eowyn, più bella del solito e in abito bianco. La donna portava intorno alla testa una coroncina dorata e sottile. I due ora erano più che mai innamorati e felici anche per il bel giorno che si stava prospettando, e si scambiavano sorrisi armoniosi anche in vista del loro futuro radioso. Sotto la continua pioggia di petali bianchi, la gente proseguiva nell' applaudire ininterrottamente tra i sorrisi. Perfino le guardie, anche se erano nel loro stato dell' attenti, non poterono non rivolgere un gran sorriso in quel momento. Toy chiuse gli occhi e cominciò a intonare un canto. Le persone smisero di applaudire alla meravigliosa voce che il nuovo Re degli Uomini stava per far uscire fuori. Le parole erano elfiche, insegnategli dalle stesse creature fin da quando era bambino. Il giovane Re si mise a cantare: << Giungo dal Grande Mare nella Terra di Mezzo >> l' armoniosa voce si sparse con sonorità tra tutte le orecchie dei presenti, mentre i petali cadenti dal cielo di primavera inondavano la dimora del nuovo sovrano. Toy riaprì gli occhi, cogliendo la serenità di quel posto, tanto cercata dopo che due persone elfiche avevano segnato con la loro morte il carattere da guerriero del giovane. Queste due persone si trattavano di Haldir, e della dolce Arwen, entrambi morti per mano delle forze del male durante la Guerra dell' Anello. Toy era riuscito a riportare la pace in tutta la Terra di Mezzo, vendicando così le vite di Haldir e di Arwen. Quella pioggia di petali sembrava che il cielo l' avesse lasciata cadere in memoria delle vittime durante le molte battaglie svolte per la distruzione dell' anello maligno. Nessuno potè mai dimenticarsi delle gesta eroiche del grande Thèoden, ora anch' egli nel regno divino in attesa di una nuova avvenuta tra i suoi cari. Così come nessuno potè dimenticarsi di altre persone che hanno sacrificato la loro vita per salvaguardare qualcosa appartenente a loro. Tutti avevano sofferto in questo periodo di guerre senza fine, ma adesso si poterono levare ogni sofferenza con l' acclamazione del loro Re sovrano, che guardava ai suoi occhi quello spettacolo della sua gente ammutolita dalla sua voce, sotto una rosea pioggia di petali: << Sarà questa la mia dimora, quella dei miei predecessori, sino alla fine del mondo >> concluse intonato Toy. Scese le gradinate per passare in mezzo al corridoio che la sua gente aveva formato. Nella passeggiata vide da un lato alla sua destra Eowyn insieme a Faramir che si chinarono al suo cospetto, così come fecero le altre persone che osservavano il Re. Eowyn e Faramir risollevarono lo sguardo verso Toy, anche loro erano sereni sapendo che ora la Terra di Mezzo non avrebbe più avuto i suoi martiri.

I due erano legati dalle perdite di padri e di fratelli o cugini che li avevano portati all' unione tra loro. Toy ricambiò loro un sorriso sereno, scusandosi tramite questo con la donna di Rohan la quale diede una delusione all' inizio sull' amore che questa gli offrì, rifiutandolo. Ora però anche i più piccoli litigi erano ormai acqua passata, solo gioia e armonia si sparsero quel giorno a Gondor. Toy proseguì dopo che fece l' inchino a sua volta ai suoi cittadini che si abbassavano a lui. Vide poi dalla parte opposta della fila Eomer. Anch' egli divenuto sereno, fece un passo in avanti per chinarsi al suo Re e amico di battaglia. Il giovane sovrano lo salutò quindi chinando di poco il capo. Dietro a Toy c' erano Gimli con il piccolo Kerochan che seguivano la camminata del Re, insieme ad alcune guardie di Gondor dietro al suo mantello nero. Toy rivolse lo sguardo in avanti sotto la continua caduta di petali bianchi, trovando il suo amico Yuè che gli veniva incontro nella più totale pacatezza. Egli portava una sottile coroncina elfica intorno alla sua testa, e dietro di lui vi erano un gruppo di Elfi. Toy come li vide, aveva saputo da Kerochan che sua sorellina sicuramente era stata riportata a casa senza vedere l' incoronazione del fratello. Si sentì un lieve nodo alla gola come si avvicinava alle creature elfiche. Toy e Yuè furono di fronte, l' uno all' altro, sorridenti a vicenda. Si misero le mani sulle spalle, e Toy con tanta fiducia nel suo amico Giudice, gli disse in elfico: << Grazie >> ringraziandolo di tutte le avventure passate insieme e dei pericoli che superarono. Yuè sorrise di più, e i suoi occhi azzurri rotearono alla sua destra, tenendo sempre la faccia rivolta al suo amico Re. L' occhiata che diede Yuè da una parte fu un avviso per Toy che capì, quando il Giudice Supremo rindirizzò lo sguardo su di lui. Toy quindi guardò oltre la spalla di Yuè, fermandosi nel guardare la cosa che vide. Volle rigirare lo sguardo, ma pensò di capire cosa stava per succedergli. Due elfi si scostarono per far vedere a Toy un velo bianco eretto, tenuto da qualche persona dietro. A fianco al velo bianco, c' era Re Elrond, riconosciuto nel silenzio e nella confusione del giovane. Il Re Elfo era vestito totalmente di bianco come il resto dei suoi compagni. Ma non era lui che reggeva il velo bianco. La persona che era dietro, scostò il tessuto pallido, rivelando a Toy l' identità dell' elfo che era nascosto dietro. Infine, Toy la vide. Era Arwen. Bianca come sempre nella pelle, portava una veste bianca anch' essa con una corona degna di una regina e bianca anche questa alla testa. Toy si scostò dalla spalla di Yuè per incamminarsi verso la fanciulla, il quale azzurro nei suoi occhi lo incantò come sempre. Era resuscitata dai morti, ma sembrava che il suo dolce viso insieme alla sua bellezza non fossero stati scalfiti dalla morte, lasciando l' elfo donna più viva che mai. Elrond, con un sorriso misto a commozione e felicità, bisbigliò qualcosa alla figlia che si incamminò incontro a Toy, fissandolo nel nero dei suoi occhi e reggendo da un lato il velo bianco che finora l' aveva tenuta nascosta in tutta la faccia. Toy e Arwen adesso erano i protagonisti e amanti della scena che si svolgeva fra loro, osservati intorno dalla molta gente.

I due furono l' uno di fronte all' altra. Arwen abbassò lo sguardo, suscitando un pensiero di mancanza dal suo amato che doveva ancora essere colmato. Toy scostò da una parte il bastone del velo bianco per riuscire a vedere completamente Arwen. Questa non riusciva a trovare le parole da dire a Toy, abbassando di nuovo lo sguardo a terra. Il giovane inclinò il capo da un lato, cercando nel silenzio lo sguardo di Arwen che sembrava quello di un cane bastonato. La fanciulla risollevò la testa per la mano di Toy che la poggiò sul suo mento. Gli occhi dei due si incrociarono di nuovo ed Arwen sospirò, rendendosi forse conto di essere riuscita a scampare alla morte e a rivedere il suo amato vivo. Gli occhi di lei le si fecero lucidi dall' emozione trattenuta in un sorriso. Toy guardò quasi con tristezza e stupore la donna che aveva sempre amato, ora che si presentava a lui con l' aspetto di come l' aveva lasciata. Toy senza esitazione, affondò le sue labbra in quelle di Arwen, avvolgendo i due in un bacio passionale di fronte a tutta quella gente e sotto i petali bianchi che continuavano a scendere. La gente riprese ad applaudire al bacio dei due. Arwen fece cadere l' asta del velo bianco, poggiando le sue braccia intorno a Toy. I due fecero alcune giravolte, non staccandosi mai dal bacio profondo con gli occhi di tutti che li continuavano a fissare. Tutti i sorrisi ora si spalancarono ancora di più dalle loro labbra, mostrando i molti denti bianchi che finora nascondevano. Elrond applaudì a sua volta all' amore e alla vita che sua figlia era riuscita a trovare con Toy, trattenendo le lacrime che l' Elfo stava per far cadere dalla commozione. Toy guardò Arwen con gli occhi suoi che le dicevano che aveva perso le speranze di rivederla, ma adesso potè tornare a sorriderle, piangendo dalla gioia di toccare di nuovo le sue labbra. Arwen si staccò dal bacio, rimanendo sempre vicina al naso di Toy e lo accarezzò nelle guance rigate dalle lacrime, riprendendo a baciarlo. Toy e Arwen si accarezzarono a vicenda, anche tra le lacrime di alcuni cittadini che li stavano a guardare intorno. Poi il giovane abbassò la sua testa nelle spalle di Arwen che scoppiò in un bel sorriso a denti stretti, riabbracciando il suo amato rincontrato. Toy e Arwen continuarono a passeggiare tra la folla che si faceva spazio, aprendo un corridoio per i due amanti. Si tenevano mano nella mano, spensierati come giovanotti. Toy non aveva ancora visto sua sorellina nei dintorni, e intuì che era già arrivata a casa. Ma gli bastò svoltare l' angolo di un paio di persone per ricredersi sui suoi pensieri. Di fronte a lui e ad Arwen, ci furono da sinsitra Meiling, Sakura, Li e Tomoyo. I quattro ragazzini partiti insieme a lui, lo guardavano con felicità, consapevoli di doverlo salutare un' ultima volta: << Sakura... >> fece per parlare il fratello Re. La ragazzina aveva smesso di versare lacrime, e tirava avanti un gran sorriso: << Non dire niente, fratello. So che il tuo compito è quello di controllare questa Città >> Toy emise un sospiro quasi di stupore e tristezza alle parole che Sakura disse, non aspettandosi que suo atteggiamento duro.

Sakura riprese a parlare: << Ed è per questo che decido di congedarmi dal nostro legame di fratellanza >> il ragazzo però emise un' espressione del tutto che felice, non adattandosi per niente all' armonia del luogo. I tre amici che circondavano la cattura carte rivolsero un sorriso, come se stessero bene con qualcuno, al loro Toy che dovevano lasciare per sempre. Arwen però capì le vere intenzioni di Toy, che lo vide del tutto spaesato in mezzo a quella gente, osservando inerme la decisione presa duramente da Sakura che voleva accettare di separarsi da lui. Dietro a Toy e ad Arwen, si avvicinarono il piccolo Guardiano alato con Gimli e Yuè, che si dimostrarono dispiaciuti per il colpo morale che Toy ricevette. Tutti nella piazzetta si fecero a tratti seri. L' elfo femmina poggiò le sue mani nelle guance del giovane rattristito e girò verso di lei la sua faccia, guardandolo ancora negli occhi ora che si facevano a poco a poco lucidi: << Il tuo destino è proteggere tua sorella. Lei ha bisogno di te, e tu di lei >> disse con voce dolce Arwen: << Mi dispiace, Arwen, se non posso stare con te >> rispose il giovane affranto, cogliendo il volere dell' elfo di lasciarlo andare da sua sorella: << In verità, anch' io devo partire. Tu sei troppo legato a tua sorellina, il vostro legame non può essere spezzato. Ed è proprio tua madre che volle questo saldo aggancio tra voi >> il ragazzo cominciò a tremare dal pianto, non aspettandosi di dover dire addio ad una persona tanto amata da lui: << Andrò nelle Terre mortali. Lì troverò la vera pace. Non dolerti per la mia partenza, perchè mi era già prevenuto il tuo vero destino >> detto questo, Arwen baciò più intensamente Toy che a sua volta spezzò i continui singhiozzi con l' unione delle sue labbra all' elfo donna. I presenti ripresero ad applaudire più forte che mai con Elrond che fu anche lui al fianco dei tre amici di Toy che gli furono alle spalle nella camminata. Sakura riprese a sorridere, facendo cadere alcune lacrime dall' emozione che quei momenti la portarono. Così come Meiling e Tomoyo ebbero la stessa reazione di Sakura, ma queste si asciugarono in fretta le lacrime per continuare ad applaudire i due amanti. Li continuò anche lui a seguire i gesti delle tante persone, rasserenato dall' intenzione di Toy di restare nel gruppo. Fu ancora più felice quando Sakura riprese a sorridere come si doveva, non trattenendo più le lacrime che doveva far scendere in quell' occasione. Toy si staccò dal bacio di Arwen, e fece alcuni passi all' indietro, roteando i suoi occhi a tutto il popolo riversato lì. Estraò la sua spada Narsil, dicendo con voce che poteva essere udita da tutti: << Mi scuso anche con tutti voi. Ma non posso essere io il Re >> disse tagliando corto il giovane. La spada la indirizzò con la punta verso il duro pavimento, e la gettò con forza su di esso. La lama si ruppe in tanti pezzi, proprio come successe alla spada originale, distaccandosi dal ruolo di discendente degli Uomini di Numenor. La gente di Gondor però capì al volo ciò che stava facendo il ragazzo, e si tolse la corona alata per porgerla ad un altro sovrano che voleva lui stesso eleggere. Toy si fermò dall' unico conoscente di Gondor, Faramir, andando verso di lui per mettergli la corona. Ma il capitano della Città, lo anticipò, fermandosi al suo cospetto. Toy mise la corona sulla testa di Faramir che abbassò per farsi incoronare.

Il ragazzo biondo risollevò il capo, scambiando un sorriso con Toy. I due si presero per le spalle, e Toy disse a Faramir: << Eriol sarebbe orgoglioso di te >> il giovane capitano stirò ancora di più il suo sorriso, per poi abbracciarsi con Toy per darsi l' ultimo saluto con lui. Eowyn a sua volta sorrise, accettando il gesto di Toy con la folla che approvò anche lei il degno sovrano di Gondor. Toy, infine, si voltò verso Sakura e i suoi tre amici. Faramir seguì lo sguardo di Toy, affiancato sempre da Arwen, e rivolgeva grande rispetto sui due che aveva conosciuto a Osgiliath, Sakura e Li. Questi si chinarono al cospetto del nuovo Re Faramir, seguiti anche da Tomoyo e da Meiling. Ma vennero fermati da Toy, che prese parola, intuendo nello sguardo di Re Faramir un qualcosa che i quattro piccoli avventurieri non dovevano fare: << No >> disse Toy facendo alcuni passi in avanti. I quattro amici ritirarono su la testa, ascoltando ciò che il giovane aveva da dire a loro: << Non inchinatevi a nessuno >> annunciò il giovane ex Re. E questo, seguito da Faramir, Arwen e gli altri, si chinò al cospetto di Sakura e dei suoi amici intorno. Così fecero anche Gimli, Yuè e Kerochan. Tutta la gente nella piazzetta avevano riconosciuto l' impresa più grande di tutti, quella che i quattro amici avevano intrapreso in quelle terre e dove nessuno aveva mai avuto l' intenzione di portare avanti. Si chinarono così ai quattro con tanto rispetto di sovranità, in una scena emozionante. Tutta la gente sulla rupe, comprese le guardie, si videro le proprie schiene inclinate verso il pavimento sugli eroi principali che portarono alla salvezza della Terra di Mezzo. Sakura e Li, che in confronto a Meiling e Tomoyo rivolgevano un sorriso alla gente chinata a loro, erano quasi impauriti e irrequieti al gesto che le molte persone fecero. I due erano più provati nella serietà, essendo stati coinvolti in più episodi di tristezza che li portarono quasi a uccidersi a vicenda. Sakura roteò da una parte e dall' altra i suoi occhi verdi, colpita all' ultimo dall' emozione del gesto che Toy e gli altri fecero davanti a lei. Però anche a lei dispiaceva lasciare quel magico posto, dopo le tante avventure passate, doveva dire addio alla Terra di Mezzo. Toy si risollevò dalla posizione in cui era, insieme a Yuè e a Gimli. Il Giudice Supremo mise una mano sulla spalla del ragazzo, continuando a sorridergli. I membri della Compagnia si riunirono intorno a Toy, fissati con felicità da Arwen e da Elrond. Dopodichè tutti si risollevarono in piedi. Toy incrociò lo sguardo del Nano che capì che dovevano lasciarsi con lui: << Torniamo a casa >> disse sempre il giovane rivolto a tutti i membri, compreso Gimli che non poteva venire, per partire alla volta di Tomoeda. Il piccolo Kerochan annuì alla proposta di Toy, non appena anche Sakura e Li con Tomoyo e Meiling gli furono davanti. Così lasciarono la grande fortezza bianca di Minas Tirith, tra i saluti strappalacrime di Meiling con Eowyn, e quelli di Tomoyo con Faramir, per abbandonare le molte persone accorse lì ad occupare la rupe che li racchiudeva in una grande famiglia. Yuè si salutò così con Gimli che disse di rimanere a Minas Tirith per un po', per poi partire anche lui per Valinor. Il gruppo originario di Tomoeda lasciò per sempre il regno di Gondor.

   
 
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